Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La lettera / L’entroterra affidato ai ragazzi
ultimi ‘ambasciatori’ di non solo mare
Il saggio esempio del Cai di Loano


Dopo aver trascorso primavera e inizio estate (per noi è iniziata ?) con tanti bambini dalla scuola materna alle superiori, ho fatto qualche riflessione senza pretese, né salire sul pulpito. Spero possa essere da testimonianza al vostro interessante blog on line. Anni fa c’era una serie di libretti con la dicitura “Lo spettacolo è l’entroterra”, tra l’altro, molto ben fatti, e gli uffici turistici li distribuivano a piene mani ai turisti stranieri e nelle varie fiere europee (workshop) per far conoscere la bella Liguria dei paesini e dei borghi sparsi, dalla prima collina alla montagna.

L’iniziativa era molto invitante, forse tutti quei luoghi non li conoscono nemmeno gli abitanti costieri. Capita, per fare un esempio tra i tanti, che i bambini di Savona non abbiano mai visitato Seborga o Toirano, però sono stati in Spagna e in Grecia, in Trentino e magari a Londra, Parigi.

Eppure gli ‘ambasciatori’ dell’entroterra Ligure – Piemontese dovrebbero essere proprio i bambini, gli adolescenti. Ma nelle scuole non si fa geografia e storia del luogo dove vivi, dove in gita si va a Milano, Firenze, Roma, però non si conosce la Pigna di Sanremo o i vicoli storici di Genova.  C’è l’infarinatura di piatti tipici, della cucina povera dei nostri vecchi ne hanno solo sentito parlare ben che vada. Il fast-food è di gran moda e non vogliamo essere da meno dei cittadini europei che non possono vantare la nostra storia, né vivere tra mare – monti.

Al rifugio Pian dell’Arma (Caprauna, provincia di Cuneo) arrivano molte scolaresche, quasi tutte Liguri e si sorprendono di trovare montagne e paesaggi alpini così vicini a casa, luoghi ricchi di tradizioni non solo sconosciute a loro, anche ai genitori e agli stessi insegnanti. Questi bambini molto tecnologici non hanno il benché minimo senso dell’orientamento e la conoscenza della loro Regione. Non hanno conoscenza dell’entroterra, del suo passato ora glorioso, ora triste, ma ricco di testimonianze che vengono da lontano, molto lontano nel tempo. La conoscenza dei luoghi e della storia locale è quasi sempre molto approssimativa.

Quando i bambini sono più piccoli eccoli salire fin da noi con i genitori i quali ammettono candidamente di non conoscere la Valle (da cui discendono), di non sapere dell’esistenza di un sentiero che attraversa la Regione (Alta Via dei Monti Liguri), di non aver mai sentito parlare di certi paesini, spesso circondati da borgate e si meravigliano di quanto sia affascinante questa o quella zona, loro che in montagna vanno chissà dove… in vacanza o per sciare.

Come fanno questi ragazzi – e una volta diventati adulti  – a diffondere tutto il ‘carisma’, il fascino nascosto della Liguria ? Farsi ‘ciceroni’ verso potenziali turisti dell’entroterra, raccontare quella natura che non sia solo mare (tra l’altro, cementificato e mortificato). Quei giovani potrebbero essere i nostri migliori ‘ambasciatori’ della promozione turistica, del nostro territorio montano. A loro si debbono dare le conoscenze, impegnandoci tutti insieme con un programma serio e duraturo – una scaletta programmatica da rispettare con puntuali verifiche -; portarli in giro per rendersi conto, far leggere e studiare tutta la bellezza della terra ligure – piemontese.

Marina Caramellino nella cucina del rifugio prepara i ‘sciancui’

Pensate un po’ se è più importante sapere la configurazione e l’estensione di chissà quale Stato, ma non sapere e non vedere quel che c’è a mezz’ora di auto da casa nostra. Non essere andati in bicicletta sulla collina di Laigueglia o a passeggio sulle alture di San Lorenzo al Mare, oppure ammirare i forti di Genova. Be! Si salvano fortunatamente le Manie, non a caso, con le Cinque Terre mete predilette in tutti i mesi dell’anno, meglio se in bassa stagione, soprattutto da un segmento di stranieri medio alto.

