Trucioli

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Briciole di Costituzione: Diritti del Fanciullo


BRICIOLE DI COSTITUZIONE, 35a ultima puntata La Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. Care amiche e cari amici, Briciole di Costituzione è giunta a conclusione. Sono sicuro che dopo l’estate inventeremo una nuova iniziativa per continuare a discutere insieme e magari fare qualcosa insieme. Ovviamente potete contattarmi quando e come volete, troverete sempre un interlocutore sincero e disinteressato. Intanto vi sono grato per la compagnia, costante, stimolante, propositiva e utile per me: all’inizio il 3-10-2018 non immaginavo che ce l’avrei fatta così a lungo. 35 settimane. Ci sono riuscito grazie alla vostra amicizia e al vostro sostegno. Vi auguro di essere felici.

Riguarda bambine, bambini e adolescenti. La prima parola che mi viene in mente pensando a loro è gioco. Proviamo a disegnare i loro diritti giocando. Innanzitutto, chi gioca? Scende in campo senza esitazioni l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che il 20 novembre 1959 adotta la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, o meglio dell’infanzia e dell’adolescenza. In realtà bara un pochino, perché scopiazza la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, o meglio delle persone. Ha l’accortezza però di ritagliare le divise a misura di giocatori che non hanno compiuto i diciotto anni.

E no! C’è già uno che tira calci! Guarda che la Dichiarazione vuole che i minori siano felici,  crescano sani, con un personalità armoniosa, in un’atmosfera di amore, comprensione, sicurezza materiale e morale. Altro che pedate!

Le ragazze e i ragazzi scalpitano, ma hanno prima bisogno di una ricca merenda, infatti hanno diritto all’alimentazione, all’alloggio, a cure mediche adeguate. “Ma vaffa…”, urla un giovane energumeno, subito ripreso da un funzionario dell’Onu: “Sei un maleducato! Lo tua educazione deve contribuire alla tua cultura, ma anche a farti acquisire capacità di giudizio e senso di responsabilità”.

“Ma vaffa…” insiste il selvaggio. “Adesso ti aggiusto io!” inveisce il burocrate. “Fermi tutti!” interviene un deputato italiano che con serafica calma rassicura: “Con la legge n. 176 del 1991 abbiamo ratificato la Dichiarazione, precisando l’uguaglianza senza distinzione di origine nazionale, etnica, sociale, finanziaria”.

“E chi se ne frigge! Io lo meno a quell’animale!” il ‘nazioni unite’ è irrefrenabile. Ma l’onorevole continua: “Ragazze e ragazzi hanno anche il diritto ad essere tutelati contro ogni forma di violenza, maltrattamenti o sfruttamento, compresa la violenza sessuale”.

“Ma almeno mandatelo a scuola!” ‘onu’ è fuori di sé. “È chiaro, ha diritto all’istruzione, alla frequenza scolastica. Ma noi non gli inculchiamo l’aggressività, piuttosto il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dell’ambiente naturale”.

“Ma io sono zoppa, come faccio a giocare?” chiede una fanciulla dolce e gentile.

“Non ti preoccupare, cara, i minori disabili devono condurre una vita piena, in condizioni che garantiscano la loro dignità, favoriscano la loro autonomia ed agevolino la loro partecipazione alla vita della comunità”. È il momento del parlamentare europeo: “Noi l’8-7-92 abbiamo approvato la Carta europea dei diritti del fanciullo, che si estende a ragazze e ragazzi di qualunque origine, rifugiati o privi di cittadinanza, introduce un difensore dei diritti dell’infanzia nazionale, in aggiunta a quello comunitario, ed ancora l’istruzione al rispetto delle differenze culturali, all’eliminazione del razzismo e della xenofobia e ad una idonea educazione sessuale”.

“Io voglio imparare tutto… sull’educazione… sessuale…” Pierino non poteva farsi sfuggire l’occasione!”.

Fra una danza e l’altra, un tiro e l’altro, mettiamo la palla a centro, cioè al diritto allo svago. La società e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per offrire a bambine, bambini e adolescenti le più ampie possibilità di giocare e prendere parte ad attività ricreative. Si potrebbe cominciare con un capovolgimento culturale: accantonare i giochi con un vincitore e tanti perdenti, come monopoli, risiko, videogiochi violenti, e diffondere il più possibile quelli in cui tutti si divertono e nessuno vince.

Michele Del  Gaudio

Grazie caro Michele. Un abbraccio e un augurio di una buona estate da  Franco Capizzi e Maria Teresa Cacciari

Ti aspettiamo a Bologna

 


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M. Del Gaudio

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