Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Outdoor Maremola, la stonata sfida a Finale.
E a Pietra sferzante ‘pro memoria’ di Ciribì.
E Seppone non abbassa la guardia sui furti


Gioco di squadra ? Non è il momento. Chi attendeva un chiarimento, dopo le notizie stampa di sabato 15 settembre (Nuova rete di imprese. Outdoor, Val Maremola lancia la sfida a Finale), forse è rimasto deluso. Non bastano le rivalità e sfide dei politicanti ad ogni livello. Ecco l’esempio di ‘sinergia puerile’ che non porta da nessuna parte. Accade nella settimana in cui Ivg.it pubblica uno sferzante e quanto mai calzante ‘pro memoria’ del geom. Edoardo Ciribì, professionista serio, ex amministratore civico, fede coerente a destra, condivisibile o meno, ma lineare. Ricorda (c’è n’è tantissimo bisogno) i ‘temi reali’ di Pietra Ligure e che dovrebbero vedere tanti ‘vogatori di squadra’ perché non si tratta di noccioline. Ma servirebbero capacità, competenza, lungimiranza, coesione, tenacia. Visto i risultati non c’è da stare allegri. La cosa pubblica significa anche preoccuparsi della qualità della vita quotidiana, ad esempio dover vivere con l’ansia dei furti in casa. O peggio la dura esperienza, la rabbia, di subirli. E’ il tema di una mozione consiliare di Nicola Seppone.

LA LETTERA DEL GEOMETRA CIRIBI’. PECCATO CHE IL SINDACO, UN ASSESSORE, UN CONSIGLIERE COMUNALE, UN RAPPRESENTANTE DI CATEGORIA NON SI SIA SENTITO IN DOVERE DI INTERVENIRE. NON PER POLEMIZZARE, PER MANIFESTARE IL PROPRIO PENSIERO. OGNUNO NEL SUO RUOLO. IL SILENZIO NON GIOVA, NON PORTA CONSIGLIO, NON CREA COSCIENZA COLLETTIVA, NON PRODUCE POSTI DI LAVORO, SVILUPPO VIRTUOSO, RIQUALIFICAZIONE URBANA PER UNA CITTA’ CHE, DA BIGLIETTO DA VISITA, VIVE DI TURISMO E SANTA CORONA E CHE DI DEQUALIFICAZIONE (E SMOBILITAZIONE) PAGA DA ANNI LE CONSEGUENZE. NON SI TRATTA DI PROBLEMATICHE NATE IERI, SI TRASCINANO NEL TEMPO. CON QUALE CORAGGIO SI PRETENDA FIDUCIA, CREDIBILITA’, AFFIDABILITA’  E’ DIFFICILE IMMAGINARLO. A MENO CHE I CITTADINI NON LO MERITINO PREFERENDO ELEGGERE E DARE FIDUCIA AI FRILLI. I QUALI POSSONO VANTARE ANCHE LA NEUTRALITA’ DELLA BUONA STAMPA NEL RUOLO DI SPETTATORE, NOTAIO, PONZIO PILATO.

Ecco il testo della lettera –

Edoardo Ciribì geometra, ex consigliere comunale

Tutti i giorni, o quasi, capita di leggere interventi anche appassionati di cittadini pietresi e non che lamentano quando questa, quando quella lacuna nell’attività dell’amministrazione comunale. Tutto legittimo, spesso persino condivisibile, ma raramente a mio parere vengono affrontati i problemi reali del paese che da anni attende, tra l’altro:
la ristrutturazione urbanistica ed ambientale delle aree dell’ex cantiere navale;
la realizzazione di un qualsivoglia ponte sul Torrente Maremola;
la ristrutturazione ed il recupero delle aree dell’ex Italcementi;
l’apertura del colosso alberghiero sul confine con Borgio Verezzi (che si è giovato di un incremento volumetrico del 100% – lavori ultimati, ma attività ancora in divenire ?);
la sistemazione dell’albergo davanti al Santa Corona (che si è giovato di un incremento volumetrico del 60% – lavori mai iniziati):
l’individuazione degli interventi urbanistici che rendano possibile la ristrutturazione edilizia e tramite questa quella funzionale dell’Ospedale Santa Corona.

