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Liguria e Basso Piemonte

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Pigato e Vermentino esauriti in molte cantine. Exploit nei ristoranti e agriturismo. La Regione aiuta l’export. Vendemmia 2021 meno del 10%


Molte cantine hanno esaurite le scorte di Pigato e Vermentino grazie alla stagione 2021 da boom nei ristoranti, negli hotel, agriturismo, nelle seconde case al mare e zona costiera. Le grandi cantine esportano e quindi aumentano i numeri. Si è esaurito anche l’invenduto dell’estate 2020 che era stato conservato nelle botti. La Regione con l’assessore leghista Piana annuncia finanziamenti di 228mila euro per la promozione dei vini liguri sui mercati extra-europei.

Tra i produttori, dicono alcuni enologi, c’è un impegnativo  sforzo verso la qualità e per meglio competere con la concorrenza nazionale. Una selezione sempre più rigorosa e che  alla fin fine premia serietà e produzione di nicchia qualitativa. C’è anche chi vende alle catene di supermercati mantenendo prezzi piuttosto  ‘calmierati’ anche senza rientrare nelle ‘offerte-sconto’ che si notano negli scaffali dei vini, con un’ampia scelta da sud a nord e vini francesi.

Anche in Liguria ci sono le cantine  che possono contare su rappresentanti o distributori, c’è chi invece fa tutto in piena autonomia. Dal produttore al consumatore o persino a km 0. Generalmente Pigato e Vermentino di più alta gamma sono serviti nei ristoranti più In a prezzi che variano dai 17 ai 25-28 euro. Gli stessi se si acquistano nelle enoteche si aggirano tra 12 – 14 -16 euro.

Discorso diverso invece per i vini rossi, nelle cantine, ad ascoltare il tam tam, c’è ancora parecchio invenduto come dimostrano appunto le forniture  alla grande distribuzione. Da due anni, inoltre, c’è stato un drastico taglio al mondo delle sagre sia in Riviera, sia nelle vallate. Sagre dove si possono trovare ‘rossi’ e ‘bianchi’ di produzione imperiese soprattutto e savonese a prezzi, per i consumatori, tra i 6-8 euro a bottiglia.

ORMEASCO CANTINA DURIN DI ORTOVERO PRODUTTORE ANTONIO BASSO (A.B.)

al Mercatò di Ceriale 

e

ROSSESE DI DOLCEACQUA di Florcoop Sanremo – Società Cooperativa Agricola.
Regione Periane. Taggia (Im) al Mercatò di Ceriale.

VINO: VICE PRESIDENTE PIANA, “OLTRE 228MILA EURO PER LA PROMOZIONE NEI PAESI TERZI”

COMUNICATO STAMPA – Genova. Oltre 228mila euro per la promozione dei vini liguri sui mercati extra-europei: 114.349 euro per i progetti regionali e 114.349 per quelli multiregionali con capofila o partecipante la Regione Liguria. Lo ha deliberato lunedì 20 settembre la Giunta regionale, su proposta del vice presidente e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana, nell’ambito degli interventi campagna 2021-2022.

“Continua il lavoro di sostegno alle eccellenze della Liguria –dice il vice presidente Piana– che ci ha dato ottimi frutti questa estate sotto il profilo del marketing territoriale e delle scelte dei consumatori sempre più consapevoli e orientate alla qualità. Sostenere l’export e la conoscenza dei nostri vini al di fuori dei confini comunitari è un’ottima opportunità per incrementare la crescita e il rafforzamento dei brand made in Liguria”. Scadenza per la presentazione delle domande il 20 ottobre entro le ore 12, tutte le informazioni sul sito web regionale www.agriligurianet.it

SFOGLIANDO L’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT CON LE PAGINE DEL SECOLO XIX

ORTOVERO LA CANTINA DI ANTONIO BASSO (DURIN) CONQUISTA IL GIAPPONE CON IL PIGATO

VENDEMMIA NEL SAVONESE 2021. MASTROIANNI (CIA)

TUTTO BENE E ALTO STANDARD QUALITATIVO

Mirko Mastroianni presidente CIA Savona e titolare di Cascina Feipu Dei Massaretti

Il presidente della Cia Savona Mirko Mastroianni (Cascina Feipu Dei Massaretti): “La vendemmia 2021 sta andando bene nel savonese nonostante condizioni meteo non semplici per i nostri produttori, con alcune criticità diffuse a macchia di leopardo nell’albenganese e nel savonese . Siamo stati indenni sinora dalla grandinate che invece hanno colpito l’entroterra imperiese e l’alta valle Arroscia”

Secondo gli ultimi dati del report redatto da Ismea, Assoenologi e Unione italiana vini, la produzione ligure arriva 36 mila ettolitri di vino, in calo del 10% rispetto ai 40 mila del 2020. A livello nazionale: 44,5 milioni di ettolitri, in calo del 9% rispetto ai 49 milioni di ettolitri del 2020 (dato Agea, sulla base delle dichiarazioni di produzione).

Anche nel savonese la Vendemmia 2021 è stata segnata da un ritardo stagionale: la raccolta delle uve Pigato e Vermentino è iniziata, nella zona costiera, nella prima decade di settembre, per poi proseguire nella seconda decade nelle aree più interne e con la successiva raccolta del Rossese.

“Dal Pigato al Vermentino, arrivando ai vini rossi Granaccia e Rossese, anche in questa annata potremo assicurare un alto standard qualitativo, riprendendo le vendite e la commercializzazione, in grado di sostenere al meglio la fase di ripartenza” aggiunge il presidente CIA Savona. “La pandemia ha bloccato il canale Ho.Re.Co. e quindi anche le cantine dei vini locali, ma nonostante il contesto di difficoltà vissuto in inverno –primavera abbiamo poi già registrato una significativa ripresa durante l’estate Per le aziende dei produttori viticoli è stata significativa e sta creando ottimismo sul futuro del settore vitivinicolo”.

Quanto all’export: “I nostri vini sono stati ancora una volta protagonisti nei tradizionali mercati di riferimento. I vini DOC (Pigato, Rossese e Vermentino) e IGT (Granaccia e Lumassina) hanno tenuto e dimostrano ancora margini di aumento nella commercializzazione e vendita – precisa ancora Mastroianni -. Su questo aspetto rimane forte il pressing di CIA per una promozione ancora più sostenuta e ben indirizzata per una internazionalizzazione delle nostre aziende che possono essere così ancora più competitive”.

Sul tavolo restano, però, alcune questioni irrisolte sulla crescita della produzione vitivinicola: “Una maggiore promozione utilizzando i fondi UE, una semplificazione amministrativa per le pratiche legate al PSR, oltre a soluzioni incisive in merito alle numerose domande che arrivano dai produttori per aumentare le superfici dei vigneti: con un approccio equilibrato è indispensabile incrementare l’insufficiente assegnazione di autorizzazioni ai nuovi impianti per la produzione”.


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