Si leggeva da Ivg.it del 30 settembre 2020: “Una battaglia durata anni, portata avanti con forza e determinazione da un Comitato di cittadini e che ora è stata vinta. Stiamo parlando dell’installazione delle barriere antirumore sul tratto di A10 per la frazione di Ranzi, a Pietra Ligure”. Tutto bene ? Non è così. I pannelli più alti sono stati sistemati nelle aree ‘verdi’, quei più bassi davanti alle abitazioni.
Ed ecco nuovi rumors dopo l’ottimo servizio-reportage che ha pubblicato di recente sulle pagine savonesi Il Secolo XIX al quale bisogna riconoscere un impegno per un giornalismo locale più ricco di notizie ed approfondimenti. L’argomento riproponiamo è una questione che negli anni aveva sollevato polemiche, petizioni, sulla soglia di carte bollate, per i danni causati dal rumore del traffico della sottostante Autofiori e con un importante casello, secondo solo ad Albenga, come movimento veicolare nella tratta savonese.
Cosa ha appreso Trucioli.it ? Siamo prossimi a nuove iniziative coordinate della popolazione (i proprietari di case) se la società Autofiori Spa non provvederà a rimediare le carenze progettuali e strutturali con innalzamento dei pannelli fonoassorbenti che hanno comportato lunghi lavori e chiusure alternate del ‘casello’. Un investimento milionario, ma che pare abbia risolto solo in parte la dannosa problematica.
Secondo le previsioni iniziali prospettate l’intervento avrebbe dovuto abbattere la fonte ‘rumorosa’ del 90 per cento, in particolare nell’area interessata dall’abitato. Invece, ad ascoltare le lamentele, hanno realizzato i pannelli trasparenti (?) spendendo male i soldi, più bassi in corrispondenza delle abitazioni e più altri dove ci sono oliveti e boschi.
Nella precedente disputa, oltre all’Amministrazione comunale, era arrivata in soccorso una troupe di Striscia La Notizia. Il progetto aveva avuto parere favorevole del Provveditorato delle Opere Pubbliche il 9 novembre 2018, con il successivo ok definitivo in Conferenza dei Servizi. Inoltre si poteva apprendere che “nell’ambito del progetto definitivo sono state valutate tutte la conformità urbanistiche dell’opera, con i pareri tecnici degli enti locali interessati”.
Il 3 gennaio 2029 SavonaNews pubblicava: Capitan Ventosa, inviato del popolare tg satirico, ha raccolto ancora una volta la segnalazione dei residenti che attendono da tempo una soluzione: rispetto al passato, qualcosa sembra finalmente muoversi.
Capitan Ventosa è tornato sulle alture pietresi dopo che già nel novembre del 2017 aveva raccolto la segnalazione dei residenti che lamentavano un problema di inquinamento acustico: il passaggio dei mezzi sul tratto autostradale adiacente al caseggiato della frazione, infatti, provocava e provoca tuttora un rumore ben superiore al limite consentito dalla legge. Una richiesta di installazione di pannelli fonoassorbenti era già stata avanzata addirittura ventuno anni fa, ma fino ad oggi nulla è stato fatto nonostante la promessa di una pronta soluzione da parte di “Autostrada dei Fiori“….”Un problema importantissimo che credo e spero che questa volta sia in via di soluzione – ha affermato Dario Valeriani, sindaco di Pietra Ligure, ai microfoni di Capitan Ventosa – sono venuti quelli dell’autostrada a farci vedere il progetto: ci sono ancora alcuni passaggi da affinare, ma a me sembra che siamo sulla buona strada“.
Dei pannelli fonoassorbenti nella frazione Ranzi aveva parlato anche il vicepresidente del Consiglio regionale Luigi De Vincenzi nell’incontro organizzato proprio a Pietra Ligure prima della festività natalizie: “Un progetto che prosegue verso la realizzazione” aveva dichiarato il consigliere regionale. Nel frattempo, i residenti della frazione pietrese attendono con impazienza un’opera promessa ormai da lungo tempo”.
Ranzi che come ha annunciato ora il Decimonono si accinge, dal 10 al 14 agosto, alla tradizionale ‘Sagra del Nostralino’ che con quella del Crostolo di Loano va inserita nell’albo d’oro, al secondo posto, inaugurata nell’estate 1957. In origine tuttavia, a Pietra, c’era la ‘Sagra delle Pesche’.
Ranzi con il suo mitico ristorante Il Capanno che ha già varcato la soglia della sessantina. Erano stati nonno Bartolomeo e la nonna (lui ottimo ed appassionato viticoltore ed agricoltore, lei gran maestra di cucina tradizionale ai fornelli con indimenticabili piatti per chi ha avuto la fortuna di gustarli) ad iniziare l’attività e soprattutto via via realizzare una delle costruzioni collinari dell’entroterra più accattivanti e destinata alla ristorazione; inoltre è attivo da affittacamere in un panorama e contesto ambientale mozzafiato.
