Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S. Spirito assemblea ferrovia e stazione comprensoriale con Ceriale e Loano. In coro ‘soluzione assurda’. Il sindaco: ‘limitare i danni’


Un’assemblea molto partecipata che ha risposto all’invito del sindaco di Borghetto S.S. per discutere il progetto ‘binari a monte’ e stazione comprensoriale unica con Ceriale e Loano su aree agricole (dove è scaduto peraltro il vincolo ventennale) a ridosso dello svincolo autostradale. Una cinquantina i partecipanti, compresi i vertici provinciali delle tre rappresentanze di agricoltori e consiglieri comunali.

Riporta SavonaNews: alla riunione hanno partecipato, oltre alla Giunta e ad altri consiglieri comunali, per Assoutenti Gianluigi Taboga, per Coldiretti il direttore Antonio Ciotta, per Confagricoltura il direttore Michele Introna, il presidente Luca de Michelis e il vice presidente Davide Michelini, per CIA il direttore Osvaldo Geddo oltre all’ing. Paolo Forzano e a molti agricoltori e cittadini di Borghetto. Pur non essendo ancora disponibili i tracciati definitivi, la discussione ha affrontato molti degli aspetti e delle conseguenze sia paesaggistiche che ambientali che, inevitabilmente, comporterà un’opera così rilevante. “Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti – dichiara il sindaco Giancarlo Canepa – dal confronto sono scaturiti utili spunti di riflessione e interessanti proposte che le associazioni si sono impegnate a trasmettermi per iscritto in modo che le possa sottoporre all’attenzione di Italferr nel momento in cui verrà indetta la Conferenza dei Servizi”.

La cospicua partecipazione di cittadini all’incontro di ieri – aggiunge Gianluigi Taboga di Assoutenti – sta a dimostrare quanto sia vivo l’interesse di tutti senza distinzioni di sorta. L’impatto sul territorio da quanto emerso dai vari interventi potrebbe provocare danni irreparabili all’ambiente nel suo insieme ed in particolare alle attività agricole ed economiche che da esse scaturiscono per ricaduta. C’è stata una assoluta concordanza nel condannare il mancato coinvolgimento da parte delle Autorità competenti  riguardo la stesura di un progetto e la sua evoluzione, in spregio a quanto la buona amministrazione dovrebbe prevedere in una vera democrazia partecipata. Quando un problema riguarda tutti, tutti hanno il diritto e il dovere di interessarsene – continua Taboga -. A nome di Assoutenti sottolineo ancora una volta la necessità della massima coesione nel respingere un progetto dal quale, a  detta di tutti i convenuti, non emergono che lati negativi, con conseguenti danni irreversibili per la qualità del servizio, per l’ambiente e per l’economia in generale. In qualità di Consigliere in Camera di Commercio in rappresentanza dei consumatori ho proposto al direttore della CIA  dott. Geddo, membro della Giunta Camerale, di coinvolgere attraverso i suoi buoni uffici tutte le categorie economiche rappresentate in Camera di Commercio”. Al termine dell’incontro il sindaco Canepa ha ribadito la disponibilità a riconvocare una nuova riunione nel momento in cui saranno disponibili gli elaborati definitivi.”

Ma ‘siamo di fronte ad una soluzione assurda  rispetto ai bisogni e alle esigenze della comunità’ ? Non si è dato ascolto alle istanze del territorio nelle sue varie componenti economiche e sociali ? Il progetto definitivo, se così vogliamo definirlo, è stato ufficialmente comunicato dalla Regione Liguria, dopo decenni di attesa. E quando ormai tutto era stato deciso. Anche se  manca un importante tassello, la copertura finanziaria, visto che l’opera di raddoppio Finale – Andora non è stata inserita, contrariamente alle attese, nel PNRR, si dovrà ricorrere a fondi statali, con la Liguria del presidente Toti che si è detta pronta a fare la sua parte. Chissà quanti commentatori e cronisti si ricorderanno quel titolo in prima pagina e un dettagliato articolo del Secolo XIX  del 7 luglio 2020: ‘Le 130 grandi opere da sbloccare in un anno. Arrivano regole più semplici per gli appalti. Gare senza bando fino a 5 milioni. Aiuti Eu per i 200 miliardi che servono. In Liguria il raddoppio Finale- Andora ed il nodo ferroviario Genova e il collegamento tra i terzo valico dei Giovi e il porto di Genova”.

