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La guerra di Putin contro l’Ucraina. Il prete di strada: Perché non sono andato in piazza


Non sono andato in piazza a solidarizzare con l’Ucraina. Non ho firmato alcun appello, non ho sottoscritto manifesti.

di Paolo Farinella prete

La guerra in Ucraina va condannata, ma un po’ di autocritica politica l’Occidente dovrebbe farselaGli slogan e le finte azioni, sempre finalizzate ad altri interessi travestiti da democrazia-simil-pelle, fanno orrore, come la guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina, uno Stato ‘liquido’ dal punto di vista della storia. Fino a un secolo fa era parte della Russia prima e dell’Urss dopo. L’attuale Ucraina nacque nel mese di luglio del 1990, mentre era in corso la dissoluzione dell’Urss, con una Dichiarazione di Sovranità del Parlamento ucraino. La caratteristica ‘storica’, infatti, dell’Ucraina è l’odio verso l’Urss di ieri e la Russia di oggi. Per questo la guerra, iniziata nel 2014 con la riannessione della Crimea alla Russia e ora con l’invasione del territorio dell’Ucraina, non finirà presto perché l’odio è un’arma più potente dell’atomica. Non è l’esercito a combattere, ma un intero popolo unito dall’odio.

Ciò premesso, l’Occidente tutto, dagli Usa all’Europa, al Canada, è colpevole per avere pervicacemente voluto accerchiare la Russia dello zar Putin, allargando la Nato fino ai suoi confini naturali, provocando militarmente la Russia ed escludendo formalmente ogni trattativa diplomatica. Quello che non dice l’Occidente è che vuole sempre proteggere i propri interessi, a danno di qualcuno che non gli piace. L’aggressione contro gli altri non è solo militare, ma anche economica ed egemonica. Gli Usa impongono all’Europa comportamenti e scelte politiche in funzione dei loro interessi.

Di fronte ai contorcimenti dei nostri politicanti più scadenti, che ieri esaltavano:

  • «Putin, dono del Signore» e «sulla questione ucraina ha ragione Putin? (Berlusconi, 2010 r 2014).

O le allucinazioni di Salvini in serie:

  • «Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!» (Salvini, 2015).
  • «La Russia è sicuramente molto più democratica dell’Unione Europea di oggi, una finta democrazia» (2015).
  • «L’Europa processa Putin, ma io lo preferisco a tanti euro-buffoni!» (2015).
  • «Putin e Le Pen sono due tra i migliori statisti in circolazione. Noi vicini a chi difende un futuro pacifico per l’Europa» (2015).
  • «Putin “fonte di speranza, Donald Trump “un grande uomo” Marine Le Pen una “donna forte”» (2017).
  • «Averne dieci di Putin in Italia, metterebbe un po’ di ordine» (2017).

Si potrebbe continuare con la litania d’incenso alla dittatura.

Nell’articolo riporto le parole che avrei voluto ascoltare nel Parlamento italiano da «Super-Mario d’occasione» e nel Parlamento d’Europa dalla Commissaria Ursula Von Der Leyen.

Buona riflessione, fuori da ogni schema di opportunismo.

Paolo Farinella  prete

Genova, 28-02-2022


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P. Farinella

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