Toti e C. a Dubai. Indaga Corte dei Conti. 3 giorni 140 mila €. Sansa attacca, rivela ‘giornalisti ospiti’ e presenta esposti per ‘commistione’. La direzione del Secolo XIX precisa. Una portavoce: illecita diffusione di nomi. C’è la corazzata Ivg.it
Scrive Ferruccio Sansa (consigliere regionale di minoranza e candidato sconfitto alla presidenza della regione) sulla sua pagina facebook: “Toti non ha voluto dircelo. Nemmeno tv e giornali hanno risposto (come dire, le notizie si scrivono quando riguardano gli altri). Alla fine i costi della gloriosa spedizione a Dubai del Presidente e dei giornalisti al seguito ce li siamo andati a scovare noi: totale 140.370 € per un viaggio di tre giorni e un convegno. Un record”.
ULTIMA ORA – MERCOLEDI’ 6 APRILE- Toti e il viaggio a Dubai, indaga la Corte dei Conti
di Marco Grasso (giornalista)- 6 APRILE 2022-
La Corte dei Conti indaga sulla missione a Dubai di Giovanni Toti, accompagnato da nutrita delegazione di 21 persone: 13 collaboratori e 8 cronisti al seguito. I giudici hanno acquisito l’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano e delegato la Finanza per valutare un eventuale danno erariale. Una parte di approfondimenti riguarda la congruità delle spese: dai quasi 5 mila euro del solo biglietto di Toti ai 1.400 euro di hotel per tre giorni; sette giornalisti su otto hanno avuto hotel e aereo pagati dalla Regione (18 mila euro); per tutti è stata affittata una navetta privata per Malpensa costata 1.580 euro. Un altro capitolo investe i 53 mila euro messi a bilancio dalla Regione per la fare pubblicità all’evento sui media liguri. È scontro davanti all’Ordine dei giornalisti: Jessica Nicolini, portavoce di Toti, ha deferito il consigliere Ferruccio Sansa per aver diffuso i nomi dei partecipanti; Sansa ha presentato due esposti per segnalare la commistione tra pubblicità (tra le aziende che partecipano all’Expo ci sono finanziatori di Toti) e informazione.
DAL SITO ‘GENOVA QUOTIDIANA’: ” Dopo gli attacchi del capogruppo della lista che porta il suo nome (anch’egli giornalista) a Toti e alle testate che hanno deciso di seguire la spedizione a Dubai e dopo l’esposizione dei nomi dei colleghi inviati e dei lavoratori della Regione comandati per la missione, Jessica Nicolini ha deciso di presentare l’esposto. Accusa: «I colleghi sono stati messi alla gogna, è stata violata la deontologia». Intanto la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per accertare la correttezza delle spese sostenute dall’ente. Vedi l’articolo…….
LA FOLTA DELEGAZIONE A DUBAI E SPESA PRO CAPITE
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EMERGE LA PRESENZA DELL’EDITORE DI EDINET SRL DI PIETRA LIGURE CHE PUBBLICA IL QUOTIDIANO ON LINE PIU’ DIFFUSO ED AMATO DAI SAVONESI (ospita pubblicità di partiti e candidati) E DEL DIRETTORE ANDREA CHIOVELLI GIORNALISTA PUBBLICISTA. Edinet che si è aggiudicata a trattativa diretta anche l’Ufficio Stampa del Comune di Loano e cura il sito turistico del Comune. Un rapporto di collaborazione anche con il Comune di Alassio, oltre ad ospitare pubblicità di enti pubblici ed associazioni di categoria (Vedi Camera di Commercio, Upa, Unione Industriali, Confcommercio, Fondazione ex Carisa, organizzazioni sindacali). Rapporti d’affari dunque, utili al bilancio aziendale, alle spese per dipendenti e collaboratori esterni. Sempre all’insegna di “autonomi e indipendenti‘.
FERRUCCIO SANSA (PAGINA FACEBOOK) –
SPEDIZIONE A DUBAI: 140MILA EURO SPESI PER 3 GIORNI
4.800 EURO PER IL BIGLIETTO AEREO DI TOTI
TUTTO IL SUO STAFF IN GITA NEGLI EMIRATI
Ma le vere chicche le trovi andando a spulciare tra le singole voci di spesa. Il BIGLIETTO AEREO di Giovanni Toti è costato la bellezza di 4.852 euro! Sì, avete letto bene. Mentre il povero assessore Andrea Benveduti ha speso 982 euro (deve aver viaggiato appeso a un’ala o nel vano bagagli), il mega Presidente Toti ha speso cinque volte tanto. Viene il dubbio che abbia viaggiato in first class, quella che, reclamizza la linea aerea Emirates, ha una spa a bordo.
Le spese spensierate non finiscono qui. Toti si è portato in gita praticamente tutto il suo STAFF: otto persone, per un totale di 23.169 euro per aereo e albergo. Ecco allora il fido Matteo Cozzani – ma che diavolo ci sarà andato a fare a Dubai il capo di gabinetto e sindaco di Portovenere? – e l’altro inseparabile Iacopo Avegno.