A che punto siamo arrivati ? Si aggiunga che rispetto ai costi e stime nel frattempo sono schizzati alle stelle materie prime, come ferro e cemento, trasporti. L’ultimo adempimento, ma pare cosa fatta, ora sarebbe la Conferenza dei servizi. 

Tra i presenti all’incontro alcuni abitanti del villaggio residenziale Pineland sorto tra gli anni ’60 e ’70. Pur non toccando l’area sono tra i diretti interessati dalla presenza dei cantieri, inevitabili  polveri e un domani danneggiati dalla ‘fonte rumorosa’ del transito dei treni e della mega stazione. Altri interventi hanno posto l’accento sul serio rischio falde acquifere (come era accaduto per l’Autofiori – Monte Piccaro), sul fatto che per tutto la durata dei cantieri si andrebbe incontro ad imprevedibili disagi sulla rete viaria. Un allarmante epilogo che non tiene neppure conto delle direttive europee in merito al rispetto dell’ambiente e del paesaggio e che indicano le nuove stazioni a non oltre 1 km dai centri abitati.

Ma restando a Borghetto sono assai più i danni che ne subirebbe la città rispetto ai benefici ?  Il sindaco Canepa non ha negato alcuni dati di fatto, ma è altrettanto corretto, ha ricordato, non illudere che oggi si possa fermare l’opera. Anche se un comunicato stampa del 15 gennaio scorso del Comitato per la ‘salvaguardia del territorio e la tutela della popolazione e delle attività produttive denunciava il “silenzio di alcune amministrazioni locali che non hanno fatto pervenire in tempo alcuna osservazione al ‘commissario straordinario‘, tra questi “i sindaci di Albenga e Borghetto i cui territori subiranno i maggiori sconvolgimenti sia dal punto di vista ambientale, sia socio economico con quasi 100 ettari di pianure fertili compromesse,  per sempre e centinaia di posti di lavoro a rischio. Quei sindaci che si assumono una grave responsabilità e dovranno rispondere davanti ai cittadini, oggi, domani e in futuro, facendoci credere che nulla si poteva fare”.

Borghetto S. Spirito che dovrebbe sacrificare il proprio territorio e le proprie attività economiche in maniera significativa, dopo aver dato un contributo rilevante al depuratore comprensoriale e con il casello autostradale. In prospettiva il tratto viario di Aurelia bis di cui si parla da tempo.

Chi spera che si possa ancora intervenire in sede di Conferenza dei Servizi dimentica l’assenza dei comuni interessati nelle ultime fasi  promosse dalla Regione Liguria, alla vigilia di Natale e precedenti la delibera regionale di ok definitivo che recita, tra l’altro: ….”esprime l’intesa sul completamento e potenziamento  della linea ferroviaria Genova Ventimiglia,  sentiti i comuni interessati e preso atto della necessità di approfondire le osservazioni (che molti comuni non hanno inviato ndr) in sede di Conferenza di servizi finalizzati all’approvazione del progetto definitivo”. Si dava atto che Alassio ha dato parere favorevole “evidenziando una sopravvenuta interferenza tra i previsti pozzi di aerazione della galleria ed un nuovo parcheggio in struttura”. Sì di Tovo S. Giacomo  con  “approfondimenti in merito al piano di smaltimento del materiale smarrino proveniente da scavo delle gallerie, non quantificazione ristoro economico quale compensazione dei disagi che subirà il territorio comunale”.  Sì di Giustenice.  Assenso da Borgio Verezzirinviando alla fase  approvativa le problematiche inerenti gli impatti  sulle falde acquifere e modalità trasporto materiale di scavo delle gallerie”. Loano  assenso con rinvio ad eventuali “approfondimenti di problematiche“.  Stessa posizione di Pietra Ligure. Mentre i Comuni di Finale, Borghetto, Albenga, Laigueglia, Ceriale e Andoranel termine stabilito, non hanno fornito alcun riscontro”.

