Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La Costituzione e i Comandamenti dell’Onu


BRICIOLE DI COSTITUZIONE. 34a Puntata. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (seconda puntata). La Dichiarazione universale e la Costituzione italiana sono quasi sovrapponibili.

 

Infatti il documento Onu parte subito senza freni, sottolineando che tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali (art. 1) senza alcuna distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, d’opinione, d’origine nazionale o sociale (art. 2). Poi mette la quinta, affermando che ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza (art. 3), con fermo divieto di schiavitù (art. 4), tortura, pene inumane (art. 5), arresti, detenzioni, esili arbitrari (art. 9).

Sembra che al volante ci sia la nostra Costituzione, anche quando l’art. 10 prevede tribunali indipendenti e imparziali e l’11 la presunzione di innocenza. Ora ci vuole la terza per circolare liberamente e scegliere la propria residenza e la quarta per emigrare e tornare (art. 13).

Come nella nostra Costituzione, si può scegliere il colore dell’auto, come la religione, e manifestarla liberamente in chiesa, nella moschea, nella sinagoga, nel tempio di Giove (art. 18). Ora la strada è dritta, si passa alla quinta e si urla dal finestrino la libertà d’opinione e d’espressione (art. 19).

La Dichiarazione ha bisogno di carburante e i passeggeri, anche per conto dei loro sostenitori, lo scelgono in condizioni di uguaglianza, perché la volontà del popolo è il fondamento dell’autorità dei poteri pubblici di indicare la meta e come e quando arrivarci (art. 21).

Ué, uè, l’articolo 22 parla di diritto al libero sviluppo della personalità, quindi di diritto alla felicità, che non si raggiunge senza il diritto al lavoro e ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri ai viaggiatori e alle loro famiglie un’esistenza conforme alla dignità (art. 23). Però “Si avvisano i signori viaggiatori” che c’è tanta disoccupazione.

Ehi, Dichiarazione, ora metti la sesta! L’articolo 24 proclama il diritto al riposo e allo svago! Sì, possiamo giocare! Tutte/i, non solo bambine, bambini e adolescenti! Su questo la Dichiarazione è più esplicita della Costituzione.

E per essere felici ci vuole la salute! e il benessere, specialmente per quanto concerne l’alimentazione, l’abbigliamento, l’alloggio, le cure mediche e i servizi sociali necessari; e bisogna aiutare mamme e bebè (art. 25).

Ora nessuno si lamenti: bisogna studiare! No, no, non vi spaventate è tutto gratuito, almeno per le scuole piccole, e per le grandi l’accesso è aperto a tutti, in piena uguaglianza, in base ai meriti. Purtroppo non c’è la settima marcia, perché la meriterebbe l’educazione che mira al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, anzi che favorisce la comprensione, la tolleranza e l’amicizia tra tutti i popoli (art. 26).

Ora si può mettere a folle e spegnere il motore! Devo ricordare a tutte/i coloro che sono a bordo che non abbiamo solo diritti, ma anche doveri nei confronti della comunità. E nell’esercitare diritti e libertà ognuna/o è soggetta/o alle limitazioni che derivano dal rispetto dei diritti e delle libertà altrui (art. 29). Speriamo che non si rubano la macchina della Dichiarazione, siamo in Italia, anzi a Napoli!

Ma ci siamo noi delle Briciole, saremo i custodi delle sue ruote… scusate… dei suoi valori! 

Briciole di Costituzione è un percorso di diffusione dei valori fondanti della Costituzione attraverso brevi commenti, che pubblico ogni mercoledì  dal 3-10-18. È rivolto a ragazze e ragazzi di tutte le età. Se siete interessati iscrivetevi al “Gruppo Facebook Briciole di Costituzione” oppure comunicatemi l’iscrizione alla mailinglist. Vi sarei grato se aderiste all’iniziativa e la diffondeste nei vostri diari, blog, siti, giornali, tv.

Michele Del Gaudio

 


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M. Del Gaudio

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