Per fortuna che Loano è ben presidiata dalla libera stampa, da un’opposizione che non ha pari nelle località costiere, da uno stuolo di professionisti, anche del foro, che con impagabile senso civico si tengono aggiornati su ciò che accade nella casa di vetro di Palazzo Doria e contrariamente a quanto avveniva ai tempi del battagliero dr. Maurizio Strada (indipendente e lista leghista) loro preferiscono la riservatezza. La stessa che mette in atto dall’inizio della scorsa estate il sito del Comune di Loano. Con l’avvertimento: dati sensibili ai sensi del Gdpr…non pubblicati per motivi di riservatezza.
Trucioli che a Loano conta ormai i lettori sulle dita di una mano, proprio perchè i cittadini più attenti e consapevoli, partecipativi della vita politico sociale, hanno come punto di riferimento l’informazione a 360 gradi, senza barriere o silenziatori; trucioli, dicevamo, da mesi segue e tace. La privacy che la burocrazia comunale di Loano, con l’avallo politico, in pratica fa tabula rasa della ‘trasparenza’. Qualche esempio lampante: non si pubblica i nomi di chi ottiene una concessione edilizia (con tutti gli interessi ed i familismi che spesso si trascinano, tra progettisti, avvocati, commercialisti, imprese artigiane, fornitori). Se si vuole conoscere tutti i dati che prima venivano sommariamente citati, occorre girare la città da monte a mare, fermarsi davanti ad ogni cantiere e dalla pubblica via leggere tutto ciò che invece è coperto da riservatezza sul sito. Un cittadino, un’impresa, un professionista, è in causa col Comune davanti al Tar, al Giudice di Pace, al giudice civile, ha un contenzioso tributario ? Top secret, nomi che compaiono davanti alle aule delle udienze. A Palazzo Doria la legge lo vieta.
L’elenco potrebbe continuare, con i fornitori, in pratica dal sito internet del Comune sono scomparse il 70- 80 per cento di informazioni che prima si potevano leggere e pubblicare. Non da buco della serratura o da pettegolezzo. Ignoti i nomi di ditte, di chi ha pendenze con gli uffici comunali sia per i tributi non pagati, sia per il contenzioso nell’attività della vigilanza urbana. In compenso ci sono i comunicati stampa dai quali emerge che Loano è tra le città più sicure e presidiate della Liguria. Con quasi due caserme dell’Arma, la più piccola aperta la scorsa estate nel porto turistico, a presidiare la tranquillità dei milionari di yacht e che già possono contare sugli uomini ed il comando zonale della Guardia Costiera.
Certo che c’è l’attività dei vigili urbani che, curiosamente, non viene più coordinata, secondo gli stessi comunicati, dal comandante della Polizia locale che era stato chiamato anche a dirigere gli uomini in divisa ad Albenga. No, a Loano il ‘coordinamento delle operazioni di polizia urbana’, vuoi sulla strada, vuoi nella repressione dei reati – droga, extracomunitari, accattonaggio, furti, vandalismo, ordine pubblico insomma – è sotto le direttive dell’assessore competente. Che avrà sicuramente un bagaglio di esperienza nella vasta materia dei vigili urbani, ma che quanto a competenza ed esperienza sorge qualche dubbio.
La città, non da oggi, si ritrova ad essere la più intasata da Andora a Varazze. Per non sbagliare e trovare conferma ci è capitato di sperimentarlo. Loano per la sua conformazione urbanistica è divisa in due, la parte a monte per raggiungere l’Aurelia ed il centro città finisce per creare un imbuto. Si aggiunga che l’assenza e l’abolizione dell’impianto semaforico ha avuto solo lo scopo di ‘liberare’ dei vigili dai loro compito primario, la viabilità. Accade che l’attraversamento dei pedoni, non pochi, migliaia da monte e mare e viceversa, senza alcuna regolamentazione, anzi con l’assoluta precedenza ai pedoni, spesso uno alla volta, garantisce la semi-paralisi. Ne fanno le spese gli automobilisti, quando c’è la bella stagione moltissimi si muovono con le due ruote e gli intasamenti, a ragnatela, sono meno frequenti. Nella stagione invernale, attraversare l’Aurelia, a Loano, significa rimanere anche mezzora al volante. Chi conosce strade alternative cerca di aggirare il blocco, ma dura poco. Si finisce tutti a passo d’uomo, di lumaca.
