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Liguria e Basso Piemonte

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Pietra Ligure, riqualificazione S. Corona (145 mln) in attesa di Toti. Carrara: Se il sindaco dimentica, Un delitto: tagliato glicine con un secolo di vita. Nel centro storico. L’indignazione


Scrive in una mozione il consigliere di minoranza Mario Carrara: Il 30 Luglio scorso, il Consiglio comunale di Pietra Ligure deliberava con voto unanime, di invitare il Presidente della Regione Liguria Toti ,anche come gestore della Sanità regionale, affinché, in un Consiglio Comunale appositamente convocato, si parlasse della riqualificazione dell’ospedale pietrese di Santa Corona ed in particolare, egli spiegasse in che termini la Regione volesse impiegare l’ingente somma di €.145.000.000 stanziati per la riqualificazione”.

Polo di Centrodestra per Pietra –  Lista Civica dei Pietresi-

Gruppo consiliare “Centrodestra”. Consigliere Mario Carrara

MOZIONE CONSILIARE

Mancato invito, al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dopo oltre tre mesi dall’approvazione dell’O.d.G. del 30 Luglio 2021, che stabiliva l’indizione di un Consiglio comunale a Pietra Ligure sulla riqualificazione dell’ospedale Santa Corona.

Il presidente Toti e il sindaco De Vincenzi

Il 30 Luglio scorso, il Consiglio comunale di Pietra Ligure deliberava con voto unanime di tutti i Consiglieri (Pietra delibera consiliare), di invitare a Pietra Ligure il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, anche come gestore della SANITÀ regionale, affinché, in un Consiglio Comunale appositamente convocato, si parlasse della riqualificazione dell’ospedale pietrese di Santa Corona ed in particolare, egli spiegasse in che termini la Regione Liguria volesse impiegare l’ingente somma di €.145.000.000 stanziati per la riqualificazione stessa.

A questo stesso Consiglio comunale con il Presidente Toti su “Santa Corona” avrebbero potuto intervenire ANCHE i rappresentanti dei Comuni liguri da Noli fino al confine di Stato, in teoria interessati al mantenimento,  all’efficientamento ed al potenziamento dell’ospedale pietrese, DEA di ll livello.

Oggi è già l’11 Novembre e risulta agli atti procollari del Comune che SOLTANTO una nota d’invito ad un soltanto “preannunciato” Consiglio comunale su S. Corona, sia stata scritta il 2 Settembre scorso ai suddetti Comuni Liguri del Ponente. ( ordine del giorno S. Corona)

Agli atti del protocollo della posta in partenza del Comune NON c’è traccia dell’invito al Presidente Toti.

Eppure l’ordine del giorno unanime approvato il 30 Luglio parla chiaro: è il Presidente Toti ad essere “invitato” perché è Lui, quale gestore della delega alla Sanità della Liguria, ad essere l’interlocutore della comunità locale, in primis, di quella di Pietra Ligure, che ospita nel suo territorio l’ospedale. Gli altri Comuni possono intervenire “se vogliono” e “se interessati al tema“, a tutela delle loro comunità.

Ma chi deve spiegare “come” intenda impiegare i 60 milioni di euro, già disponibili dal 12/11/2019 e gli ulteriori 85 milioni di euro INAIL, disponibili dal  4/2/2021, è il Presidente della Liguria, che gestisce la Sanità Ligure.

E, già che ci siamo, in quella sede potrebbe (o avrebbe potuto) anche spiegare o rassicurare sulla riapertura di fondamentali specialità ospedaliere chiuse o trasferite da S.Corona, come il “punto nascite” ostetricia e ginecologia, chiuso ormai da un anno.

Tuttavia, dopo quasi tre mesi e mezzo, una semplice lettera d’invito, da “Istituzione Comune” a “Istituzione Regione”, il Sindaco De Vincenzi non è riuscito a scriverla. Cosa aspetta? Che gli “altri” Comuni, invece, già invitati, diano il loro assenso? Ma la loro è una presenza, pur se “significativa”, solo facoltativa.

Mentre quella del Presidente Toti è essenziale. Il fatto è risultato eclatante dopo che sabato scorso, 6/11, è stata notata la presenza dello stesso Presidente Toti a Pietra Ligure al taglio del nastro di una struttura turistica privata, in compagnia anche del sindaco De Vincenzi. Per cui è stato spontaneo chiedersi: “Il Presidente Toti trova il tempo per inaugurare una struttura privata e non lo trova,  invece, per rispondere ad un’istituzione pubblica, come il Consiglio comunale che gli chiede di intervenire personalmente sul territorio per parlare su una questione di grande interesse pubblico, come la destinazione dei 145 milioni per Santa Corona e, magari, anche di “punto nascite?”

Abbiamo accertato che Giovanni Toti se finora non ha risposto alla richiesta di intervenire ad un Consiglio Comunale a Pietra Ligure è solo perché NON gli è ancora stata rivolta la richiesta in proposito, quindi non poteva farlo. Perché non lo sapeva.

