Marco Melgrati, 62 anni, al terzo andato da sindaco della sua Alassio. Angelo Berlangieri, 61 anni, quanto a popolarità per gli incarichi pubblici ricoperti può benissimo competere: lui è stato assessore regionale, cosa non riuscita a Melgrati che non nascondeva di aspirare ad un seggio al Senato della Repubblica. Berlangieri ora ha fatto un ‘salto nei poteri forti’: ‘designato’ a presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Savona per il quadriennio 1921-’25. Dopo aver ricoperto la presidenza dell’Unione provinciale albergatori aderenti a Confindustria. Leggi a fondo pagina anche il (quasi) inedito ritratto che scrisse Il Giornale del ‘pimpante’ Melgrati.
ULTIMA ORA – MELGRATI: BASTA RINVII SUL DEPURATORE. CON ALBENGA E BORGHETTO, OPPURE PROGETTIAMO UN NOSTRO IMPIANTO. LETTERA A TOTI
AUTORITRATTO D’ARCHIVIO- Angelo Berlangieri, a 55 anni, unisce una
lunga attività di imprenditore nel settore turistico all’impegno nelle attività associazioni di rappresentanza del settore. E’ attivo imprenditorialmente da più di trenta anni gestendo, insieme alla moglie Silvia, una piccola struttura ricettiva alberghiera in Finale Ligure.
Presidente dell’Associazione Alberghi e Turismo di Finale Ligure e Varigotti dal 1998 al 2005 e Vice Presidente dell’Unione Associazioni Albergatori della Provincia di Savona dal 1999 al 2004.
Ha fondato la società consortile a responsabilità limitata Promofinale (società mista partecipata dal Comune di Finale Ligure e dalle Associazioni Albergatori e Bagni Marini di Finale) di cui è stato membro del Consiglio d’Amministrazione dal 2001 al 2006. Vice Presidente dell’Ente Bilaterale Industria Turistica della Provincia di Savona dal 2000 al 2004.
Direttore Generale dell’Agenzia di Promozione Turistica della Liguria “Agenzia In Liguria” dal 2007 al gennaio 2010. Ha affiancato alle attività di rappresentanza e manageriali, anche un assiduo impegno istituzionale: Presidente del Consiglio Comunale di Finale Ligure dal 2006 al 2009 e Assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Finale Ligure dal 2004 al 2006. Assessore al Turismo, Cultura e Spettacolo della Regione Liguria da maggio 2010 a maggio 2015.
Da luglio 2015 è Presidente dell’Unione Provinciale Albergatori di Savona.
Aggiungiamo noi di trucioli: è stato membro dell’Azienda di Promozione Turistica ‘Riviera delle Palme’, con sede ad Alassio, direttore generale Emanuele Ravina, Presidente Pierluigi Pesce (compianto). Nel consiglio figuravano inoltre: Lucio Canavese (compianto), Amelio Custodi, Amedeo Fracchia, Dario Franchiello, Bartolomeo Freccero (ex sindaco di Zuccarello), Carlo Granelli, Stefano Pesce, Remo Zunino, Riccardo Borgo (per 5 mandati sindaco di Bergeggi, già presidente provinciale, regionale e nazione dei Bagni Marini e che hanno aderito a Confindustria), Enrica Piccardo, Wilma Pennino, Davide Dodino, Enrico Mantellassi, Giampiero Forzati.
Berlangieri neo presidente dell’Unione Industriali savonesi che nel ruolo che negli anni ’70 occupo l’ing. Mimmo Ferrero e poi Antonio Catanese, negli anni 2000 Mauro Fresia e Marco Macciò. I lunghi anni della direzione di Luciano Pasquale e Berlangieri può essere considerato un suo ‘discepolo’. Pasquale negli stessi anni era presidente della Fondazione De Mari e la Carisa era presieduta da Franco Bartolini e tra i consiglieri aveva Giovanni Berneschi, membro del Comitato Esecutivo come Erasmo Del Grande, Mario Blanco, Giovanni Veirana (compianto). Pasquale che diventerà anche presidente della camera di Commercio era direttore responsabile di Savona Industria, notiziario dell’Unione industriali savonesi.