Quanto sopra senza tralasciare, salvo altro: la riqualificazione delle periferie, la sicurezza dei cittadini, la pulizia delle strade e dei giardini, il rilancio del commercio e delle attività produttive, il sostegno delle attività alberghiere e balneari che comunque, tutte, trarrebbero giovamento dagli interventi infrastrutturali suaccennati.

Edoardo Ciribì

NON E’ MAI CESSATA L’EMERGENZA FURTI, MA FINCHE’  NON SI E’ VITTIME…..

La mozione del Gruppo Consiliare ‘100%’ Pietra.

OGGETTO: emergenza furti, controlli sul territorio e potenziamento della videosorveglianza in ambito comunale

Nicola Seppone consigliere comunale di opposizione

Nelle ultime settimane, in alcune zone della città, si sono registrati diversi episodi di furti e tentativi di accesso da parte di malintenzionati all’interno di abitazioni private. Salita Trabocchetto, via Piave, zona Montegrosso sono sono alcune delle aree colpite da questi eventi criminosi. In alcune zone del paese, in particolare, questa situazione sembra essere diventata quasi una “normale routine”, tanto da portare i residenti di alcune vie a dotarsi di un gruppo Whatsapp per comunicare ai vicini, e in tempo reale, la presenza di persone sospette a ridosso delle loro abitazioni.

Sono molti i cittadini preoccupati che, in quest’ultimo periodo, si sono rivolti al sottoscritto consigliere comunale per far presente questa problematica che, come detto, ultimamente non fa dormire sonni tranquilli a molti abitanti di Pietra Ligure. Alcuni episodi vengono regolarmente denunciati ma indubbiamente – oltre a questo aspetto formale – la tematica della sicurezza residenziale si lega indissolubilmente a quella delle prevenzione all’interno delle aree urbane interessate.

Nel tentativo di tutelarsi da questi fenomeni criminosi, quindi, alcuni residenti hanno deciso di adottare alcuni accorgimenti che vanno, in particolare, dai più avanzanti sistemi di domotica installati all’interno delle case (come telecamere di sicurezza controllabili via smartphone) sino alle più concrete ronde (più precisamente definite, dal decreto Maroni del 2009, “associazioni di osservatori volontari”). Il fatto che in Italia solo il 10% delle abitazioni abbia installato al suo interno un impianto di allarme, poi, non deve stupire più di tanto. Infatti, questi investimenti “extra” vanno a pesare in modo determinante sul bilancio di una famiglia. È quindi compito di una buona Amministrazione farsi carico di questo problema e cercare di venire incontro alla cittadinanza attraverso le modalità messe a disposizione dal nostro ordinamento e in base alle risorse economiche disponibili. Certo, sarebbe davvero degno di nota se anche il nostro Comune, alla pari di quello di Firenze, desse la possibilità ai cittadini meno abbienti di ottenere un contributo sino a 300 euro per i lavori di messa in sicurezza della casa contro intrusioni e furti. Ma visto che le nostre risorse economiche, già fortemente limitate dal c.d. patto di stabilità e crescita, non ci permettono di ragionare in questi termini, la soluzione alla problematica suddetta dovrà necessariamente essere ricercata altrove.

Zone come il Trabocchetto (via Piave in particolare) e il Montegrosso sono da sempre soggette a questi episodi e sembra dunque necessario intervenire attraverso due modalità:

  • ⁃  Un potenziamento dei sistemi di videosorveglianza in ambito comunale (quanto meno nelle zone più colpite)

