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Liguria e Basso Piemonte

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Liguria auto elettrica: cercasi colonnine ricarica rapida. Nel savonese solo 14. Ci sono i contributi


L’ auto elettrica è indispensabile nel futuro ecosostenibile dei trasporti. In Liguria mancano ancora le necessarie “colonnine per ricarica rapida”. I vantaggi per il turismo.

di Gabriello Castellazzi*

Premesso che la Liguria (il savonese in particolare) ha la necessità di potenziare il sistema dei trasporti ferroviari (raddoppio completo della linea Genova-Ventimiglia e recupero  delle tratte che collegano Savona al nord-Italia) perchè i trasporti su rotaia sono certamente i meno inquinanti, è comunque necessario affrontare in modo razionale il problema dei trasporti su gomma secondo le strategie indicate dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

I mezzi di trasporto elettrici con batteria al litio (la scoperta è del 1991) stanno aumentando in modo esponenziale, specialmente nel nord Europa, insieme a quelli con motore a idrogeno (anche se in percentuale minore), perchè non producono la climalterante CO2. Quindi le produzioni cambiano e si aprono nuovi mercati con opportunità di lavoro in settori importanti della “green economy”.

La necessità di utilizzare motori elettrici (oppure a idrogeno), al posto dei motori che bruciano combustibili fossili, è ormai evidente a tutti. e il litio è indispensabile ( l’elettricità dovrà provenire comunque da fonti di energia rinnovabile).

Certamente l’estrazione dei minerali deve essere effettuata in modo da soddisfare gli standard di sostenibilità (umana e ambientale) e le grandi aziende multinazionali che controllano il loro mercato dovranno presto chiedere la certificazione IRMA (Initiative for Responsible Mining Assurance) che ha il compito di monitorare i siti di estrazione mineraria.

Le più consistenti riserve mondiali di litio (il metallo più leggero esistente, molto abbondante sulla Terra) si trovano in America Latina (Bolivia – Cile), ma si deve tener conto della possibilità di riciclo totale del litio presente nelle batterie (circa 12 anni di vita) evitando eccessivi danni ambientali.

Oggi, in Europa, il riciclo delle “LIBs” (Lithium-ion battery) si aggira intorno ad un misero 5%. Mentre in Italia una sola azienda opera in questo settore, in Germania ne sono attive sedici e in Cina ottanta.  Quindi nuove possibilità di lavoro sarebbero a portata di mano anche nel nostro paese.

Germania e Norvegia fanno registrare il maggior numero di auto ecologiche in circolazione, tra totalmente “elettriche”, “ibride” o “plug-in” e l’Italia è purtroppo il “fanalino di coda” in questa graduatoria. E’ utile precisare che le auto totalmente elettriche sono dotate di batterie in grado di garantire un’autonomia su strada di circa 500 Km.

Le auto “ibride” sono invece equipaggiate con due distinti motori (motore a combustione interna più motore elettrico) operativi in sinergia: quello elettrico possiede un sistema di auto-ricarica delle batterie che sfrutta l’energia cinetica di frenata e decelerazione.  Mentre le auto “plug-in” sono in sostanza vetture “ibride” che hanno in più anche la possibilità di ricaricare le batterie utilizzando la rete elettrica di casa o le “colonnine” presenti sulla rete stradale.

Ecco adesso il problema serio che il nostro paese deve affrontare per non rimanere “fanalino di coda” nella diffusione di auto ecosostenibili. L’ Olanda mette a disposizione 47 “colonnine per ricarica rapida” ogni 100 Km., il Lussemburgo 35, la Germania 20 e l’Italia soltanto 5 (in gran parte nelle Regioni del nord). Per questo nella fascia nord europea si è creato un “circolo virtuoso” : più si collocano “colonnine” sulle strade, maggiore è l’interesse per l’acquisto di auto ecologiche (inquinano poco e fanno risparmiare).

Nell’intera provincia di Savona (è già stato segnalato altre volte) la situazione risulta particolarmente critica, con i suoi scarsi 14 “punti ricarica” su strada. Ma si apre una speranza: il “Pnrr”ha previsto contributi per 90 milioni di euro finalizzati all’ installazione di nuovi 7000 punti di “ricarica rapida” sulle autostrade e altre 14.000 su tutto il resto del sistema stradale.

Se il savonese utilizzasse in tempi brevi questi finanziamenti, i risultati sarebbero evidenti: oltre al risparmio per minor consumo di carburanti e riduzione dell’ inquinamento (più salute per tutti noi), l’ecoturismo porterebbe vantaggi consistenti all’economia circolare, obiettivo principale della “transizione ecologica” per l’uso sostenibile delle risorse naturali.

Gabriello Castellazzi*

Europa Verde- Verdi della provincia di Savona


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