Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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A Bardineto nate gemelline di mucca: azienda Brigné. A Murialdo spettacolare ciliegio selvatico in fiore, maestoso esemplare: altezza 15 m. e 70 “Ø”. ‘Dono ricordo Odella’ già farmacisti


Sono le nuove arrivate all’azienda agricola Brignè  di Giacomo Massone di Bardineto: sono le gemelline Flora e Fauna. La mamma, Pezzata Rossa Italiana, stupendo esemplare di mucca, è in buona salute. Che dite, possono partecipare anche loro al nuovo concorso fotografico? Accade invece a Murialdo: ancora un Monumento della Natura per il più grande e spettacolare Ciliegio selvatico della Val Bormida di Millesimo!

A BARDINETO ALL’AZIENDA BRIGNÈ UN RARO EVENTO DI MATERNITÀ GEMELLERE NELLA STALLA DEL VALOROSO GIACOMO MASSONE. AUGURI MERITATI PER CHI SI TIRA DAVVERO SU LE MANICHE E NON LO DICE AGLI ALTRI, DA IL BUON ESEMPIO ANCHE NELLA SERIETA’ COMMERCIALE. CE NE FOSSE QUALCUNO DI PIU’ !

16 luglio 2021 – Benvenute Flora&Fauna! Produciamo formaggi che derivano esclusivamente dalla trasformazione del latte proveniente dall’allevamento delle nostre dieci vacche pezzate rosse, che, libere nella stalla, mangiano fieno nostrano e cereali certificati NO OGM. I locali, studiati prestando attenzione tanto alla funzionalità, data da attrezzature moderne e tecnologia all’avanguardia, quanto alla tradizione, lavorando ancora molto manualmente e artigianalmente, permettono di ottenere un formaggio che racchiude il sapore genuino e la freschezza del latte appena munto, senza trascurare pulizia e salubrità. Durante la mungitura il latte arriva automaticamente nel piccolo caseificio, pronto per essere trasformato nei prodotti che vi proponiamo. Poco latte, poco formaggio, tanta qualità.

COMMENTI TANTI  E FANNO ONORE- Virgilio Pantile: Oltre ad aver assaggiato il vostro gelato alla gelateria di Borghetto (promosso a pieni voti!), ieri pomeriggio siamo stati lì da voi a Bardineto, visto le vostre splendide mucche, comprato stracchini, latte e tomini. Facciamo i  complimenti per la bontà dei vostri prodotti, bravi, bravi, bravi! Arrivederci a prestissimo dal momento che entro stasera “u nu ghe sarà ciu ninte!”

La nascita dei gemelli è un simbolo storico della fertilità umana . Ancora oggi, ci sono culture che considerano che avere due gemelli porterà fortuna ; anche per l’allevatore di bovini da carne, il parto gemellare è un evento molto gradito, ma è altamente indesiderabile nell’allevamento di bovini da latte. I problemi clinici associati alle gravidanze gemellari che interessano le vacche da latte dalla diagnosi di gravidanza al parto sono stati ampiamente esaminati.

I PRECEDENTI IN ITALIA

21 dicembre 2016 – Parto gemellare da record per una mucca: nascono Leo, Lora e Lara.

SANTA MARIA DI SALA – E’ quasi un secolo che qui si allevano mucche, ma un evento del genere non era mai capitato. Sono increduli ed emozionati i fratelli Romeo e Laudino Munaretto, titolari di una delle storiche aziende agricole a Caltana. Nei giorni scorsi una loro mucca ha partorito tre vitelli, due femmine e un maschio, sotto gli occhi entusiasti degli allevatori. E’ un evento rarissimo, specie se si conclude in maniera positiva, raccontano i Munaretto accarezzando Grazia, la mucca di razza frisona che ha messo al mondo i tre gemelli. Dopo la nascita del primo vitellino, vedere spuntare le gambe del secondo è stata una grande sorpresa. Figuratevi il terzo. Non potevamo crederci spiegano i due fratelli, che allevano 25 capi di bestiame. Alla stalla sono stati appesi due fiocchi rosa e un fiocco azzurro. I vitellini si chiamano Leo, Lora e Lara: pesano tra i 25 e i 30 chili e stanno benissimo. E’ in buona salute anche la mamma.