Alla fine nulla fa più notizia, ascoltiamo di code chilometriche in autostrada e si ignorano i serpentoni sull’Aurelia. C’è da chiedersi se l’assessore che coordina e sovrintende è mai uscita dall’ufficio di corso Europa o da casa, a farsi un giretto per la città, non saltuario. Se si rende conto che l’assenza di un vigile nelle ore di punta, di traffico sostenuto, di paralisi, ai due incroci più trafficati ed intasati dei Cappuccini (Via Cesare- Via dei Gazzi e quello di Piazza Vallerga) dove confluiscono abitanti e turisti della zona di Verzi, oltre al mercato settimanale del venerdì, meriterebbero di essere presidiati e strategie di buon senso. Perchè ai Cappuccini (area del mercatino di frutta e verdura al mattino) pesa pure il traffico proveniente da Boissano che non è più un paesino e moltiplica la sua popolazione, così come succede al Loano, in presenza di ponti festivi, week end, mesi estivi. Ormai siamo di fronte ad un’emergenza traffico che meriterebbe ben altra attenzione, a meno che Loano non si sia convertita al tutti a piedi. Il giorno di San Silvestro, nella mattinata e fino a tarda sera, la colonna di auto si allungava lungo via dei Gazzi fino al monumento degli Alpini. Ad un certo punto tutte le strade di sfogo alternative per raggiungere la statale si sono intasate. I bus di linea da Andora a Finale hanno accumulato ritardi fino a tre ore. Il pullman del mattino Finale – Bardineto è arrivato a destinazione con due ore di ritardo.
Ecco lascia increduli, interdetti, mai visto una cosa simile nella nostra vita di cronisti di provincia. Ovvero lasciare i punti nevralgici della via Aurelia nello stato di totale abbandono. Con auto, tra l’altro, come continuiamo a scrivere che occupano sistematicamente, durante tutta la giornata, le aree di sosta degli autobus, creando ulteriori problemi al traffico e alla sicurezza dei pedoni e dei passeggeri. Ci sono giorni in cui i vigili controllano il disco orario ed è giusto, poi si assiste all’impunità di sosta selvaggia. Non in una stradina della periferia, ma sulla Aurelia. Capita spesso di assistere al transito in auto di una pattuglia che tira dritto anche se vede una vettura, un camioncino sulle strisce pedonali, fermi in doppia corsia, parliamo sempre della trafficata Aurelia.
Purtroppo non abbiamo il tempo materiale per seguire la cronaca di Loano come meriterebbe un diligente lavoro del cronista. Ci occupiamo di tre province, cercando di essere presenti con approfondimenti. Il materiale che racconta l’attività di Palazzo Doria è in arretrato da mesi. Tante notizie di interesse sociale. Sarebbe utile un’informazione costante e capillare, oltre all’egregio lavoro dell’ufficio stampa comunale. Ci sarà pure un’opposizione che si è stancata, ha perso slancio, è meno smagliante almeno nel rapporto con i cittadini. In altre località si legge di incontri di sindaci, assessori, gruppi consiliari, con gli abitanti di quartieri, di strade, borgate, della periferia. Non sappiamo quanti cittadini prendono parte alle riunioni del Controllo di vicinato. Abbiamo chiesto invano quanti abbiano partecipato all’incontro pubblico con il comandante la stazione dei carabinieri. Sappiamo che la partecipazione, con rare eccezioni, a Loano, non è di casa.
Eppure non mancano gli argomenti del confronto, di dibattito, senza cavalcare ideologie e polemiche di cui i cittadini vedono già i risultati, alle tivù nazionali. Abbiamo tenuto per ultimo la ‘chicca’ delle 9 biciclette elettriche che il Comune aveva acquistato nel 2013 per 19 mila euro. (Leggi l’articolo del 7 marzo 2013 di trucioli con 1360 visualizzazioni……)
Una notizia che aveva destato interesse, tenuto conto del numero delle visualizzazioni – lettori (1360). Pur non essendo assidui frequentatori di Piazza Italia e dintorni ignoriamo l’uso che se ne fa e la loro sorte. Non abbiamo dubbi che la diligente opposizione si sia già interessata ed abbia avuto ampi chiarimenti. E le bici siano sempre disponibili sotto la regia dell’Ufficio Ambiente. Tenuto conto che la determina di acquisto recitava: “….Creare per i cittadini, i turisti, le scolaresche una cultura di rispetto dell’ambiente…” Accadeva già cinque anni prima, era il 2008. Ai loanesi tutto questo forse non interessa e continueremo a perdere pure gli ultimi lettori.