Il 2 maggio, alle 11,30, sala Giunta, il Sindaco Ilaria Caprioglio ha presentato con grande orgoglio il progetto “della Giunta” riguardante la passeggiata di levante. Grande soddisfazione del sindaco per aver condotto in porto l’operazione passeggiata di ponente e l’operazione Priamar ostello della gioventù.
Il sindaco Caprioglio ha detto che ha avuto numerose riunioni con Gambardella ed altri soggetti, ha ringraziato il presidente dell’Ance Alberto Formento per il finanziamento del progetto della passeggiata di levante redatto dallo Studio 5+1. (Quindi progetto “pagato” dall’ANCE all’arch. Peluffo e non “regalato” dall’arch. Gianluca Peluffo alla città come appare dal titolo del SecoloXIX del 3 maggio 2017! Non sembra essere “corretta informazione” quella del SecoloXIX di spandere titoli erronei! La gente legge quasi solo i titoli, ed un titolo così diffonde, a mio modesto avviso, informazione deformata!)
Il Sindaco Caprioglio ha dichiarato: “Abbiamo ragionato su qualcosa che sia sostenibile per il privato dal punto di vista economico, ma allo stesso tempo non così impattante come il vecchio progetto del porticciolo”, ma ha fatto anche alcune affermazione obiettivamente azzardate, in primo luogo dichiarando che il progetto della passeggiata di levante è un “progetto della Giunta”, in quanto nientepopodimeno che l’arch. Arecco, vicesindaco ed assessore all’Urbanistica, è stato avvisato di questa presentazione all’ultimo momento e sembrava completamente estraneo alla presentazione, addirittura all’invito del Sindaco di sedersi al tavolo accanto al geom. Ennio Rossi ha declinato l’invito. Non ha voluto sedersi accanto a Rossi, si è seduto in posizione defilata, chiaramente a dimostrare la sua contrarietà. Solo un contrasto “personale” od una questione di ruolo usurpato? Assessore all’Urbanistica di “targa” ed Assessore all’Urbanistica di “fatto”?
Altre affermazioni del Sindaco un po’ azzardate sono:
– aver condotto in porto l’operazione passeggiata di ponente: operazione condotta invece dalla Giunta precedente (Di Tullio!)
– che l’operazione Priamar ostello della gioventù sia quell’operazione che darà vita al Priamar!
E ci vuole ben altro cara Sindaco! Non ci carichi di legna verde! Grazie!
In sala erano presenti circa 25 persone, in stragrande maggioranza esponenti dell’Ente Porto, dell’Ance, ed alcuni giornalisti. Oltre al Sindaco, solo Arecco per la Giunta comunale e Daniela Pongiglione per i consiglieri.
Praticamente “nessuno” della Giunta se non il Sindaco Caprioglio ed il vicesindaco Arecco, ma quest’ultimo in grosso evidente imbarazzo, praticamente anche “nessuno” dei Consiglieri se si eccettua Pongiglione.
Al tavolo alla sinistra del Sindaco il dott. Alberto Formento dell’ANCE, l’onnipotente Ennio Rossi, e successivamente l’arch. Peluffo dei 5+1; alla destra del Sindaco i fratelli Paolo Canavese e Rino Canavese.
Dopo la presentazione, il Sindaco invita l’arch. Peluffo ad illustrare il progetto. Documenti “targati” febbraio 2017 !
Per chi volesse “ascoltare” senza nessun filtro, la registrazione completa della mattinata è stata pubblicata all’indirizzo: http://www.ninin.liguria.it/2017/05/02/leggi-notizia/argomenti/mezza-politica-1/articolo/waterfront-vaselina-e-cemento.html
L’arch. Peluffo, così come abitudine degli architetti, ha infiorato la presentazione con tante parolone come “masterplan”, “biglietto da visita di ingresso alla città”, ma ha anche citato “l’interesse degli imprenditori” (ma ben venga, purchè ben coordinato da un piano regolatore “serio” ed adeguato!)