In tema borghettino c’è chi ricorda, inoltre, che  si vuole promuovere la coltivazione della pesca Deco, ma l’area sarà occupata proprio dai binari. Si aggiunga che il comune maggiore, Albenga, con la giunta di centro sinistra, non si è espresso sulla delibera della Regione,  ‘passata per silenzio assenso‘ e avrebbe almeno potuto ribadire alcune prescrizioni. Coldiretti e Confagricoltura, con comunicati, hanno sempre sostenuto la loro contrarietà al progetto. La C.I.A. si dice preoccupata soprattutto degli espropri. Oltre una cinquantina le aziende agricole famigliari interessate. Anche se la più colpita (tagliata in due) è la proprietà ‘Anfossi‘ di Bastia, la più estesa della Liguria. E pure in area dichiarata esondabile. Nel ‘programma’ del commissario governativo ing. Vincenzo Macello, direttore del settore Investimenti di Rfi, sono previsti 51 milioni complessivi per la voce ‘espropri’.

Qualche chicca ancora. Nel 2019, con i nuovi  binari e stazioni a monte, nelle cittadine imperiesi, l’abbandono delle scuole superiori è stato da record Europeo, 22,29%. Come faranno gli studenti che arrivano in treno a raggiungere l’Istituto Falcone di Loano che perde la stazione e ad Albenga  con la stazione a Bastia ?  E i danni collaterali ? Il Comune di Tovo ha spostato la discarica  da 1 mln di mc da un terreno privato ad uno di scarso interesse pubblico, se non altro il lucro per la discarica va a vantaggio della collettività. Nel Comune di Albenga la discarica di 5 milioni di mc. è su terreni privati opzionati da tempo, si sussurra, da un ex sindaco, quindi nulla nelle casse comunali ? Il Santa Corona, vera e propria cittadella con il maggiore ospedale (anche per utenti) del ponente ligure, ora il treno arriva a 500 metri, domani a 3,5 km.

Per la storia si possono citare i tre ricorsi presentati al Tar da associazioni, enti e privati (tra Albenga e Loano) che li ha respinto con motivazioni diverse. L’accordo di programma del ’96 di Albenga con il Comune commissariato, il cambiamento delle regole e il progetto non aggiornato (da qui la dichiarazione dei giudici di ‘improcedibilità’). (L.Cor.)

REGIONE LIGURIA: RADDOPPIO ANDORA-FINALE

LETTERA DEL PRESIDENTE TOTI AL MINISTRO GIOVANNINI PER SOLLECITARE I FINANZIAMENTI

GENOVA. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha inviato una lettera al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini per sollecitare i finanziamenti, anche attraverso interventi legislativi straordinari, per il completamento del raddoppio ferroviario nella tratta Andora-Finale.
“L’opera è attesa da tempo – ha spiegato il presidente Toti – e la sua importanza, nel contesto della strategia nazionale ed europea di sviluppo della mobilità ferroviaria, trova ampio riscontro nella programmazione nazionale, a partire dal suo inserimento nel programma delle opere strategiche. Regione Liguria, in adempimento a una esplicita richiesta da parte del Commissario straordinario, ha anche recentemente confermato l’intesa Stato-Regione e durante le interlocuzioni con gli Enti locali interessati dall’intervento, è stata manifestata la necessità di avviare l’opera nel minor tempo possibile, anche al fine di avere certezze circa il definitivo assetto urbanistico delle aree interessate dai manufatti ferroviari”.
“L’opera, una volta realizzata – spiega l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone -, consentirebbe l’incremento della capacità sull’intera direttrice Genova – Ventimiglia e il transito di treni merci in grado di trasportare container high-cube e semirimorchi senza limitazioni di peso assiale, con conseguente sgravio del traffico pesante che attualmente interessa la rete autostradale ligure. La disponibilità in oggi della progettazione definitiva delle opere, grazie all’avvenuto finanziamento per 51 milioni di euro dei relativi costi, consentirebbe di procedere, non appena reperite le risorse finanziarie a copertura dei costi di costruzione dell’infrastruttura, a una celere apertura dei cantieri”.

