Giò Ambrogio Pavese, frate cappuccino, sul finire del XVI secolo, precisamente nel 1596, ebbe la bella idea di edificare sulle alture di Savona, sul monte Ornato a 165 metri sul livello del mare, la piccola chiesa della Madonna degli Angeli con la facciata rivolta ad est, quasi a voler guardare con occhio benevolo la città che più volte le ha <voltato le spalle>.
di Gianfranco Barcella
Il frate, membro di una ricca e numerosa famiglia savonese, consigliere di Stato del Duca Emanuele Filiberto di Savoia, abbandonò il convento di San Barnaba a Genova per ritirarsi nel suo podere di Savona, oltre gli Orti Folconi, sulle pendici del monte Ornato, appunto. Si rifugiò in alcune cellette limitrofe alla chiesetta, per condurre una vita da eremita, ma ben presto a causa dei rigidi inverni abbandonò il suo eremo per trasferirsi a Torino.
Nel 1623 il Pavese cedette alla Repubblica si Genova tutti i diritti riguardanti la chiesa da lui costruita in cambio dell’assicurazione da parte della Superba di fare celebrare mensilmente una messa. Nel medesimo anno fu rubata la campana (le cronache dell’epoca additano come colpevole un padre scolopio) e questo fatto deprecabile fu l’inizio di tante disavventure che si susseguirono nei secoli.
Nel 1630 il Padre Giò Ambrogio Pavese, preso dalla nostalgia per il suo romitorio savonese, rivolse i suoi passi nuovamente verso Savona. Era un’epoca martoriata dalla peste e lungo il viaggio di ritorno, il frate venne colpito dal morbo mortale. Morì ad Altare il 21 Gennaio 1631, all’età di settantatré anni.
Nel 1650 la chiesetta fu interdetta perché era stata ridotta a ricetto di pecore ed altro bestiame. Si narra inoltre del ritrovamento al suo interno, nel 1653, del cadavere di un militare suicida.
Nel 1654 il vescovo Francesco Maria Spinola si recò in visita alla chiesa, la benedisse e autorizzò la ripresa delle celebrazioni eucaristiche. Giunsero poi all’orizzonte della storia gli anni della guerra di successione austriaca (1741-1748) e la città di Savona fu invasa dall’esercito sabaudo (1746-1749); quindi fu bombardata dalla flotta inglese (17 luglio 1749) fino a quando dopo la pace di Aquisgrana nel 1748, la Repubblica di Genova rientrò in possesso dei suoi territori tra cui Savona. Probabilmente la chiesa fu occupata dalle truppe nemiche, subendo notevoli danni. Per questo motivo Padre Giuseppe Maria Montaldi chiese il permesso di ripararla. Nonostante le travagliate vicende non si era spenta la devozione dei Savonesi per quel luogo di culto. Infatti supplicarono papa Pio VII, prigioniero a Savona dal 1809 al 1812 e poi per un solo mese nel 1814, di concedere l’indulgenza plenaria per il giorno della fede, il 2 Agosto, dedicato alla Beata Maria Angelorum.
Questo fu l’ultimo episodio, censito dalla storia locale riguardante la chiesa seicentesca. Non è dato sapere con precisione, cosa sia capitato nei cent’anni successivi. Furono di certo un cammino verso la rovina. Quando tutto sembrava ormai perduto per sempre, nel 1929 si levò l’appello del prof. F. Noberasco per la ricostruzione della Chiesa della Madonna degli Angeli. Rispose con grande cuore e determinazione Mons. Tommaso Fonticelli parroco della Chiesa di San Francesco da Paola. La chiesa, nell’agosto del 1930 fu completamente ricostruita, seppur in dimensioni ridotte, con una spesa di lire 35.974,20, interamente sostenuta dai fedeli. Nel corso degli anni seguenti, si sono succeduti furti e devastazioni e solo nel 1982 l’impresario Cav. Gerolamo Delfino si impegnò a dare decoro a quell’edificio sacro, restituendolo al culto dei fedeli.
Sono trascorsi trent’anni e il luogo del cuore dei Savonesi è stato nuovamente abbandonato a se stesso. Soltanto nel giorno di festa della Madonna degli Angeli, il 2 Agosto, qualche persona di buona volontà, saliva, tempo addietro, lungo il sentiero a rendere grazie alla Vergine, facendo celebrare la santa messa.
Il tempio, di proprietà della diocesi di Savona e Noli, è visibile da ogni dove della città con la sua presenza discreta e rassicurante. Fedele compagna di tante generazioni che le hanno confidato speranze e desideri, oggi è inagibile. Ha una navata unica con la volta a sesto ribassato, coperta da <ciappe> di ardesia dalle quali filtrava acqua piovana. Parti della falda del tetto sono state divelte per poter scendere dall’alto e mettere a soqquadro la sacrestia. Poi è stata scardinata la porta per poter uscire. L’umidità è fiorita a chiazze sulle pareti che, pur non presentando pitture a decorazione, sono state deteriorate dal tempo. Tra l’altro è stato asportato un ornamento laterale dell’altare in marmo. Il pavimento in completo dissesto, ospita una stampa della Madonna, appoggiata a terra, in attesa di visitatori che vogliano continuare l’opera dei ladri sacrileghi. La porta d’ingresso agevola il compito. Lo stato precario di conservazione ha suscitato il sensibile intervento di alcuni cittadini, riuniti in un comitato che ha promosso una raccolta fondi, destinati al restauro, ma le esigenze economiche più impellenti della Parrocchia di San Giuseppe hanno indotto lo storno del denaro verso altri capitoli di spesa.
E’ stato un vero peccato perché è rimasta nel cuore di chi, anche non credente, l’ha raggiunta inerpicandosi per un sentiero che si dipana nel boschetto sovrastante l’abitato di via N.S. degli Angeli. Ricordiamo che con comunicazione, datata 12 dicembre 2009, la cappella è stata dichiarata dal Ministero per i Beni Culturali, di interesse storico-artistico di particolare importanza e come tale sottoposta a tutela della competente soprintendenza. Grazie all’impegno dell’associazione GNN 2010, ed al contributo di alcuni volontari sono stati eseguiti interventi minimi al tetto; la via del sentiero sterrato è stata ripristinata e intitolata con deliberazione toponomastica del Comune di Savona, alla beata Chiara Luce Badano.
La chiesina della Madonna degli Angeli è stata considerata <luogo del cuore> dal sesto censimento F.A.I (Fondo Ambiente Italiano). Nel 2012 è stato il luogo più votato della Liguria e il 17° a livello nazionale. L’iniziativa era nata esclusivamente dalla volontà di valorizzare e recuperare un luogo di grande valore storico-culturale-religioso che ancora necessita di urgenti lavori di ristrutturazione e di consolidamento così come l’area circostante.
Molti si sono mobilitati: Associazione Genitori Parco delle Nazioni con il patrocinio del Comune di Savona, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Aib Savona, la comunità parrocchiale di San Giuseppe e l’attaccamento di tantissime persone solidali per quel piccolo edificio sacro aveva portato alla raccolta di quasi 24.000 euro e aveva ottenuto 13.664 segnalazioni. Ma come già accennato in precedenza, tutto è sfumato nel nulla. Notizie aggiornate al 2018 davano la chiesa inagibile.
Sono certo che il 2019 sarà un anno foriero di eventi propizi per la chiesetta di Nostra Signora Madonna degli Angeli che continua ad osservare in un amorevole silenzio, l’orizzonte pieno d’incanti della città di Savona.
Gianfranco Barcella