Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Liguria devastata ma solo il cardinale punta l’indice: ‘Ci sono responsabilità dell’uomo’
La gara ad incontrare più sindaci, già 100
E la Regione stanziava milioni per le spiagge


Abbiamo ascoltato in Tv:”… in Liguria fenomeni di intensità spaventosa, ingenti danni alle strutture portuali, alle infrastrutture stradali, alle passeggiate a mare, diga del porto segata come il burro, gravissime le conseguenze su tutta la costa ligure, solo nel savonese devastati  200 stabilimenti balneari, ne risente anche il turismo del ponte dei Ognissanti. Colpa del clima e dei cambiamenti climatici…”. Ogni sindaco, ogni rappresentante delle categorie colpite, cittadini intervistati, cronisti, maledice Giove pluvio, Eolo dio dei venti,  Poseidone dio del mare. Pagani e mitologia greca. Tutta colpa loro, ingrati verso un popolo ed una storia di virtuosi e virtuosismi. Sarà pure per questa ragione che il cardinale Bagnasco, primate di Genova e dell’amata terra ligure, è stato forse l’unico che, intervistato da Rai 3 Liguria, ha usato un linguaggio chiaro ed esplicito: “….ci sono anche responsabilità dell’uomo”. Come dargli torto anche se fuori dal coro.

COMUNICATO STAMPA DELLA REGIONE LIGURIA –

1 NOVEMBRE 2018 MALTEMPO, CONTINUANO I SOPRALLUOGHI DEL PRESIDENTE TOTI NEI COMUNI COLPITI. OGGI AMEGLIA E SARZANA, DOMANI PORTOFINO: IN 72 ORE INCONTRATI OLTRE 100 SINDACI

GENOVA. Continuano i sopralluoghi del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nei luoghi colpiti dal maltempo dei giorni scorsi. “Oggi Ameglia, Bocca di Magra, Fiumaretta, Sarzana e Marinella. Ieri sera riunione con tutti i Sindaci della Provincia di Spezia, ieri mattina in Prefettura a Savona con tutte le amministrazioni dell’area. Domani saremo a Portofino isolata per fare il punto sulla strada da ricostruire e quella di emergenza da aprire sul monte col genio militare”, ha sottolineato Toti. “In 72 due ore abbiamo incontrato oltre 100 sindaci, visitato tutte le zone più colpite dal maltempo, stiamo facendo il censimento dei danni e abbiamo già chiesto e concordato con il Governo lo stato di emergenza. Nessuno è stato e sarà lasciato indietro e ricostruiremo tutto meglio di prima”, ha concluso il presidente ligure.

A QUANDO LA GARA TRA SINDACI E TRA CITTA’

CHE HANNO DEVASTATO MENO IL TERRITORIO E AMBIENTE: DAI MONTI ALLA COSTA – Nel momento, nei giorni della conta dei disastri per decine di milioni di Euro, da Ventimiglia a Marinella di Sarzana, soprattutto lungo la fascia costiera dell’opulenza, del massimo profitto, della ricchezza immobiliare fino a 18 mila € il mq., dell’arenile conteso, comprato e venduto con le concessioni demaniali a peso d’oro (una media di due milioni, una concessione per l’altra, anche se ad ascoltare i bagnini addio alla gallina delle uova d’oro) qualche interrogativo pare utile porselo. Mentre nessuno ci ha mai svelato quanti siano i mq. di arenile ricoperti di cemento, arredati da muri, muretti, barriere, costruzioni. Speriamo che almeno non facciano danni le ‘dighe soffolte‘, le ‘isole’ ed i pennelli. I porticcioli.

Un’opera sistematica per mano dell’uomo che quel galantuomo e gentiluomo di Mario Fazio, compianto, inviato speciale de La Stampa, presidente nazionale di Italia Nostra, alassino che non disdegnava di mettersi al volante di una ‘Ferrari‘, si ostinava a definire ‘assurda e spietata violenza contro il mare’. Reportage di quanto vedeva, constatava, ma anche il monito, quasi a pronosticare.

Sarà pur vero che in Liguria non abbiamo raggiunto i brutti traguardi di alcuni tratti di costa del Sud Italia o della Sicilia, dell’Isola di Ischia (terremotata e condonata dal governo giallo verde). Sarà pure vero che non saremo tra i peggiori devastatori (o se volete solo approfittatori) del suolo; resta il grande scempio sotto i nostri occhi. Non è neppure nascosto contrariamente alla ‘violenza’ riservata a molti piccoli corsi d’acqua, ai milioni di mq. di muri in cemento armato issati lungo le colline, si è costruito in basso ed in alto, dove un tempo l’acqua delle peggiori alluvioni poteva ‘scivolare’ tra i muri a secco, trattenuta dalla terra coltivata e le radici degli alberi aiutavano. Sono alla luce del sole i milioni di mq. di aree in stato di abbandono. Non si coltiva più il patrimonio terriero, dal mare all’entroterra e non parliamo ora della montagna con l’incuria dei boschi, della loro salute vulnerabile.

