Da Civico20 News- La Società Savonese di Storia Patria. La storia di Savona dentro il cuore della città. Di che cosa si occupa un simile Istituto e quale funzione svolge nella società attuale?
di Ezio Marinoni
In premessa, occorre ricordare che le Deputazioni di Storia Patria sono istituti a carattere locale, sostenuti dallo Stato, sorti nelle regioni italiane nel XIX secolo. Il loro compito principale è promuovere studi storici relativi ai territori degli Stati italiani preunitari e di pubblicare opere storiche e periodici.
La prima “Regia Deputazione sopra gli studi di Storia Patria” è fondata nel 1833 a Torino dal re Carlo Alberto. Dal 1836 al 1860 pubblica dieci volumi degli “Historiae Patriae Monumenta” dedicati allo studio della storia del Regno di Sardegna.
Con l’Unità d’Italia, Vittorio Emanuele II estende l’istituzione alla Lombardia (“Deputazione di storia patria per le antiche provincie e la Lombardia”‘). Contemporaneamente, Luigi Carlo Farini, dittatore di Romagna ed Emilia, ne costituisce altre tre (“Deputazione di storia patria per le province di Romagna”, “Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi” e “Deputazione di storia patria per le province parmensi”). Nel 1862 vengono istituite quelle per la Toscana e via via le altre per lo più come trasformazione di preesistenti “Società storiche”.
Nel 1883 nasce l’Istituto storico italiano, con il compito di coordinare le attività delle diverse deputazioni esistenti, sostituito nel 1934 dalla “Giunta centrale per gli studi storici”, della quale le deputazioni divennero organi periferici.
Oggi le Deputazioni sono 14.
Ad esse si affiancano 20 Società di Storia Patria, una ristretta cerchia di importanti presenze, che riguarda Regioni (Lombardia, Liguria, Puglia e Sicilia), territori geograficamente individuabili (Valtellina. Valdelsa, Terra d’Otranto, Istria e Dalmazia) e singole province (solo ad esempio Roma, Napoli, Salerno e Reggio Emilia).
La Società Savonese di Storia Patria è, quindi, una rarità nel panorama culturale italiano del nord ovest, in quanto ha pari dignità rispetto alla Società Ligure di Storia Patria che ha sede a Genova ed alla Società Storica Lombarda.
La fondazione savonese nasce il 27 dicembre 1885 come Società Storica Savonese, auspice un comitato nel quale spiccava Paolo Boselli, futuro Presidente del Consiglio; nel 1916 assume l’attuale denominazione.
La Società ha tre principali attribuzioni.
Pubblicare la serie storica “Atti e memorie” (la prima uscita risale al 1888) una volta l’anno;
dare vita alla collana “Fonti e Studi”, con monografie tematiche che devono ottenere l’approvazione di una Commissione Scientifica composta da 15 consiglieri ed eventuali consulenti esterni; perseguire il Progetto Toponomastica Storica (nato nel 2011), che prevede la raccolta di toponimi per favorire ulteriori ricerche in senso etimologico e semantico; a fine 2021 ha raggiunto le 42 pubblicazioni; da segnalare che a gennaio 2020 il volume “Arcaici Echi. Toponomastica medievale di Savona” è stato introdotto e presentato dal Presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini.
Ogni pubblicazione della Società Savonese di Storia Patria, in una logica mutualistica di scambio culturale, raggiunge 240 associazioni, università ed accademie (170 in Italia e 70 all’estero).
Atti e memorie ha una lunga storia: dal 1888 al 1894 se ne pubblica la prima serie; si chiama Bullettino dal 1898 al 1906; diventa Supplemento Savonese al Bollettino S.B.S. fra il 1912 e il 1915; dal 1918 al 1965 si chiama semplicemente Atti; assume la denominazione di Atti e Memorie (nuova serie) dal 1967 a oggi.
Allo stesso modo, tre sono i dettami per la sua missione culturale: ricerca, divulgazione e tutela.
La collaborazione è tenuta in massimo riguardo: dal 2018 si sono sviluppati lavori e progetti con 25 fra associazioni ed enti.
Ci troviamo nell’appartamento che fu di Paolo Boselli (Savona 1838 – Roma 1932), al secondo piano di un antico palazzo nel cuore antico di Savona (in via Pia 14/4, attiguo a piazza della Maddalena), lasciato per testamento al Comune con destinazione d’uso alla Società Savonese di Storia Patria.
Salire l’erta scala che conduce al secondo piano, in un silenzioso e antico palazzo savonese, introduce già alla storia.
Una volta entrati, tutto è storia! L’ambiente, i quadri, i busti, il mobilio, le librerie piene di libri antichi e più recenti, fino all’attualità: si può dire che qui si percepisce il respiro alto della storia, scritta in contemporanea dai maggiori osservatori e commentatori.