A Il Capanno sono all’opera la seconda generazione (il figlio ex calciatore e la figlia laureata) e la terza generazione: Cristina, Alessia e Luca.
Ranzi che può esibire un hotel, trasformato in moderno accogliente bed & breakfast senza perdere le tipiche caratteristiche architettoniche del borgo: Cà Ligure. Non mancano la piscina ed un curatissimo giardino. Relax e professionalità molto apprezzati dalla clientela, in particolare straniera, dal centro e nord Europa. Tutto merito del lavoro dei coniugi Renato e Ingrid (cittadina tedesca) Rembado. Lui, laureato, è anche uno scrittore e ricercatore di storia locale e romanzi, oltre a possedere reperti antichi. La conduzione della struttura ricettiva è affidata, con successo, alla figlia Stefanie e al marito. I nipoti stanno imparando.
MOZIONE DEL CONSIGLIERE MARIO CARRARA SULL’USO DEL FLORA COME SEDE DI CONVEGNI E CONGRESSI
MOZIONE CONSILIARE
Il “Flora“, poi ribattezzato con varie denominazioni, ha rappresentato per Pietra Ligure l’unico vero punto di attrazione e di aggregazione per l’intrattenimento turistico. Ora, acquisito in concessione dal Comune, sta per diventare un centro serioso di sporadici appuntamenti congressuali e convegnistici. Ma la sua vera vocazione è, invece, quella che è sempre stata: tutti i giorni al servizio dell’intrattenimento turistico, musicale, artistico, di danza e ballo, per arricchire l’offerta della città verso i giovani ed i turisti.
Quando abbiamo letto dalle delibere della Giunta che il Comune avrebbe acquisito in concessione dal demanio il piano superiore del “Flora” non riuscivamo a crederci. Anche perché la prima domanda spontanea che sorgeva era: che cosa se ne fa il Comune di uno stabile che ha fatto la storia “dell’intrattenimento” turistico a Pietra Ligure, e che, proprio per la sua posizione in riva al mare, ricopre un “ruolo” che dovrebbe “naturalmente“, continuare a svolgere in futuro..? La concessione al Comune del Flora ha un senso solo se è preordinata al suo successivo uso e destinazione come sala da ballo, musica, discoteca, intrattenimento turistico.Anche perché è assolutamente vero che di sale che facciano vero “intrattenimento turistico“, a Pietra Ligure NON ne esiste una.Oggi è questa la struttura, l’attività che manca DAVVERO nella nostra città: quella, appunto, finalizzata all’intrattenimento turistico e dei giovani.
NON È VERO, come ha dichiarato il Sindaco, che Pietra Ligure ABBIA BISOGNO di una sala delle dimensioni del Flora per ospitare convegni, congressi, assemblee, tale da contenere (ben) 300 posti, in quanto, secondo lui, la città ne sarebbe totalmente priva…
Ma ci chiediamo se il Sindaco, per giustificare le sue scelte, quando fa dichiarazioni simili, avventate, inventate e sfacciatamente non vere, pensi di rivolgersi esclusivamente ad un popolo di gente “ignorante” -nel senso che ignora- su quali siano le strutture già oggi esistenti a Pietra? Forse si rivolge ad un pubblico di “stranieri “, se non di marziani, oppure a dei facili creduloni che non conoscano niente di Pietra Ligure? Non pensa che “qualcuno” che, invece, la città la conosce, possa smentirlo e sbugiardarlo? Infatti, Pietra Ligure di sale “adeguate” ed adatte per ospitare convegni, assemblee, congressi e riunioni varie ne ha già ben DUE! Ed entrambe GIÀ COMUNALI..!
Infatti, il teatro-cinema comunale può ospitare fino a 350 spettatori (recentemente ha ospitato gli incontri su Santa Corona e la sanità col Presidente della Liguria Toti); inoltre, in via Nino Bixio c’è il centro polivalente comunale che di posti ne può contenere fino a 120..!
Quindi, che cosa sta dicendo, di cosa sta parlando il Sindaco? Le sale, le sale per convegni e congressi che lui afferma che non esistano, tali da giustificare la concessione del Flora al Comune, invece, ci sono già e sono del Comune e sono già operative..!
La cosa che fa riflettere e pensare è che queste due stesse strutture siano accessibili solo dietro corresponsione di ben esose tariffe: 200 euro per l’uso serale e fino a 300 euro per una giornata di utilizzo del centro polivalente…! 1000 euro, più IVA, più le spese per l’assistenza tecnica, per una serata al teatro-cinema! Tariffe così care che scoraggiano anche le migliori intenzioni.
Infatti, solo ottenendo il “patrocinio” del Comune, che è una cosa “non regolata”, ma soggetta solo alla “discrezione” (alla “simpatia…?”) del Sindaco e della Giunta, se ne può usufruire gratuitamente; mentre, invece, essendo strutture “pubbliche”, la loro usufruibilità dovrebbe essere “gratuita” a prescindere, per tutte le richieste di iniziative di carattere politico, sociale, culturale promosse dai cittadini Pietresi.
