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Crollo di seracchi travolge alpinisti su Gran Combin, 2 morti


Un seracco è una formazione tipica di un ghiacciaio, a forma di torre o pinnacolo, derivante dall’apertura di crepacci.

di Alesben B

Il termine deriva da serai, parola romancia derivante a sua volta dal latino serum, che ha dato il nome ad un latticino svizzero. Nel senso di «blocco di ghiaccio» è stato utilizzato per la prima volta da Horace-Bénédict de Saussure, a causa della somiglianza a questo prodotto caseario.

Un seracco è un blocco di ghiaccio di grande taglia formato per fratturazione di un corpo glaciale, che avviene quando si supera il limite di plasticità del ghiaccio. Questa fratturazione è legata ad una rottura di pendio del substrato roccioso, o nel caso dei ghiacciai sospesi, dalla presenza di una parete rocciosa.

Di solito sono costituiti da strutture a forma di torre o pinnacolo e possono essere di dimensioni variabili da pochi metri a centinaia di metri nei ghiacciai di maggiori dimensioni.

Per caduta di un seracco si intende il crollo improvviso di uno o più seracchi, molto pericolosa per gli alpinisti o per i centri abitati a valle del ghiacciaio. I blocchi di ghiaccio si frantumano e una parte del ghiaccio può fondere, e si possono generare colate detritiche.

Continua a destare molte preoccupazioni la condizione di un ghiacciaio in Valle d’Aosta nei pressi di Courmayeur. Il rischio è quello di un crollo improvviso di una porzione dello stesso nella sottostante Val Ferret, che è stata momentaneamente isolata ed evacuata.

Facciamo il punto della situazione per capire cosa sta succedendo Già lo scorso anno era scattato l’allarme in quanto la fronte del ghiacciaio, separata dal resto della lingua di ghiaccio da un’enorme frattura, aveva preso a correre anche di tre metri al giorno. Si temeva potessero collassare a valle 250 mila metri cubi di ghiaccio. Un volume enorme, capace, dopo essersi frantumato sulle rocce sottostanti, di provocare una valanga e raggiungere la strada della val Ferret, sopra Courmayeur, e alcune case abitate.

Al contrario delle valanghe, i crolli di seracco sono più difficilmente prevedibili, in quanto non dipendono dalle condizioni meteorologiche e del manto nevoso, ma dai meccanismi che regolano il movimento del ghiacciaio e lo stato di equilibrio del seracco e di conseguenza possono avvenire in qualsiasi momento, anche di notte, senza che la temperatura si alzi rendendo instabile la neve.

Esempi notevoli di seraccate che costituiscono problemi alpinistici noti sono presenti sulle montagne più alte, compreso il K2 al Collo di Bottiglia e sul Kanchenjunga in Himalaya. Sulle Alpi, seracchi noti sono presenti sulla parete nord-est del Piz Roseg, sulla nord della Dent d’Hérens e del Lyskamm

1991 Alle 11.45 del giorno 17 febbraio 1991 a Courmayeur una valanga di notevoli dimensioni percorse tutto il vallone di Praz Moulin per poi arrestarsi a circa 100 metri dalla strada comunale di Val Ferret; il tratto della pista di sci alpino del Pavillon situato a valle rispetto al Canalone dei Camosci venne invaso completamente e numerosi sciatori rimasero sepolti dalla massa nevosa. Il bilancio fu di 12 vittime. Nell’accumulo di valanga vennero ritrovati blocchi di ghiaccio del diametro anche di 50-60 cm: dalle perizie risultò che la valanga fu con tutta probabilità provocata dal distacco di un seracco di notevoli dimensioni dal Ghiacciaio pensile del Colle del Gigante

1999 Febbraio.. A Morgex, intorno alle 6.30 del 23 febbraio un’impressionante valanga nubiforme precipitò a velocità elevatissima sul villaggio di Dailley situato a soli 1020 m d’altitudine, e sulla superstrada per il tunnel del Monte Bianco: il soffio abbattè due case e ne danneggiò una ventina, rovesciò auto e camion e schiantò 10 ettari di bosco sul versante opposto della valle. Fra le macerie del villaggio fu ritrovato il corpo senza vita di una persona. La massa nevosa si propagò lungo il canalone dal significativo toponimo di Lavanch. Soccorritori all’opera sul luogo dell’incidente. sda-ats. Questo contenuto è stato pubblicato il 27 maggio 2022 – 16:4127 maggio 2022 – 16:41 (Keystone-ATS)

Due persone sono morte stamani sul Grand Combin, in Vallese, dopo che un crollo di seracchi ha travolto una quindicina di alpinisti. Altre nove persone sono rimaste ferite, due delle quali in maniera grave. Lo ha indicato la polizia vallesana in una nota.

