Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, Pronto soccorso. In attesa del Tapiro e a chi. I retroscena per Rai, Mediaset, Primo Canale, Liguria Tv-Telenord. Chi non c’era e chi ha taciuto. Giù il bavaglio sulle responsabilità


Si leggeva sui social: “Vorrei sapere dove è finito il Progetto Sanità di Sonia Viale. Nessuna chiusura di ospedali, potenziamento dei Pronto Soccorso e riduzione del deficit ereditato!” Quelli che manifestavano ad Albenga si sono fatti qualche domanda in più?  E ora anche una santa Messa pro ospedale di Albenga, sabato 2 aprile, ore 11, nella chiesa di S, Bernardino a Vadino.

Trucioli.it  si chiede oggi perchè, oltre all’indignazione, nulla si è letto sui media locali (social e cartacei) della inspiegabile (pesante) assenza di giornalisti e operatori  Rai alla manifestazione ‘Senza pronto soccorso si muore’ dove erano proibiti ‘simboli di partiti e politici’. Assenti le Tv di Mediaset e le due Tv liguri (Primo Canale e Liguria Tv-Telenord). Presente invece Imperia Post che ha ‘girato’ il servizio del giornalista Andrea Pomati a Telegenova e Telecupole.

Parliamo del pomeriggio dell’affollatissina partecipazione alla protesta. Preannunciata da comunicati ufficiali del Comune, con l’adesione di sindaci, associazioni, enti. In quanti, tra gli assenti, meriterebbero un Tapiro di Striscia la notizia ? Soltanto il bersagliatissimo Toti? C’è chi scommette che come vuole la tradizione alla fin fine tutto andrà nel dimenticatoio. Eppure siamo di fronte ad assenze- affronto verso cittadini e le istituzioni; pongono interrogativi che meriterebbero una risposta, un chiarimento.

Chi ha negato e messo nel cassetto la copertura giornalistica della prevista imponente manifestazione ai propri giornalisti ed teleoperatori ? Chi ha deciso di disertare ? I maligni avanzano l’ombra del totismo forte e vincente, in ascesa anche come partito nazionale. Prossimo a misurarsi con le elezioni comunali di giugno. In ballo non manca, anzi, il tema scottante della Sanità (e ben 6 sono stati i comunicati stampa tra Regione e Lista Toti Liguria proprio sul ‘caso Albenga’). Con la salute, gli ospedali, il pronto soccorso prima o poi può toccare a tutti. E c’è chi di esperienze può testimoniare.

Cresce l’attesa: a chi sarà assegnato il Tapiro che il combattente della crociata ‘Pronto soccorso ad Albenga’, Gino Rapa, esibisce sul ponte Viveri ? Molti fans indicano il presidente Toti. Alla manifestazione popolare, preannunciata da comunicati stampa ufficiali, Rai, Mediaset e due Tv liguri private non hanno inviato né giornalisti, né cameraman. Con i media locali a tacere le clamorose assenze. Dovute solo a sottovalutazione da parte dei ‘capi’ delle redazioni ?  Arriverà almeno il ‘castigo mediatico’ del Tapiro di Striscia la notizia ? Toti era un bravo direttore di telegiornale a Mediaset che pare si sia riappacificato con Silvio Berlusconi dopo tensioni e ‘minacce da resa dei conti’ sullo scenario politico. Toti che ha smesso di recitare ‘signor si’. Ed ha raggiunto una buona visibilità  anche sui media nazionali. E il prof. Gino Rapa ora a ricordare: Oltre che dalla pagina Regione Liguria bannato anche dalla pagina La mia Liguria. La Liguria è solo “sua”. Se esprimi dissenso o parli di disastro Sanità in Liguria ti viene tolta la parola. Amici Liguri e non Liguri, meditate. In Liguria non si può dare fastidio a chi comanda. Brutti tempi davvero. Mentre continua l’attività del Movimento e dell’Amministrazione comunale in difesa dell’Ospedale. La prossima iniziativa la S. Messa pro ospedale che si terrà alle 11,00 sabato 2 aprile nella chiesa di San Bernardino a Vadino.

Da Fieui di caruggi: “Governatore … un pochino attapirato?” E Roberta Micale: “Sarebbe davvero bello se Striscia la notizia glielo portasse davvero!” Il presidente e assessore alla Sanità, Giovanni Toti, sembrerebbe l’unico a dover indossare il ‘parafulmini’. Dopo la serata della protesta di piazza (almeno 6 mila persone con numerosi sindaci -vedi nuovo fotoservizio  di Silvio Fasano)  è finita però nel mirino dei commenti social (Facebook, non dei giornalisti sul campo) solo Rai 3 -TGR Liguria  per aver diffuso la stringata notizia che a manifestare c’erano ‘centinaia di persone’.

