Aperta la “bretella dei Meceti”, il bypass stradale che consente ai veicoli da e per la frazione Verzi di aggirare una maledetta strettoia e la soppressione del semaforo per il senso unico alternato. Altra notizia. La nuova edizione della rassegna Racconti d’inverno si inserisce nell’ambito degli eventi promossi dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Sport del Comune di Loano e organizzati dall’Associazione Compagnia dei Curiosi nel periodo delle festività natalizie, e mantiene elementi di continuità con il Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana. Vedi anche fotoservizio, dalla cittadella natalizia di Loano, del Tg3 Liguria Itinerante con Quelli du Carugiu de Loa al tavolo dei prodotti tipici.
LA BRETELLA DEI MECETI – Aperto, finalmente, la cosiddetta “bretella dei Meceti”, il bypass stradale che consente ai veicoli (specialmente quelli di maggiori dimensioni) di raggiungere la frazione di Verzi e la sua area artigianale aggirando la strettoia che si trova proprio in corrispondenza di via Meceti a Loano. Per l’amministrazione comunale di Loano l’apertura di oggi rappresenta il “coronamento” di un lungo inter progettuale e politico-amministrativo. Il sindaco Luigi Pignocca spiega: “L’apertura al traffico di quella che è da tutti conosciuta semplicemente come ‘bretella dei Meceti’ è per la nostra città un risultato molto importante. Oggi portiamo a compimento un progetto che ha preso avvio nel lontano 2009 ma che ha origine ancora più indietro nel tempo”.
Gli Amish Banda Folkloristica sono originari di Casale Monferrato. L’uso del dialetto come unica lingua e la semplicità con la quale si propongono sono le cifre distintive del gruppo. I testi parlano di storie semplici di vita quotidiana e di personaggi caratteristici che le popolano. Le musiche spaziano dallo swing al reggae, dalla bossanova al tango, spesso con una vena ironica.
Il gruppo è composto da Cristina Chiappani (voce), Antonello Rasi (fisarmonica, tastiere e cori), Luciano Costa (chitarra e cori), Giorgio Allara (contrabbasso) Massimo Serra (batteria e percussioni).
Carlo Pestelli, legato al filone dei primi cantautori italiani, tra i quali Fausto Amodei – che ha affiancato in numerosi concerti negli anni 1995-2005 in Italia e all’estero –, ha elaborato uno stile a metà tra ironia e impegno che lo ha portato alla ribalta di alcuni festival internazionali.
Tra il 1996 e il 1999 ha suonato con i Cantovivo e ha aperto concerti, tra gli altri, di Claudio Lolli e Gian Maria Testa.
Il progetto Fooga & Nico nasce alla fine del 2010. Dopo alcuni anni di live e alcuni cambi di formazione, nel mese di marzo 2017 esce il primo disco “Gente di passaggio” edito da La Clinica Dischi. I testi sono in italiano e trattando diversi argomenti cercano di raccontare questo periodo storico, anche attraverso alcuni personaggi, a volte realmente incontrati e altre volte conosciuti nei libri.
Le musiche si muovono dalla ballata folk più intima e soft a sonorità più rock e in alcuni casi psichedeliche. La band è composta da Nicola Farinello (chitarra acustica e voce), Carlo Guardamagna (chitarra elettrica, piano), Andrea Garavelli (basso elettrico e percussioni).
Sabato 4 gennaio “Le danze Occitane scendono al mare” e si rinnoverà il gemellaggio con la cultura musicale delle valli cuneesi, rappresentata da Sergio Berardo, poliedrico leader di Lou Dalfin, il gruppo che più di ogni altro in questi anni ha portato in giro per la penisola e l’Europa la musica occitana. A riscaldare il pomeriggio di danze, a partire dalle ore 16.00, sarà la band giovanile Lou Pitakass che suonerà in Piazza Rocca.
La band Lou Pitakass è nata da un progetto di Sergio Berardo con lo scopo di riunire ragazzi di luoghi ed esperienze diverse, ma uniti dalla comune passione per la musica occitana. Formato da Gabriele Arnaudo (organetto), Davide Bagnis (batteria), Daniele Mauro (basso), Luca Declementi (organetto, voce, fifre, cornamusa), Loris Giraudo (organetto, ghironda), ha all’attivo centinaia di concerti, presentati in varie manifestazioni nelle vallate occitane, in Piemonte e in Liguria.
I Lou Dalfin che suoneranno alle 17.30 in piazza Italia, cantano nella tradizionale lingua “d’Oc”. Sono più che un semplice gruppo musicale della parte Occitana del Piemonte: la band fondata da Sergio Berardo è diventata un fenomeno di costume che ha reso la musica occitana contemporanea, facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati.
Il progetto Lou Dalfin è stato un anello di congiunzione tra realtà diverse: la pianura piemontese e l’Italia da una parte, le vallate e l’area transalpina dall’altra. I Lou Dalfin sono stati capaci di restituire alle valli d’Oc la loro funzione storica e tradizionale di essere ponte. La band con più di 30 anni di carriera alle spalle si esibirà a suon di folk rock per quello che sarà un lungo e imperdibile pomeriggio da ballare. Sul palco, accanto al poliedrico leader di Lou Dalfin Sergio Berardo (voce, ghironda, organetto, flauti), ci saranno Ricky Serra (batteria), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamusa), Enrico Gosmar (chitarra), Carlo Revello (basso), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Chiara Cesano (violino).
Il gruppo nasce nel 1982 con l’obiettivo di rivisitare la musica tradizionale occitana e in origine possiede una “line-up” acustica (ghironda, fisarmoniche, violino, plettri, clarinetto, flauti) e un repertorio di brani storici e popolari sia strumentali che vocali. Il 1990 segna il momento di transizione del gruppo dalla formula acustica a quella attuale. Accanto agli strumenti più tipici della tradizione – vioulo, pivo, armoni a semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. – vengono introdotti basso, batteria, chitarra e tastiere. E’ il nuovo suono di Lou Dalfin che cela un ideale e un fine esplicito: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di persone, perché le radici culturali di pochi divengano patrimonio di tutti.
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