Laigueglia può fregiarsi di appartenere a I borghi più belli d’Italia. Dopo Bergeggi è tra i meno popolosi comuni della riviera. Ha un sindaco segretario provinciale della Lega di Salvini. Un neo senatore che ha raggiunto, in Liguria, il record di preferenze. E città natale di un concittadino, Gianluca Savoini, giornalista, primatista nazionale, tra i laiguegliesi, quanto a notorietà mediatica internazionale. La Procura della Repubblica di Milano, dopo gli articoli de L’Espresso del febbraio- marzo 2019, aveva aperto un’indagine sui presunti illeciti di natura penale ed indagato già nei mesi scorsi – si è appreso solo ora – iscrivendo nel registro Savoini per una presunta corruzione internazionale. Utile spiegare che nel codice penale è sufficiente il solo tentativo, non è necessario sia avvenuta la dazione di denaro. Anche perchè l’operazione corruttiva, se confermata, non si sarebbe concretizzata. C’è di più. Nell’audio che si è ascoltato in questi ultimi giorni e che costituirebbe la ‘prova’, Savoini dice di non riconoscersi nella voce. Un intrigo per incastrare la Lega di Salvini ?
Ma perchè fino ad oggi, almeno pare, il segretario leghista e ministro dell’Interno non ha presentato querele ed azioni civili contro i ‘diffamatori’ ? Perchè non ha ‘sconfessato’ Savoini se si è realmente presentato a nome del partito, senza che Salvini ne fosse in qualche modo al corrente ? Anzi lui si dichiara estraneo all’affaire e vittima. E perchè, veniamo a noi, quando a febbraio esplose la prima miccia quasi nessuno, tra i media locali (trucioli.it escluso), approfondì quantomeno chi era e cosa rappresentava il personaggio Savoini a Laigueglia, i suoi rapporti con gli esponenti locali del partito. Una sottovalutazione di troppo ? O mancava il copia e incolla. Il comunicato, la velina.
Copertina e paginate de l’Espresso, titoloni a ripetizione, tra febbraio e marzo scorso, sui quotidiani cartacei e on line, tv. Ora lo scoop americano di BuziFeed con una conversazione audio, in stile servizi segreti, registrata nel corso di un misterioso (?) incontro al mega hotel Metropol di Mosca. Notizia ripresa dall’informazione di mezzo mondo. E se al nome del presunto ‘faccendiere’ italo – russo, ovvero Gianluca Savoini (ha fondato ed è presidente di un’associazione Lombardia Russia, da qui nascono le sue relazioni, oltre ad aver sposato una russa), fosse stata abbinata anche alla sua Laigueglia, si sarebbe trattato di un formidabile veicolo promozionale a costo zero per una cittadina che vive di vacanze e turismo balneare.
Certamente la vicenda e gli echi di stampa stanno provocando un comprensibile imbarazzo umano anche per la mamma e la sorella, stimati operatori Balneari. Savoini che, come avevamo scritto il 7 marzo 2019 (leggi……..), torna a Laigueglia saltuariamente a riabbracciare la mamma. Lui persona a modo, schiava e che, almeno apparentemente, non avrebbe avuto ruoli, pur con l’amicizia e già nello staff leader maximo Salvini, nell’ascesa al potere del sen. Paolo Ripamonti e del suo socio nell’agenzia immobiliare di Alassio, Roberto Sasso Del Verme, sindaco e al vertice provinciale della Lega.