Il Sindaco che doveva invitarlo non l’ha fatto. Questo potrebbe sembrare come una “presa in giro” nei confronti del Consiglio Comunale che ha votato unanime l’ordine del giorno su S. Corona, oppure, senza “prendere in giro“, semplicemente “infischiarsene” di quello che decide il Consiglio comunale; oppure, ancor più semplicemente, non “voler disturbare” il Presidente ligure (che si sta dimostrando molto “generoso” nei confronti del Comune di Pietra Ligure, con la elargizione continua di cospicui contributi finanziari dei quali, ovviamente, rallegrarsi), nel doverlo coinvolgere in un confronto su un tema pubblico “delicato” (forse anche “imbarazzante” se non è stato ancora deciso), come il futuro dell’ospedale Santa Corona.

Un non “voler disturbare” del tipo “non disturbare il manovratore, che già pensa al bene di tutti... Per tutti questi motivi sopraesposti ed argomentati, si chiede che il Consiglio comunale approvi la presente mozione nel dispositivo che segue:

Il Consiglio comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco, la Giunta ed il Presidente del Consiglio comunale ad ottemperare pienamente a quanto disposto dall’ordine del giorno approvato il 30 Luglio 2021, sulla riqualificazione dell’ospedale Santa Corona e sulla destinazione dei fondi all’uopo già stanziati, invitando il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ad intervenire ad un Consiglio Comunale apposito sullo stesso tema, nonché all’immediata successiva convocazione della stessa seduta del Consiglio.

Pietra Ligure, 11/11/2021. Mario Carrara, consigliere comunale.

UN DELITTO PUBBLICO CONTRO MADRE NATURA

TAGLIATO UN GLICINE CON UN SECONDO DI VITA NELLA PIAZZETTA DEL CENTRO STORICO

Gruppo consiliare “Centrodestra”

Consigliere Mario Carrara

MOZIONE CONSILIARE

Il pergolato del Glicine che adornava il terrazzo  sulla facciata di un palazzo della piazza vecchia è stato tagliato tutto, reciso fino al tronco. Quello che era il palazzo “del glicine” nel centro storico di Pietra Ligure, non c’è più. Non esiste più quell’immagine artistica e caratteristica della nostra città, oggetto di ammirazione e di innumerevoli fotografie che hanno fatto il giro del mondo.

Ora c’è solo un palazzo …e basta. Un palazzo, uno dei tanti. Meglio: un “immobile” che rappresenta un investimento finanziario e basta. Eppure, quel terrazzo ricoperto da un pergolato di glicine era un vero “unicum” che, oltre a conferire una “preziosità” in più a quella casa, ora perduta, faceva parte del “paesaggio” architettonico del centro storico; sarebbe più appropriato dire: era un “bene” paesaggistico della città.

È per questo che il “taglio” radicale di tutto il pergolato del glicine è  stato sentito dai Pietresi come una vera perdita: con “dolore”, come se fosse stato eliminato qualcosa che era entrato nel patrimonio della comunità, un “bene, pur immateriale”, che ognuno sentiva un po’ come proprio; come un “colpo” inferto all’immagine stessa della città.

È per questo che molti sono stati increduli e sbigottiti di fronte a questa notizia. Increduli soprattutto del fatto che la nuova proprietà volesse presentare le proprie “credenziali” in un modo tanto rude ed urticante. Il glicine aveva quasi un secolo di vita.

Da informazioni assunte, ne erano stati piantati due, ai lati del palazzo, dei quali solo l’esistente sopravvisse e si rinforzò fino a salire fino al terrazzo della casa privata, costituendosi in un magnifico pergolato che, in primavera ed estate, si tingeva di fiori blu, grazie alle assidue cure ed attenzioni della precedente proprietaria “storica” Cristina Morello Pellegrini.

Ora non ne rimane che il poderoso tronco, reciso al livello dello stesso terrazzo.

Poiché è accertato che la pianta del glicine sia di proprietà comunale in quanto “dimorante”  su suolo pubblico, si chiede che ad essa sia assicurata una nuova prosecuzione della sua vita vegetale, con una cura “pubblica” della pianta stessa e con il suo “sviluppo” verticale, nel sovrastante arco pubblico su via Ugo Foscolo.

Qui, potrebbe benissimo esser fatta risalire, realizzando un ampio pergolato di fiori ricadenti sulla strada, che si offrirebbe allo sguardo di chi transitasse sulla piazza o sulla via, tuttavia adornando un arco pubblico. Sarebbe, inoltre, al riparo da futuri tagli indiscriminati e scriteriati. L’arco pubblico in argomento, si presta particolarmente a “ricevere” un pergolato perché già provvisto di robusti ganci nella sua parte inferiore, come si può ben vedere dalla documentazione fotografica.Per tutto quanto sopra scritto, si chiede al Consiglio comunale di Pietra Ligure di approvare la presente mozione nel dispositivo che segue:

Il Consiglio comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad intervenire affinché la pianta quasi secolare di Glicine, posta nel suolo pubblico, in piazza vecchia, possa riprendere la sua vita vegetale con una cura assidua garantita dai giardinieri comunali.

In particolare, sia garantita la cura della sua base, ora pressocchè incementata, con la creazione di uno spazio minimo libero intorno al tronco; sia salvaguardato il tronco stesso dalle sovrastrutture metalliche che lo avvolgono; sia garantito e favorito lo “sviluppo verticale” della pianta medesima, verso “l’alto”, facendola ascendere fino all’arco pubblico sovrastante via Ugo Foscolo, in modo da realizzare sotto di esso un nuovo pergolato floreale.

12/11/2021. Mario Carrara,  consigliere comunale


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