  • ⁃  Più controlli da parte delle Forze dell’Ordine

    Va detto che, in particolare per quanto riguarda i controlli effettuati dalla Polizia Locale, in passato sono già state realizzate (ed apprezzate da parte dei cittadini) diverse attività di pattugliamento mirate a prevenire il verificarsi di determinati episodi. Oggi, visto il numero sempre più crescente di episodi, i cittadini – soprattutto quelli residenti nelle aree sopra citate – chiedono più controlli e più presenza sul territorio, anche attraverso una maggiore sinergia con le altre forze statali. Le risorse economiche a disposizione del Comune sono poche, soprattutto in un periodo economicamente non favorevole come quello attuale, e di questo ce ne rendiamo conto. Tuttavia in gioco c’è la sicurezza dei cittadini, per cui occorre ricercare con il massimo sforzo la copertura necessaria per venire incontro alle esigenze degli abitanti delle zone più colpite da questi episodi.  Ciò premesso e considerato si chiede al Consiglio comunale di impegnare la Giunta a quanto segue:

Potenziare i sistemi di videosorveglianza in ambito comunale nelle zone più soggette a furti e tentativi di accesso in abitazioni di privati cittadini (in particolare nelle zone residenziali del Montegrosso e del Trabocchetto) e, inoltre, aumentare la presenza degli agenti della Polizia Locale nelle aree citate, anche attraverso pattugliamenti in sinergia con le altre Forze dell’Ordine.

Pietra Ligure, 19 settembre 2018, Nicola Seppone (Gruppo consiliare “100% Pietra”

Nota di redazione – Alcune sere fa la Tv pubblica (Rai Uno) ha messo in onda verso Mezzanotte un servizio da una cittadina belga che ogni sindaco, pubblico amministratore e cittadino farebbe cosa utile ascoltare, riflettere ed agire. Una cittadina di 16 mila abitanti, forte presenza di extracomunitari, gran parte del territorio sottoposto a furti e strapotere della microcriminalità. Si è creato un fortissimo risentimento degli indigeni (non siamo più padroni a casa nostra….), l’estrema destra super vittoriosa, estremismo dilagante. Finché è arrivato un sindaco ed un assessore che hanno preso di punta la ‘qualità della vita‘, partendo dal decoro urbano, dall’ordine, dalla pulizia, dalla riqualificazione di tutte le zone ‘abbandonate’, come ex fabbriche, vecchi edifici obsoleti, un impegno totale per rendere nei fatti la città più bella, accogliente, persino con l’eliminazione dell’asfalto laddove resisteva ancora nelle aree centrali. Di pari passo l’installazione di 467 telecamere, sia quelle fisse, sia a 360 gradi (movibili), una centrale di sorveglianza ed ascolto funzionante 24 H, il sistematico presidio di zone più a rischio (spaccio di droga e ritrovi). In meno di 10 anni impegno, programmazione di interventi, investimenti, hanno cambiato il volto ed il tessuto socio economico della cittadina, presa ad esempio virtuoso in Belgio ed in Europa. Non si dica, per favore, che loro hanno soldi da spendere… Semmai è come si spendono, con quali priorità e quale visione e preparazione socio culturale hanno coloro che sono a chiamati ad amministrare non un condominio, una piccola o media azienda, una città sviluppata e ricca, che ha beneficiato di San cemento e che si è fatto cattivo uso dell’opulenza e degli anni con il vento in poppa.

OUTDOOR VAL MAREMOLA LANCIA LA SFIDA A FINALE LIGURE

Mario Parodi presidente della rete di imprenditori ‘Sea Stone Riviera?

Così titolava la stampa locale dando notizia  che in Val Maremola si allarga  la rete di imprese outdoor. ‘Sea Store Riviera’, nata per far conoscere la valle “ai tanti amanti degli sport all’aria aperta”. E ancora, si dava conto che il progetto è stato illustrato dal presidente della rete Mario Parodi agli stabilimenti balneari di Pietra Ligure e Borgio Verezzi, ai commercianti, pronti ad entrare nel nuovo brand  turistico. L’obiettivo è ampliare il nuovo circuito al turismo sportivo  nazionale ed estero.  Oltre, si dice, alla proiezione  dei video promozionali,  realizzati dal videomaker Alessandro Beltrame. Inoltre è stato presentato in anteprima  il nuovo portale  www.seastoneriviera. com.  Per “aumentare le presenze turistiche, portare nel nostro territorio gli amanti dell’outdoor, professionisti, ma anche tante famiglie ed appassionati degli sport all’aria aperta”.