Da una parte si è ‘violentato il mare’ che come vuole madre natura non è sempre docile ed ospitale, prima o poi si ribella, si riprende quanto è stato sottratto. Dall’altra la violenza sui corsi d’acqua e non è certo la presenza di canneti lungo gli alvei a pregiudicare le aree circostanti, a rischio esondazione.

Quella Liguria che andrebbe sempre descritta nelle scuole di ogni ordine e grado. Una regione vittima e rapinata di gran parte del suo paesaggio, del rispetto praticato per secoli dai nostri avi. Hanno saputo salvaguardare il bene territorio, preservandolo con opere che si ammirano ai nostri giorni. Invece da decenni, basterebbe sfogliare la rassegna stampa, quella della nostra Liguria, ha finito per prevalere l’egoismo, costi quel che costi. Tra cemento selvaggio o dolce ‘calce e mattone’, con la pia o  scellerata illusione che alla fin fine l’uomo, la sua ingordigia, la sua insaziabile bramosia di denaro avessero  vinto la ‘guerra’ verso madre natura.

Nessuno può gioire, ammonire (vi sta bene, ve lo siete meritati, neppure questa volta servirà da lezione) di fronte ad una sciagura, catastrofe, che ha risparmiato vite umane, ma lascia terribili e profonde ferite. Sarebbe tuttavia un ‘pianto da coccodrillo’ se per l’ennesima volta non si traesse insegnamento. Se ignorassimo che il clima e le condizioni meteorologiche non avessero cause, concause, conseguenze comportamentali.

Al Festival della Scienza si parlerà anche di questi temi e realtà. Altrove continueremo a leggere, ad ascoltare la litania di milioni distribuiti qua e là, ci sforzeremo (i politici e tanti loro seguaci) di credere che magari con un intervento ciclopico impediremo che certi eventi accadono. Saremo felici se i nuovi Puc e ‘Piano casa’, ancora più magnanimi e generosi, continueranno a premiare a scapito della prevenzione, di tutti quei cittadini che volenti o nolenti subiscono, spesso votano ignorando che la vera grande sfida del futuro si gioca soprattutto nei confronti dell’ambiente in cui viviamo e di sorella natura. Non sarà neanche casuale che la pimpante locomotiva tedesca veda il ritorno alla grande di Grüner (i Verdi) made in Germany che in passato ebbero importanti statisti. E non sono mai tramontati. In misura minore, ma significativo l’ultimo risultato elettorale nell’Alto Adige del 4 % di disoccupazione e con i Grüner all’8.7 %.

Non c’entra essere ambientalisti, Neri, Verdi o Rossi. Semmai ascoltare chi ci ricorda che continuando di questo passo, con un grado e mezzo di temperatura in più nei prossimi 30 – 40 anni, l’intensità dei fenomeni che abbiamo vissuto in questi giorni cruciali, sarà ancora maggiore e con più desolazione. Se c’è un appello da fare, almeno questa volta, ascoltiamo e diamo concretezza alle sagge parole di un cardinale, di un pastore che vuole bene al suo gregge e non deve preoccuparsi del consenso elettorale. (l.cor.)

 

DIFESA DEL SUOLO, REGIONE LIGURIA, ASSESSORE GIAMPEDRONE:

4,4 MILIONI DI EURO DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO.

Raul Giampedrone assessore regionale 2018

GENOVA. “Grazie al lavoro portato avanti da Regione Liguria, oggi il Ministero dell’Ambiente ha riconosciuto un finanziamento di 4,4 milioni di euro per interventi di manutenzione contro il rischio idrogeologico, necessari a consentire ai Comuni e alla Regione stessa di mettere in atto azioni per rendere più sicuro il nostro territorio”. Lo comunica l’assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo Giacomo Giampedrone al termine dell’incontro con il Ministro Sergio Costa e il Segretario generale dell’autorità di bacino dell’Appennino settentrionale Massimo Lucchesi per il riconoscimento dei finanziamenti necessari alla realizzazione di opere di manutenzione del territorio.

“I finanziamenti che ci sono stati assegnati attraverso l’autorità di bacino – spiega l’assessore Giacomo Giampedrone – serviranno a mettere in atto una serie di interventi in tutte e quattro le province per mantenere in buono stato il territorio, e saranno rivolti sia alla mitigazione del dissesto idrogeologico sia del rischio idraulico”.

Sono 27 gli interventi finanziati, relativi sia alla manutenzione ordinaria, nel caso di opere periodiche e continuative come la pulizia degli alvei, sia alla manutenzione straordinaria, come le misure di protezione sui corsi d’acqua e sulle aree soggette a rischio inondazioni o opere di sistemazione idraulico-forestale sulle colline.

I finanziamenti stanziati sono così suddivisi:

–         1,6 milioni di euro per la provincia di Imperia

–         1,7 milioni di euro per la provincia di Genova

–         1 milione per la provincia della Spezia

–         50.000 euro per la provincia di Savona.

