Una storia senza fine quando sono in ballo nel Bel Paese cause civili. Trucioli.it aveva rispolverato la storia ‘dimenticata’ dell’incendio che distrusse il capannone che ospitava il ‘museo laboratorio’ del carnevale loanese. Ebbene ora è la volta del giudizio in appello dopo la pronuncia del tribunale di Savona. Il Comune deve anticipare il contributo unificato che comporta una spesa di 1,138 € e l’affidamento della sua tutela all’avv. Stefania Poggi. Un’altra causa ed un’altra grana da ‘debiti’ fuori bilancio, alcuni siparietti inediti e la segnalazione alla Corte dei Conti per ‘omesso intervento in autotutela’. Con il Comune condannato a pagare ad una loanese quasi 15 mila € su disposizione del giudice. Leggi anche: il Comune vince la causa, ma il privato non paga avvio della procedura esecutiva. Leggi infine: arriva l’edilizia sociale ai Mazzocchi . Da ultimo Loano sarà la sede del Centro Federale di Alta Specializzazione per la Vela.
Ultima ora: A Loano accordo tra il Comune di Loano e la FIV (Federazione Italiana Vela) per il Centro Federale di Alta Specializzazione per la Vela a Loano. Presentato ed inaugurato venerdì 4 agosto, alle 12, presso il Centro Federale Vela, piazzale Pescatori, Marina di Loano, da Luigi Pignocca – Sindaco di Loano, Francesco Ettorre – Presidente Federazione Italiana Vela, Alessandra Sensini – Vicepresidente CONI, Remo Zaccaria – Assessore Turismo, Cultura e Sport, Gianni Andrea Belgrano – Presidente I Zona FIV, Marco Cornacchia, Direttore Marina di Loano e Ciccio Rossi-Vice Presidente Sportivo – Circolo Nautico Loano.
Il Centro Federale di Alta Specializzazione per la Vela, un’area sportiva permanente in cui saranno ospitati raduni collegiali, seminari e corsi per gli atleti e per il personale tecnico della FIV, regate nazionali e internazionali ed eventi finalizzati a promuovere la vela. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del centro federale è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Comune di Loano, la FIV e la Marina di Loano. Grazie a questo accordo Loano ospiterà il primo dei centri di alta formazione federale che la FIV intende aprire sul territorio nazionale.
LA CAUSA IN TRIBUNALE – La controversia ‘carnevalesca’ è ormai vecchiotta, ma non per la giustizia italiana. Vede su fronti opposti il Comune, il Gruppo Valle Impero srl, in liquidazione, la società Eucalipto srl, già con sede a Loano, l’Associazione Promozione Sociale Vecchia Loano e Unipol-Sai assicurazioni di cui l’ente locale ha polizze di copertura in atto. Il tribunale di Savona, nell’ottobre 2016, ha emesso una sentenza che però non è stata accettata dal Gruppo Valle Impero in ordine ai danni da pagare conseguente all’incendio del vecchio capannone, con strascichi polemici anche in merito al materiale infiammabile che sarebbe stato lasciato in abbandono ed utilizzato per la realizzazione delle maschere e dei carri allegorici. La sociatà ‘Valle Impero’ rappresentata da Angelo Tauro, con l’avvocato Ruggiero, nonchè Fulvio Graziotto del foro di Imperia, hanno appellato la sentenza di primo grado sia contro Eucalipto, sia l’Associazione Vecchia Loano e l’assicurazione del Comune (UnipolSai).
Il Comune, con la dirigente del Servizio Affari Legali, Rosetta Barbuscia, ha affidato alla loanese avvocato Stefania Poggi di costiturrsi in giudizio, anticipando le spese di causa pari a 1.138 euro.
Piuttosto singolare invece la controversia in cui il Comune di Loano si è ritrovato a dover pagare con somma urgenza la somma di 14.898 € a Felicina Valle, 85 anni, residente in via della Rimembranza. Breve cronistoria, L’8 giugno 2015 la Polizia Municipale ‘accerta che la signora Valle violava il regolamento Cosap in quanto persona sconosciuta per conto della suddetta occupava abusivamente in viale della Rimembranza 2 (angolo via Aurelia dove si trova il negozio di biciclette Anselmo e che si era rivolto all’avvocato Giuseppe Rembado ) per un’area di 5X3, tramite reti metalliche di recinzione, senza averne titolo”.