La Biblioteca e la raccolta dei testi sono un vanto della Società, che è arrivata a possederne oltre 50.000, ovviamente non tutti qui dentro! Si è arrivati a questo patrimonio con le donazioni di archivi privati (i più antichi sono del Cinquecento) e aziendali. Un esempio è il Fondo Sugliani Tissoni, che va dagli Anni Venti ai Settanta del Novecento, tutelato dallo Stato, con circa 5.000 disegni tecnici di fabbricati e abitazioni costruiti nella provincia savonese (gli stabilimenti di Ferrania, i rifugi di guerra, i ponti delle autostrade locali).
La Biblioteca necessita di un Direttore, richiesto dal Ministero dei Beni Culturali, che presiede al suo funzionamento sulla base di un apposito Regolamento (attualmente Giorgio Gottardi ricopre l’incarico, coadiuvato da altri tre bibliotecari, Ivo Antipodo, Walter Ferro e Roberto Pastorino). Nata a nuova vita negli Anni Settanta del Novecento, grazie a Carlo Varaldo si è aperta alla ricerca storica nazionale e internazionale; a partire dagli Anni Ottanta è stato Francesco Loni (1935 – 2015) a condurla a quello che è oggi, arricchendola con molte pubblicazioni ricercate meticolosamente in ogni sede (dai mercatini dell’antiquariato ai contatti diretti con gli autori, con ricerche nelle biblioteche e negli archivi privati).
I locali sociali sono aperti nelle giornate di martedì e giovedì, con un orario assai lungo (dodici ore complessive) per consentire il miglior accesso a studiosi e persone interessate, ai soci e ad appassionati che possono utilizzare le attrezzature e partecipare alla sua attività scientifica e divulgativa attraverso conferenze, convegni ed incontri didattici ad ogni livello.
All’interno il lavoro è prestato gratuitamente da volontari (oltre ai bibliotecari, vi lavora in presenza nei giorni di apertura anche il segretario, Fulvio Parodi) tutti appassionati di storia.
Sul sito internet www.storiapatriasavona.it si possono trovare molte informazioni, la storia del glorioso sodalizio e tantissimi testi digitalizzati presenti in biblioteca (frutto del lavoro dei volontari, complessivamente una decina che si alternano fra di loro). Con gli ultimi lavori si sono superate le 22 mila pagine di testo digitalizzato e fruibile sul sito. Le ultime fatiche hanno riguardato Giovanni Agostino Abate (1495 – 1575, primo cronista della vicenda del Santuario savonese) e Giovanni Vincenzo Verzellino (1562 – 1638), i due pilastri della ricerca storica locale.
Per ogni contatto o richiesta, si può scrivere alla mail: segreteria@storiapatriasavona.it o telefonare allo 019 811960 negli orari di apertura.
Tra i soci più gloriosi e meritevoli si annovera Carlo Russo (Savona 1920 – 2007)
La valenza della Società è riconosciuta con la sua rappresentanza nella Commissione Comunale per la Toponomastica e in altre commissioni locali.
Inoltre, quando viene attribuito una nuova intitolazione in ambito provinciale, la Prefettura, dopo la delibera, chiede il parere storico della Società: nel rispetto della storia, il nuovo nome non deve cancellarne od oscurarne uno precedente e anche trattarsi di un personaggio della storia locale.
Inoltre, gli «Atti e Memorie» sono compresi nell’Elenco delle riviste Scientifiche dell’Area 10 dell’Anvur (Agenzia per la valutazione del sistema Universitario e della ricerca, promossa dal Ministero), che ha il compito di sovraintendere al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle Università e degli Enti di ricerca.
Nelle stanze sono presenti molti ritratti lasciati in deposito dai Padri Scolopi. Oltre a quello di Paolo Boselli, si incontrano il Beato Francesco Faà di Bruno (il cui fratello Carlo vestì quell’abito religioso) e il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, entrambi studenti d’eccellenza presso gli Scolopi.
Ogni anno si tiene l’assemblea dei soci, momento di sintesi dell’attività e di proposta per idee e progetti.
La quota associativa, che si può definire moderata, è un incentivo ad associarsi ad un Istituto di prestigio, che cerca di coniugare passato e presente, dedicando attenzione al valore e all’insegnamento della storia e aprendosi a nuovi tipi di studio e ricerca per attualizzare quel messaggio e calarlo nella realtà odierna.
Per dare concreta evidenza a tutto questo, il Presidente (attualmente Furio Ciciliot) può essere eletto per un massimo due mandati, dopo di che deve lasciare la carica ad altri, in un’ottica di crescita e avvicendamento, sprone a non fossilizzarsi sui risultati conseguiti e a creare sempre nuove risorse da valorizzare in questo ambito culturale.
Ezio Marinoni