La notizia diffusa dall’agenzia di stampa Ansa alle 19,02. Alle 19,35 anche TGR Liguria ha ripreso la notizia in breve

Trucioli.it ha già ricostruito negli scorsi numeri le sequenze delle notizie, evidenziando che in realtà era stata l’Ansa (autorevole e diffusa agenzia di stampa nazionale) a titolare e dare conto di ‘centinaia alla marcia…..‘). Sta di fatto che contro la Rai pubblica hanno ‘sparato’ tutti o quasi e nel tritacarne è finita la categoria dei giornalisti (‘corrotti, venduti, prezzolati, totiani….’).

Nessun cenno invece di lettori-navigatori per il fatto che la Rai e le due più seguite Tv liguri (private), non avessero neppure inviato ad Albenga loro giornalisti e teleoperatori. E che dire delle reti Mediaset? Possiamo rivelare che in quest’ultimo caso un collaboratore locale aveva espressamente chiesto se interessava il servizio, risposta negativa.

Ci siamo sbagliati, dunque, quando credevamo che l’indignazione (c’è chi ha fatto notare che una manifestazione del genere non si era mai vista in Albenga)  sarebbe stata correttamente seguita da tutti gli organi di stampa e Tv, almeno con valenza nelle edizioni regionali.  Ci siamo sbagliati quando credevamo di leggere ferme e corali proteste, ma non soltanto per il ruolo avuto di TGR  Liguria nella prima fase, all’appuntamento di cronaca mancavano anche le emittenti televisive private, non c’erano inviati speciali, nessun articolo nelle pagine nazionali. Qualcuno si sarà chiesto la ragione ?

C’è chi invoca il Tapiro per la ‘coerenza’ con cui il presidente Toti non ha fatto un passo indietro di fronte alla piazza ingauna affollata come non mai; migliaia di semplici cittadini/e, associazioni benemerite (vedi Croce Bianca e non solo), sindaci, assessori, esponenti politici della maggioranza e dell’opposizione in Regione, nei consigli comunali del ponente, delle vallate; persino la solidarietà dalla Valbormida (pure alle prese con il mancato pronto soccorso all’ospedale di Cairo Montenotte). Significativa la presenza e la solidarietà (anche mediatica) del vescovo della Diocesi mons. Borghetti.

Per concludere il ‘caso Albenga’ ha portato alla luce, ce ne fosse bisogno, lo stato di libertà dell’informazione in Liguria. Il ‘bavaglio’ non può essere circoscritto e limitato soltanto alla buffa scivolata di ‘poche centinaia di manifestanti‘.  Non può essere taciuto, mistificato, il ruolo di tutti gli attori in campo. La Rai non è l’unica ad aver peccato. Peraltro ha cercato di rimediare nei giorni successivi ricorrendo ad altri due telegiornali del primo pomeriggio e qualche intervista riparatoria. Per tutti gli altri è passata liscia. Anzi non hanno fatto notizia, pur essendo di fronte ad una palese notizia. Brutti tempi davvero direbbe il mitico prof. Gino Rapa: ‘meditate’! (L.Cor.)

CHI C’ERA ALLA MANIFESTAZIONE

DA SILVIO FASANO….

Erano presenti:  IVG (Daniele Strizioli e Nicola Seppone). Savonanews (Roberto Vassallo – Maria Gramaglia – Silvio Fasano). Trucioli.it  (Silvio Fasano). LA STAMPA  (Gio Barbera e fotografo Tommaso Marinelli di Mediagold ). IL SECOLO XIX (Luca Rebagliati e fotografo Stefano Franchi). Andrea Pomati di IMPERIA POST-TV (anche per Telegenova e Telecupole). Fotografo Zuffo di Pietra Ligure. Mino Amandola per la sua video agenzia. Eco Savona con Claudio Almanzi. Per radio Onda Ligure ha provveduto Savona News.

In primo piano i sindaci di Alassio, Cisano, Ceriale e Villanova

ALBENGA COMUNICATO STAMPA DEL PD –

Il consiglio comunale straordinario chieda che Toti ceda la delega alla sanità

I consiglieri di minoranza di Lega e Forza Italia ad Albenga insieme al presidente del consiglio comunale Diego Distilo hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario in cui l’amministrazione ingauna dovrebbe prendere come impegno la richiesta alla regione di chiudere il pronto soccorso di Pietra Ligure.

Nella lotta per lo sviluppo e il recupero dell’ospedale di Albenga siamo tutti uniti ma la questione in questi termini è mal posta. Si dice che a chiudere qualcosa si fa presto mentre per riaprire spesso passano anni, ed in Italia spesso è stato così.