IL PING PONG D’ARCHIVIO TRA MELGRATI E BERLANGIERI…
E NEL 2014 IL CENTRO DESTRA PREFERI’ L’AVV. GIOVANNI FERRARI
(OGGI DIRETTORE DI TPL LINEA)
RITRATTO DI MARCO MELGRATI 3 LUGLIO 2007
DA ‘IL GIORNALE’- EDITORE FAMIGLIA BERLUSCONI
Monarchico. Nel giardino della sua casa, sulle alture alassine, sventola maestosa la bandiera della dinastia Savoia, incurante del tempo che passa. Cavaliere (con la «c» minuscola però, onde evitare sovrapposizioni politiche). Due o tre volte l’anno abbandona il mare rivierasco preferendo le colline torinesi dove, in sella al suo cavallo, partecipa alla caccia alla volpe.
Esuberante. Oggi come quando era ragazzo e i genitori, intravedendo già il fervore politico che caratterizzerà la sua vita, preferirono mandarlo a studiare a Cuneo piuttosto che in una Savona alla mercé di tensioni politiche e bombe di matrice di estrema destra.
Dopotutto la sua fede partitica era piuttosto chiara anche ai tempi del liceo, quando fu picchiato da un gruppo di ragazzi di sinistra che, all’indomani della morte di Pasolini per la quale accusavano i fascisti, voleva impedirgli di entrare a scuola. Il risultato fu solo quello di convincerlo ad iscriversi al Fronte della Gioventù.
«Erano anni caldi – ricorda Marco Melgrati, classe 1959, ripercorrendo la propria carriera politica che oggi lo vede seduto sulla poltrona di primo cittadino di Alassio -. Dopo poco tempo mi allontanai però anche dal Fronte a causa delle sue posizioni troppo estremiste e mi iscrissi alla Democrazia Cristiana, ricoprendo per dieci anni la carica di Presidente dei giovani democristiani. Col dopo-Tangentopoli entrai nella Lega Nord, fui eletto assessore in Comune, per poi convertirmi definitivamente a Forza Italia. Ed eccomi qui».
Con un curriculum che mai potremmo associare a un viveur, abituato a dividersi tra il Jimmi’z di Montecarlo, l’Iguana Cafè di Nizza e l’Opera di Cannes. «Sì, ma ormai ho smesso – ride -. Anche perché dopo i 40 anni suonerebbe un po’ patetico rincorrere le ragazzine nelle discoteche, no? Mi sono convertito al matrimonio e alla famiglia».
Con una bella moglie di professione poliziotta – incontrata, neanche a dirlo, in una discoteca – e due bimbi di 7 e 4 anni, Luchino Maria e Luna. «Nomi scelti in onore di Luchino Maria Visconti, che è una delle mie passioni, e di un film di Bertolucci – precisa -. Ma non sono un grande frequentatore di cinema, almeno non più da quando c’è il divieto di fumo. Preferisco allora passare il mio tempo a fare sport, dal tennis allo sci, per i quali sono profondamente negato. E per quanto concerne la caccia alla volpe, tengo a precisare che è ecologica, ossia simulata da un cavaliere che, con tanto di coda di volpe legata al braccio, fa la parte della preda. In pratica, è solo un’occasione per galoppare tra paesaggi meravigliosi e per soggiornare in castelli da fiaba. Con i soci della Società torinese della caccia alla volpe sogniamo di passare la vecchiaia tra le colline piemontesi e il mar ligure grazie ad una sorta di ospitalità reciproca stagionale!».
Strano, lo avremmo immaginato politico a vita. «Beh, in effetti uno dei miei più grandi difetti è quello di sentirmi indispensabile e di non essere affatto umile per cui sarebbe difficile immaginarmi totalmente disimpegnato – conclude Melgrati -. Sono solo sicuro di una cosa: che mai rinuncerei a vivere ad Alassio. Anche se, a pensarci bene, qualche puntatina infrasettimanale a Roma non mi dispiacerebbe affatto…». A buon intenditor, poche parole.