Le slides presentate erano “carenti” di chiarezza e di dettagli, ma alcune cose sono state chiare.
1- la passeggiata è al livello “basso” rispetto all’Aurelia: passeggiata sull’acqua. Ebbene questa passeggiata sarebbe il “molo attualmente mancante” di attracco alle barche da diporto dalla torretta alle funivie. Una soluzione non definita, solo un concetto. Quanto è larga? come è fatta ? Non si sà !
Avendo già visto il progetto della passeggiata di ponente c’è da aspettarsi una soluzione “misera”, tipo pontile galleggiante o poco più. C’è da fare una osservazione dal punto di vista sicurezza: di notte sarebbe facile preda di balordi e spacciatori, ed anche le imbarcazioni attraccate sarebbero alla mercé dei passanti. La presentazione era solo una “traccia” ed un concetto. Bisogna vedere la proposta “concreta”.
2- demolizione carboniera funivie e sua sostituzione con edificio parcheggi ed eventualmente locali per la nautica. Entrambi ok! Era ora. Non convince la limitatezza dei posti di parcheggio, 150 auto, eventualmente estensibili a 400. L’arch. Peluffo ha parlato di parcheggi al servizio del San Giacomo.
E quì subentra l’operazione immobiliare con “pied” a mare e connessione con ascensori (solo affermazione concettuale, nessuna proposta concreta da vedere).
Un po’ di “profumo”: torre simbolica (?!), parcheggio per la città con interscambio con veicoli elettrici e bici elettriche. Teoricamente bene, ma in pratica? Quanti saranno i parcheggi per San Giacomo, quanti quelli per la nautica, quanti quelli per i pendolari? Nessun accenno.
3- demolizione metà del molo delle funivie e rimozione di buona parte delle gru. Preludio a rimuoverlo tutto per la manovra delle nuove grandi navi Costa? Silenzio su questo argomento. Ma allora non si capisce perchè rimuoverne metà e non tutto. Passeggiata sul restante spezzone di molo con una gru o due……argomento poco credibile, una piccolezza, solo fumo negli occhi!
4- demolizione parte esterna del molo con le casette. Anche qui operazione necessaria per la manovra navi Costa. Ma ridestinazione delle casette al commerciale: bar, ristoranti.
5- progetto Lega Navale, arch. Fallucca: non si sa come rientri in questo contesto. Manterrà destinazione sportiva o ci sarà un risvolto commerciale?
6- passeggiata da Lega Navale a Cantieri Mondomarine. Nessun dettaglio.
7- passeggiata bypass della galleria Valloria attraverso Cantieri Mondomarine. I cantieri concedono una striscia in cambio di espansione in mare di terrapieno di generose proporzioni verso levante.
E’ quantomeno curioso che questa necessità di espansione coincida con un momento di crisi profonda del cantiere. E’ una esigenza “vera” del cantiere o è invece una delle solite iniziative di aggressione del territorio da parte dell’Autorità Portuale?
8- Nuova darsena portuale con molo nuovo, prosecuzione del piccolissimo molo esistente su punta Margonara.
Quì spuntano gli interessi privati in varie forme:
8a- concessione di 2000 metri quadrati di edilizia privata commerciale e residenziale, più parcheggi pertinenziali
8b- costruzione molo con 200 posti barca
8c- accorciamento del molo esterno attualmente esistente e sua espansione in terrapieno a disposizione di Mondomarine
8d- realizzazione bar-ristorante in punta nuovo molo a levante
8e- a rio Termine la passeggiata risale sull’Aurelia, e da lì in poi l’intervento non dice nulla;
– in cambio si concede che rimanga al suo posto la spiaggia sottostante “Lady Moon”, che sarà a questo punto racchiusa in ambiente portuale; quale futuro? Al massimo temporaneamente spiaggia privata “pertinenziale” per gli insediamenti residenziali!