La Val Maremola dispone di 40 km di nuovi tracciati e di una rete sentieristica  interessante e che può essere esclusiva. “Non solo – tiene a ribadire il presidente Parodi –  non vogliamo  imitare  o riproporre una copia sbiadita  dell’outdoor finalese (quelle delle Manie soprattutto ? ndr) ma rappresentare  una valida alternativa  sul mercato. Integrarci al meglio, in Val Maremola, per incanalare  sul nostro territorio  il flusso del turismo outdoor in costante ascesa, mantenendo tutta la nostra identità, compresi i tracciati sul Monte Carmo, di brand  e di prodotto “.

Nota di redazione – Il profilo Facebook del presidente Parodi lo indica ex gestore del residence Holiday di Pietra Ligure e che ha frequentato l’Università di Genova, facoltà di Economia e Commercio. In 54 anni di vita giornalistica, oltre ad essere stati testimoni dei tempi, di fatti e misfatti, di sindaci, di presidenti di categoria o di associazioni, di vita sindacale, abbiamo sempre imparato ad ascoltare, soprattutto da chi ha una preparazione della materia di cui si parla o si scrive. Non conosciamo la preparazione nelle tematiche dell’outdoor della rete di imprese “Sea Store Riviera”, non è la prima che nasce e non sarà neppure l’ultima. Ad un osservatore non interessato, ad un ormai vecchio giornalista del Ponente ligure, lascia più di un dubbio leggere che è il momento di sfidare il precursore, in Liguria e non solo, dell’outdoor ovvero Finale Ligure. A prima vista appare un’ingenuità, una caduta di stile perchè si può anche pensare, ma ben altro sbandierarlo a nome di un’associazione che dovrebbe fare del ‘gioco di squadra’ comprensoriale, intercomprensoriale e provinciale la propria bandiera.

Non sappiamo se il presidente Parodi, parli a nome di decine di imprenditori, se abbia almeno negli ultimi due o tre anni, senza andare lontano, seguito conferenze, incontri, notizie stampa sulle varie iniziative – alcune grandiose negli annunci e nei primi stanziamenti, come Loano – che le città costiere hanno già messo in campo. Ognuna pare marciare divisa, neppure unite nel comprensorio (clamoroso appare il dualismo Loano – Pietra), al punto da contendersi persino il ‘Monte Carmo‘ che su Google risponde, impropriamente al ‘nome’ (click) di Loano, grazie al lavorio di volenterosi. Abbiamo ascoltato e letto decine di annunci – ora si sono estesi anche ai paesi dell’entroterra – in cui tutti puntano ormai sull’outdoor come rilancio turistico ed economico. la svolta si ripete.

E che dire se si conoscono altre realtà, vere eccellenze italiane, iniziando dall’Alto Adige di cui si parla e forse si conosce davvero poco, in termini turistici, economici, l’indotto, la capacità di spesa pro capite del turista, la qualità e la quantità dell’offerta. E che dire se qualcuno, oltre al web, segue anche il mondo dei media cartacei, televisivi e radiofonici. Si rende conto di quale sia o non sia l’assoluta assenza della nostra Liguria, ma soprattutto della nostra provincia.  E senza andare lontano basterebbe sfogliare la rassegna stampa italiana. Cosa che certamente fa Parodi ed amici ?

