Una vigilessa di Imperia assolta fa notizia, l’eco cresce quando si tratta di un’atleta assente dal lavoro per malattia, ma presente a gare di atletica. Scagionata dall’imputazione di truffa ai danni dello Stato per ‘particolare tenuità del fatto”. Il giudice ha esercitato la sua discrezionalità. Peccato che di vigili urbani non si parli affatto per essere ‘scomparsi’ dall’Aurelia, se non per sinistri stradali gravi ed ostaggio del caos 12 mesi all’anno. Viabilità super caotica sull’unica e nevralgica litoranea statale del ponente. Intanto la Regione Liguria, celebra la Giornata regionale della Polizia locale. Sulla falsariga della Festa della Polizia di Stato a Roma. Nessun cenno all’emergenza Aurelia sconvolta dal traffico nei centri urbani (pessimo biglietto da visita quanto la gravissima carenza di infrastrutture stradali ed autostradali, Aurelia bis dimenticata, ferrovia sempre ai nastri di partenza). Autobus con tempi di percorrenza mostruosi, automobilisti rassegnati ed impotenti, abituati anche alle stangate benzina, bollo auto, polizza assicurativa. Non hanno un sindaco e nell’urna hanno crisi di memoria.
A Genova, tra i sei comandanti delle Polizie locali , la Riviera savonese è rappresentata dal dr. Luigi Soro, dirigente comunale, capo dei vigili di Loano, assunto ad personam ai tempi di Angelo Vaccarezza sindaco e considerato tra i migliori ‘organizzatori’ e ‘pianificatori’ del moderno ruolo del corpo comunale. Ad iniziare dalla tecnologia a tutto campo. E non solo viabilità, ma polizia giudiziaria, caccia alla microcriminalità, dalla droga, ai furti, alle truffe, agli ambulanti abusivi extracomunitari e persino supplenza al ruolo della Polstrada.
In compenso i comandi municipali, in sintonia con gli assessori competenti, coinvolgono gli agenti di Polizia a compiti demandati alle tradizionali forze dell’ordine dello stato. Ad esempio i controlli affidati da sempre alla Polstrada: velocità, assicurazione, revisione. Poi c’è la piaga dello spaccio di droga, lungi comunque dagli anni horribilis, caccia ai disperati extracomunitari ambulanti abusivi. Più raramente invece si assiste all’impunità esibita a sfida dei napoletani che a bordo di camioncino offrono frutta e verdura a prezzi imbattibili (vedi fotoservizio da Ceriale, il 12° che trucioli pubblica sul tema). Insomma i vigili urbani che di fatto hanno assunto compiti istituzionalmente affidati a carabinieri, polizia e per alcuni reati Guardia di Finanza. Si aggiunga che non siamo nelle metropoli. Non è chiaro se siamo già nel ‘modello delle autonomie’, ma anche nei paesi federali gli agenti di polizia urbana, hanno compiti ben definiti. E quando necessario fanno intervenire a chi compete nel corpo. Come accadeva in questa provincia fino ai primi anni 2000.
Vogliamo fare un esempio significativo. Quanti sono i ladri arrestati in un anno (ci sono le statistiche) dalla Guardia di Finanza ? Quanti sono gli spacciatori che operano anche lungo le spiagge, giorno e notte, arrestati dalla Guardia Costiera ? Quanti sono gli evasori fiscali arrestati dai carabinieri ? Insomma non bisogna essere luminari per rendersi conto che una cosa è l’emergenza, la casualità, ben altro sono le direttive e la pratica quotidiana dove ognuno esercita il ruolo sancito da norme statali. I Comuni, per essi i sindaci, gli assessori, i consiglieri dovrebbero preoccuparsi che nella loro città sia attuata con priorità la disciplina del traffico urbano. Con una scala di interventi e di esigenze di rispetto del codice stradale e tanto buon senso. Come eravamo abituati, da cronisti di provincia, non molte decine di anni fa. Quando mancava ancora un coordinamento comprensoriale che oggi in ‘parte c’è, ma a macchia di leopardo. Un’assurdità.
