Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Pieve di Teco, sberleffo dell’Anas al sindaco che si è autorizzato l’autovelox ‘salvavita’
guadagnandosi il burlesque di Camilla


La notizia avrebbe meritato la prima pagina del Secolo XIX, era stata rilegata nel titolo di apertura dell’edizione di Imperia, a firma di Ino Gazo. ” Statale 28 trasformata in circuito: 58 mila infrazioni in 15 giorni. Il rilevamento all’ingresso dell’abitato di Acquetico, con punte di oltre 130 km all’ora”. Ovviamente solo sulla carta. Vergogna e follia nell’Italia dell’illegalità diffusa e spesso impunita. Persino gli automobilisti stranieri che in Patria non hanno scampo se violano il codice della strada, si abituano al ‘bengodi’ e copiano. Si dirà: finalmente un sindaco alla Salvini, deciso, duro, implacabile a colpire i ‘furbi’. Invece Alessandri pare ne abbia combinato un’altra della  serie di brutte figure, pur sempre amato dai suoi elettori e per la terza volta primo cittadino nella capitale della Valle Arroscia.

Il sorridente sindaco geom Alessandro Alessandri davanti all’autovelox di Acquetico

Diciamo subito che l’archivio stampa e web testimoniano. Sono 15 anni, da quando scriviamo sul blog (prima trucioli savonesi, poi trucioli cento per cento liberi da ogni pubblicità) che portiamo avanti una denuncia ed una battaglia di civiltà. Servizi e soprattutto la documentazione fotografica, descrivono gli interventi, con cartelli stradali, dei sindaci di Pornassio e Pieve di Teco, che testimoniano di una strada statale trasformata in circuito a cielo aperto. Soprattutto week end, domenica mattina prima corsia a mare,  pomeriggio e sera ritorno; d’estate anche sabato o  prefestivi. La palma ai centauri, a migliaia, molti ‘velocisti’ che emulano campioni di motociclismo senza essere dei Valentino Rossi, con molti automobilisti che non sono da meno. Tratti rettilinei, pochi, nell’abitato di Nava e poi a rotta di collo lungo gli ‘invitanti’ tornanti fino all’abitato di Pieve di Teco, per riprendere ancora più velocità lungo la nuova statale opera fortemente voluta da colui che era un ministro del ‘fare’, Claudio Scajola ora sindaco di Imperia. Salita e discesa del colle di Nava con curve tagliate, nessun freno e rispetto nei centri abitati.

Vale la pena spendere ancora qualche parola perchè, è noto, la memoria non è il punto di forza dei cittadini. Si dimentica in fretta.  Non solo l’umile lavoro dell’ormai cronista centenario fa da testimonianza, ci sono  pagine sulle tragedie che si sono consumate: morti e feriti, a volte condannati per il resto della vita sulla sedie e rotelle, spina dorsale e arti inferiori lesionate irreparabilmente. Storie che nessuno più racconta e che dovrebbero essere sempre da monito. Il nostro archivio indica una decina di vittime nel corso degli anni. La nostra frequentazione della natia Valle Arroscia offre spesso lo spaccato di mani pietose (forse papà e mamma, fratelli o sorelle, amici e amiche, mogli, fidanzate) che si recano, come avviene al camposanto, per deporre fiori laddove, a bordo strada, è stata posata una croce, una sorte di lapide in memoria. In piedi, qualche volta inginocchiati, una preghiera, il fazzoletto bagnato da lacrime, un dolore che segna ciò che resta della vita. E dopo ogni tragedia tutti a commentare, indignarsi, qualcuno persino a dire“se la sono cercata, peggio per loro”. No, riflettiamo un attimo: è il prezzo che si paga di fronte alla ‘diffusa cultura che in Italia‘ si può far franca. Un andazzo con conseguenze epidemiche, ovvero un incoraggiamento a chi rispetta il codice della strada, le leggi, la prudenza, non mette a repentaglio la sua vita e quella degli altri.

Lo ‘spettacolo’ di chi si indigna dopo ogni tragedia, dell’intervento della polizia stradale (peraltro molto saltuario), dei carabinieri non può consolare.  Qualche multa, qualche controllo in più, ma passata la ‘buriana’ tutto torna come prima. E si spengono pure i riflettori della cronaca.

