Stato di agitazione e assemblea permanente dei lavoratori dei cantieri Palumbo, in attesa che martedì le riunioni nuovamente convocate dal prefetto dicano una parola definitiva o, quantomeno, chiariscano le sorti di 13 lavoratori e del futuro prossimo dello stabilimento. E’ questo il risultato raggiunto dall’assemblea del personale al termine di un giovedì ricco di colpi di scena. Una doppia convocazione in prefettura dunque (fino a stamane ne era in programma una sola), oltre l’interessamento al cantiere di Mariotti-San Giorgio (nell’ambiente navale genovese l’aggiudicazione della concessione a questo gruppo è dato come molto probabile), la Cassa Integrazione CoVid.
di Massimo Macciò
Ricapitoliamo i fatti. Nello scorso autunno Palumbo aveva presentato un ricorso contro la decisione di riaprire la gara per la concessione ventennale delle aree degli ex cantieri Campanella. Secondo l’armatore napoletano, infatti, il Consiglio di Stato si era limitato a prospettare il ricalcolo delle graduatorie già presentato da Palumbo stesso, Rodriguez e MonacoMarine mentre la Port Authority aveva deciso di riaprire integralmente la procedura per la concessione ventennale delle ambitissime aree di Lungomare Matteotti. La gara d’appalto è stata quindi allargata a nuovi partecipanti tra i quali il gruppo Mariotti-S.Giorgio dietro il quale, si vocifera, potrebbe esserci la FinCantieri, un competitor particolarmente temibile agli occhi della società partenopea.
La decisione sul ricorso è fissata per il prossimo aprile e influenza anche i lavori per l’aggiudicazione dell’area, chiuso a fine agosto, da parte della Port Authority e per i quali si aspettano a giorni i risultati, che però potrebbero essere posticipati dall’Autorità Portuale fino a febbraio 2021 con conseguente blocco dei piani produttivi e degli investimenti nell’area.
Una situazione di stallo complessiva difficile da decifrare ma che ha evidentemente esacerbato gli umori dell’attuale concessionario pro-tempore. Da qui la comunicazione che la Palumbo a fine anno non avrebbe rinnovato il contratto in scadenza a tredici lavoratori dello scalo savonese, alcuni dei quali in posizione–chiave per l’attività produttiva. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: Cgil e Uil hanno immediatamente chiesto alla Prefettura un incontro allargato ai rappresentanti delle maestranze, mentre giovedì i dipendenti hanno proclamato lo stato di agitazione e un’assemblea permanente con presidio davanti ai cantieri di Lungomare Matteotti. “Senza i tredici lavoratori con contratto non rinnovato non possiamo lavorare – è stato il commento di Luca Valente, rappresentante dei lavoratori – In questo momento siamo nel pieno della stagione produttiva e le diatribe tra i gruppi e la Port Authority non possono ricadere sui dipendenti”. Ad esacerbare gli animi è stata anche l’insolita richiesta di Palumbo di costringere le maestranze a lavorare in straordinario sabato e domenica su tre imbarcazioni attualmente in cantiere, mentre, a partire da martedì prossimo, anche i lavoratori non in scadenza saranno posti in ferie obbligate. La scelta di Palumbo di bloccare di fatto l’attività del cantiere, in un momento in cui l’attività produttiva si svolge a ritmi tali da richiedere inaspettati straordinari ai 31 occupati dell’azienda, è suonata provocatoria agli occhi dei dipendenti. Tanto più che sei lavoratori sono ancora in Cassa Integrazione CoVid, la procedura speciale di integrazione salariale decisa dall’impresa senza obbligo di consultazione con la controparte sindacale.
Al termine della riunione il viceprefetto Salvatore Mottola ha convocato Palumbo e i sindacati martedì mattina, mentre nel pomeriggio sarà sentita – sempre insieme alle delegazioni sindacali – la Port Authority nel tentativo di ricomporre la situazione evitando quello che è di fatto il licenziamento dei tredici contrattisti. Nell’assemblea dei lavoratori che si è tenuta subito dopo la riunione di giovedì, alla fine di un lungo e articolato dibattito è prevalsa una linea di responsabilità: è stato confermato lo stato di agitazione e l’assemblea permanente ma si è deciso di evitare, almeno fino a martedì, la proclamazione dello sciopero. “E poi vedremo” ha concluso Valente, senza escludere alcun scenario.
Martedì 22 dicembre, quindi, sarà probabilmente il giorno decisivo per valutare il futuro immediato del cantiere. In serata è previsto anche la discussione in consiglio comunale sulla mozione presentata sul tema da Marco Ravera (Linea Condivisa).
La situazione, insomma, sembra in continua evoluzione. La torta, d’altronde, è grossa: i rumors legati al progettato waterfront genovese, la carenza di spazi produttivi dedicati alla nautica sul tratto occidentale della costa ligure e la posizione di privilegio degli storici cantieri ex Campanella, ad un tiro di schioppo da Montecarlo, vetrina mondiale per la nautica da diporto, rendono la concessione ventennale dello scalo di Lungomare Matteotti una preda particolarmente ambita.
Massimo Macciò