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Si vota in 14 Comuni savonesi. Il canto delle sirene commuove. Itaca ci attende


L’amore per il proprio Paese è cosa splendida. Ma perché l’amore dovrebbe fermarsi al confine ? – Pablo Casals – (musicista).

di Gian Luigi Taboga

Dalla denominazione delle liste concorrenti dei 14 Comuni  in provincia di Savona per l’elezione del sindaco traspare un afflato d’amore per il proprio paesello che “commuove“. Solo i “duri di cuore”  potranno resistere al  richiamo ammaliante di queste mitiche  sirene, certamente resisteranno  anche coloro che, come Ulisse, si faranno legare ben stretti all’albero della nave.

Sarà l’albero della ragione che ci permetterà  una visione critica  delle circostanze, dei fatti, dei problemi, consigliandoci anche  a chi affidarne la gestione e la ricerca di un’adeguata  soluzione.

Se l’amore per il proprio Paese  troverà rifugio solo tra le mura domestiche, lontano dalla realtà che ci circonda e ci condiziona, scivoleremo senza accorgercene nel campanilismo più retrivo, purtroppo causa di tanti guai  nella nostra Provincia e nella nostra bella Italia.

I Comuni, nessuno escluso, hanno perso la gestione di molti dei servizi pubblici più importanti: acqua, depurazione, raccolta rifiuti, trasporti, sanità, servizi esazione tributi, pubblicità stradale ecc. gestiti da società pubbliche o private, in forme consortili sovracomunali, spesso di grandi dimensioni.

La capacità di influire sulla gestione di tali strutture è demandata ad un coordinamento delle varie componenti societarie e ogni velleità campanilistica è destinata al fallimento.

Purtroppo spesso comportamenti  inopportuni  in tal senso  hanno causato gravi danni a cittadini e utenti; gli esempi non mancano e dovrebbero finalmente  far riflettere chi di dovere.

Dai programmi elettorali ad oggi pervenutici e dalla  nostra esperienza in materia, non ci risulta prevista una fattiva  e lungimirante  cooperazione  tra i comuni interessati, assolutamente necessaria per uscire da una stasi che potrebbe rivelarsi deleteria.

Sicuramente c’è ancora tempo per riflettere e provvedere in merito, sia ad opera dei candidati che degli elettori; non è consentito  ascoltare gli illusori canti delle sirene, occorre far forza sui remi e portarci in acque sicure.

Itaca ci attende, non lasciamola in mano ai Proci che bramano solo il potere; in ognuno di noi forse  alberga ancora  lo spirito di Ulisse. Esprimiamolo a dovere con un voto ponderato, allarghiamo i  confini “dell’amore per il nostro Paese” deponendo però l’arco della vendetta e imbracciando quello del buon senso civico, nell’interesse generale.

Gian Luigi Taboga


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