Ormai l’animalismo è divenuto imperversante! Una delle ultime notizie dateci con risalto anche dai media sebbene si tratti di mera cronaca locale di cui un tempo nessuno avrebbe parlato, è la battaglia scatenatasi in Liguria per salvare sei o sette cavalli “selvaggi” (che poi sono domestici lasciati bradi e abbandonati, ma definirli selvaggi fa più scic!).
di Franco Zunino*
Li vogliono togliere dal Parco Regionale dell’Aveto: e subito gli animalisti ed i media si sono scatenati, come se li volessero uccidere mentre invece li vogliono solo spostare da un’altra parte, certamente per loro più consona, ma che comunque non mancheranno di arrecare danni ambientali come già fanno gli Ammotraghi nel Parco Regionale del Beigua (mai più spostati dopo le proteste degli animalisti!).
Cavalli e Ammotraghi che alla rara flora di quelle montagne non fanno certamente del bene! Problema che però agli animalisti non importa: peccato che i Parchi siano per la conservazione della flora e fauna spontanea ed autoctona, e non già per essere dei ludici zoosafari per turisti animalisti!
Il totem Lupo ha colpito ancora! Animale intoccabile quasi per diritto religioso! E’ di recente uscito anche in Italia un ennesimo libro sul lupo (Essere lupo) scritto da un lupofilo svedese (Kerstin Ekman), che, al solito, romanzando crea ed esalta il solito cacciatore pentito ed ex guardia forestale (in fondo è anche così che si educa ai propri ideali, quali che essi siano: c’è sempre chi legge e si immedesima e finisce per credere che non di romanzo si tratti, ma di realtà!) il quale finisce per stancarsi di uccidere lupi. C’è il solito incontro con un lupo bellissimo e lo scatto empatico che spinge il protagonista a vederlo come animale buono e mite. La solita esaltazione della figura del lupo nascondendo però i problemi e gli aspetti negativi che un eccessiva presenza di tali predatori crea in un Europa, dove gli spazi naturali e selvaggi in cui questi animali dovrebbero vivere hanno perso, forse, almeno l’ottanta per cento dello spazio; costringendo i lupi a vivere tra paesi e strade ed aree a densa agricoltura. Il protagonista si pente dei suoi giorni ed anni di caccia e di predatore di lupi. Capisce che il lupo appartiene a quel mondo selvaggio che ama e dove anche lui è vissuto, ed ovviamente, come in tutte le favole belle, smette di essere cacciatore ed uccisore di lupi. Peccato che la realtà sia bene diversa dal come la narra lo scrittore. Ad esempio, narra che il suo protagonista possiede ed ama un cane. Ma non gli fa uccidere il cane da alcun lupo, cosa che invece nella realtà avviene, soprattutto in Europa, per la ragione suddetta, in quanto proprio i cani sono divenuti uno degli anelli più deboli della catena alimentare! Ecco, l’autore trasforma, al solito, il lupo in un totem! Questo romanzo, quindi, educa o disinforma? Per concludere, mai che gli animalisti e men che meno i lupofili e gli orsofili (i linciofili, gli avvoltoiofili, ecc.) parlino o scrivano degli animali per quello che sono: animali, con tutti i loro problemi e quelli che creano sia all’uomo sia alla Natura. In fondo anche l’uomo è un problema ed ha i suoi problemi. Però per l’uomo li si accetta, guerre comprese. Per gli animali NO! Gli animali sono divenuti il nostro ultimo paradiso in terra! Né più né meno dei paradisi artificiali che tanti uomini urbanizzati vanno a cercare nella droga! Peccato che nel grande cerchio della vita tutto questo non sia contemplato…
… E ultime sulla politica nucleare- Gli antinuclearisti non mollano: si può sfasciare l’Italia intera per soddisfare l’esigenza di energia (centrali eoliche su ogni crinale di montagna, dighe in ogni vallone o gola selvaggia, centraline su ogni corso d’acqua, foreste sfruttate all’osso, pianure agricole riempite di pannelli solari), ma sempre di un atto “ecologico” si tratterà, pur che non si parli di nucleare. L’ideologia più forte di ogni ragionevolezza! Si cerca sempre, quasi lo si spera, un nuovo incidente nucleare pur di dire: avevamo ragione noi (sperando che non parteggino per un eventuale “errore” della Russia: perché se dovesse mai succedere, sarà certamente dovuta ad un errore… Oppure colpa dell’Ucraina che si è sparata sui c…..i)! In Francia ci sono 12 reattori a circa 200 Km dall’Italia, hanno scritto: che è come dire averli in casa (ma ci sono anche quelli svizzeri e quelli sloveni!). Solo che i francesi non piangono per il costo dell’energia quanto piangono gli italiani “ecologici” ad ogni costo. Riconoscono però che “sembra che l’Italia abbia già oggi un numero di impianti nucleari pari a quello della Francia”, intendendo gli effetti che potremmo subire in caso di incidente in Francia. Ma allora, rischio per rischio, tanto valeva rischiare con i nostri. O no? Che senso pratico ha avuto la rinuncia al nucleare se lo scopo era non correre il rischio? E se proprio per colpa loro (gli antinuclearisti) le scorie delle centrali dismesse sono da decenni sempre là dove stavano, in zone che loro stessi riconoscono essere ipoteticamente a rischio? Ecco, al solito: noi più intelligenti o più fessi? Intanto piangiamo per gli scempi a paesaggi e ambienti; e tanti antinuclearisti piangono anche per il “consumo di suolo” fatto con sempre nuovi e più vasti impianti fotovoltaici. Unica soluzione alternativa al nucleare e alle suddette centrali “ecologiche” proposta, il solito, trito e mai stato efficace (fattore umano) risparmio energetico; quel risparmio ogni giorno divorato da nuovi apparecchi a necessità energetica! E’ stato dimostrato che la fonte energetica da nucleare è la più “ecologica” di tutte, almeno dal punto di vista dell’abbattimento della CO2 (anche Greta Thunberg lo ha detto! Il che è tutto dire!): tutto inutile. Il demonio nucleare sempre tale resta! L’angelo caduto. Eppure un tempo era un angelo…
Murialdo, 24 Ottobre 2022 Franco Zunino
Segretario Generale AIW