La priorità delle priorità era e resta, oggi più di ieri, l’Aurelia nell’attraversamento urbano che in alcuni casi altro non è che un itinerario senza interruzione di continuità. Vedi Loano e Borghetto, Pietra e Borgio Verezzi, Noli e Spotorno, le due Albisole, Celle e Varazze, analoghe situazioni sulla riviera imperiese. Quasi ovunque sono state realizzate costose ‘rotonde’ che hanno una loro funzione quando siamo in presenza di traffico normale. Non si tiene conto che invece diventano un ulteriore intralcio di fronte a emergenze, incidenti, ai picchi che si verificano in alcune ore critiche della giornata. Vedi la direzione Ceriale – Borghetto S. Spirito. Non parliamo nei casi eccezionali: autostrada chiusa, incidenti con interruzione di traffico, impennata da week end, manifestazioni, mercato settimanale e fiere. Non scopriamo l’acqua calda mettendo il dito sulla piaga di un’Aurelia terra di nessuno, ridotta a parcheggio. Dove potete percorrerla in ogni ora del giorno e in estate della sera, senza incontrare un vigile urbano. Ora vanno quasi sempre in coppia e sull’auto, le motociclette non si usano per molti mesi l’anno, qualcuno neppure con la stagione estiva. Una delle tante disgregazioni alla funzionalità a cui si è fatto il callo. Se in anni passati il servizio di viabilità era oggetto di interpellanze, interrogazioni, oggi pare non interessi più di tanto. Salvo ‘allarme multe’ in eccesso. Aurelia che fa notizia quando accade l’incidente mortale o la frana e diventa teatro di un maledetto imbuto. Poco importa se ci si deve recare in ospedale (Santa Corona) o raggiungere la stazione ferroviaria e prendere il treno per lavoro.
Ricordiamo gli anni in cui alla viabilità dell’Aurelia si prestava la massima attenzione e si cercava di prevenire, snellire il traffico, era insomma l’arteria stradale più sorvegliata in assoluto. Nell’attraversamento urbano affidata ai vigili, oltre alla Polstrada ed in casa particolari intervenivano i carabinieri e persino la Guardia di Finanza.
Sono cambiati i tempi, è cambiata la cultura di chi amministra le nostre città, di fatto si è creata una miscellanea in cui tutti competono e tutti ‘disertano’. Si dimentica quale dovrebbe essere il ruolo del prefetto. Va bene che la Lega di Bossi, per anni, ci ha insegnato che le prefetture non ‘servivano a nulla’, erano uno spreco di burocrati passacarta, proponevano l’abolizione. Oggi c’è un leghista revisionista alla Salvini al ministero dell’Interno e fortunatamente l’ammazza prefetti è finito il soffitta. Ricordiamo gli anni in cui in prefettura si facevano vertici proprio per far fronte alle emergenze sull’Aurelia che negli anni 70- 90 erano una costante nei fine settimana e domeniche estive per via di sosta selvaggia e dei pullman di linea ostacolati. Nel terzo secolo siamo praticamente alla quotidianità del caos, dove con più frequenza e dove meno. Chiedete lumi agli autisti dei bus e dei ‘corrieri’. Loano e Finale sono le città più difficili. Alassio è al vertice nella fame di parcheggi. Attraversare l’Aurelia nei centri urbani significa procedere neppure a passo d’uomo. Venti minuti, mezzora per percorrere tre chilometri. Auto che intralciano sistematicamente, incroci che fanno implodere i sensi di marcia nelle varie direzioni.
Cosa succede lungo la Riviera savonese, da Andora a Varazze ? Ponte del 25 Aprile. Prima testimonianza: “Al mattino, dopo le 10, ho impiegato 20 minuti dall’incrocio dei Cappuccini di Loano, alla stazione ferroviaria di Pietra Ligure. Poco più di tre chilometri, paralisi ad ogni incrocio, nessun vigile”.
Mercoledì 17 aprile. Sulla A10, causa lavori, ‘code’ di 4 km, subito dopo il casello di Varazze direzione ponente. Il satellitare consiglia l’uscita. Per attraversare Varazze (ore 16,45) ci vogliono 35 minuti. Nessun vigile sull’Aurelia. Va peggio il percorso, sempre sull’Aurelia, verso Celle Ligure. Tutti in coda in marcia da lumaca. C’è un mini cantiere in centro città, regolato da un semaforo mobile poco intelligente. E i vigili ? Una pattuglia è all’ingresso di levante dove l’Aurelia è libera e potrebbe ospitare quattro corsie. Impegnati in controlli di routine. Perchè non si presidia il semaforo ?