“L’ultima riunione – afferma l’assessore ai Trasporti e Turismo Gianni Berrino – ha confermato che il raddoppio della tratta ferroviaria Andora-Finale non è ancora stato inserito nel contratto di programma pur essendo stato individuato tra le direttrici prioritarie, pertanto ritengo indispensabile lavorare in maniera congiunta e celere all’individuazione delle risorse. L’opera è infatti fondamentale per lo sviluppo del trasporto pubblico in Liguria, per diminuire il traffico autostradale ed è importantissima anche per l’aumento delle presenze turistiche del Ponente”.

COMMENTI DEI LETTORI A UN ARTICOLO DI TRUCIOLI.IT

Sebastiano Serra – Un plauso al Magistrato Dott. Filippo Maffeo per le sue intelligenti dichiarazioni (vedi trucioli.it della scorsa settimana….), altro che i dilettanti della politica che abbiamo ahimè in Liguria….Un progetto simile è pura follia, parliamo tanto di mobilità green, ecosostenibile e poi allontaniamo di 5 chilometri le stazioni dalle città, dalle scuole, dai negozi, dagli ospedali, dagli uffici. Solo amministratori ottusi possono essere favorevoli ad un simile progetto. I turisti già adesso con le nuove stazioni a monte si stanno sempre più orientando per le loro vacanze verso mete più comode come il levante ligure o la costa Adriatica dove il treno è praticamente sul mare. Qui in Liguria con una rete autostradale da incubo la gente si stancherà di code infinite e non avendo più alternativa del treno andrà a trascorrere le ferie altrove. Praticamente spostando a monte la ferrovia faremo un super favore ai francesi che vedranno incrementare il loro turismo perché più velocemente si potrà arrivare in costa azzurra, quindi liguri autolesionista, grazie anche ai vari sindaci ed amministratori pubblici campioni di incapacità.

Francesco Silvano – Io sono da sempre stato contrario oggi più di ieri. Dico solo che ormai il treno è passato e la comunità borghettina ha già dato ai comuni limitrofi per farsi belli loro. Giù le mani dal nostro territorio!

Elena Gandolfo – Purtroppo però tutti sono miopi.

Giampaolo Ponteprimo – Ottima analisi del magistrato Filippo Maffeo! A parte Loano, tutti gli altri paesi rischiano di ospitare una linea ingombrante, inutile, costosa e negativa per il nostro turismo.

