Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga Nuovo Pam: 27 addetti, 600 mq. Arimondo: il buono, fresco e locale. E scavi San Clemente: scheletro umano. E immagini ricorrenza Fischia Il Vento


E alla fine ha vinto il ‘Nuovo Pam’ ad Albenga: 27 addetti, 600 metri quadri di superficie di vendita e la gestione alla famiglia Arimondo, per portare nella città delle torri il “buono, fresco e locale”. Con questo slogan, il locale commerciale a ridosso del centro storico, lungo l’antica via Genova (area ex Lamberti da tempo abbandonata), realizzato un nuovo supermercato, specializzato in generi alimentari. Arimondo  un colosso di matrice imperiese (San Bartolomeo Al Mare) che ha saputo ‘conquistare’ con forza, coraggio e sfide, spazi sempre maggiori nel ponente ligure, in Liguria e con interessi oltre i confini liguri. Leggi altre interessanti notizie e fotoservizi da Albenga. La solenne cerimonia al monumento dei partigiani (Fischia Il Vento) con il discorso del prof. Nicola Nante.

 

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ALBENGA LA FIONDA…..(un click per ingrandire lettura e immagini)

ALBENGA – Il sito di San Clemente

NOVITA’ E SORPRESE NEGLI SCAVI

Proseguono gli scavi iniziati nel mese di marzo presso il sito archeologico di San Clemente. Le attività continuano tra mille difficoltà dovute essenzialmente al livello costantemente alto del fiume che rende complicato scavare e documentare le evidenze messe in luce. Malgrado ciò, sono state portate a termine le indagini all’interno della natatio, la grande piscina delle terme di età romana. Si è dapprima scavata la necropoli qui sviluppatasi a partire dal V secolo, quando le terme furono abbandonate e nell’area sorse il più antico edificio di culto. Una decina di sepolture di diversa tipologia: semplici fosse scavate nel terreno, tombe all’interno di sarcofagi in Pietra di Finale, sepolture infantili in anfora. Si è poi potuta documentare la possente struttura della grande vasca, completamente impermeabilizzata con uno spesso strato di cocciopesto e munita di un sistema di smaltimento delle acque che denota un’alta capacità ingegneristica.

Gli scavi, che proseguiranno fino alla fine di settembre, si concentreranno ora all’interno della chiesa per poter indagare le diverse fasi dell’edificio di culto che ebbe una vita molto lunga, dal V al XVII secolo.

I risultati fino ad ora ottenuti dagli scavi saranno presentati alla popolazione venerdì 23 luglio direttamente nell’area del sito. A causa delle disposizioni vigenti legati all’emergenza sanitaria in corso, la prenotazione è obbligatoria presso lo IAT di Albenga (3355366406) e l’evento si terrà in due turni, il primo alle ore 18.00 il secondo alle 18.30.

Immagini allegate:

  1. Sepoltura appartenente alla necropoli sviluppata nella piscina delle terme (VI secolo)
  2. Vista generale della piscina delle terme (III secolo)ALBENGA IL CONCERTO ‘FISCHIA IL VENTO’ ALLA CASA DI CURA SAN MICHELE DI ALBENGAIntervento del prof. NICOLA NANTE INAUGURAZIONE MONUMENTO “PARTIGIANI CANTANO FISCHIA IL VENTOAlbenga, Giardini Pubblici “Libero Nante”, 17 luglio 2021Signor Sindaco, Signor Rappresentante della Regione Liguria, Onorevole, Autorità, cari Concittadini,