Poi un ufficio stampa degno di Biden: Jessica Nicolini, Federica Costella, Arianna Abbona e Francesca Licata, quella che si occupa soprattutto dei social. Non sia mai che Toti vada a Dubai senza social!
Gli alberghi sono costati da 982 euro per il povero Benveduti (solo 300 euro a notte, praticamente l’hanno messo in mansarda) ai 1.400 di Toti e ai 1.690 della signora Abbona (più di 560 euro a notte).
E passiamo all’allegra brigata di GIORNALISTI AL SEGUITO. Altri 18.849 euro (9.541 euro di volo e 7.098 di alberghi, più spese per il bus). Due per Primocanale (noblesse oblige), uno per Telenord, uno per SanremoNews, un free lance per conto del Secolo XIX, uno per Riviera 24 e uno per Ivg (gli ultimi due, va detto, sono gli unici che ci avevano risposto per dire che andava).
Ma non basta: perché Primocanale, oltre ad avere il viaggio pagato, ha ottenuto un contratto da 15mila euro per coprire la spedizione a Dubai.
La Manzoni spa, che gestisce la pubblicità del gruppo Gedi (Secolo, Stampa e Repubblica) ha ottenuto 30mila euro per pubblicità varie e per l’organizzazione da parte del Secolo XIX di un convegno dedicato appunto a Dubai.
Secondo voi un giornale o una televisione che ricevono viaggio pagato e decine di migliaia di euro in pubblicità sull’operazione Dubai possono poi essere credibili quando ne parlano?
Noi non siamo contro la presenza della Liguria a Dubai. Per esempio è positivo il lavoro realizzato dalla società Liguria International e sono importanti gli accordi stretti dall’Università di Genova con alcuni atenei arabi. E’ utile, anche, la pubblicità della Liguria sui giornali arabi.
Noi non vogliamo che siano spese decine di migliaia di euro pubblici per il biglietto aereo di Toti e per far andare in gita tutto il suo staff. Siamo contrari al fatto che si paghino con i nostri soldi le trasferte dei giornalisti liguri. E ci chiediamo che senso abbia pubblicizzare la Liguria in Liguria spendendo 30mila euro per il convegno e la pubblicità sul Secolo XIX, più altri 15mila euro per Primocanale ecc.
Chissà se l’Ordine dei Giornalisti, al quale abbiamo segnalato più volte la questione del fiume di denaro pubblico speso da Toti in pubblicità su TV e giornali liguri, vorrà dire qualcosa. Toti la chiama operazione di marketing. Noi, ironicamente, saremmo tentati di aggiungere una “T” e chiamarlo MARKETTING.
OLTRE 500 I COMMENTI –
Aldo Repetto (giornalista Ansa pensionato) – A me Toti non piace ma si scopre l’acqua calda..,Lo hanno fatto tutti di ogni colore.E lo dice un collega…molto anziano!
Renzo Parodi (giornalista de Il Secolo XIX pensionato)– Si attendono repliche da parte dei giornali, delle tv e degli organi di rappresentanza dei giornalisti. Buona questa!!!
LA DIREZIONE DEL SECOLO XIX PRECISA –
Nel suo post il consigliere regionale Sansa elenca tanti particolari, eppure incorre in qualche dimenticanza e imprecisione. A partire dalla prima riga, quando dice “nemmeno tv e giornali hanno risposto” a proposito dei costi della missione. Perché alla direzione del Secolo XIX non è mai arrivata alcuna richiesta. Non avremmo avuto problemi a dire che il nostro giornalista è andato a spese del giornale, non con i soldi pubblici della Regione, circostanza che Sansa omette di esplicitare anche se cita più volte il nostro giornale. Abbiamo deciso di seguire l’evento di Dubai perché l’Expo ha un rilievo internazionale nel quale a turno, nel padiglione dell’Italia, sono state protagoniste le regioni della Penisola. Quando è toccato alla Liguria abbiamo ritenuto fosse importante esserci perché è qui che il nostro giornale ha la sua sede e perché il tema scelto dalla Regione nella missione – la nautica – è fra quelli che da sempre caratterizzano la nostra testata oltre a rappresentare un settore economico fondamentale per questo territorio. E’ lo stesso motivo per cui abbiamo collaborato al convegno sulla nautica che si è svolto a Genova e sul palco del quale, oltre ai rappresentanti della istituzioni, sono saliti gli esponenti dei più importanti cantieri presenti in Liguria. Quando parla di “giornalisti al seguito”, Sansa fa poi riferimento a “un free lance per conto del Secolo XIX”. Non è esatto, perché è un libero professionista che collabora regolarmente con noi, ma che è stato invitato dalla Regione (che ha postato alcuni dei suoi video), non mandato da noi. Infine, a proposito della pubblicità, sarebbe sorprendente se una Regione non comunicasse anche attraverso i mezzi che più direttamente si rivolgono ai suoi cittadini. Ma prima ancora ci sentiamo di rassicurare il consigliere Sansa: in 136 anni di storia, Il Secolo XIX ha maturato la forza necessaria per mantenere separata l’informazione giornalistica dai canali della pubblicità. Un principio che tutti i giornalisti del Secolo hanno ben chiaro e osservano ogni giorno.