La storia della contessa che salvò Alassio dalla distruzione decisa dal criminale nazista Gerhard Dosse e da Luciano Luberti, “Il boia di Albenga”, nel nuovo libro del giornalista e scrittore Daniele La Corte.
Esce dall’oblio una storia costellata da mille colpi di scena, una vicenda che per primo vide protagonista anche il compianto avvocato alassino Claudio Botelli. Fu proprio il legale ad “arrestare” la nobildonna, pochi giorni dopo la Liberazione, nella sua lussuosa villa in zona “Parco fuor del vento”, sentendo dalla sua viva voce queste parole: <Lei non si rende conto di cosa sta facendo. Se non ci fossi stata io Alassio non esisterebbe più>. Così Silvia Ceirano, contessa di Villafranca-Suisson reagì a Bottelli che, con i dovuti riguardi, accompagno la donna davanti al CNL riunito nel palazzo comunale. Lei era l’amante del capitano Dosse, sovraintendente della feldgendarmerie di Albenga.
Sabato 19 novembre, alle 17, presentazione del libro Il Boia e la Contessa del giornalista e scrittore Daniele La Corte. L’appuntamento è nel Salone dei Fiori in piazza Cavaliere Isoleri. L’opera (Fusta Editore), vedrà la sua “prima” a Villanova d’Albenga perché la storia raccontata vede il territorio coinvolto alla luce delle nefandezze commesse dai protagonisti.
Oltre all’autore sarà presente il prof. Pierpaolo Rivello, già procuratore capo della Repubblica militare di Torino e poi procuratore generale a Roma. Albenga, Alassio e buona parte del Ponente ligure, con il Basso Piemonte e Torino, sono teatro del romanzo storico dal quale emergono personaggi e fatti reali che vedono protagonista la figlia di uno dei primi costruttori d’auto italiani, quel Giovanni Ceirano che, insieme ai suoi fratelli partì dalla “Granda” per conquistare Torino contribuendo poi al potenziamento della Fiat.
Lei è Silvia Ceirano, la più giovane di tre figli, diventata contessa per aver sposato il figlio del principe di Carignano. Il romanzo prende le mosse dalla storia italiana e si concentra per gran parte nel periodo compreso tra l’8 settembre del 1944 e il 25 aprile del 1945. Tutto si muove un anno dopo l’Armistizio quando Silvia, già contessa di Villafranca Suisson, diventa l’amante di un capitano nazista condannato poi all’ergastolo perché giudicato criminale di guerra.
Il libro di La Corte strappa all’oblio una storia avvincente di amore e di odio. Ad Alassio la brillante contessa, incurante delle vicende belliche, mette in risalto il suo carattere di donna spensierata organizzando feste tra fiumi di champagne e serate eccitanti. Il padre le ha donato una lussuosa villa sulla prima collina della Baia del Sole che lei trasforma, dall’autunno del 1944, in ritrovo del belmondo dove fascisti e nazisti si radunano richiamati dalla bellezza della stravagante Silvia.
La contessa è una Ceriano e può permettersi un lusso sfrenato nonostante a pochi passi dalla sua villa, nella laboriosa Albenga echeggino le urla dei civili torturati dai tedeschi aiutati da un italiano sadico chiamato il “Boia” (Luciano Luberti), violenze che ricaddero in maniera terribile anche su Villanova d’Albenga.
Al culmine della spensieratezza e delle efferatezze dei suoi amici, tutto precipita. La sorella di Silvia Ceirano Villafranca Suisson, Ida, vive a Vicoforte ed è una fervente antifascista e suo figlio è partigiano combattente. Il dramma è inevitabile.
La contessa, amante e convivente dello spietato capitano Gerhard Dosse, dovrà scegliere. Alla fine della guerra ci sarà la resa dei conti, anche per la nobile Silvia Ceirano. Quale è stata la sconvolgente verità di quei giorni? L’intensità drammatica del lavoro di Daniele La Corte, si fonde con la Storia per dare vita a un affresco intenso sul piano umano, imperdibile su quello storico. La scheda finale, che ricolloca le persone nel loro reale perimetro storico, sconvolge e inquieta. La Corte, giornalista professionista e scrittore, è al suo decimo libro e anche questa volta ha strappato al passato una storia
vera e ai più sconosciuta, una vicenda umana che ha segnato in maniera indelebile territori contigui e culturalmente uguali.
Il libro ha la sua “prima” a Villanova perché la storia raccontata vede il territorio coinvolto alla luce delle nefandezze commesse dai protagonisti. Oltre all’autore sarà present, dicevamo, il professore Pierpaolo Rivello.
Albenga, Alassio e buona parte del Ponente ligure, con il Basso Piemonte e Torino sono teatro del romanzo storico dal quale emergono personaggi e fatti reali che vedono protagonista la figlia di uno dei primi costruttori d’auto italiani, quel Giovanni Ceirano che, insieme ai suoi fratelli partì dalla “Granda” per conquistare Torino contribuendo poi al potenziamento della Fiat.
Lei è Silvia Ceirano, la più giovane di tre figli, diventata contessa per aver sposato il figlio del principe di Carignano. Tutto si muove un anno dopo l’Armistizio quando Silvia, già contessa di Villafranca Suisson, diventa l’amante di un capitano nazista condannato poi all’ergastolo perché giudicato criminale di guerra. Il libro di La Corte strappa all’oblio una storia avvincente di amore e di odio. Ad Alassio la brillante contessa, incurante delle vicende belliche, mette in risalto il suo carattere di donna spensierata organizzando feste tra fiumi di champagne e serate eccitanti. Il padre le ha donato una lussuosa villa sulla prima collina dove fascisti e nazisti si radunano richiamati dalla bellezza della stravagante Silvia.
Al culmine della spensieratezza e delle efferatezze dei suoi amici, tutto precipita. La sorella di Silvia Ceirano Villafranca Suisson, Ida, vive a Vicoforte ed è una fervente antifascista e suo figlio è partigiano combattente. Il dramma è inevitabile.
La contessa, amante e convivente dello spietato capitano Gerhard Dosse, dovrà scegliere. Alla fine della guerra ci sarà la resa dei conti, anche per la nobile Silvia Ceirano. Quale è stata la sconvolgente verità di quei giorni? L’intensità drammatica del lavoro di Daniele La Corte, si fonde con la Storia per dare vita a un affresco intenso sul piano umano, imperdibile su quello storico. La scheda finale ha strappato al passato una storia vera e ai più sconosciuta, una vicenda umana che ha segnato in maniera indelebile territori contigui e culturalmente uguali.