Una presenza inattesa ed emozionante alla suggestiva cerimonia inaugurale. C’era Maria Fantoni, classe 1935, l’ultima abitante di Cascina Porro. Aveva 12 anni quando con papà e mamma, due sorelle, un fratello, pastori e agricoltori, si trasferirono in questo ‘ maso ‘ a 700 metri sul mare. “Di sera vedevamo la Lanterna di Genova”. Una struttura in pietra vista sorta a meta del 1800 ad opera della famiglia Porro, proprietari terrieri di Ranzi quando era Comune. Oggi un’altra tappa storica per un sogno che si è avverato. La trasformazione in rifugio escursionistico affidato, con appalto, ad una giovane coppia di Loano: Marta Spiaggia e Luca Ferrigno che saranno operativi da sabato 10 giugno. Tra acquisto dell’immobile, circondato da 40 mila mq di terreno, ristrutturazione ed arredi vari, sono stati impegnati 550 mila euro, in parte finanziati dalla Comunità Europea. Nel conto un mega furto di grondaie di rame e danni seri all’intelaiatura del tetto.
E’ toccato al brillante sindaco di Giustenice, Mauro Boetto, 53 anni – coordinatore tecnico sanitario Asl 2, diploma di Laurea Magistrale Specialistica in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Diagnostiche all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, votazione di 110/110 con lode discutendo la tesi sperimentale “Dipartimento integrato dei Servizi Diagnostici…” – fare gli onori di casa, oratore ufficiale e cicerone per l’occasione. L’unica vistosa pecca ? Non c’è stata la benedizione religiosa, non certo per paganesimo.
L’ACQUISTO DELLA CASCINA PORRO NEL 1956 – Era il 1956 e il Comune decide di acquistare la cascina e l’area circostante per 1 milione 400 mila lire dai Porro di Ranzi. Negli anni ’60 si procede a dare in affitto il rustico e i terreni per 60 mila lire annue.
LA DELEGAZIONE SPELEOLOGICA LIGURE – Era il marzo 1983, la delegazione speleologica ligure presenta al Comune di Giustenice una proposta di ristrutturazione per la costruzione, nella Cascina Porro, del secondo centro speleologico nazionale ai “fini di creare un polo ricettivo a supporto di attività didattiche, escursionistiche e speleologiche”. Il sindaco rivela, almeno per molti cittadini, una realtà inedita. ” Sul territorio di Giustenice sono presenti due delle più belle grotte naturali della Liguria, Scogli Neri e Buco delle Conche“. Un tesoro da far conoscere, promuovere.
IL COMPIANTO SINDACO DAMIANO VALLE CHE FU SEGRETARIO PROVINCIALE DC – Boetto ricorda che nel febbraio 1985, con sindaco Damiano Valle, viene richiesto il primo finanziamento per lavori di ristrutturazione grazie al contributo di 120 milioni di lire della Regione Liguria, altri 40 milioni dalla Comunità Montana del Pollupice. Nel 2003 per la cascina arriva una nuovo finanziamento di 395 mila euro, cifra che fa parte del “Progetto recupero Docup 2000-2006 che vede coinvolte altre strutture escursionistiche a Orco Feglino, Magliolo e Pian dei Corsi, per una erogazione complessiva (quattro interventi) di 1.540.9981 €.
