Nel Consiglio Comunale di martedì 9 ottobre, su domanda specifica della minoranza in una ultimissima interrogazione inserita nell’Ordine del giorno fuori sacco, si è appreso dal vice sindaco Alessandro Fiorito che il patrocinio di Slow Food, quello sul cicciarello, vulgo “lussu”, è stato perso. In merito alla notizia che il presidente della Fondazione S. Antonio, Massimo Recalcati, è dimissionario da 2 anni e 6 mesi, ringraziamo Teresio Ricchebuono (fa parte del consiglio direttivo) che precisa”…in realtà si tratta di 6 mesi e 10 giorni…”. Perchè Carlo Gambettà, sempre preciso e documentato, è incorso nell’errore ? Riascoltando la registrazione del consiglio comunale si ha la conferma che il sindaco ha ripetuto due volte la data del 30 gennaio 2017, per correggersi nella parte finale con…2018. Ancora Ricchebuono: “… in virtù dell’Art.22.7 dello statuto le stesse diventano esecutive dopo 60 giorni pertanto a far data dal 01 Aprile 2018. Considerato che il consiglio comunale è stato fatto il 10 di ottobre la Fondazione è senza Presidente da 6 mesi e 10 giorni.” Ci scusiamo con i lettori.
Una scelta negativa che, accettata passivamente, non è mai stata portata a conoscenza ufficiale dell’opinione pubblica.
Questa scelta ha permesso, di fatto, di cancellare una peculiarità della nostra città, colpendo una immagine secolare della categoria dei nostri pescatori: e questo è molto grave! Perchè, a quanto mi si dice, non è vero che il cicciarello non c’è più.
Anche se il cicciarello non si può più pescare, e questo grazie al disinteresse totale di nostri amministratori locali e dei parlamentari liguri eletti nella Comunità Europea, alcune limitate attività pescherecce, pur faticosamente, continuano a sussistere in questo nostro golfo, ragione valida per continuare a valorizzarle.
C’è da chiedersi, infine, perchè in Francia, in Spagna ed in Portogallo questa qualità di pesce può essere catturata, mentre in Italia no!
Ricordo….in un convegno a Noli nella sala consigliare, alla fine anni 80, alla presenza di alcuni dirigenti del Ministero della Pesca appositamente da me (allora Sindaco) convocati, la supplica di “Ninnu du Sarvatu” ben recepita dagli invitati: ” siamo qua (i cicciarelli), veniteci a prendere!” – equivalente – “permetteteci di catturarli”.
In allora si trattava solo della misura ridotta delle maglie del sacco della rete, proibita nell’uso della sciabica per la specifica cattura del cicciarello, valida, invece, per quella dei “bianchetti”; incomprensibili atteggiamenti prettamente “italiani“.
La battaglia era cominciata, le motivazioni erano state acquisite, comprese, ma…. ecco che in seguito è venuta in discussione la legge europea sulla proibizione della sciabica ecc.ecc., legge che non teneva in nessun conto delle realtà artigianali e produttive locali, così come della metodologia di cattura per questo tipo di pesce.
Questa trattativa avrebbe dovuto rendere necessario un intervento mirato da parte dell’amministrazione locale coinvolgendo i rappresentanti liguri presso la Comunità europea a difesa dell’utilizzo di questo tipo di attrezzo che non ha mai causato danni all’habitat sottomarino, anzi… cinematografato, ha dimostrato il contrario.
Tutto ciò detto, si è potuto constatare che il Comune di Noli, dal 1990 in poi ha subito passivamente queste decisioni piovute dall’alto senza fare obiezioni, né proponendo possibili alternative: disinteresse totale.
Una scelta da assecondare e assistere ad una morte lenta con lo scopo di liberare un appetitoso arenile da sfruttare diversamente? …. E’ una storia di vecchia data!
C’è stata bagarre sull’interpretazione (abbastanza chiara) del regolamento comunale sulla richiesta di convocazione del Consiglio: urla e pugni sul tavolo; tutto per non aver convocato entro i termini previsti un Consiglio con all’ordine del giorno l’interpellanza sui lavori in atto sul Rio Luminella.