Albenga non vuole far chiudere nulla! Albenga vuole far aprire e portare investimenti! Abbiamo sempre detto fino dal primo giorno che la lotta per l’ospedale di Albenga e per il pronto soccorso ingauno NON è una lotta tra campanili e NON è un bisticcio tra Pietra Ligure e Albenga! Questo è dimostrato anche dalle delegazioni di cittadini pietresi che lottano per avere riaperto il punto nascite e che hanno partecipato alla marcia al fianco degli albenganesi

Albenga chiede fortemente che si apra! Non che si chiuda qualcosa! Gli anni di Pandemia COVID ci hanno insegnato che la sanità deve essere rafforzata sui territori e che le strutture attuali non sono sufficienti per fornire i servizi necessari ai cittadini; lo dimostra lo stato del DEA di Pietra già ora in difficoltà.Ne consegue che si deve aprire il pronto soccorso ad Albenga anche ragionando su tutti gli investimenti necessari al contorno per fare in modo che si crei una risposta sanitaria importante ed integrata nel territorio

Allo stesso tempo la regione deve fare dei tavoli con i comuni della provincia per concertare la programmazione sanitaria con i comuni ed i sindaci e definire i ruoli dei quattro ospedali presenti nella provincia.In una ottica integrata di Sanità provinciale si deve ragionare sulle funzioni dell’ospedale di Albenga, anche portando avanti la scelta dell’ampliamento e raddoppio della struttura. Questo dialogo con i territori è qualcosa che finora è stato completamente assente ed è quindi giusto che nel consiglio comunale straordinario tutte le parti politiche chiedano fortemente che il presidente Toti ceda la delega alla sanità e che impegnino i loro rappresentanti in consiglio regionale a portare avanti una mozione in tal senso e per chiedere l’apertura di un tavolo di programmazione sanitaria con i comuni.

1) IL 10 MARZO 2022, ALLE 14 L’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE: L’APPUNTAMENTO E’ PER DOMANI VENERDI 11 MARZO A PARTIRE DALLE ORE 17.30 IN PIAZZA PETRARCA DAVANTI ALLA CROCE BIANCA. 

Ricordiamo che è possibile unirsi alla marcia in qualunque momento ed eventualmente decidere di partecipare anche solo ad una parte dell’iniziativa, il raduno in Piazza della Croce Bianca o all’Ospedale dalle 18,30 in poi. È stato previsto inoltre un bus navetta che effettuerà il percorso (andata e ritorno) da Piazza del Popolo all’Ospedale Santa Maria di Misericordia al fine di consentire anche alle persone anziane o con difficoltà di partecipare alla manifestazione. Alcune indicazioni alle quali attenersi durante la manifestazione:

    • Non sono ammessi simboli partitici e politici (la manifestazione è di tutti non ha e non deve avere alcun colore politico). Sono ammessi vessilli delle associazioni o labari delle associazioni combattentistiche e d’arma.
    • La partecipazione in divisa (sportiva, di appartenenza ad associazioni ecc) è gradita.
    • Si richiede che ogni partecipante alla manifestazione si comporti in maniera rispettosa e civile. Non sono ammesse espressioni offensive e volgari.
    • Obbligatorio l’utilizzo della mascherina.