Quindi, a Pietra Ligure le sale “idonee ed adeguate” per ospitare l’attività congressuale e convegnistica ci sono già, eccome..! Quella del Flora si aggiungerebbe, solo, alle altre due: sarebbe “in più” ma non colmerebbe nessun vuoto! E poi una considerazione di tipo finanziario: un milione e mezzo di euro è il costo per la ristrutturazione…! Tuttavia, si tratta soltanto della sala al primo piano (!!!), in quanto il pianterreno resterebbe destinato all’uso “bar” relativo ad un’altra concessione di carattere privato.
Quindi: non TUTTO il Flora, ma soltanto il primo piano sarebbe interessato alla concessione al Comune ed alla finalità “pubblica“ di convegni e congressi. Ben 1 milione e mezzo di euro da impiegare per un unico piano della costruzione. E cosa ci fanno con una cifra del genere? È veramente un’enormità assurda….: tanto per fare un esempio, circa un terzo di quello che costerebbe il ponte sul Maremola (che non si fa più). Assurdo.
E poi, altre valutazioni sull’opportunità di destinare il Flora a questa funzione “pubblica”, considerandone la sua logistica. I convegni, i congressi, le assemblee non ci sono mica tutti i giorni, tutte le sere, specialmente quelle d’estate! Ma tutti i giorni e tutte sere, specialmente quelle d’estate, c’è una gran massa di persone, specie di giovani, di turisti che vorrebbe divertirsi ed avere occasioni di svago. Il Flora, com’è sempre stato nella sua storia, proprio per la sua posizione affacciata sul mare, può garantire la riproposizione delle condizioni ideali per una offerta turistica fondata anche sull’intrattenimento. Cosa che non c’è a Pietra Ligure e di cui si sente la mancanza e la necessità, specie da parte dei giovani e dei turisti.
E poi, ci chiediamo: ammesso e non concesso che si riuscissero ad organizzare “ininterrotti” e continui convegni e congressi nel Flora, dove verrebbero messe le automobili dei 300 congressisti, visto che i posti auto totali sul lungomare don Giovanni Bado e vie trasversali sono solo 113 (78 sul lungomare, più 17 in via Vigili del fuoco e 18 in via E. Accame) e servono già tutti per le necessità di chi deve accedere al centro..?
Centro storico che è già “un mortorio” per cui molti esercenti, trascorsi luglio ed agosto, già temono con angoscia l’arrivo della “bassa stagione” e tutte le difficoltà che conseguiranno, sia per la situazione particolare di Pietra Ligure, che per tutte quelle derivanti dalla congiuntura generale. E “dove” verrebbero accolti, ospitati tutti i “convegnisti”..? In quali strutture alberghiere? in quali Hotel? Visto che attualmente in centro ne è rimasto uno soltanto? Forse negli alberghetti “al piano” ubicati in condominii, che si prospettano nelle nuove convenzioni edilizie?
Appare quindi assolutamente inadeguata e “fuori luogo“, anche per queste semplici considerazioni, la scelta di trasformare la sala superiore del Flora come sala comunale per “congressi, convegni, assemblee” perché non solo non sarebbe di utilità e vantaggio per il turismo, per l’economia della città, per il rilancio del centro storico, ma, all’opposto, priverebbe Pietra Ligure dell’unica, grande, storica struttura esistente, in grado di migliorare veramente l’offerta per il turismo e per i giovani.
Così come è stata descritta dal Sindaco, la scelta di trasformare il Flora in una sala per congressi, convegni, assemblee, ecc., ci sembra, quindi, l’ennesima “sparata” propagandistica per far parlare sugli organi d’informazione, ma senza senso, anche per i suoi costi “stratosferici e strampalati”, pur se venissero colmati da un finanziamento esterno; per la mancanza di parcheggi adeguati, per la mancanza di alberghi idonei ad un tipo di ospitalità di tal genere; per il fatto che si preclude la possibilità di promuovere e sviluppare un’offerta turistica dotata anche di strutture per l’intrattenimento giornaliero degli ospiti di Pietra Ligure.
Per tutto quanto sopra descritto, si propone all’approvazione del Consiglio comunale la presente mozione nel testo del dispositivo che segue:
Il Consiglio comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco e la Giunta comunale a riconsiderare la destinazione da essi attribuita al primo piano dello stabile del Flora, come sede di “congressi, convegni, assemblee, ecc.”, riconvertendola, invece, in una struttura per l’intrattenimento turistico, musicale, artistico, di danza e ballo, rivolta al miglioramento dell’offerta verso i giovani ed i turisti. Nella consapevolezza e convinzione che una tale destinazione costituisca un sicuro “volano” per il rilancio turistico della città ed in particolare del suo centro storico, nonché un centro di attrazione per lo svago, il divertimento, l’intrattenimento dei giovani di Pietra Ligure, delle città vicine e dei turisti.
Mario Carrara, consigliere comunale