La signora Valle, vedova Zunino, proponeva scritti difensivi e sulla scorta del verbale, il dirigente del Servizio Tributi adottava l’ordinanzan (14 agosto 2015) con la quale ordinanava l’immediato sgombero dell’area e la messa in pristino dei suoli e dello spazio. Il giornale on line più amato dai loanesi (IVG.it) dava il dovuto risalto alla querelle tra i due privati, con l’intervento dell’amministrazione comunale. Il modestissimo trucioli.it consigliava alle parti di affidarsi al buon senso evitando spese che alla fin fine rischiavano di ricadere sull’ente pubblico o su cittadini verso i quali è sempre bene insegnare la ‘pace’ piuttosto che le ‘liti’. Invece si è andati avanti.
La polizia locale comunicava agli uffici competenti che “ignoti avevano nottetempo rimosso le reti metalliche e ripristinato lo stato dei luoghi”. E qui un’altra sorpresa, si legge infatti negli atti del Comun: “…Del tutto inaspettatamente, in data 10 novembre 2015, la signora Valle proponeva ricorso al Tribunale di Savona contro l’ordinanza chiedendone l’annullamento ed il tribunale con ordinanza del 27 gennaio 2017, sebbene sia stato accertato che l’area non appartenga alla signora Valle, sostenendo che il Comune non costituito (pare però avesse chiesto un parere legale, pagato 800 euro e rinunciando all’autotutela ndr) non abbia fornito prova dell’esistenza della servitù, ha annullato l’ordinanza di sgombero dell’area datata 14 agosto, ha dichiarato il Comune tenuto a rifondere le spese legali e di giudizio, oltre il CTU E CTP, causando di fatto un debito fuori bilancio “. A trucioli.it risulta che a seguito dell’accaduto sia stato inviato un esposto alla Corte dei Conti.
ATTI ESECUTIVI CONTRO LA SOCIETA’ PARIMS SRL CON SEDE A LOANO DI PROPRIETA’ DI PIERO PIAVE
Il 20 novembre 2013 la giunta comunale autorizzava il sindaco a costituirsi in giudizio al Tar Liguria per resistere contro il ricorso promosso da Piero Piave quale amministratore unico della Parism srl, sede a Loano, rappresentato e difeso dall’avv. Mauro Vallerga del foro di Genova. Il ricorso era volto ad ottenere l’annullamento, previa sospensione, di due ordinanze dell’aprile 2013 con le quali il Comune , Dirigente settore Territorio e Demanio, ordinanava a Deodato Reghin, quale responsabile della società proprietaria e committente, di provvedere alle demolizione delle opere abusive e ripristino dei luoghi. Il 5 maggio la prima sezione del Tar, con sentenza, dichiarava improcedibili il ricorso e le istanze, condannava la Parim alle spese di causa sostenute dal Comune, liquidandole in 3 mila euro, oltre accessori di legge, per complessivi 3806 euro. Non avendo provveduto è seguita la messa in mora e ore si provvede al ‘esecutare’ il debitore dopo aver provveduto a registrare la sentenza, con un’ulteriore spesa di 200 euro.
LA GIUNTA HA DESIGNATO LA FUNZIONARIA RESPONSABILE DELLA PROCEDURA DI RECLAMI- MEDIAZIONE ATTI TRIBUTARI
E’ stata affidata alla dr.sa Arianna Gallina, in qualità di funzionario dell’Area economico- Finanziaria e funzionario responsabile IUC, l’esame dei reclami e proposte di mediazione, al fine di evitare che gli addetti al Serviio Tributi che risultano responsabili di procedimento per l’istruttoria e l’emissione degli avvisi di accertamento, siano anche responsabili della mediazione. reclamo degli atti medesimi. Tra le sue competenze oltre ai poteri di attività di mediazione, avrà anche la rideterminazione della pretesa tributaria, come previsto dalla normativa.
COSA PREVEDE LA NUOVA VARIANTE AL PRG DEI COMPARTI MAZZOCCHI E TREXENDE
Il Consiglio comunale, con la sola assenza della geologa Luana Isella,( vice presidente della Provincia) 13 voti favorevoli della maggioranza e degli esponenti del Pd, Giovanni Siccardi e Giulia Tassara, e tre astenuti (Gervasi, Oliva, Mel), ha dato il proprio assenso alla prosecuzione dell’iter di Piano particolareggiato per la “riqualificazione urbanistica dei comparti Mazzocchi e Trexende, costituiti dagli elaborati predisposti dall’arch. Silvia Raselli di Albenga e dal geom. Michele Colasante di Pietra Ligure.
