Don Lorenzo Milani muore di leucemia il 26 giugno 1967; così non fa in tempo a vedersi condannato da un tribunale della Repubblica Italiana per aver difeso il diritto all’obiezione di coscienza (che all’epoca era considerata reato).
di Luigi Vassallo

Invece don Milani, quando afferma che “Il padrone sa 1000 parole, tu ne sai 100; ecco perché lui è il padrone”, non chiede una scuola che chiuda gli occhi sulle 900 parole che mancano a chi non è padrone, ma una scuola che utilizzi mezzi e risorse per fargliele imparare.
Don Milani sa che “ogni parola che non capisci oggi è un calcio in culo domani“. Perciò la scuola da lui fondata a Barbiana non è indulgente con gli alunni che la frequentano: è una scuola che si fa tutti i giorni, anche la domenica, e tutto l’anno; è una scuola che non consente agli alunni di adagiarsi sulle proprie ignoranze.
In realtà è una scuola che non è indulgente nemmeno con gli insegnanti e con le istituzioni, perché pretende che gli uni e le altre mettano in campo risorse e impegno per cancellare le differenze di partenza tra Gianni e Pierino. Tutto il contrario di chi crede di cancellare con un 6 regalato queste differenze.
Un nostro video in memoria di don Milani: https://www.youtube.com/watch?v=exTjQXb-rrA&t=2s
Luigi Vassallo