I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE – Per il recupero ai fini abitativi della Cascina Porro si impegnano il Comune di Giustenice, Comunità Montana del Pollupice (ora ex), Regione Liguria, Unione Europea con il supporto della Delegazione Speleologica Ligure e della Provincia di Savona. Lavori che si protraggono nel tempo, impegnano diverse ditte anche in subappalto e terminano nel 2o11. Il sindaco Boetto ricorda che tra fine 2014 e primi mesi 2015 “la cascina Porro è tornata nella piena titolarità del Comune dopo aver concluso tutte le pratiche istituzionali e l’iter burocratico con la Regione Liguria durato oltre 10 mesi”. E’ seguito il bando di assegnazione. Alla prima gara si era presentato un solo concorrente, ne è seguito un secondo con quattro domande, il primo classificato si è ritirato dopo alcuni mesi e da qui la scelta del secondo. I coniugi Marta e Luca Ferrigno, tre figli; lui un’esperienza in cucina e poi in attività commerciale, lei cameriera in locali di Loano. “Per noi si avvera un sogno – dice Luca che come tanti
giovani si è fatto tatuare senza risparmio gli arti superiori ed inferiori : “Per toglierli mi costerebbe assai di più di quanto ho pagato, purtroppo sono mode…” – . L’esperienza ? “Ho già fatto un po’ di gavetta in cucina, la passione c’è, mia moglie ha la sua pratica del mestiere. Purtroppo proprio in questi giorni abbiamo avuto dei contrattempi in famiglia e con la nuova cucina, non funziona e va sostituita”. Per rallegrare il pomeriggio inaugurale ed allietare i commensali che sono arrivati quassù, chi in auto (c’è un ampio parcheggio, gli ultimi quattro chilometri di strada sterrata e polverosa), in moto, a piedi, si è pensato ad un’orchestra in piena regola. Il consiglio, manco a dirlo, è sicuramente di non sposare intrattenimenti musicali in mezzo a madre natura ed ai suoi ‘rumori’ naturali. Non è un mistero quanto sia importante il relax di chi sceglie i monti, i boschi, la campagna. Non a caso chi si lamenta della musica sulla Riviera by night, viene invitato a ‘trasferirsi in montagna’. Un errore da non ripetere se si vuole attrarre i veri ‘amici della montagna e delle escursioni nel verde, cultori della natura’
GLI IMPEGNI ELETTORALI MANTENUTI – Il sindaco Boetto non ha rinunciato a far presente che “valorizzazione e utilizzo della Cascina Porro, delle sue risorse, erano stati inseriti nel programma elettorale della lista ‘Uniti per Giustenice’. Per valorizzare e potenziare la rete escursionistica, la riqualificazione del territorio che fa riferimento alla Cascina Porro, creando nuove opportunità di lavoro nella cascina stessa e nell’indotto del turismo outdoor “. C’è da dire che anche Giustenice non deve commettere lo sbaglio di lasciare in balia di se stesso proprio l’outdoor che, come dimostrano nuove recenti polemiche, deve essere disciplinato contro ‘l’invasione selvaggia’. E’ vero che i boschi sono di tutti, ma i rombi dei motori non fanno parte dell’habitat, e tantomeno rovinare i sentieri magari realizzati grazie all’opera di volontari che ne curano pure la manutenzione. Vale a dire utile una disciplina in cui il territorio sia usufruito con regole precise per i camminatori, il trekking, le due ruote siano esse a pedali, sia a motori.
I boschi, i monti non devono essere trasformati in piste, i fruitori non devono danneggiarsi a vicenda a discapito proprio della valorizzazione auspicata da tutti. Giustenice dovrà, ad esempio, mettere regole per chi raggiunge Cascina Porro: polvere e pedoni, anziani e bambini costretti a respirare le nuvole di polvere che impregnano l’aria e ricoprono la flora non sono il massimo per polmoni e salute. Da qui l’esigenza di una regolamentazione che non penalizzi, ma non ignori cosa significa turismo verde, in mezzo alla natura incontaminata.
GLI OBIETTIVI CHE IL COMUNE SI PROPONE – Il sindaco ha elencato i principali obiettivi con l’apertura del rifugio. “Offrire una struttura di appoggio ed un buon servizio di accoglienza e ristorazione agli escursionisti in gite, trekking; promuovere l’attività escursionista nell’area e nelle zone contigue, occasione di ricreazione e di conoscenza dell’ambiente naturale, delle sue risorse, della storia e della cultura del territorio, del patrimonio rurale e della gastronomia locale”. E ancora dice il sindaco: ” Favorire e promuovere, con visite e soggiorni, la frequentazione del rifugio anche a fini didattici da parte di gruppi organizzati (scuole, università, scout, centri estivi, gruppi giovanili) in ambito regionale, extra regionale e non solo. Favorire e promuovere, con incontri, visite e soggiorno presso il rifugio, attività di educazione ambientale e di studio, ricerca, campi di lavoro sui temi della montagna e sugli aspetti naturalistici e culturali dell’area e del territorio di riferimento”. Anche per questa ragione il Comune di Giustenice ha stipulato un accordo di partenariato con i Comuni di Finale Ligure, Bardineto,Boissano, Calice Ligure, Calizzano, Orco Feglino, Osiglia, Rialto, Vezzi Portio, la Fondazione Cima, Finale Outdoor Resort
per avviare la collaborazione tra pubblico e privato. Comuni limitrofi “anche perché – fa notare Boetto – sono tutti collegati dall’Alta Via e dal sentiero delle Terre Alte che fa tappa proprio alla Cascina Porro sulla tratta del rifugio Pian delle Bosse al Colle del Melogno”. Non solo, aggiunge Boetto “, “il Comune di Giustenice, insieme ai comuni della Val Maremola e alle varie ASD e associazioni sportive di questo territorio sta implementando il progetto ‘autdoo Val Maremola che potrà ora contare sulla Cascina Porro per molte attività sportive e non “.