Basterebbe la buona volontà per inserire la materia di studio nei programmi scolastici, per sensibilizzare le famiglie ad abbondare il super supermercato alla domenica; andare su e giù per mulattiere, i sentieri, tra acqua di fonte e fruscio di foglie con aria salubre, una flora ricchissima, un ambiente non inquinato da micidiali polveri sottili; su e giù per carruggi, le balconate, i ruscelli, i panorami dell’entroterra sempre più abbandonato a se stesso, nonostante a parole tutti lo invochino e lo decantano. La promozione  turistica e culturale avverrebbe quasi da sola e avremo un futuro di adulti meno stressati, più orgogliosi di vivere in un meraviglioso paese capace di fare davvero la differenza rispetto al resto del pianeta. O forse il mio è soltanto un sogno irrealizzabile ?

Marina Caramellino (gestore del Rifugio Pian dell’Arma di Caprauna)

IL BUON ESEMPIO DI LOANO

La sezione del Club Alpino di Loano è un’isola felice, una eccezionale ‘Ferrari’ del buon esempio. Ha raggiunto 23 anni l’iniziativa ‘Loano. Non solo mare…‘. Escursioni ogni giovedì  nell’entroterra, soprattutto montano ed oltre. Escursioni gratuite, guidate e praticabili da quanti hanno un discreto allenamento a camminare in montagna. Per i non soci del Cai è obbligatoria l’assicurazione nominativa infortuni da sottoscrivere telefonando ad una addetta, entro le ore 12 del giorno precedente all’escursione. Si inizia a gennaio per arrivare fino  alla vigilia di Natale. Uno spaccato non comune nelle città di mare, soprattutto con una continuità, una costanza, una dedizione che ha via via incrementato il numero dei partecipanti al punto da superare una ragionevole quota organizzativa. In gran numero pensionati, di ogni estrazione sociale e culturale, donne uomini, non solo di Loano. C’è chi arriva da Imperia o da Savona per citare due estremità. Una scelta di mete oculata e studiata  sulla base dell’esperienza e delle conoscenze di promotori, per tutti una

L’esperto camminatore ed animatore di Loano non solo mare, Beppe Peretti, vive a Toirano, è l’anima del gruppo
Battistino De Francesco tra gli artefici e le memorie storiche del Cai e Amici del Carmo, assiduo a Non solo mare

riconosciuta eccellenza quale è Beppe Peretti, mitico e benemerito personaggio di Toirano e oltre il comprensorio loanese. Vulcano di idee ed esperienze da camminatore. Con lui figure e memorie storiche della città, di come eravamo, spesso testimoni dei 50 anni del rifugio del Monte Carmo, dell’esordio di Non solo mare… inizialmente con due escursioni settimanali, mercoledì e giovedì, giorni in cui non si praticava la caccia ai cinghiali, quando i promotori si contavano con Battista De Francesco, Gilli, Scarmagnani, Elisa Boitano, Chiola, Bertone, Bruzzone, Zunino.

Dal dire al fare, mai è così azzeccato. Un’azione, un invito a scoprire i più affascinanti paesaggi e natura dell’entroterra, ricco di antichi borghi e piacevoli sentieri  che attraversano una bellissima ed unica macchia mediterranea. C’è la testimonianza dei botanici, dei biologi, degli storici. Percorsi naturalistici che si alternano a quelli artistici, toccando boschi, vallate, grotte, anfratti, rocche, cappelle, rifugi, chiese e musei.  Competenza e passione  che fanno di Loano non solo mare un ‘modello di vita e di civiltà contemporanea che meriterebbe una visibilità ben maggiore, anche televisiva, rispetto ai pur utili annunci sui media locali. Ad iniziare dal servizio pubblico della Rai, fino a Mediaset, a La 7. Loano città pilota e di mare che, grazie a Non solo mare, è cresciuta, si è fatta giudiziosa, curiosa ed istruttiva, alla scoperta di ciò che spesso resta nell’ombra, ammirato, conosciuto, apprezzato pur sempre da una minoranza.

DA IL SECOLO XIX DEL 26 LUGLIO: ENTROTERRA RICCO DI RISTORANTI E B&B

MA ADESSO SERVE UN SALTO DI QUALITA’.