2) Domani si terrà la Grande Marcia per l’Ospedale di Albenga! –Senza Pronto Soccorso si Muore” questo lo slogan scelto come “titolo” di un’iniziativa partita dalla richiesta dei rappresentanti delle diverse realtà locali che il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis – con la sua Amministrazione – ha voluto incontrare per parlare del tema “Ospedale”. Afferma il primo cittadino: “Sono ormai anni, purtroppo, che ci battiamo per il nostro ospedale. Fino ad oggi il territorio su questo tema non è stato ascoltato. Durante l’emergenza Covid il Santa Maria di Misericordia ha svolto un ruolo fondamentale dimostrando di essere una struttura nuova, all’avanguardia e situato in una posizione logisticamente baricentrica. Oggi si parla di volerlo trasformare, almeno in parte in ospedale di comunità e si tenta di farci credere che questa possa essere la soluzione migliore per la sanità e per i cittadini. Questo non solo non corrisponde al vero, ma dimostra come, evidentemente non si ha una percezione reale delle esigenze del territorio. Viviamo in una Regione e in particolare in una Provincia che vive una costante carenza infrastrutturale. Nella quale i problemi di traffico e intasamento su strade e autostrade sono quotidiani.Come si può pensare, quindi, che un paziente in difficoltà possa essere trattato in tempistiche adeguate?Come si può pensare che, in una provincia come la nostra i tempi di percorrenza (specie in estate) di 30 km non possano fare la differenza tra la vita e la morte? Non vogliamo parlare di tecnicismi. Il D.M. 70 (decreto Balduzzi), che tutti ormai abbiamo imparato a conoscere, lo abbiamo letto in ogni sua parte. Sappiamo bene cosa dice, ma la Politica ha un ruolo ben preciso. Deve fare in modo che, sulla base delle esigenze del territorio, si trovino soluzioni e deroghe. Non stiamo parlando di “capricci” o di “campanilismi”, ma del diritto alla salute di migliaia di cittadini.Gli incontri che ho voluto fare con il territorio mi sono serviti per capire che la tutela del nostro Ospedale e la riapertura del Pronto Soccorso è una battaglia che accomuna tutti.Da qui è partita l’iniziativa “Senza Pronto Soccorso si Muore”, la marcia per il nostro ospedale.  Il riscontro che stiamo ricevendo è tanto, questo dimostra che quando si parla di battaglie giuste, il territorio risponde.In questi giorni abbiamo ricevuto adesioni da molti comuni e da cittadini e associazioni che da mesi si stanno spendendo per la tutela del diritto alla salute.Penso al nostro entroterra, ma anche alla Valbormida il cui ospedale sta subendo un destino purtroppo ancor più triste forse del nostro, ma anche ad associazioni che comprendono tutto il territorio come il Comitato nascere a Pietra (senza Punto Nascite da oltre 480 giorni), alla rete regionale Sos Salute Pubblica Liguria che riunisce oltre 30 realtà territoriali, alla Cittadinanzattiva di Imperia e del ponente savonese e molte altre.Spero che domani saremo in molti e che questa possa essere l’occasione per far sentire questo che è un urlo proveniente dal territorio per la tutela del diritto alla salute di tutti!”.

Sanità, Foscolo (Lega), battaglie tra territori  non aiutano e penalizzano cittadini, serve unità

e stigmatizza l’iniziativa di tre consiglieri comunali di Albenga (Cinagherotti di FI, Calleri e Porro della Lega).

COMUNICATO STAMPA – Pietra Ligure, 29 mar – “Apprendo con stupore dell’iniziativa di Forza Italia e Lega in

L’on Sara Foscolo, deputata leghista e consigliere comunali di minoranza a Pietra Ligure.

consiglio comunale ad Albenga per chiedere il trasferimento del Dea di II livello. La proposta, evidentemente a titolo personale, non corrisponde alla posizione espressa dal nostro movimento a livello territoriale, provinciale e regionale: non è con le battaglie campanilistiche tra comprensori che si risolvono i problemi del nostro territorio, mettendo uno contro l’altro con proclami elettorali, chiedendo di togliere a Pietra per dare ad Albenga o viceversa. Anzi, questo genere di politica è proprio quello che negli anni ha penalizzato il ponente tutto. Nel penultimo consiglio comunale di Pietra Ligure, il presidente Toti ha ribadito il ruolo centrale dell’Ospedale Santa Corona, annunciando importanti investimenti: mettere in discussione il Dea di II livello non è una soluzione, serve invece una visione d’insieme della sanità territoriale, che evidentemente ad alcuni manca. L’Ospedale di Albenga va tutelato e valorizzato – ed è sacrosanto che rivendichi un suo punto di primo intervento – ma questo non a scapito di altri ospedali. Più volte ho ribadito la necessità di una sanità provinciale basata su quattro ospedali, ognuno dei quali deve avere proprie caratteristiche, specificità, eccellenze: proprio perché serve una visione ampia delle problematiche, non limitandosi al proprio orticello. Mai penserei di mettere in discussione l’esistenza di altre strutture per salvaguardare quello più vicino a me. Bisogna lavorare insieme per risolvere i problemi, dai più eclatanti a quelli più trascurati ma ugualmente importanti, come per esempio la rottura dell’apparecchio per la fluorangiografia, fuori uso da mesi, per il quale mi sono già attivata con la direzione generale, ma che evidentemente, facendo poca notizia, non rientra tra le priorità dei consiglieri comunali, sebbene fondamentale per i cittadini. Con le provocazioni, il clima da opposte tifoserie allo stadio, non si va lontano, anzi si corre il rischio che questo vada a beneficio di territori fuori dalla provincia di Savona, che magari si dimostrano più coesi e compatti. Serve unità e impegno comune nell’interesse dei cittadini e dei pazienti di tutta la provincia di Savona: la loro salute è la cosa più importante, non le schermaglie campanilistiche”.

 
Così in una nota Sara Foscolo, deputata della Lega e consigliere comunale a Pietra Ligure.

L.Corrado

L.Corrado

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