L’allarme è stato dato stamattina alle 6.20. Il crollo dei blocchi di ghiaccio è avvenuto a 3400 metri in una zona chiamata “Plateau du Déjeuner”, mentre gli alpinisti – 17 divisi in vari gruppi – stavano scalando il Gran Combin lungo la “Voie du Gardien”. I soccorritori sono subito intervenuti in forze con sette elicotteri di Air-Glaciers, Air-Zermatt e della REGA e una 40ina di uomini. L’intervento è durato fino alle 10 di mattina circa.

La scalata del Gran Combin è considerata impegnativa: negli ambienti alpinistici, il massiccio è soprannominato “l’Himalaya della Svizzera”. È lontano dagli altri 4000 delle Alpi Pennine, ed è un maestoso massiccio isolato che si erge subito a nord della cresta di confine italo-svizzera, formando un collegamento tra i massicci più elevati delle Pennine e il gruppo del Monte Bianco.

Sono tre le cime principali che compongono la parte sommitale della montagna: le Combin de Grafeneire (4.314 m)

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    Il Combin de Grafeneire (4.314 m), è la seconda vetta più alta della Svizzera romanda.

    • le Combin de Valsorey (4.184 m)
    • le Combin de Tsessette (4.141 m).

    Oltre a queste vette principali possono essere elencate altre vette minori:

    • le Aiguille du Croissant – 4.243 m
    • le Combin du Meitin – 3.622 m

    La topografia del Grand Combin è piuttosto intricata. Tra la Val d’Entremont e la Valle di Bagnes ci sono due alte creste, quasi parallele tra loro e con le valli che divergono da una corta cresta trasversale di grande altezza. L’estremità meridionale dello spazio racchiuso tra queste tre creste è un altopiano elevato in gran parte, dove le nubi si accumulano e nutrono il Ghiacciaio di Corbassière che scende da qui per circa dieci chilometri verso nord. Il ghiacciaio è circondato dalle vette del Petit Combin, Combin de Corbassière e Combin de Boveire ad ovest, il Grand Tavé ed il Tournelon Blanc ad est. I ghiacciai più piccoli si trovano sui fianchi esterni come il Boveire e il ghiacciaio del Mont Durand.

    Le Combin de Grafeneire fu scalato il 30 luglio 1859 da: C. Sainte Claire de Ville Daniel, Emanuel e Gaspard Balleys, B. Dorsaz.

    Le Combin de Valsorey il 16 settembre 1872 da: J.H. Isler J. Gilliez.

    Le Combin de Tsessette il 21 luglio 1894 da: E.F.M. Benecke, H.A. Cohen.

    Lungo i vari versanti sono descritte diverse vie alpinistiche di salita:

    • Couloir du Gardien: via del versante nord al Combin de Grafeneire. Si parte normalmente dalla Cabane de Panossière e si risale il lungo Ghiacciaio di Corbassière; arrivati sotto il Grand Combin si attacca il couloir che conduce sulla vetta.
    • Le Corridor: via del versante nord al Combin de Tsessette ed al Combin de Grafeneire (molto pericolosa per la caduta di seracchi). Anche in questo caso si parte dalla Cabane de Panossière e si risale il Ghiacciaio di Corbassière. Le Corridor si presenta come via di salita meno ripida ma molto esposta alla caduta di seracchi dall’alto. Salendolo ci si porta tra il Combin de Tsessette ed il Combin de Grafeneire. Il primo resta poi facilmente raggiungibile mentre per arrivare al secondo occorre ancora superare l’impegnativo Mur de la Côte e poi passare sotto oppure in vetta all’Aiguille du Croissant.
    • Spalla Isler: via del versante sud al Combin de Valsorey. Si parte dal Bivacco Biagio Musso (raggiungibile dalla Cabane de Valsorey oppure dal Rifugio Franco Chiarella all’Amianthé) e si risale la spalla che conduce direttamente in punta al Combin de Valsorey. Da qui passando per la cresta è possibile raggiungere il Combin de Grafeneire.
    • Cresta del Meitin: via del versante ovest al Combin de Valsorey. Si parte dalla Cabane de Valsorey e si risale dapprima verso il Col du Meitin; sopra il colle si attacca la cresta che porta in vetta al Combin de Valsorey.
    • Traversata integrale da ovest verso est: partendo dalla Cabane de Valsorey per la Cresta del Meitin si sale Combin de Valsorey; di qui si raggiunge il Combin de Grafeneire; passando per l’Aiguille du Croissant si raggiunge il Combin de Tsessette ed, infine, passando per la Tour de Boussine si scende verso il Lago di Mauvoisin.

    Il massiccio del Grand Combin è ben visibile da Aosta. Questo fa del capoluogo valdostano una delle poche sedi amministrativa di livello regionale d’Europa da cui sia possibile ammirare direttamente una cima di altitudine superiore ai 4000 metri.

    Alesben B.


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