I SINDACI: MANCANO UNA REGIA  E UNA PROMOZIONE COMUNI

IN AUMENTO GLI AGRITURISMO CONDOTTI DA GIOVANI

Trucioli prende lo spunto da una dichiarazione di un operatore turistico che ha le carte in regola e le competenze per un’analisi della situazione ed un testimonianza sul campo.  Luigi Negro, una lunga esperienza dalla gavetta a direttore di Grand Hotel fino all’amore per il proprio paese natale, Cenova di Rezzo dove ha realizzato un hotel ristrutturando magistralmente antiche case in pietra vista. Il corrispondente giornalista, valente e buon conoscitore della vallata e realtà di mare, Ino Gazo, ex insegnante, ha soltanto omesso di ricordare che l’hotel Negro è rimasto l’unico esercizio alberghiero e della ristorazione, in Valle Arroscia, presente sulla prestigiosa Guida Michelin (150 mila copie), diffusa e ‘visitabile on line’ in tutto il mondo, seguita da una fascia alta di clientela, nella consultazione del prodotto turismo e gastronomico. L’hotel Negro di Cenova citato da quasi 30 anni con questa descrizione: “….albergo  classico. Armatevi di pazienza e un po’ di attenzione per arrivarvi ma alla fine se cercate una vacanza immersa nella natura e nel silenzio troverete qui il vostro indirizzo: sulla sommità di un borgo medioevale, le camere sono semplici e la conduzione famigliare. 12 camere…..”.

Ebbene mentre i sindaci interpellati continuano la vecchia litania del “….ci vorrebbe, bisognerebbe…serve una sinergia della valle….” come se fossero arrivati ieri (il geom. Alessandro Alessandri è al suo terzo mandato ed è il presidente dell’Unione dei Comuni della valle da alcuni anni), l’orgoglio e la coerenza di Luigi Negro titolare dell’omonimo hotel la traduce con questa dichiarazione stampa: “Siamo qui da 30 anni. E resistiamo nonostante  la burocrazia, le spese, il raddoppio dell’IMU e la mancanza di cura  dei sentieri che sono il clou della nostra offerta turistica. Non ci sentiamo difesi, nessuno, dico nessuno, ci da un mano “.

E chi sa perchè restando in alta Valle Arroscia a Mendatica uno dopo l’altro, negli ultimi anni, hanno chiuso l’unico albergo con ristorante e bar, l’unica pizzeria – bar, l’unica macelleria aperta nei fine settimana e festivi, senza contare le chiusure più avanti negli anni: un albergo- ristorante – bar a Monesi di Mendatica, un albergo – ristorante – bar a San Bernardo di Mendatica, a Mendatica c’erano tre negozi di alimentari, una panetteria, tre macellerie, due calzolai, ma andiamo agli anni ’50, con altri tre alberghi con trattorie che avevano cessato l’attività. La Riviera invece ha moltiplicato per 100 i bar, pizzerie, ristoranti, attività commerciali, persino calzolai e sarti sono tornati di moda. Eppure c’è una parte della politica al potere che un giorno sì e l’altro pure sale in cattedra a difendere i ‘poveri stabilimenti balneari minacciati dalla Bolkestein’, in cattedra per ‘difendere l’edilizia in crisi‘ come se di cemento e mattone non ne sia già stato ‘distribuito’ abbastanza. Semmai occorrono strumenti per riqualificare, con incentivi veri, il patrimonio edilizio in gran parte abbandonato dell’entroterra montano, dando ai Comuni, con bilanci alla canna del gas, la possibilità di incassare almeno gli oneri di urbanizzazione che, sempre in Riviera, nonostante abbiano raggiunto soglie ragguardevoli, continuano ad incentivare costruzioni, ricostruzioni, aumenti di volumi, cambi di destinazione d’uso (in particolare da hotel a seconde case), ma anche magazzini e volumi agricoli o artigianali che diventano vani abitabili.

