Titolava Il Secolo XIX, cronaca nazionale, il 10 febbraio 2005: “Liguria, il Polo fa una legge su misura per la pensione del consigliere Scullino. Blitz trasversale nel parlamento regionale. Per 12 giorni il rappresentante di FI non aveva diritto al trattamento previdenziale non avendo raggiunto i 30 mesi necessari per la pensione (1.950€). Hanno votato a favore anche diessini e Margherita”. E il 28 agosto 2021. Il Secolo XIX pagina imperiese: “Crisi di maggioranza a Ventimiglia. Scullino frattura insanabile. E’ tempo di staccare la spina. Nel centro destra prevale la linea che porta alle elezioni”. Infine 2 settembre: “Niente passo indietro. Centro destra vicina allo strappo”. Giorni contati per ‘re Gateano’!?
Riproduciamo la pagina dell’autorevole quotidiano ligure quando aveva una diffusione media giornaliera di 130 mila copie. Per toccare 180 mila nell’edizione domenicale. Oggi siamo sotto 30 mila. Colpa dei social ?
Allora il provvedimento ‘salva Scullino‘ fu anche trattato con un commento del capo redattore Roberto Onofrio, oggi caporedattore centrale. “Il provvedimento – scriveva nell’editoriale da prima pagina – è stato elaborato per consentire a Gaetano Scullino, 56 anni, in politica dal 1992, nelle file del Psi prima e poi di Forza Italia, ex vice sindaco di ventimiglia, scajolano ma anche buon amico del governatore Sandro Biasotti, di poter avere la pensione da consigliere regionale nonostante gli manchino 12 giorni ai 30 mesi che finora davano diritto al trattamento previdenziale, pari a 1950 € al mese. Scullino è entrato nella sala verde della Regione Liguria nell’ottobre 2002
Prendendo il posto di Gilardino, nel frattempo promosso assessore. I colleghi del consiglio lo hanno spesso trattato come la classica ‘matricola’. Lo spirito goliardico che accomuna in modo bipartisan i consiglieri liguri ha ispirato scherzi di varia natura. Gli hanno fatto credere che avrebbero donato alla sua Ventimiglia un ponte costruito per Serra Riccò. Hanno votato un finto ordine del giorno con il quale gli vietavano di finire sui giornali perchè ci andava troppo spesso. Facezie da allegra brigata in gita, anche se il buon Scullino, ingenuamente , le ha prese sul serio. Ma quando si scherza, si scherza. Se invece si tratta di assicurare la pensione a un collega di consiglio, anche se ultimo arrivato, il clima degli ‘Amici miei’ subito si stempera e le fila di rinserrano all’istante.
Nessuno dei politici pensa a quei cittadini che, con la riforma delle pensioni, magari per quegli stessi 12 giorni in meno, si sono dovuti rassegnare a lavorare qualche anno in più. Pochi si pongono il problema che, sfondato il muro dei 30 mesi una volta, nulla vieterà in futuro di abbassare ulteriormente la soglia dei pensionandi. Ciò che importa, a neppure due mesi dalle prossime elezioni e a meno di una settimana dalla chiusura definitiva della legislatura, è che Scullino abbia il suo sudato vitalizio…..”
21 AGOSTO 2021 IL SECOLO XIX
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