Dal geometra Ernesto Schivo, padre del consigliere delegato al Demanio, riceviamo e doverosamente pubblichiamo senza replicare. Lo faremo a tempo debito. La lettera, oggetto: replica all’articolo: Alassio, la Sla 1, la più redditizia, Si classifica prima la Coop Versoprobo. C’entra il compagno dell’assessore Schivo ? (vedi……)
- Egr. Signor Luciano Corrado, leggendo quanto pubblicato sul blog Trucioli.It, attirato dal roboante titolo , non ho potuto fare a meno di pensare che evidentemente oggi i giornalisti manchino delle più elementari capacità di indagine che dovrebbero contraddistinguere chi vuol fare dell’informazione tuttavia appare evidente che non è l’informazione il core business di questo Blog ma bensì cercare, attraverso il detto e non detto, di incuriosire la pruderie dei lettori più orientati al giornalismo alla Novella 2000. Le illazioni pubblicate in merito al ruolo di Francesca Schivo e del suo presunto fidanzato nei bandi di gara per aggiudicare le sla in capo al comune di Alassio, illazioni completamente infondate ed al limite della querela, potevano essere verificate con un semplice tap sulla tastiera del computer, pratica che per un blog online non dovrebbe spaventare, bastava approfondire digitando “ versoprobo” nella finestra di ricerca di un qualsiasi motore di ricerca per conoscere da vicino la cooperativa sociale che probabilmente si aggiudicherà alcune delle sla in gara e probabilmente non quelle più redditizie ; altrettanto si poteva fare, con un pizzico di difficoltà in più, per verificare attraverso il servizio di visura online delle camere di commercio per comprendere che le sla più appetibili economicamente probabilmente saranno aggiudicate alla “servizi turistici” collegata alla ben più potente confcooperative.
E da queste semplici azioni che il giornalista, sempre che l’interesse fosse informare correttamente senza fare ipotesi irreali, avrebbe compreso che il “ fidanzato” del Consigliere comunale incaricato di occuparsi di demanio neppure ha partecipato ai bandi di gara, e lo ha fatto per scelta e non perchè contro legge ma proprio per evitare appunto qualsiasi ipotesi di coinvolgimento. Ecco, un buon giornalista avrebbe quantomeno chiesto ai diretti interessati se poteva esserci qualcosa di veritiero nei post citati e pubblicati con dovizia di copia incolla relativi alle attività che legittimamente la mia famiglia svolge; certo che se lo scopo era quello di mettere in piedi un pezzo di “colore” per incuriosire e far circolare l’amaro venticello della calunnia, lo scopo è stato sicuramente raggiunto ma l’obiettivo di fare giornalismo di informazione e denuncia e ancora molto distante. Non sarebbe male incamminarsi sulla strada giusta cominciando a dare informazioni verificate senza ricorrere alla macchina del fango.
Ernesto Schivo.