L’odissea da dimenticare o forse abituale lungo la carrozzabile, prosegue per arrivare al casello di Albisola Superiore dove nel frattempo la radio segnala un grave incidente sulla A 10, direzione levante, ed autostrada chiusa. Nessun vigile, per un’ora di attraversamento dell’abitato. Normale caos su un’arteria che assorbe il 90 per centro del traffico urbano, città quasi sempre divise in due dall’Aurelia Qualche vigile giustifica: “E‘ quasi sempre così, cosa ci possiamo fare. Non abbiamo organici a sufficienza”.
Eppure non sono secoli, la rassegna stampa conferma. C’erano solo semafori agli incroci principali che venivano regolati manualmente per far defluire, con l’intelligenza e la praticità dell’uomo, il flusso veicolare che doveva scongiurare il rischio paralisi. Hanno tolto quasi ovunque gli impianti semaforici. Loano, con i suoi sette passaggi a livello, con 18 attraversamenti pedonali, con la carreggiata che supplisce alla carenza di adeguati parcheggi e dove la pessima prevenzione incoraggia sosta selvaggia (clamoroso e sfacciato quanto accade da tempo nelle due principali e centrali fermate degli autobus di linea) e a quanto pare in ossequio alla direttive dell’assessore rosa e commercialista alla Polizia Urbana, che non ritiene di porre rimedio. Loano, dicevamo, dove l’Aurelia è terra di nessuno anche nei giorni del mercato settimanale o di blocco. “Noi eseguiamo gli ordini del comando….”. E infatti non è casuale assistere al transito di una pattuglia che tira dritta, non si preoccupa, ci sono parrebbe altre esigenze.
L’Aurelia che ricordiamo non solo sorvegliata dalla sistematica presenza di pattuglie della Polstrada (il ministro Salvini nei giorni dell’insediamento non solo aveva escluso la chiusura già decisa dai precedessori delle sedi a Finale Ligure e Carcare, ma aveva assicurato un potenziamento di uomini, stesso discorso per i militari dell’Arma dei carabinieri, il Commissariato di Alassio e la Polfer), ma pure i costanti interventi del prefetto sui sindaci affinchè non trascurassero la sorveglianza dell’Aurelia che, ricordiamo, va anche a scapito del servizio di linea autobus che tutta la comunità paga. Non è mai stato reso noto, ad esempio, le ore di ritardo che accumulano i bus, le soppressioni per accavallamenti. Si parla e si scrive solo dei servizio ferroviario, come se quello stradale non avesse una componente sociale ed economica. Non fosse fonte di un danno che forse sarebbe utile stimare. Del resto senza andare lontano l’esempio della Costa Azzurra è significativo. L’informazione tace o meglio si adegua, non è più tema da affrontare, si fa l’abitudine al peggio, così come si convive con la mafia, con la diffusa evasione fiscale e dove i dipendenti e molti pensionati denunciano guadagni superiori ai datori di lavoro, agli esercenti attività commerciali, artigianali e turistiche.
Almeno c’è chi ricordava la salutare pubblicazione dell’Imposta di famiglia e per anni i quotidiani pubblicavano anche le denunce dei redditi di persone, imprese, società. Oggi è tutto coperto dalla privacy e siamo al punto che passa senza particolare clamore la mancata pubblicazione dei redditi di consiglieri comunali laddove la legge lo richiede.
Si discute tanto di rilancio e valorizzazione del turismo e poi si mette la testa sotto la sabbia di fronte ad un’Aurelia che avrebbe dovuto avere una “bis” (sulla Costa Azzurra le arteria sono 4) e invece si è preferito destinare le aree al ‘dolce cemento’. E lo stesso rischio si stava ripetendo con i binari a monte. Le Ferrovie tanto vituperate, forse con qualche svista, hanno impedito si costruisse anche laddove il progetto prevede i binari nel sottosuolo. Si è fatto rispettare l’area di rispetto ‘inedificabile’.
I vigili urbani come documentano le cronache sempre più alle prese con compiti e ruoli che dovrebbero essere l’eccezione ed invece sono diventati la regola. Lascia molto dubbiosi quando addirittura si fanno comunicati stampa e foto (vedi Loano e non solo) in cui si indicano nomi e cognomi dei vigili operanti per lo spaccio di droga ed altri reati che sono collegati alla filiera malavitosa. Forse i comandi e gli assessori ignorano quanto accadeva non molti anni fa a vigili distintisi, allora per caso, in particolari operazioni. Si sono trovati l’auto incendiata, danneggiamenti, a fuoco il garage della famiglia. Insomma se una stazione dei carabinieri è usa ‘proteggere’ i suoi uomini, non risulta che i vigili urbani si trovino nelle stesse condizioni. Tra l’altro, non è un mistero che la vendette non si faccia mai a caldo. Si lascia passare del tempo, a volte anni. Ne siamo stati testimoni. Non scopriamo l’acqua calda.