    DODICI ANNI FA, nel 2008, l’Amministrazione Comunale di Albenga, Sindaco Antonello TABBO’, dedicò questi Pubblici Giardini alla memoria di mio padre LIBERO. Perché fu un MEDICO, tanti però lo sono: io stesso, gli amici Riccardo (TOMATIS, Sindaco di Albenga, ndr) e Brunello (BRUNETTO, Rappresentante Regione Liguria, ndr) che oggi parleranno, lo era Felice CASCIONE, che insegnò a mio padre quando, da studente, frequentava le corsie dell’Ospedale di Oneglia. Mio padre fu un MEDICO CONDOTTO, una figura sanitaria che oggi non esiste più ma che costituì, a partire dalla fine dell’800 il rudimento dell’assistenza sanitaria territoriale pubblica nelle nostre vallate, un supporto per la povera gente, derelitta sempre ed ancor più dopo la guerra. Libero fu un PARTIGIANO ed oggi qui ricordiamo quell’epopea. Ma, soprattutto, mio padre partecipò alla RICOSTRUZIONE POSTBELLICA. In montagna aveva organizzato l’ospedaletto partigiano di Carnino; poi la storia insegnò che gli ospedali concentravano partigiani con difficoltà di movimento, facile preda dei rastrellamenti nemici. Fu un errore, che altrove costò caro; anche F.CASCIONE fece errori che costarono cari. Si cambiò l’organizzazione: si vide che era più conveniente nascondere ed assistere clandestinamente i partigiani feriti nelle abitazioni civili. CORSI E RICORSI STORICI: oggi l’organizzazione sanitaria vive una fase analoga, dalla centralità dell’Ospedale alla centralità del Territorio, come ben sa chi se ne occupa, BRUNELLO e RICCARDO in primis. In tempo di pace e di ricostruzione, mio padre realizzò, ad Albenga, con l’aiuto di mia madre, Maria Rosa, due Cliniche private, le quali, oltre a curare, DETTERO LAVORO A CENTINAIA DI FAMIGLIE. Di quel giorno ricordo la commovente orazione di Gianni BALLABIO ed Antonello (TABBO’ ndr) che mi invitava, a nome della città, a tornare ad Albenga e a non lasciar morire quello che i miei genitori avevano costruito. Quel giorno stesso mi avvicinò Flavio FURLANI, che mi mostrò la fotografia del calco in gesso di un monumento raffigurante in modo stilizzato Felice CASCIONE e compagni intenti a cantare la loro canzone. “Che bell’arricchimento per questi Giardini Pubblici sarebbe il mio monumento” mi disse Flavio. I problemi della Casa di Cura (San Michele, ndr), con i suoi quasi sessanta dipendenti in Cassa Integrazione erano ben più cogenti e certo non potevo permettermi, all’epoca, di distrarre risorse economiche e mentali. Oggi, grazie anche alla fiducia che la Regione Liguria ha manifestato nei miei confronti ed al lavoro di ANNA MARIA (GENTILE, la mia compagna, amministratrice, ndr) e di tanti professionisti, la Casa di Cura è a pareggio di bilancio e la sua immagine di “produttrice di salute” ben riaffermata. Quel calco in gesso giaceva ancora, impolverato e scrostato, nel magazzino di Flavio; gli ho chiesto di mettermelo a disposizione, gratuitamente, pena la perdita nel tempo di quella che ritengo la sua opera più significativa. E oggi siamo qui.

    Sono grato all’Amministrazione Comunale di gratificare in questo modo, con il nome di mio padre, la storia della mia famiglia. Sono lieto di poter contribuire, con questo monumento, ma ancor più con il mio, con il nostro lavoro, all’immagine ed all’economia della nostra Città, che non è di destra o di sinistra, È LA NOSTRA CITTÀ, e della nostra Regione, che non è di destra o di sinistra, È LA NOSTRA REGIONE. Oggi i social rendono possibili e alimentano facili polemiche. Da Medico di Sanità Pubblica certo non approvo nemmeno le contestazioni contro le vaccinazioni, fondamentale salvavita dell’umanità ed oggi arma decisiva contro COVID-19; comunque, nell’ottica della libertà di pensiero e di espressione, conquista della Guerra di Liberazione, ben vengano anche i NO-VAX, per quanto deleteri. Io penso che IL RICORDO DELLA RESISTENZA, ora che quanti al tempo della guerra civile si sparavano addosso non ci sono più, NON POSSA E NON DEBBA ESSERE ANCORA MOMENTO DI DIVISIONE, BENSÌ DI COESIONE SOCIALE: il Paese deve rinascere, come nel 1945 e credo che lo strumento di questa rinascita possa, ancora una volta, essere il principale prodotto UNITARIO, CONDIVISO, della Resistenza: la nostra COSTITUZIONE.

     

    (N.NANTE)


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