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Albissola Marina, eccellenza del ‘museo diffuso’ grazie al sindaco Nasuti e l’assessora Negro


Nelle settimane scorse sono usciti importanti articoli sulla stampa locale e nazionale: finalmente partivano i lavori di restauro del monumento ai Caduti di Albissola Marina, opera di Leoncilio Leonardi,uno degli artisti più importanti del secolo scorso.

di Danilo Bruno

Io vorrei utilizzare questo spazio per porre l’attenzione sul museo diffuso, che il comune ha creato sul proprio territorio grazie ad una convenzione voluta nel 2010 dall’allora assessore Nasuti, poi divenuto sindaco, con l’Università di Genova e poi proseguita grazie all’intelligente attività dell’assessora alla cultura Nicoletta Negro, oggi approdata ai lidi del capoluogo di provincia.
In primo luogo la convenzione ha portato ad importanti scelte tra le quali si segnalano:
a) il censimento delle opere d’arte pubbliche e private visitabili o disponibili alla pubblica visione ;
b) la progressiva individuazione di un piano di valorizzazione e di restauro delle opere,che necessitano una adeguata conservazione.
c) l’affidamento della direzione scientifica ad uno studioso di storia dell’arte (Luca Bochicchio) e la creazione di un comitato scientifico, di grande importanza e rappresentativo della realtà albisolese, fortemente legata alla ceramica contemporanea.
Vi sono alcuni luoghi di estrema rilevanza e il sito del museo diffuso da precise indicazioni sulla raggiungibilità dei luoghi e sugli orari.
In primo luogo si segnala Casa Jorn, che fu l’abitazione ma anche la sede delle maggiori espresisoni artistiche di un grande artista danese: Asger Jorn ( 1914-1973) , che fu anche un famoso teorico dell’arte e partecipò a numerosi movimenti dell’avanguardia artistica del secolo scorso (Bauhaus Immaginisita, Vandalismo Comparato,…).
Egli riuscì  a creare una sintesi unica fra scultura,architettura e pittura  nella propria abitazione.
Bisogna poi visitare la sede del Museo Diffuso (MuDA),che si trova all’interno di una secentesca fornace utilizzata prima dalla famiglia Conrado e poi nel 1919 assunse il nome di Alba Docilia sotto la direzione artistica del pittore Umberto Gambetta e durò con la propria attività produttiva.
All’interno si trovano vasche di decantazioni e forni secenteschi oltre a parte delle collezioni comunali di opere ceramiche contemporanee e a presepi in ceramica (macachi).
Il viaggio può poi proseguire sull’incredibile serie di mosaici collocati sul lungomare cittadino .
Il Lungomare degli Artisti fu inaugurato nel 1963 da una idea di Aligi Sassu e Adolfo Testa,allora consiglieri comunali nella comune visione di una superficie calpestabile.
Esso fu restaurato agli inizi del XXI secolo ed in tale occasione furono aggiunti i mosaici di Jorn e a seguire quelli di Bonelli,Caminati, Arroyo e De Rougemont.
Il tour si spinge alla Casa Futurista Mazzotti,  progettata nel 1932 dall’artista bulgaro Dilgheroff e ad oggi visitabile negli orari di apertura delle ceramiche Mazzotti, che vi hanno sede.
Si segnala poi la sede delle Ceramiche San Giorgio, fondata nel 1958 da artisti locali tra cui Eliseo Salino ed in essa operarono numerosi artisti tra cui il medesimo Jorn.
Vi sono poi altre sedi come le ceramiche Mazzotti, fondate da Giuseppe “Bausin”Mazzotti nel 1903 e poi il Balestrini Centro Cultura e Arte Contemporanea raccolta Agenore Fabbri ove vi sono esposte in permanenza le opere dell’artista toscano,che visse ad Albissola dal 1932 intrecciando un sodalizio culturale e professionale con Franco Balestrini.
Infine si richiamano le sale dell’ Hotel Garden ove numerosi artisti nel tempo alloggiarono, lasciando importanti testimonianze del proprio passaggio (Carlè, Caminati, Sosabravo, Lorenzini, Moiso,Milani,Schifano,….).
A questo punto direi che il discorso si possa fermare qui anche perché Albissola Marina conserva poi numerose altre opere in ambiente urbano ma rimane fermo sempre un punto storico e archeologico sulla zona ovvero se si ritiene di capire l’origine della ceramica contemporanea bisogna fare prima un giro al Museo Archeologico e della Città di Savona poiché solo al Priamar, grazie alla direzione della Sezione Sabazia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, che lo ha fondato, è possibile conoscere le origini di un fenomeno artistico, culturale, sociale  e di vita quotidiana come l’affermazione della ceramica nel comprensorio savonese.
Danilo Bruno

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