L’assessore all’Urbanistica, Marco Scajola, al primo anno del suo esordio, a Pornassio, aveva annunciato che ‘finalmente la Regione Liguria avrebbe varato strumenti ed aiuti concreti, snellimento, per rimettere in modo l’edilizia’. Con quali risultati ? I sindaci perché tacciono ? Bisogna sempre rassegnarsi a brontolare ? Che serve dichiarar,e  come ripete alla noia il sindaco Alessandri: “Bisogna puntare sulle piccole aziende ricettive a conduzione famigliare, più snelle sotto il profilo fiscale….”. Anche a Pieve di Teco, ‘capitale della valle’, è rimasto un unico antichissimo albergo, il più datato della Liguria, tra i più vecchi d’Italia (di cui trucioli ha già scritto), gestito da un anziano spinto soprattutto dall’amore per il paese e un’attività iniziata dagli avi e portata vanti dalla mamma. Non meriterebbe, forse, più considerazione a partire dall’amministrazione comunale ? Quali sono i benefici e gli incentivi ? Come quelli ‘enunciati’ dal ‘testimonial’ Luigi Negro ?

CARO ENTROTERRA BISOGNA ESSERE FIDUCIOSI E OTTIMISTI !

I media imperiesi hanno informato i loro lettori che tre progetti del Gal, per 4 milioni di euro, già pronti rilanceranno e promuoveranno l’entroterra. Chi ha deciso di trasferirsi sia fiducioso ed ottimista. Lo strumento di rilancio, leggiamo, è nelle buone mani (Gal Riviera dei Fiori, anche se ormai i fiori  non rappresentano più la prima o seconda industria della provincia e anche quanto a biglietto da visita è più facile trovare passeggiate e piazze fiorite e Merano, in località della Svizzera turistica, Montreux per citare un nome o lungo i borghi della Mosella in Germania) che ha a disposizione contributi europei per 4 milioni. Una volta tanto i ‘nemici’ dell’Unione Europea non dovranno polemizzare. Si tratta di un finanziamento  tre bandi con partenariati pubblico – privati.  Il neo presidente  del Gruppo di azione locale (Gal) è Franco Ardissone, espressione del socio privato Confcoltivatori. Già approvate le ‘manifestazioni di interesse per alcune iniziative espresse dai soci. Uno propone il recupero dei pascoli per lo sviluppo dell’allevamento, la tutela ambientale e lo sviluppo dei servizi turistici. Vice presidente del Gal, Gabriella Fenoggio cella Coltivatori Diretti. Per il settore silvo pastorale sono disponibili 300 mila euro. Il bando più vitale per tutto l’entroterra ponentino, ha spiegato Ardissone,  riguarda gli uliveti ed il suo indotto. La disponibilità è di 925 mila €. 50 mila euro sono destinati  alla divulgazione di soluzioni tecnologiche per l’acqua derivante dalla frangitura delle olive. I tempi dell’erogazione dei fondi ? Saranno vagliati nel 2019 da un’apposita commissione e prendere subito il via. Un grande impegno e responsabilità per Ardissone,  Marco Benedetti, Roberto Aprosio,  Giuseppe Boeri, Chiara Bregolin, Enrico Lupi, Fulvio Gazzola, Giuliano Maglio (sindaco di Montegrosso Pian Latte e tecnico del Comune di Pieve di Teco), Giovanni Valenzano.

TURISMO SULLE ALPI LIGURI: ECCO FONDI (1 MILIONE E MEZZO)

PER RIQUALIFICARE IL PAESAGGIO E LE AREE VERDI

Chi segue le cronache locali e Imperia Tv avrà appreso che grazie ai buoni risultati dei flussi turistici in provincia di Imperia (+ 3, 4% per arrivi e 5,8& presenze, ma non ci dicono cosa accade nell’entroterra) ben tre assessori Berrino, Giampedrone e Scajola, hanno annunciato due bandi per un milione e mezzo di euro del Fondo strategico regionale per i Comuni che hanno aderito al Patto per il turismo.  Si tratti, dice Berrino, di finanziamenti a fondo perduto per i comuni sotto i 5 mila abitanti, necessari per implementare e migliorare l’offerta e l’accoglienza turistica del territorio. I due bandi sono rivolti  a Comuni che prevedono  e presentono domanda per interventi da un minimo di 120 mila € ad un massimo di 150. Una somma di 300 mila € è destinati ai piccoli Comuni dell’entroterra montano per interventi tra 30 e 100 mila euro.


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