Un tal Pierre Jouhaud rimpiange le carrozze a cavallo. Sempre il prenominato Jouhaud rivolge “critiche allo stato, treni messaggeri di morte, prezzi del trasporto, prezzi della posta e tanto altro. L’autore scrive nella prefazione al ministro che le sue ricerche sono state molte, laboriose e precise, basandosi sugli atti legislativi, sulle cifre e su come saranno modificate le abitudini delle persone con questo mezzo di trasporto, prima di scrivere questo volume dettato dalla propria coscienza e invoca il passato fatto di carrozze e cavalli, di vecchie poste e nostalgie. Libro è del 1840!“. Questo scrive il solerte ed informato libraio Ergo, nel nome del profeta Jouhad col cervello rivolto al passato, binari a monte, ora e subito, senza indugi, se non vuoi ripetere gli errori tragici e comici del poco noto cytoyen d’antan e d’oltralpe.
Par di capire. 1840 contro 2022, la partita è persa in partenza. Il sol dell’avvenire splende e risplenderà. Il modernismo rifulge. Binari a monte, senza se e senza ma, se non vuoi ripiombare nel 1840. Una frase del bravo libraio e bibliofilo, però, non deve passare inosservata: “Arrivato (il libro ndr) son rimasto stupito dalla bellissima rilegatura in pelle rossa con fregi in oro anche alla labbratura”. Ecco, a volte è meglio contemplare religiosamente la rilegatura, se è bella e quando è bella; fermarsi all’oggetto come tale, senza trarre insegnamenti di carattere generale, in nessuna direzione, dal contenuto.
E se sei bibliofilo sai bene che le date del passato non necessariamente esprimono prodotti peggiori. Dante, ad esempio, pubblicò la Comedia nel 1472. Non sarà l’invocazione del “modernismo” a giustificare lo spreco del denaro pubblico, lo scempio ambientale neppure necessario (doppi binari già esistenti, ad esempio), la distruzione di imprese agricole, di posti di lavoro e la destrutturazione locale del servizio (stazioni spostate dove non servono e dove da nessuno sono richieste). E neppure le “compensazioni” mirabolanti, come le piste ciclabili fru fru, dall’Alpi alle Piramidi, passando per Ventimiglia, Napoli, Salerno e Reggio Calabria. E se, per la foga, ho male inteso l’antifona, se ho male interpretato il pensiero del bibliofilo, (che invece è -potrebbe essere- un sostenitore del mantenimento in sede della ferrovia, in particolare nella piana) chiedo umilmente scusa, sin d’ora. Sto già cercando, nel caso, la cenere, prodotto che il modernismo, coute que coute, ha reso raro. Filippo Maffeo
2/ Una sana risata fa buon sangue, ringrazio il libraio del consiglio e del buon umore che regala. Lino Maffeo