Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il veliero ‘Loano’. La copertina del libro ricco di storia. Il costruttore Pepin Amico e Casato Lavagna. Alla ricerca dei discendenti


Una breve storia legata al veliero “Loano”, scelto tra i tanti perché ha portato in giro per il mondo il nome della Città. Trucioli.it che aveva dato notizia del libro (‘Loano sull’oceano. Nascita e morte di una grande marineria’) destinato agli annali di storia, alle generazioni future, ora anticipa la copertina.

Manca ancora il nome dello stampatore. Di pari passo non può sfuggire l’importanza storica e culturale del libro affinchè la Città contribuisca anche alla sua diffusione. E prima che sia troppo tardi, tenendo conto della veneranda età di chi ha dedicato oltre 30 anni della sua vita in un lavoro di ricerca tra Archivi di Stato del Piemonte e della Liguria, biblioteche, archivi comunali e parrocchiali, registri navali ed ha contattato decine e decine di famiglie alla ricerca di riscontri e materiale fotografico (vedi…..)

Brigantino di 307 tonn. di portata, varato a Loano nel 1852 dal Costruttore Navale Giuseppe ( “Pepin”) Amico (1788/1872),  padre degli altrettanto famosi Costruttori Onorato e Bernardo. Il suo primo Capitano ed armatore fu Agostino Lavagna ( 1816/1905), detto “Caccia” che era stato uno dei fedelissimi collaboratori di Garibaldi nell’America del Sud. Capitan Agostino apparteneva ad uno dei rami del Casato Lavagna, quello del marinaio Innocenzo (1759/1845).

I suoi cinque figli maschi furono tutti Capitani: Nicola, Stefano (morto a Buenos Aires di febbre gialla),  Pellegro  (deceduto a bordo nel 1915), Carlo e Giuseppe. Nel 1858, 4 carati del bastimento vennero ceduti al Capitano Pietro Rembado. Altri loanesi in comando furono: Paolo Bò ( nel 1859/1860), genero del Rembado ed il Capitano Giuseppe Bertora. Il Brigantino Loano si perdette nel 1866.

Nota dell’autore Flavio Serafini – Nell’approfondire ulteriormente la storia dei Lavagna, l’autore del libro vorrebbe rintracciare alcuni discendenti: Maria Teresa Rocca in Scarafia di Marene, Francesco Lesage di Pietra Ligure, i signori Carla e Guido Ciboldi  dei quali si conserva il vecchio numero telefonico fisso, ormai inattivo.


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