Non si scomodi il dualismo con Finale Ligure che resta perla dell’outdoor in Liguria, la più conosciuta in Italia ed in Europa. Si cerchi semmai di fare sinergia, di sconfiggere la ‘politica di campanile‘ e dei ‘saputelli’, di spingere perchè si proceda con un piano organico provinciale e regionale capace di trovare professionalità che indirizzino strategie e risorse da non disperdere in tanti rivoli. Non si incoraggino i ‘ducetti’  di turno del ‘fare da soli’. La Val Maremola ha l’esempio dell’Associazione Ristoratori Pietresi e della Val Maremola. Si è costituita il 17 luglio 2017 e vede nel suo organico il presidente Angelo Ingrao, il vice presidente Nino Iannello e il segretario Gabriele Moro.  Pare che gli iscritti finora siano poco più di una decina. Quanti sono i ristoratori dell’entroterra ?  Uno, due, tre ? Perchè sono rimasti fuori ? Difficile immaginare che qualcuno non si sia fatto parte diligente per unire più forze, ad iniziare dalla collina, dalla valle. Pare persino che fossero state già raccolte le quote e restituite dopo che non aveva avuto successo la proposta di inserire ‘un collega dell’entroterra‘ nel direttivo. L’unione fa la forza, anche per migliorare l’immagine e la professionalità. Pietra Ligure è rimasta con un solo locale citato nelle più prestigiose ‘guide gastronomiche’ nazionali ed estere (Buca di Bacco). E che nell’edizione 2018, Le Guide ai sapori, edite dal Gruppo La Repubblica – l’Espresso  (ha acquisito La Stampa ed Il Secolo XIX, oltre a una quindicina di testate locali), figura  il ristorante Capalla di Giustenice. Una tradizione culinaria che viene da lontano ed ora affidata alle nuove leve, con il ‘buon mangiare‘ della tradizione:  dalla trippa alla ligure, allo zemino, buridda alla genovese, pasta e dolci artigianali.  Sicuramente non è l’unico locale della Val Maremola che potrebbe fregiarsi di una guida che non sia quella del ‘paghi ed inserisco il tuo locale’. E’ utile ed indispensabile una visione ed un impegno sinergico.

Che idea può farsi un ‘cultore dell’oudoor‘ di classe media, abituato a dare un’occhiata alle ‘guide’ (TripAdvisor meglio se corre per conto suo…) e in Val Maremola trova due ristoranti ed Il Relais Casale  (Tovo San Giacomo) che curiosamente compare sui motori di ricerca ogni qualvolta si clicca outdoor Finale ospitalità. Va benissimo, è una ‘casa di campagna, elegante, all’interno di una proprietà agricola che assicura anche prodotti biologici al ristorante, poche camere dal piacevole stile romantico, ma soprattutto molti servizi ed un centro benessere dall’ampia offerta”. Così viene mirabilmente descritta nelle guide internazionali, ad iniziare dalla planetaria ‘Michelin‘ e che solo alcuni anni fa ospitava pure quattro hotel ed altrettanti ristoranti in Val Maremola. Ecco dove è importante ‘fare sistema’ con la guida e la forza di coesione di associazioni di categoria e degli enti pubblici preposti a sviluppare un turismo sostenibile e di qualità. Altrimenti giochiamo solo a birilli, a spargere illusionismo. Prima i fatti, poi gli annunci. (L.Cor.)

Post Scriptum – Ecco sia dichiarava per annunciare la nascita dell’Associazione ristoratori:

Il presidente dell’Associazione ristoratori Angelo Ingrao

“Dice il presidente Angelo Ingrao. Da anni si era già formato un gruppo di Ristoratori che faceva parte dell’Associazione Albergatori di Pietra Ligure, oggi a seguito di nuove condizioni ed esigenze di mercato, è divenuto indispensabile che i nostri ristoratori, si unissero per creare un gruppo ben definito, radicato e collocato su tutto il territorio, capace di disporre di un proprio supporto e di una forte rappresentanza che possa anche colloquiare a tutto tondo con l’Amministrazione e le altre realtà territoriali, con le quali auspichiamo una seria e costruttiva collaborazione”.

“L’enogastronomia costituisce uno degli asset strategici su cui l’amministrazione comunale ha deciso di puntare per dare vita ad un turismo delle esperienze che possa far crescere l’economia del territorio – commenta l’assessore al Turismo Daniele Rembado – La nascita di un’associazione tra gli operatori di questo specifico settore, con cui poter dialogare e confrontarsi, non può che rappresentare un fattore molto importante per la città e per l’intero comprensorio” (vedi anche il video……).

 

 


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