Rasserenati gli animi, dopo la risposta scritta letta dal Sindaco, la minoranza ha evidenziato i disagi tutt’ora presenti nell’attuazione dei lavori e la poca attenzione per alleviarli; comunque si è appreso che tutto deve terminare tassativamente entro la fine di dicembre c.a., per non incorrere in sanzioni da 70.000€.
La mozione presentata dalla minoranza per l’adesione alla proposta ANCI per il reinserimento dell’educazione civica nelle scuole (proposta autonomamente già auspicata dalla Giunta nolese e riferita su questo blog ( No 3 del 20 settembre) è stata accolta. Si è appreso che al 7 ottobre SOLO 24 sono le firme apposte!
Carenza d’informazione (probabile?) o semplice indifferenza (deprecabile!) dei cittadini. (Cosa vorrà dire ? Magari sarà colpa del nostro ‘truciolini’, direbbe un illuminato e dotto nolese ! nota del coordinatore)
Dalla risposta all’interpellanza circa l’organico della Fondazione S. Antonio, si è appreso che il Presidente Massimo Recalcati ha rassegnato le dimissioni per motivi di lavoro, non rimpiazzato. Si legge su sito della Fondazione: La Mission. La Fondazione Culturale Sant’Antonio di Noli si propone di formare e diffondere espressioni della cultura e dell’arte, agendo in proprio o attraverso la partecipazione a progetti socio-culturali con altri enti che operano a livello nazionale ed internazionale. In particolare intende valorizzare il grande patrimonio storico, artistico, architettonico, paesaggistico locale nonchè diffondere espressioni artistiche antiche e contemporanee, organizzando eventi ed incontri con esperti relatori di ambito nazionale.
L’O.d.G. sulla Variante allo SUA degli arenili, sempre assente (giustificato) il Vice Sindaco Fiorito per conflitto d’interesse, l’imperativa richiesta di votazione da parte del Sindaco, ha visto ripetersi l’uscita dall’aula della minoranza per “coerenza” al comportamento della volta precedente.
Fatto increscioso che si è verificato nella seduta del Consiglio del 30 luglio, riportato sul No 45 del 2/8 (vedi).
La maggioranza (questa volta in sei), ha potuto così votare la variante con il recepimento delle prescrizioni regionali, lasciando però, secondo la minoranza, inevase le risposte sui chiarimenti richiesti interessanti il futuro comportamentale da parte degli uffici sulle norme di attuazione approvate.
In questa seduta del Consiglio, rispetto a quelli precedenti, qualche persona in più era presente già dall’inizio, ma poco per volta ha abbandonato l’aula… apparentemente delusa.
Carlo Gambetta
MA I CICCIARELLI DI NOLI SEMPRE IN VENDITA…?
Il mondo di internet, fare la spesa con web, è foriera di sorprendenti novità. Solo sei giorni fa risultava postato sul sito ‘cuboimages’ (Via Egidio Folli, 25, 20134 Milano, Italy) una foto di cicciarelli di Noli. Con tanto di scritta in inglese e del nome del venditore, Paolo Picciotto (un cognome che si presta a qualche sarcasmo). Non siamo in grado di sostenere la legittimità dell’offerta, il fatto che si spacci un prodotto (pesce) che in realtà non può più essere pescato. A meno che – e non abbiamo motivo di dubitare – ci sia qualche pescatore di frodo che approfitta, a sua volta, per guadagnare. E piuttosto ipotizzabile una presunta truffa commerciale. L’amministrazione comunale è titolata a difendere il buon nome dei pescatori e di un ‘simbolo ittico’ del nostro mare ? Devono intervenire altre autorità nazionali o Europee. Oppure è legittimo perchè sempre di cicciarelli si tratta, benchè provenienti da altre acque. Dunque di irregolare c’è solo la denominazione d’origine. Che, per Noli è a danno dei pescatori locali, non è poco. Certo che la scritta: Fish typical from Noli, Ligury, Italy, Europe, lascia intendere una commercializzazione planetaria.