L’iter inizia nel 2012 quando la società Matrix Srl, tramite il suo legale rappresentante, Silvano Rosso, presentava domanda per l’approvazione del piano particolareggiato in variante al piano regolatore. Non sappiamo quante siano le varianti al piano adottate in questi anni, certamente non sono poche, né insignificanti, eppure da Palazzo Doria si continua a tenere bloccato il nuovo Puc peraltro ormai vecchio. Basti pensare alla nefasta sorte dell’Aurelia Bis e di una vecchia Aurelia costantemente intasata, tra le più difficoltose nell’attraversamento della Riviera, a danno di tutti gli utenti, dell’economia, dei tempi dei pullman di linea. Loano che all’incrocio dei Cappuccini deve far fronte al traffico di Boissano (nell’estate triplica e anche più gli abitanti), in parte al traffico della frazione Verzi e alla presenza, a monte, dei due maggiori insediamenti alberghieri della Liguria (Loano Due e Ai Pozzi). Una paralisi che si riverbera sulla qualità della vita, sull’inquinamento da polvere sottili, sull’ingolfamento delle arterie a valle e a monte, aggravato dai passaggi a livello che per almeno dieci anni resteranno tali in attesa dei binari a monte. A questo si aggiunga che negli anni sono aumenti almeno di qualche centinaio i nuovi appartamenti conseguenti a ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni con cambi di destinazione d’uso. Insomma si è continuato a gonfiare gli insediamenti umani e gli spazi pubblici sono sempre gli stessi, dalla rete viaria, al verde, ai parcheggi. Tenendo anche conto che il Comune come avviene ovunque in Riviera privilegia la monetizzazione dei parcheggi nel computo degli oneri urbanistici. Senza dimenticare che le migliaia di ‘passaggi pedonali’ sull’Aurelia, soprattutto per chi raggiunge da monte il centro storico – salotto commerciale, il lungomare, le spiagge, finiscono per rallentare il traffico già semiparalizzato per le cause descritto. Aurelia che, contrariamente al lontano passato, non è più presidiata da vigili almeno in un paio di punti nevralgici, neppure in occasione del mercato settimanale ed eventi. A farne le spese sono gli automobilisti ed il sistema viabile che non è da paese civile.
Il consiglio comunale ha preso atto che era stata presentata un’osservazione al progetto dei privati, era stata esaminata e trasmessa alla Regione che ha condiviso l’intervento urbanistico nel suo complesso “a condizione che venissero rivisti gli edifici residenziali…che la società Matrix ha recepito e condiviso le prescrizioni richieste dagli uffici regionali…la regione Liguria dava altresì atto che le modifiche progettuali delle altezze dei fabbricati richieste al fine di garantirne un miglior inserimento ed una maggiore coerenza rispetto all’edificato esistente di matrice storica limitrofe ai lotti di intervento, erano state recepite…nonchè le richieste di modifica della convenzione attuativa di realizzare direttamente la quota di Edilizia Residenziale Pubblica, in luogo della monetizzazione della stessa….Comune e Matrix si accordava per assolvere l’obbligo di prestazione di ERP, senza alcun onere per il Comune, di nuovi alloggi nella misura del 10 per cento del volume urbanistico residenziale in progetto nel comparto Mazzocchi…pervenendo così a realizzare un volume aggiuntivo rispetto alle originarie previsioni di Piano e di conseguenza il Comune procede alla modifica della convenzione per gli aspetti dell’edilizia sociale”.
Dopo le case Fanfani sarebbe il primo intervento di edilizia sociale nella storia di Loano e che provocò negli anni ’80 una dura presa di posizione dell’allora parroco di San Pio X, don Alessandro Ranoisio che anche sul bollettino parrocchiale Il Cupolone scrisse dei bisogni di casa per le giovani coppie e le classi meno abbienti e denunciava il clima di disinteresse della classe politica dirigente locale”. Uno scontro che lo portò alle dimissioni e al ritorno nella sua Dolcedo, paese d’origine. Manco a ricordarlo non eravamo in molti dalla sua parte e a sostenerlo non solo a parole. Come sia andata a finire ormai non interessa più a nessuno.