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Mariana Scalfaro 77 anni e dopo la morte di papà si dedica alla Comunità di Sant’Egidio


Marianna Scalfaro compie settantasette anni. Nasce infatti il 27 novembre 1944 da Oscar Luigi, che diventa presidente della Repubblica nel 1992, e da Mariannuzza Inzitari, che purtroppo muore venti giorni dopo il parto. Cresce dai nonni e dagli zii paterni mentre suo padre inizia la carriera pubblica.

di Michele Del Gaudio

Provo ad immaginare il suo diciottesimo compleanno!

Il presidente della Repubblica Scalfaro e la figlia marianna

Siamo a Novara nella casa di famiglia, piena di parenti, amiche ed amici della festeggiata. Il papà arriva da Roma nel pomeriggio. È impegnato alla Camera, ma non si sarebbe mai perso la ricorrenza. È accolto con gioia da tutti, la più felice è Marianna che gli si butta al collo. Si è appena tolto il cappotto, quando estrae dalla tasca della giacca un pacchettino regalo e lo porge alla figlia. Ne esce un libricino, con il tricolore in copertina. Costituzione Italiana!

Sai che l’ho scritta anche io!” abbozza il papà.

“Ma sì che lo so! E qualcosa so anche della Costituzione! Però non l’ho mai letta tutta” lo lusinga la figlia.

Vediamo cosa sai!” ancora il papà.

“Beh… è di sana e robusta Costituzione!” scherza Marianna.

Non è divertente… anzi, anzi, potrebbe essere il titolo di un libro in cui la spiego a ragazze e ragazzi come voi!” abbozza sornione Oscar.

“Libertà e legalità ne sono l’anima” esplora Marianna.

Anche la solidarietà…” amplia la ricerca Oscar.

“Però non mi venire col predicozzo delle tre virtù teologali… Per me solidarietà è anche tutelare l’occupazione…”.

Ehi, birichina, sei diventata comunista? E cosa hai contro il catechismo?”.

“Innanzitutto anche il cattolicesimo dovrebbe garantire i diritti di chi lavora… O hai dimenticato, don Oscar, l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII?”.

Ti senti forte, spalleggiata da compagne e compagni di scuola!”.

“No, è così di carattere!” interviene un bel brunetto.

Eh, vuoi che non la conosca! Comunque, anche la Costituzione si interessa di basiliche e santuari. All’articolo 7 recita: Stato e Chiesa sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani.

“Sì, è proprio una recita… ma se i parroci fanno propaganda per un partito!” la figlia.

“Sarà pure vero, ma la laicità dello Stato è presupposto di autonomia e uguaglianza per ogni fede religiosa” il padre.

“Allora mi prometti che impedirai ingerenze politiche del Vaticano!”.

“Sì, te lo prometto… dinanzi a Dio e a questa platea studentesca!”.

“Anche se te lo chiede il Papa?”.

Sì! Gli racconto la Costituzione e i suoi principi e rifiuto ogni pressione!”.

“È coraggioso tuo padre!” si inserisce la biondina sale e pepe.

Ma tu non vuoi studiare proprio teologia?” l’apostrofa l’antipatica della classe.

“Sì, ma per una visione critica, aderente al Vangelo!” risponde Marianna.

Vangelo è Costituzione! Un binomio denso di conseguenze positive! – sentenzia Oscar -. Entrambi uniscono non dividono”.

“Onorevole, lei difende sempre la Carta, ma non cambierà mai idea?”.

Ma quale onorevole, diamoci del tu! Io la proteggo perché è stare insieme! Diversi articoli usano il verbo riconoscere… che pone subito la persona come un prius e lo Stato un post: è la persona che mette al mondo lo Stato, non viceversa. Anche la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo afferma: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e in diritti. Quel “nascono” è immenso.

“Ma allora è eterna?”.

Non dico che debba durare cent’anni, ma neppure due o tre. Comunque cambiare pensiero è un atto di intelligenza e di dirittura morale. Un conto però è farlo per interesse, e un conto per scrupolo, per ricerca, per quantità di ingegno messo a sviscerare i problemi”.

“Tu dici che la Costituzione è nella vita quotidiana. Puoi fare qualche esempio?” la figlia.

Ero alunno delle elementari quando mio padre mi disse che aveva vinto il concorso nelle Poste. Sul foglio di comunicazione dell’esito c’erano tre linee: servivano per segnare tre sedi preferite. Su di esse, mi spiegò, aveva tirato una barra: Perché lo Stato ha il diritto di mandarmi dove crede. Questa frase mi colpì, ma non mi parve eccezionale. Poi però mi è stata di lezione. Mio padre applicava la Costituzione molto prima che fosse approvata. Servire dà un contenuto umano allo Stato, ente di per sé impalpabile, che anzitutto è la collettività in cui viviamo” il padre.

“E la politica?” la figlia.

È saper dire no” il padre.

Marianna si laurea in psicologia e teologia, e, dopo la fine del mandato di suo padre al Quirinale, si dedica all’educazione di bambine e bambini, agli strumenti di pedagogia applicata alle scuole dell’infanzia e alle primarie. Dopo la morte del papà si prodiga per l’assistenza del prossimo privo di vitto e sussistenza economica nella comunità di Sant’Egidio, a cui dona anche l’abitazione dei nonni paterni a Novara.

Michele Del Gaudio

 


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M. Del Gaudio

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