“Il Ministero ci ha finanziato una buona parte degli interventi che avevamo richiesto, ritenendoli prioritari e urgenti per la mitigazione del rischio – aggiunge Giampedrone – gli altri verranno inseriti nel piano triennale annunciato dal Ministro. Le opere che rientrano tra le misure generali di protezione previste nel piano di gestione del rischio alluvioni e verranno attuate in parte dai Comuni e in parte dalla stessa Regione Liguria, riguardano aree a pericolosità da alluvione elevata e media e sono state individuate sulla base delle richieste pervenute dai territori al nostro Dipartimento”.

“Si tratta di interventi di straordinaria importanza per la sicurezza dei cittadini – conclude l’assessore – In quanto sappiamo bene i danni che hanno procurato i rivi alla Liguria e per questo la nostra attenzione è sempre massima in tal senso. Non solo per le grandi opere di difesa del suolo, ma per la manutenzione ordinaria in grado di scongiurare gran parte degli eventi calamitosi, soprattutto su un territorio così fragile come quello ligure”.

AMBIENTE: STANZIATI 700 MILA EURO PER LA BONIFICA DEI SITI INQUINATI

ASSESSORE GIAMPEDRONE: “FONDI DECISIVI PER LA TUTELA DEL TERRITORIO”

GENOVA. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone, ha stanziato 700mila euro per le opere di bonifiche dei siti inquinati della Liguria. Il finanziamento è strutturato in due diverse parti. La prima, che ammonta a 200mila euro, è destinata all’elaborazione e realizzazione dei Piani di Caratterizzazione: “Si tratta delle necessarie analisi – spiega l’assessore Giampedrone – sui terreni o sulle falde che permettono di determinare lo stato o meno di contaminazione di un sito, a seguito di un evento che ne ha causato la potenziale contaminazione.

La seconda parte, che ammonta a 500mila euro, riguarda più direttamente gli interventi di bonifica: “Nel complesso – aggiunge Giampedrone – si tratta di uno stanziamento consistente, di grande importanza per la tutela e la conservazione di un ambiente delicato e prezioso come quello della Liguria, una regione con un ecosistema che è anche una fondamentale risorsa turistica”.

INVESTIMENTI DELLA REGIONE PER EROSIONE E RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE

Angelo Vaccarezza, Roberta Gasco e Marco Scajola all’inugurazione de Il Basilico nel 2014

Raddoppiano gli investimenti della giunta Toti a favore del ripascimento delle spiagge liguri: su proposta dell’assessore all’urbanistica e al demanio Marco Scajola, sono stati stanziati 1 milione e 244 mila euro. L’intera cifra dell’imposta regionale sulle concessioni demaniali è stata messa a disposizione per le spiagge liguri, passando da 600 mila euro a oltre 1,2 milioni. Sono i Comuni costieri liguri che beneficeranno del contributo, in pratica tutti coloro che hanno presentato un progetto di utilizzo degli arenili.

«La Liguria è la prima regione – spiega Scajola – che decide di destinare l’intera quota dell’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo che i balneari corrispondono alla Regione ai Comuni costieri dotati di progetto di utilizzo aggiornato, evitando così che parte delle risorse finiscano, come avveniva, fino all’anno scorso, nel capitolo indistinto del bilancio regionale. In questo modo i Comuni potranno effettuare investimenti per la sicurezza e la salvaguardia degli arenili»

55 i Comuni interessati, di cui 15 in provincia di Genova (Genova, Arenzano, Bogliasco, Camogli, Chiavari, Cogoleto, Lavagna, Moneglia, Portofino, Rapallo, Recco, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Sori, Zoagli), 19 in provincia di Savona (Alassio, Albenga, Albissola Marina, Albisola Superiore, Andora, Bergeggi, Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi, Celle Ligure, Ceriale, Finale Ligure, Loano, Laigueglia, Noli, Pietra Ligure, Savona, Spotorno, Vado Ligure, Varazze), 13 in provincia di Imperia (Imperia, Bordighera, Cervo, Cipressa, Diano Marina, Ospedaletti, Riva Ligure, S. Bartolomeo al Mare, S. Lorenzo al Mare, Sanremo, S. Stefano al Mare, Vallecrosia, Ventimiglia), 8 in provincia di La Spezia (Bonassola, Framura, Lerici, Levanto, Monterosso, Portovenere, Riomaggiore, Vernazza).«In questo modo – continua l’assessore Scajola – vogliamo continuare a mantenere inalterate le nostre spiagge, che rappresentano una risorsa per la nostra regione. Con questa cifra importante i Comuni potranno quindi fare interventi significativi per la manutenzione e la sicurezza delle nostre coste. È una dimostrazione di buona politica: utilizzando l’imposta regionale direttamente sul territorio, quello che pagano i cittadini lo vedono realizzato in interventi di tutela e salvaguardia».


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