Un capitolo quest’ultimo di estrema importanza di contenuti, programmi, aspettative. E’ il caso di rimarcare, per non ritrovarsi a piangere, si fa per dire, quanto sia necessario monitorare con rigore, scrupolo, l’evolversi di quello che possiamo definire ‘piano di sviluppo‘ nel volano della Cascina Porro e del sue potenzialità. Il Comune dovrebbe dare vita ad una commissione ristretta ad hoc di esperti del settore che segua gli eventi. Dopo che si è raggiunto il primo obiettivo, occorre un osservatorio capace di VERIFICARE dati e risultati, indicare se il caso le correzioni. Insomma, non bisogna lasciare soli, alla loro inventiva, alle loro capacità di lungimiranza e pragmatismo, i coniugi Ferrigno. Il rifugio Pian delle Bosse del Monte Carmo può essere di esempio, qui si sono alternati quattro gestori. E solo grazie all’ultima gestione, alla collaborazione fattiva del Cai di Loano tra i più attivi in Liguria e degli Amici del Carmo, si sono finalmente raggiunti risultati e obiettivi di qualità, di attrazione, di produttività outdoor. In un contesto di collaborazione tra pubblico e privato.
QUALCHE PUNTO INTERROGATIVO – Non sappiamo perchè nell’accordo di partenariato siano esclusi Comuni confinanti, Pietra Ligure e Loano. Non sappiamo quali siano le clausole contenute nella gestione con una durata decennale, con possibilità di gestire 25 posti letto – 4 camere di cui una singola, una doppia, più un camerone tipico dei rifugi di montagna con 13 posti lesto, oltre un’altra ala della struttura dedicata al custode. C’è pur sempre l’incognita del rodaggio e della ‘capacità di gestione’ che dipendente unicamente dai coniugi Ferrigno, col presupposto, ripetiamo, che si dia vita ad una corretta e costante sinergia virtuosa con enti ed associazioni. Cosa potrebbe accadere se sorgono problematiche gestionali (capacità di produrre risultati) tenendo conto che i gestori pare sabbiano l’obbligo di trasferire nel rifugio la residenza ? E’ un arma a doppio taglio qualora si dovesse, maluguratamente, come accaduto in altre realtà non lontane, arrivare ad uno sfratto. I tempi lunghi sarebbe una mina vagante per la gestione di Cascina Porro data in affitto alla ragionevole somma di 6 mila euro l’anno. Quanto pagano al Cai i gestori di Pian delle Bosse.
Il sindaco ha fatto bene ad elencare i principi ispiratori delle scelte della sua amministrazione. “Abbiamo cercato di curare – ha detto – non solo la sicurezza, la funzionalità e la salubrità degli ambienti, anche l’estetica, consigli di far trovare un ambiente gradevole, pulito, dignitoso, fino al taglio del bosco fatto lo scorso anno, una forma indiretta di educazione aòl rispetto della proprietà comune ed abbellimento del panorama dell’intero paese e di questa splendida vallata”. Si è persino richiamato al fascino di una stufa a legna o di un caminetto. Boetto non si è nascosto le problematiche di una strada in parte sterrata, di montagna dunque “con i suoi aspetti positivi e negativi”. Da qui però l’esigenza di una opportuna regolamentazione, manutenzione”. C’è pure una pista di atterraggio per elisoccorso. Un cenno alle “Amministrazioni comunali di Giustenice che non hanno creduto nella potenzialità di Cascina Porro, alla possibilità di ulteriore valorizzazione turistica del territorio tale da apportare beneficio, non solo ai turisti, ma alle realtà presenti. Il sindaco ha concluso con un richiamo quanto mai necessario alla “collaborazione e alla professionalità dei gestori chiamati a servire correttamente gli interessi di tutti coloro che vorranno usufruire della struttura”.
ELENCO DEI RINGRAZIAMETI – Dagli uffici comunali che ha nominato uno per uno (‘grazie alle loro capacità e all’impegno certosino’), ai tecnici progettisti e di direzione lavori che si sono avvicendati nel tempo: l’esordio con l’architetto Mario Burlina, il geologo Alessandro Maifredi, l’architetto Marinella Orso, gli ingegneri Moreno Ruffini, Piero Vignola, Giovanni Arnaldi, Giampiero Boccafigli. il geologo Flavio Saglietto. Merita un monumento, ad ascoltare le parole del sindaco, il geometra responsabile del procedimento Marco Zunino, con Marco della Corte e quanti hanno collaborato della Comunità Montana. Zunino non ha potuto essere presente per impegni famigliari. “Quando l’ho sentito al telefono, era commosso, piangeva … avrebbe voluto essere tra noi....”. Una citazione particolare l’ha riservata per Simone, unico operaio su cui può contare il Comune di Giustenice.