Ravenna, 9 agosto 2013 – Pesano trenta chili ciascuno, sono un po’ magri e molto buffi, ancora traballanti e incerti sulle lunge zampe, ma in perfetta forma. Si chiamano Caio, Carolina e Carlotta i tre vitellini nati sabato pomeriggio nell’allevamento Pozzi di Savio. Nel metterli al mondo mamma Sara, una vacca di razza Romagnola, così come gli altri 40 capi di bestiami allevati dalla famiglia Pozzi, è però entrata nella storia: i tre vitellini sono infatti nati da un parto trigemellare, evento più unico che raro, in particolare per questa razza di bovini. “Da quello che mi risulta, non è mai avvenuto un fatto simile nella razza Romagnola — spiega il veterinario Alfredo Marchetti, che si occupa ormai da trent’anni degli animali della provincia ravennate —. C’è solo una vecchia foto d’epoca che, se fosse vera, farebbe risalire l’ultimo caso di parto trigemellare a Russi negli anni Venti. Più di novant’anni fa”. Certo, di gravidanze così complesse ce ne sono state, ma “mai andate a buon fine — aggiunge il medico —. La maggior parte delle volte, anche in casi di gravidanza gemellare, uno dei vitelli si sviluppa più degli altri, inducendo il parto prematuramente e quindi la morte dei vitelli stessi”.

DA MURIALDO –

Prosegue a Murialdo l’impegno dell’Associazione Wilderness, con la collaborazione di tanti proprietari boschivi sensibili ai valori di alberi in loro possesso che per ragioni famigliari sono sempre stati rispettati e lasciati invecchiare, fino a trasformarsi oggi in bellissimi e spettacolari alberi di varie specie il cui abbattimento per farne del mero legname, che sia da opera o da riscaldamento, rappresenterebbe un vero peccato. Perché, se abbattere tali alberi a volte è oggi di estrema facilità grazie alle motoseghe sempre più grandi ed efficienti, per farli crescere e giungere a noi nell’aspetto che oggi li vediamo, a volte non bastano cento e più anni. Alberi che hanno visto nascere e crescere generazioni di murialdesi e che, anche solo per questo, meritano un rispetto ed una loro valorizzazione.

    L’ultimo di questi monumenti ad essere stato dichiarato tale, e quindi protetto sotto la garante egida dell’Associazione Italiana per la Wilderness, è un Ciliegio selvatico (Prunus avium) in località Arma (o Alma) Rossa, una delle tante borgate di Murialdo oggi completamente abbandonata le cui ultime case sono state abbattute quale anno fa in quanto pericolanti. Lì sono rimasti, memoria storica di quel luogo, il ciliegio oggi protetto grazie alla sensibilità del proprietario, Dott. Bruno Odella, già farmacista del paese, e la piccola cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova, purtroppo anch’essa in totale abbandono.

L’albero, che ha raggiunto le dimensioni di 220 cm di circonferenza a petto d’uomo (70 cm di diametro) ed un altezza di circa 15 metri è stato dedicato ai genitori del proprietario, con la seguente motivazione: In memoria di Pietro Odella e Luigia Sattragno che in quei luoghi vissero nei momenti della mia fanciullezza quando il ciliegio era l’alberello che ero anch’io; e a mia figlia Laura che ora lo può vedere immenso e biancheggiare della fioritura primaverile grazie al rispetto che essi ne ebbero.

Murialdo, 23 Luglio 2021     Franco Zunino

  Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness




Il ciliegio selvatico dell’Arma Rossa e la chiesetta di Sant’Antonio da Padova. A destra, il Dott. Bruno Odella

all’ombra della splendida fioritura primaverile (Foto Laura Odella). In alto a sinistra, il fiore del ciliegio,

che diverrà presto logo di queste iniziative di salvaguardia arborea murialdese.

 


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