Ripamonti origini in quel di Loano per via del nonno che era comandante dei vigili urbani, anni ’50 e ’60. Il nipote diventato segretario provinciale della Lega, chiamato in soccorso dalla giunta di centro destra, del Comune di Savona, nel ruolo di assessore esterno alla Polizia locale e prima ancora in Provincia con le deleghe a caccia, pesca, polizia provinciale e patti per la sicurezza. Quindi il grande salto a Roma, forte del reciproco sostegno alla causa no Bolkestein della potente lobby dei Bagni Marini. I genitori hanno gestito, a Laigueglia, un rinomato bar del centro storico, il papà un’esperienza nella Guardia di Finanza e al Santa Corona di Pietra Ligure. Paolo che dopo la separazione dalla moglie, è diventato cittadino di Garlenda e resta l’uomo forte, di riferimento, del gruppo dirigente leghista Ligure (Rixi) e nazionale (Salvini). In provincia di Savona, dopo il dirigente ‘ombra’ e da ‘grande fratello’ Guido Bonino, ex senatore, ex consigliere regionale, provinciale, comunale, ex sindaco, la triade del potere è passata a Ripamonti, alla neo deputata Sara Foscolo, all’assessore regionale Stefano Mai e al segretario Sasso Del Verme. Una squadra coesa di fedelissimi, da ‘cerchio magico’, che risponde solo a Rixi e Salvini. E il dissenso interno è di fatto rilegato nel ‘banco dell’asino’ e solo un lungo purgatorio può sortire a qualche speranza di riabilitazione. I casi, i nomi e cognomi non mancano.
Sgomita, ma senza peso effettivo, il neo consigliere regionale Ardenti. Nato a Savona il 6 agosto 1970, abita a Cengio. E’ un imprenditore nel settore edile, iscritto alla Lega Nord Liguria nel 2008, eletto segretario della sezione di Cengio, carica che ha ricoperto fino al 2017. E’ stato consigliere comunale di Cengio dal 2010 al 2013. Fra il 2014 e il 2017 vice segretario provinciale della Lega Nord Liguria. Ha ricoperto altri incarichi all’interno del partito di natura amministrativa e organizzativa fra il 2014 e il 2016. Nel dicembre 2015 al Congresso della Lega Nord Liguria è stato eletto membro del Consiglio nazionale. Sempre nel 2015 ha partecipato alle elezioni regionali, risultando primo dei non eletti nella provincia di Savona per la Lega Nord Liguria. Dal 2015 e fino al suo ingresso nel Consiglio regionale, nell’aprile 2018 al posto del consigliere Stefania Pucciarelli, ha fatto parte dello staff del vice presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale.
ANTEFATTO – TRUCIOLI DEL 7 MARZO 2019 TITOLAVA:
Laigueglia scioccata e incredula. Savoini, giornalista, sherpa leghista, nell’affaire ‘buchi neri’ di Salvini. ‘Era stato nello staff Maroni’
L’ultimo numero de L’Espresso. Titolo di copertina: I buchi neri di Salvini. Silenzi, omissioni. E tutte le crepe nel sistema di potere del ministro. Ecco cosa svela l’inchiesta sulla trattativa tra gli uomini della Lega e i manger di Putin per finanziare il partito. La settimana prima altra copertina: Esclusivo. 3 milioni per Salvini. L’incontro segreto del ministro a Mosca. E la trattativa tra gli uomini di Putin ed i suoi per finanziare la Lega. Obiettivo: far vincere i sovranisti alle elezioni europee. E nel sommario: Gianluca Savoini, fondatore dell’associazione Lombardia – Russia, è l’uomo che ha condotto in questi mesi l’affare con i russi vicino al Cremlino; giornalista, ex portavoce di Salvini, cominciò il negoziato per sostenere il Carroccio mesi prima della visita a Mosca del ministro. Savoini, 54 anni, nella Lega dal 1991, oggi non ha un ruolo ufficiale nel partito. Sposato con una russa scrive editoriali per Libero e Sputnik.
ELEZIONI COMUNALI 2018
CANDIDATO | PERC. / VOTI | PARTITI | VOTI | PERC. | SEGGI | TOT | |||||
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ROBERTO
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66,27 676 VOTI |
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7 | ||||||||
CLAUDIA
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33,72 344 VOTI |
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3 |
ELEZIONI EUROPEE 2019, LEGA SALVINI PREMIER AL 39,16 %, SEGUITA DAL PD 17,77, FRATELLI D’ITALIA 12,10, M5S 11,74 E FI 10,50
ARTICOLI DE LA STAMPA E IL SECOLO XIX DEL 11 LUGLIO 2019