Un cenno al fallimento dell’Unione dei Comuni. “E‘ stato uno dei maggiori errori vedere svanire come conseguenza anche i progetti operativi “.
Molto esplicito, schietto, Pietro Paolo Rembado, assessore, cittadino di Ranzi, ultimo presidente della Comunità Montana: “Questa realizzazione è una grande vittoria personale non solo mia, sono certo che riusciremo a portare questo posto sulle stesso livello attrattivo e funzionale di tante strutture blasonate che si affacciano sul mare”. Un particolare saluto agli ‘Amici dei Cai’.
L’INTERVENTO DI STEFANO MAI ASSESSORE REGIONALE LEGA NORD – “Grazie dell’accoglienza, sono stato accolto sorseggiando Nostralino senza solfiti…squisito….i nostri prodotti enogastronomici fanno turismo, importante è fare squadra mentre si intravvede già un futuro meno grigio; il 19 giugno scade un bando per le nuove fattorie didattiche ed avete l’opportunità di inserirvi, c’è inoltre un bando aperto per la sentieristica…”. Quale futuro per la nostra terra del ponente ligure ? Mai, ex sindaco di Zuccarello che aspira al Marchesato e all’indipendenza: “L’Amministratore pubblico deve essere anche un bravo sognatore, essere ambizioso… Fare il sindaco adesso è un po’ da incoscienti visto le difficoltà di reperire risorse…, i sindaci devono tornare a lavorare in squadra. La chiusura della Comunità Montane ha fatto un gran male al territorio…. Tuttavia oggi abbiamo messo in campo opportunità e strumenti finanziari importanti. Comunque lasciatemelo dire, io ho fatto esperienza e fare il sindaco è il lavoro più bello che esiste, lavorando sempre, ripeto, in squadra….”.
IL PERSONAGGIO DELLA GIORNATA – E’ stata una presenza significativa, in onore della memoria. Lei Maria Fantoni ha abitato a Cascina Porro dal 1948. Che dire, avrebbero meritato articoli di cronaca e i riflettori della Tv, invece non si è mai scritto una riga per gli eremiti della montagna di Giustenice. ” Eravamo una famiglia di cinque persone – racconta una lucidissima Maria – si coltivava e si viveva a grano, patate, granoturco, cinque mucche, una ventina di pecore, portavo il latte ogni mattina in paese, un’ora di strada, qualcosetta di più al ritorno, in salita, qui dietro quel muro in pietra avevamo la sorgente….io andavo a scuola a Magliolo e la famiglia inizialmente abitava a Canova, che tempi ! Attorno alla cascina i cinghiali erano di casa, uno poi si era affezionato, veniva a trovarci ogni giorno, ma un bel giorno i guardiacaccia gli hanno teso un agguato e l’hanno ucciso, ero così dispiaciuta. …” Con lei la sorella Michelina, ora defunta, come pure il fratello Luigi, è invita invece l’altra fratello, Adolfo che vive a Verzi di Loano. I Fantoni sono originari di Nisallo, il ramo che abitava a Cascina Porro aveva a capostipite Lorenzo, la mamma era Paolina Pastorino. E’ lungo ed affascinante il libro dei ricordi di Maria Fantoni, cosa significava essere bambini in una casa isolata in mezzo ai monti, senza luce (lanterne ad acetilene), senza bagno, il mitico forno a legna, una unica stufa per scaldarsi, le stalle, il letame per concimare i campi coltivati, i boschi per il carbone, l’aratro.
Sarebbe utile ed interessante un video, da mostrare ai visitatori, con le testimonianze degli ultimi dimoranti di Cascina Porro. I loro racconti a coreografia di un mondo con tre secoli di storia. Una giornata, quella vissuta domenica, che meritava eccome la presenza della Rai e del suo servizio pubblico. Per documentare e testimoniare non la solita passerella di politici, ma un capitolo storico della civiltà di ieri e di oggi. Con i protagonisti di ieri e di oggi. Lo meritava Giustenice, lo meritavano gli abbonati Rai ed i fedeli telespettatori di Rai 3 Regione. Un torto al dovere di informare, al buon senso, alla cronaca vera, all’importanza e alla qualità della notizia.
Luciano Corrado