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Savona, il mio diario elettorale: La verità da Piazza del Popolo. Chi c’era e come valorizzarla


Dal mio diario elettorale, sesta puntata. Si comincia dal 17 settembre 2021 e tutti si lanciano in Piazza del Popolo e a parlare di sicurezza ma raccontiamo i fatti.

di Danilo Bruno

Savona piazza del Popolo da anni in preda all’incuria, degrado e ritrovo di balordi

Sabato 11 Europa Verde per conto di Sinistra per Savona tiene dalle 17 alle 19 un presidio in piazza del Popolo ove passa pochissima gente e assistiamo alla scena di un uomo in stato di apparente alterazione, che si sdraia a dormire sulla corsia dei bus.

Poco dopo arriveranno la polizia e una ambulanza ma l’uomo verrà solo spostato nei giardini.
Pochi giorni prima avevo girato un video in cui segnalavo l’esigenza di rendere nuovamente funzionante il palco con spettacoli, di trovare uno spazio a tutte le statue del Brilla dedicate ai savonesi illustri perché oggi sono quattro in piazza del Popolo, una al prolungamento e le altre in una galleria del Priamar, di rendere nuovamente agibili i chioschi.dandoli ad associazioni se non si riescono a trovare gestori commerciali.
Io sono infatti convinto che siano essenziali controlli di sicurezza e pulizia ma anche una continua presenza di persone perché sono giardini con alberi maestosi, che potrebbero anche portare alla nascita di progetti di educazione ambientale se si curassero pure le aiuole oggi in completo abbandono.
Dopo il video ho pure incontrato anche degli esponenti della comunità dell’Ecuador residenti in città.
Da quel giorno sono successi fatti incredibili:
a) prima irrompe in piazza del Popolo il candidato di estrema destra e civico Aschei a dire che serve legge e ordine e che bisogna …andare oltre…cosa è dove non sappiamo;
b) poi arriva il silente Versace a promettere ordine e decoro senza spiegare dove militava e quale ruolo ha occupato fino a ieri a Palazzo Civico ( leader locale di Forza Italia e consigliere si maggioranza):
c) infine appare il ” il tonante Salvini“, che stringe mani, da ordini, annuncia telefonate e video al Prefetto indi corre il Piazza Pertini.
Nessuno dei leghisti presenti, compresa la scarsa folla al comizio, gli ha fatto presente che a Savona la Lega è forza di governo.e che ha retto per cinque anni un inutile assessorato alla sicurezza?
Nessuno del club leghista gli avrà spiegato che il decoro in piazza dipende da una azienda comunale portata proprio dalla giunta Caprioglio al concordato fallimentare?
Nessuno gli avrà spiegato che le manifestazioni popolari sul piccolo palco si facevano grazie al volontariato civico ma che per il covid ma anche per l’assenza di manutenzione il palco della piazza è praticamente inutilizzabile.
Insomma Salvini pareva ormai simile a chi emetteva le famose “grida manzoniane” ovvero urlare tanto per non produrre assolutamente nulla.
Ha poi detto dinanzi al silente proconsole dott. Schirru che vincerà al primo turno ora tocca a noi savonesi togliergli pure questa illusione sia al primo che al secondo turno.

DIARIO ELETTORALE. SETTIMA PUNATA

Savona è forse la città di Ulisse? In questi giorni di “Giusy” e di ” Salvini tonante” dove pare che la disfida sia nel campo della destra su chi dovrà guidare l’assemblaggio dei cocci di una città in disarmo fra Vaccarezza onnipresente e la Lega con molti ministri e priva di idee, mi è sorto un dubbio:
Savona non è una città per anziani per il bassissimo livello dei servizi socio-sanitari a cui è stata ridotta dalla destra ma neppure per giovani perché nessuno rimane e tutti fuggono. Allora forse Savona è la città, che ben si presta ad Ulisse dinanzi a Polifemo ovvero una città per ” nessuno”?
Vorrei infatti riflettere un attimo sui giovani.
Non ci sono occasioni di lavoro qualificato ma soprattutto non c’è un interscambio normale di giovani, che vanno a farsi altre esperienze fuori e di altri che vengono a Savona.
Da noi purtroppo nessuno viene e tutti partono.
La destra in cinque anni di governo non ha esercitato alcun ruolo di capoluogo di provincia, perdendo occasioni fondamentali di indirizzo e di guida delle scelte politiche a cominciare dalla area di crisi complessa dove le scelte sono state fatte in altri luoghi e con altra gente perché il comune non aveva nulla da dire.
Vi sarebbe poi da parlare del campus: il comune in cinque anni è riuscito solo a proporre una residenza per studenti al Priamar ovvero al lato opposto della città in una logica esattamente opposta a quella di un Campus, che vuole i servizi vicini nel quartiere di Legino.
Il Campus potrebbe consentire l’insediamento di imprese innovative, coinvolgere le società sportive nella facoltà di scienze motorie e soprattutto creare una positiva integrazione fra l’attività scientifica e le esigenze comprensoriali in campo di economia circolare, studio di nuovi materiali, energie alternative, mobilità, avvio di nuove modalità comunicative per la fruizione dei beni culturali a cominciare dall’accesso all’area dell’antica cattedrale sul Priamar da pensare e realizzare.
Bisognerebbe poi pensare a valorizzare l’attività della Fondazione CIMA sia nel campo della difesa del suolo e dell’ecosistema costiera che nel campo della ricerca sui cetacei nell’ambito del Santuario Internazionale Pelagos.
Sono solo alcune idee per portare giovani, imprese innovative e studenti a Savona, città vecchia, stanca e governata fino ad oggi da una destra fatta di litigiosi ed incapaci.
Danilo Bruno (candidato nella lista “Sinistra per Savona)
(continua)

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Danilo Bruno

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