Ugo Bonelli (medico)- La follia è uno dei tanti “pregi” dei nostri amministratori.
Massimo Vecchietti (medico)-….certo che un COMMISSARIO  STRAORDINARIO  che si fa’ bloccare da 4 contadini  di Borghetto S.S. deve essere veramente una “cima”…..per fare pochi km di ferrovia ! Forse è meglio che vada a ripetizione dal Sindaco di Genova !
NON PERDIAMO IL TRENO- Quali saranno gli effetti sull’ambiente dello spostamento a monte della ferrovia?
È difficile prevedere con certezza se ci saranno danni all’ambiente con lo spostamento a monte della ferrovia. È impossibile stabilire come reagirà il terreno agli scavi necessari per realizzare 25 chilometri di gallerie, con la modalità del doppio-tunnel (uno per ogni binario) e di un terzo passaggio pedonale per l’uscita di sicurezza.
Possiamo solo tracciare una mappa delle situazioni a rischio e chiedere alle autorità competenti di effettuare tutti gli accertamenti possibili per evitare disastri irreparabili.
Partendo da Finale Ligure, il nuovo tracciato a monte passerà a un centinaio di metri dal sito archeologico delle Arene Candide. La nuova galleria della Caprazoppa sfilerà anche a poche decine di metri dalle Grotte di Borgio Verezzi.
Procedendo verso ponente, la galleria di Loano passerà sotto il torrente Nimbalto nei pressi dei Meceti. Ci auguriamo, per gli abitanti della zona e i titolari delle attività economiche, che venga compiuta un’accurata analisi geologica per scongiurare il rischio di frane.
A Borghetto Santo Spirito, i binari attraverseranno la querceta di Madonna degli Angeli e la zona dove ebbe inizio, nel 1795, la Battaglia di Loano, vinta dalle truppe francesi contro gli eserciti austro-piemontesi.
A Ceriale, la galleria passerà sotto la Riserva naturale protetta del rio Torsero, che ospita un deposito di fossili risalenti a cinque milioni di anni fa. Tra Salea e Leca, la nuova ferrovia passerà accanto all’ex vivaio forestale Isolabella. Il centro storico di Bastia sarà attraversato da due gallerie. Superato il viadotto sul torrente Arroscia, la linea ferroviaria entrerà in galleria a Lusignano. Questo versante roccioso è stato recentemente teatro (nel 1994 e nel 2010) di grandi frane, che hanno causato la chiusura della strada provinciale Albenga-Villanova per alcuni mesi, come si può vedere nella foto.
C’è poi l’enigma delle falde acquifere. In pratica, se gli scavi delle gallerie bucano una sorgente sotterranea, prosciugano i depositi d’acqua in breve tempo. In questo campo, purtroppo, i precedenti sono preoccupanti.
In Toscana, la costruzione della nuova ferrovia nel Mugello ha prosciugato 81 corsi d’acqua, 37 sorgenti, una trentina di pozzi e cinque acquedotti. Diversi paesi hanno cominciato ad approvvigionarsi con le autobotti per mancanza d’acqua. La magistratura toscana ha avviato un procedimento legale per chiedere agli amministratori pubblici di risarcire un danno di 741 milioni di euro, con l’accusa di avere “sottovalutato le conseguenze idrogeologiche” del progetto.
Negli anni ’60, quando è stata realizzata la galleria dell’autostrada tra Ceriale e Borghetto Santo Spirito, lo scavo ha intercettato un’imponente falda acquifera, con una portata di centinaia di litri d’acqua al minuto, che è stata distrutta dalle perforazioni. Nello stesso periodo, la costruzione della galleria ferroviaria San Giacomo, tra Spotorno e Finale Ligure, ha prosciugato alcune sorgenti d’acqua. Quante aziende agricole di Borghetto, Peagna, San Giorgio, Campochiesa, Salea e Leca restano in vita grazie all’acqua proveniente dalle dorsali montane? Sono stati eseguiti tutti gli accertamenti necessari per escludere il rischio di prosciugare i pozzi?
Con questa puntata, si conclude la nostra campagna d’informazione sul progetto per lo spostamento a monte della ferrovia. Ringraziamo tutti quelli che hanno dedicato il loro tempo e la loro concentrazione per provare a capire quest’opera, di cui ormai si parla dagli anni ’60.
Gruppo d’informazione NON PERDIAMO IL TRENO
DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT ILLUMINANTE INTERPELLANZA CONSILIARE
DEL CAPOGRUPPO DEL PLI ANTONIO RODANO era il 5 aprile 1973.
Loano, va detto che più di ogni altra località, è penalizzata dalla presenza di passaggi  a livello. L’intero centro cittadino, a mare dell’Aurelia, ingabbiato per assenza di strade di accesso se non attraverso i sottopassaggi che però non consentono, ad esempio, il transito di grossi automezzi di soccorso dei pompieri qualora le sbarre fossero chiuse per il transito dei treni (ogni mezzora nelle ore diurne). I sottovia sono quattro, tre veicolari, il maggiori nei pressi del porto turistico. Ebbene già nei primi anni ’70 si era posto il problema di realizzare almeno due-tre nuovi ‘tunnel’ per rendere accessibile il centro storico (cuore commerciale) ed il popoloso agglomerato di corso Europa. Un progetto fattibile ma si rinunciò perchè si dava per scontato l’avvio dei lavori del trasferimento a monte. E’ trascorso mezzo secolo. Utile ricordare che a Loano ha sempre governato la destra, escluso un periodo di governo Dc-Psi-Psdi e poco più di un anno e mezzo (’67-68) con una giunta indipendente e di sinistra (Felice Elice,  avv.Stefano Carrara del Psiup, appoggio esterno del Pci). Si sono succeduti i sindaci Rembado, Guzzetti, Garassini, Cenere, Vaccarezza, Pignocca. Oggi Lettieri (Lega).
RIXI (LEGA) VICE MINISTRO ALLE INFRASTRUTTURE- IL SECOLO XIX 14 NOVEMBRE 2018

L.Corrado

L.Corrado

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