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Gli antenati, i Chiarlone in Val Bormida, preziosi capisaldi della nostra storia


Gli antenati, quei preziosi capisaldi della nostra storia. Se mi metto a esplorare online i registri dello stato civile nell’Archivio di Stato di Savona, mi pare di compiere un sacro dovere, di entrare con diritto in quelle pagine dove i capisaldi della mia genealogia dei Chiarlone aspettano indifesi la mia frammentaria lettura.

di Bruno Chiarlone

Mi inoltrerò con molta concentrazione nella difficile mitologia famigliare per incontrare idealmente le persone “a cui appartengo” e mentre lo faccio si muovono i fondali della storia, le stanze immateriali con i tanti nati e poi tutti i morti, quelli che si sono maritati e hanno fornito i loro certificati agli uffici comunali dove avveniva il loro matrimonio, pagine e pagine scritte a mano, documenti in bianco e nero, firmati dai testimoni e dai funzionari comunali.
Quei preziosi capisaldi, gli antenati, sono state registrati, con tutti i dati possibili, proprio per permettermi di riannodare quel tessuto a maglie larghe che si muove nella mia testa e si va sempre più completando. Ogni volta ci sono scoperte e posso vedere da quale paese venivano le mie bisnonne e dove hanno sposato i loro mariti (Dego, Rocchetta Cairo, Pallare, Cairo Montenotte, le Ville, Pianelazzo, Ferrania, Piampaludo, Mioglia).
Mio trisnonno Lorenzo Rizzo di Dego e la trisnonna Maria Ferraro di Rocchetta Cairo mandano sposa la figlia Tersilla che a 19 anni si unisce in matrimonio (10 febbraio 1873) con Lorenzo Chiarlone, classe 1846, di 26 anni, nella chiesa parrocchiale Sant’Andrea apostolo a Rocchetta Cairo. Loro due, Tersilla e Lorenzo, diventeranno miei bisnonni gli ultimi giorni di dicembre dello stesso anno, quando nascerà il primogenito Giuseppe, nella loro casa in affitto a Camponuovo di Cairo. Sarà un inverno con neve eccezionale e i giovani genitori scenderanno a Cairo il 10 gennaio e lo registreranno a quella data. (Il padre di Lorenzo è Giovanni Chiarlone delle Ville di Cairo e la mamma è Margherita Mallarini di Pallare e al matrimonio del figlio saranno già defunti entrambi.)
Dopo qualche anno di permanenza a Camponuovo gli sposi Chiarlone/Rizzo si sposteranno al Cianelazzo, forse nella casa suoceri, dove nascerà Rosa (1875) poi Annunziata (1879) e infine Virginia, che nascerà cinque mesi dopo la morte del padre Lorenzo, il quale si era spento a causa di una polmonite, il 26 aprile 1881, all’età di 35 anni.
Nonno Giuseppe Chiarlone, cresciuto per molti anni in casa dei suoi nonni materni al Cianelazzo, raggiunta l’età di 26 anni, si sposerà con Teresa Maria Rosa Carle di 19 anni, della Funga, nella chiesa parrocchiale San Lorenzo di Cairo M., il 26 febbraio 1900.
Bruno Chiarlone

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B. Chiarlone

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