Peccato, sorge spontaneo, che per una causa giusta, il sindaco geometra, navigatissimo in burocrazia, finisca per ritrovarsi con gli abiti del Pierino, ad opera dell’Anas, ente statale elefantiaco che, a sua volta, è ‘figlio’ del Paese delle Banane.  Guardate la sorte dei vecchi edifici Anas lunghe le statali. Vuoti, abbandonati, in malora. Ci sono voluti anni prima di installare un benvenuto autovelox, ma almeno si doveva scongiurare la beffa. Se proprio Alessandri voleva forzare la mano, poteva esibirsi in qualche forma originale di protesta. Avrebbe fatto parlare i mass media, non solo locali, messo in imbarazzo le autorità e le istituzioni statali, ad iniziare dal prefetto, dal comandante provinciale della Polstrada. E magari con un amico parlamentare che ora nell’imperiese non mancano, presentare un’interpellanza urgente al ministro dei Trasporti e dell’Interno. Uno (Toninelli del M5S) e Salvini il duro della ‘pacchia è finità’. Prima gli italiani, ma anche prima il ritorno alla legalità a 360 gradi.

E’ un problema di incolumità pubblica, ma anche di educazione civica. Chi non rispetta il codice deve essere sanzionato non  solo ogni tanto. Se viaggiate sulle autostrade Svizzere, sulle strade della Costa Azzurra, chi sgarra paga implacabilmente mettendo in pratica un sistema di riscossione multe all’insegna della tecnologia avanzata, con il recapito dell’auto fotografata davanti e dietro, il tagliandino della velocità e della ‘tolleranza’ del 5%. Con l’avvertenza che non pagare, scaduti tutti i termini, significa essere perseguiti anche penalmente. Se torni in Svizzera finisci nella lista dei ‘ricercati’ – l’allarme scatta rilevando la targa dell’auto in transito –  e se il nome del titolare e del guidatore corrisponde e ‘risulta il non pagato’, scatta l’arresto provvisorio, il sequestro delle vettura. O sei in grado di saldare, o sconti i giorni di carcere pari alla pena pecuniaria inflitta oltre le spese.

In molte città liguri e italiane, persino in paesi – chi frequente il confinante cuneese è informato – i Comuni fanno cassa proprio con gli autevolex che ora si sono evoluti anche con nuove denominazioni. Visto il numero di infrazioni,  indicate ad Acquetico, se calcoliamo 58 mila ad una media di 123 Euro (sanzione per chi supera i 60 km dove c’è il limite dei 50) saremmo ad un incasso di 7 milioni 134 mila euro. Una somma che non raggiunge il bilancio unitario dei comuni della Valle Arroscia.

Ebbene nei primi anni che sono stati installati gli ‘occhi elettronici’ sulla sopraelevata di Genova, gli incassi avevano toccato l’apice di diversi milioni di euro. Perchè i Comuni di Pieve o Pornassio dovrebbero fare un regalo a migliaia di ‘ribelli’ della strada ? In alcuni tratti dell’attraversamento di Pornassio e di Acquetico il limite è di 30 km. Insomma se finora l’istituzione Stato ha dato un pessimo esempio, non c’è più  scusa che tenga. I sindaci interessati si rivolgano ai parlamentari imperiesi, c’è persino il portavoce ufficiale dei gruppi di Camera e Senato di Forza Italia, Giorgio Mulè, giornalista, ex direttore del settimanale Panorama, eletto nel collegio 1, da Ventimiglia a Ceriale, con 66 mila voti, in rappresentanza del centro destra e paracadutato. Rappresenta pur sempre gli elettori ed il territorio.

Si dirà, dopo tutto questo ragionamento,  ha sbagliato la consigliera Camilla Molinari a denunciare con il fioretto dell’ironia ? Sarà per questo motivo che non ha trovato spazio sui media locali, con un paio di eccezioni sul web ? E perchè la nota stampa porta la sua firma e non quella degli altri colleghi all’opposizione ?  Poco importa la forma, andiamo alla sostanza. La ribellione, chiamiamola così della Molinari, non è stravagante, ingiustificata, è un modo per far sentire il proprio dissenso anche ai sordi. A chi dimostra superficialità ed incapacità nel suo ruolo. E’ un mettere alla berlina, con i guanti. Estremo gesto di chi, eletto dai cittadini, seppure all’opposizione, viene di fatto sistematicamente emarginato, a volte deriso. Anzi parrebbe che Camilla Molinari ha scelto la stessa arma di cui è capace ad esibirsi il ‘buon padre’ della famiglia pievese che in un ipotetico punteggio, da commissione di esami, del suo lungo operato difficilmente supererebbe la media. Si dirà è quanto merita la maggioranza dei cittadini che l’hanno eletto.