In questi giorni si è letto dei 170 aspiranti candidati per 12 assunzioni nel comando di Polizia Associata tra Finale Ligure, Loano ed Albenga. Intanto è assurdo leggere che non ne fanno parte Borgio Verezzi, Borghetto, Ceriale. Anzi in qualche caso si è letto dichiarazioni in cui “l’autonomia è auspicabile e positiva”. Si è letto che Finale Ligure (11.617 abitanti dati Istat 2017) ha una forza di 17 unità, Loano (11.319) può contare su 21. Due realtà turistiche analoghe, anche per le aree collinari che ‘pesano’ sulle cittadine. A Finale arriveranno 5 nuovi vigili, a Loano 7. Nel frattempo, ma non è chiaro quanto si è letto, a Finale 4 sono già operativi per la stagione estiva e due a tempo determinato.
Sindaci, assessori, consiglieri, esponenti politici non mancano di reclamare il grande fabbisogno di infrastrutture stradali, ovviamente sempre appellandosi alla Stato e alla Regione, all’Europa. Quando si tratta di agire con la capacità e la determinazione necessaria a creare le premesse e pianificare ognuno fa repubblica a se. Se le cose non vanno da paesi industrializzato, se ci troviamo fanalini di coda nell’Europa dei ‘grandi’ è sempre colpa di altri. Un’informazione assente, distratta, rinunciataria, non è di aiuto. Anzi contribuisce a distrarre.
SICUREZZA: SI CELEBRA VENERDÌ 3 MAGGIO LA PRIMA ‘GIORNATA REGIONALE POLIZIA LOCALE’. ALLE 10 IL PICCHETTO D’ONORE IN PIAZZA DE FERRARI, ALLE 10.45 AL PALAZZO DELLA BORSA LA CONSEGNA DELLE ONORIFICENZE PER MERITI SPECIALI.
COMUNICATO STAMPA – Premiati anche i Comandi di Genova, Milano, Torino e Livorno per l’emergenza Morandi.
La prima Giornata regionale della Polizia Locale, istituita da Regione Liguria con l’emendamento n.8 al ddl 229/2918 (Disposizioni collegate alla Legge di stabilità per il 2019) approvato nel dicembre scorso dal Consiglio regionale. La data è stata individuata nell’ambito del Comitato tecnico consultivo di Polizia Locale ed è legata ad un avvenimento ben preciso: il 3 maggio del 1957 Papa Pio XII con Lettera Apostolica nominò San Sebastiano patrono della Polizia Locale.
Alle 10.00 in Piazza De Ferrari il presidente della Regione Liguria e la vicepresidente e assessore alla Sicurezza passeranno in rassegna il picchetto d’onore del Corpo di Polizia Locale del Comune di Genova e le bandiere dei Corpi di Polizia Locale degli altri Comuni capoluogo di provincia. A seguire, alle 10.45 nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa (Via XX Settembre 44) saranno consegnate le onorificenze agli agenti che si siano particolarmente distinti per meriti speciali e ai Comandi di Genova, Milano, Torino e Livorno “per l’impegno, la professionalità e la dedizione dimostrati in occasione della tragedia che ha colpito la città a seguito del crollo del Ponte Morandi”.
Saranno presenti il Prefetto, il sindaco di Genova, gli assessori alla Sicurezza e Polizia Locale dei Comuni di Genova, Savona, Sarzana, Vallecrosia e San Lorenzo al Mare, i Comandanti di Polizia Locale di Genova Gianluca Giurato, Savona Igor Aloi, Imperia Aldo Bergaminelli, La Spezia Alberto Pagliai, Chiavari Luigi Federico Bisso, Loano Gianluigi Soro e Sanremo Claudio Frattarola insieme ai rappresentanti delle Polizia Locali di Milano, Torino e Livorno. Partecipa anche il coordinatore della Consulta regionale per l’Handicap Claudio Puppo.