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Liguria e Basso Piemonte

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Il libro/ Verità taciute. Eccidio di 130 carabinieri


Verità taciute. Eccidio partigiano per la prima volta svelato in un libro. Frutto di un poderoso analitico lavoro di ricerche e documentazione sulla morte di 130 Carabinieri Reali per mano di partigiani comunisti Albanesi Italiani e Titini identificando responsabili, luogo, data e molti dei Carabinieri uccisi in Albania.

Per non dimenticare. “Sparate subito e mirate al petto”. Fu questa la frase con la quale il colonnello fiorentino Giulio Gamucci, comandante della Legione dei Carabinieri di Tirana, affrontò la morte in Albania nel 1943. Una raffica di mitra fu la risposta. Ben 111 Carabinieri caddero uccisi barbaramente dai partigiani comunisti albanesi comandati dal criminale Xhelal Staravecka.
Il libro intende portare alla luce i fatti di quello che, dopo Cefalonia, gli storici definiscono il più crudele “omicidio” perpetrato contro militari italiani e sui quali si è taciuto per troppi lunghi anni, rendendo onore a coloro che hanno dato la vita per la Patria.

L’autore Antonio “Tonj” Magagnino, Sott. CC Rgt. e Paracadutista in quiescenza. +393387431582 INFO http://www.heraldeditore.it/Libro-L-eccidio-della-colonna-Gamucci.html# Libro da: HERALD EDITORE Via Col. Masala 42 ROMA Recapito tel. +393358019989.

PREFAZIONE – Sento parlare del Colonnello Gamucci e dei suoi uomini nel novembre del 1992 quando, in servizio presso il Ministero della Difesa-Commissariato Generale Onoranze Caduti di Guerra, sono inviato in Albania per un’approfondita ricerca dei luoghi di sepoltura dei caduti della Seconda Guerra Mondiale; fino a quel momento ignoravo l’azione di violenza esercitata sui militari appartenenti all’Arma dei Carabinieri in quel Paese nell’ottobre del 1943.

L’accurato lavoro di ricerca svolto mi permette di esaminare in modo meticoloso l’accaduto e di avere un quadro più chiaro dei fatti, la cui tragicità trova riscontro nell’intervista che il Tenente Colonnello Kadrì Aziz Hoxha – all’epoca dei fatti comandante di un gruppo Partigiano che operava nella zona di Elbasan – concede alla delegazione del Ministero Difesa nel 1993 a Tirana. Osservare quell’uomo che, distogliendo di quando in quando lo sguardo dal suo interlocutore, racconta in lingua Italiana l’intera vicenda con straordinaria lucidità di mente, nonostante la non più giovane età, provoca una reazione di dolore e incredulità; ma l’ascoltare i raggelanti particolari dell’eccidio da quella voce stentorea colpisce ancor di più la mia sensibilità, al punto da poter immaginare gli attimi precedenti alla fucilazione.

A distanza di qualche anno da quei momenti di forte impatto emotivo, leggo la lettera che il Maresciallo Capo dei Carabinieri Antonio Magagnino pubblica sulla rivista Il Carabiniere, per mezzo della quale egli chiede informazioni concernenti la “colonna Gamucci”, e mi sento in obbligo di trasmettergli tutti i dati in mio possesso. Comincia così lo stretto rapporto di collaborazione finalizzato al ricordo di un delicatissimo argomento che non trova menzione nelle memorie del nostro tempo e che, per questa ragione, aspettava di essere dichiarato.

Oggi non nascondo la viva soddisfazione nel firmare la prefazione di quest’opera, senza dubbio toccante, che nasce dall’indagine continua e scrupolosa del suo autore; pagine che meritano attenzione per il loro alto contenuto e per il grande sentimento che le pervade. Un libro nato dal desiderio di far sapere che la morte dei nostri militari non è stata dimenticata.

Domenico Caccia – Maresciallo Luogotenente (Aus)

 


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