Il capo redattore di Imperia Tv il giornalista più popolare nelle vallate dell’imperiese, ottimista nato, ha una buona parola ed un complimento per tutti

Ci sia concessa un’ultima considerazione- commento ad un’intervista, questa volta ai pievesi, dell’imperturbabile capo redattore di Imperia TV, Andrea Pomati, collaboratore e pagato a notizia anche dalla Stampa e dal fratello Decimonono. Se l’intervistatore fa come al solito il buonista con i potenti e con gli umili, imparziale, ha lasciato sbigottiti ascoltare le risposte di commercianti, esercenti, artigiani, pensionati, che non hanno sentito il bisogno quantomeno accennare al problema numero uno di Pieve di Teco. La mancanza di una adeguato parcheggio pubblico, peraltro con un  progetto vecchio di 20 anni, riproposto in campagna elettorale. Una  carenza che danneggia soprattutto i turisti visitatori, di riflesso tutta la comunità ed il tessuto socio economico, commerciale. Anzi dovrebbe essere un fiore all’occhiello, insieme al decoro, alla pulizia, all’ospitalità, alle opportunità.

Aggiungiamo soltanto che l’esigenza è davanti agli occhi di tutti, non è mai stata affrontata come priorità. Ebbene basterebbe navigare sul pianeta internet e leggere in italiano, ma anche nelle lingue dei rispettivi paesi, cosa scrivono ritornando in patria gli stranieri, per rendersi conto della realtà. Parcheggiare sistematicamente in divieto sulla statale è una soluzione ?  Quella che sottovalutano non solo il sindaco e la giunta, la maggioranza consiliare, seguendo la manna di interviste a Imperia TV. Parrebbe che il ‘mal comune sia mezzo gaudio’. Anche nell’accoglienza ai tanti attesi visitatori.

Pieve ha già rinunciato al rinnovamento e all’alternanza frequente nelle democrazie evolute; corra presto ai ripari, almeno con un’opinione pubblica che pur vedendo si comporta alla Ponzio Pilato. Sottovaluta o tace. Poco importa che Imperia TV sia abituata a non disturbare il manovratore di turno, a distribuire ottimismo ed eccellenze, con un occhio di riguardo ai suoi migliori clienti pubblicitari, ma tutto ciò non contribuisce alla buona politica e alla corretta informazione che poi è un servizio alla crescita civile di una comunità, a partire dai più giovani, dagli uomini e donne che domani saranno chiamati ad amministrare il bene pubblico e che si ritroveranno con l’eredita dei loro padri, ora anche della mamme e delle nonne, da quando le quote rosa vengono elette e spesso hanno più doti e capacità, concretezza, serietà dei maschi. (l.cor.)

IL COMUNICATO STAMPA di Camilla Molinari

Acquetico, 08 gennaio 2019. A seguito di un lungo periodo di accesa propaganda politica, attraverso cui la frazione di Acquetico è diventata popolare per le sue 58 mila infrazioni, e dopo svariate affermazioni del tipo: “non si vuole far cassa con le multe, ma tutelare l’incolumità delle persone e rendere il centro abitato di Acquetico un posto sicuro (Imperiapost -15 novembre 2018)” è d’obbligo dare a Cesare quel che è di Cesare.

Bisogna ammettere che, grazie all’operato dell’amministrazione Alessandri, il centro abitato di Acquetico è ormai privo di qualsiasi pericolo per persone, cani e gatti compresi, grazie a tre diverse e articolate operazioni:

  1. precisare su Rete4 a Stasera Italia Weekend che gli autovelox non erano attivi;
  2. rimuovere entrambe le postazioni di rilevazione della velocità su “cortese invito” dell’ANAS, che recita “…risulta evidente, in quanto privi di idonea autorizzazione degli organi competenti, l’irregolare posizionamento dei sistemi di rilevazione di velocità per cui se ne richiede l’immediata rimozione. Inoltre si rappresenta sin d’ora, che ogni eventuale contenzioso o danno legato a detti rilevatori di velocità, sarà ad esclusivo carico di codesta Amministrazione Comunale”(Prot. N. 6273 del 19/11/2018);
  3. richiedere la predisposizione della documentazione necessaria ad ottenere le autorizzazioni della Prefettura e dell’ANAS per poter installare i due sistemi di rilevazione della velocità nella via che attraversa il Capoluogo (Prot. 6680 del 6/12/2018).

Acquetico non è solo questo, sempre l’amministrazione Alessandri ha fatto installare intorno al 23 luglio 2018, vicino alla Chiesa Parrocchiale, in superficie, lungo una strada comunale, un’importantissima opera idraulica, che ai meno informati potrebbe sembrare un semplice tubo di colore grigio. L’opera d’arte in oggetto permette di veicolare, da monte a valle, liquami fognari. Siccome non si vuol far cassa, l’accesso al sito è naturalmente gratuito ed è percorribile tutto il tratto interessato dall’opera. È auspicabile munirsi di stivali di gomma in quanto, pur essendo un’opera di alta ingegneria, non è preclusa la possibilità di eventuali sversamenti.

Il consigliere comunale Camilla Molinari

Consigliere di minoranza Comune di Pieve di Teco, Camilla Molinari.

 

 

 

 

 

ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 17 NOVEMBRE 2018


Avatar

Trucioli

Torna in alto