– la passeggiata passerà a livello mare tra la spiaggia e le edificazioni: quindi sarà in buona sostanza una passeggiata “pertinenziale”;
– il progettista ha dichiarato che la spiaggia a levante verrà naturalmente ampliata dalle correnti;
A fine presentazione, nessuna domanda! Ebbene il parterre era praticamente “tutto di casa”! Le uniche domande le ho fatte io.
Ho fatto una prima domanda al Sindaco chiedendo che collocazione avrebbe la mia idea di tunnel sottoporto da Miramare al centro porto, idea di tunnel recepita ma stravolta dalla precedente amministrazione, che l’ha inserita nel PUMT 2010 con partenza centro terminal Costa (impossibile in pratica) e prosecuzione verso la Capitaneria con percorso indefinito.
Non ha risposto la Caprioglio, ma ha risposto Rino Canavese, a modo suo, dicendo che un tale progetto prevede un cantiere che richiede la chiusura dell’attività portuale, e ipotizzando scenari con salite improbabili!
Ho risposto che ad Oslo hanno fatto un tunnel sottoporto con 4 corsie per senso di marcia ed il porto ha continuato a funzionare: in Europa hanno fatto 58 tunnel sottoporto prefebbricati! Ed ho anche ribadito che il mio progetto ha tutte le pendenze di legge e non rampe improbabili.
La mia seconda domanda riguardava il dragaggio del porto, concetto che Canavese ha rifiutato decisamente, dicendo che le navi con le loro potenti eliche “spostano” il materiale del fondo (mezzo metro al di sotto lo scafo) e lo sparpagliano altrove. Bisogna rimettere a posto.
Balla colossale! Nel nuovo piano di opere triennali dell’Autorità di sistema del mar Ligure Occidentale sono stati stanziati fondi per investimento complessivo di otto milioni di euro per i lavori per aumentare la profondità del fondale del porto di Savona. Gli interventi, che saranno realizzati entro il primo semestre 2019, riguarderanno nello specifico le banchine 8, 9 e 10 del porto, dove ormeggiano le navi da crociera. In seguito alle opere, la profondità delle acque passerà dagli attuali 9 metri (sufficiente per ospitare navi come la Costa Diadema, la Costa Favolosa e la Costa Pacifica) ad 11 metri. Le opere si sono rese necessarie per preparare il porto di Savona ad accogliere le nuove ammiraglie della flotta Costa, quelle commissionate ai cantieri finlandesi Meyer Turku e che vanteranno una stazza lorda di 183 mila tonnellate oltre che di un pescaggio di 8,80 metri.
Il 13 marzo 2017 si è insediato il comitato di gestione dell’Autorità portuale del Mar ligure Occidentale che riunisce le Authority di Genova e Savona. Francesco Parola, Marco Doria, Rino Canavese e Domenico Napoli si sono insediati al fianco del presidente dell’unica Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. E ci racconta queste “balle”! Ma non si è detto “ovviamente nulla” sul futuro del porto di Savona quale scalo Costa, così come dell’utilizzo turistico del porto. Non sembra interessare a nessuno nella Port Authority e tantomeno al Comune. Perchè ? Il potenziale turistico sarebbe enorme! Costa Crociere porta molto poco alla città: un po’ di caffè, qualche pasticcino, poco più. Vanno tutti a visitare l’Acquario, Genova e lo shopping center di Serravalle. A Savona lasciano qualche briciola e tanto traffico ed inquinamento, mentre un porto turistico incastonato in una bellissima cornice urbana come quella di Savona avrebbe sicuramente una ottima possibilità di sviluppo. Le spiagge sono vicine, gli aeroporti anche. Il porto di Varazze è un esempio.
Abbiamo perso il treno? Non credo! Piuttosto abbiamo preso un “brutto treno”: quello della Costa Crociere! Traffico, inquinamento e pochissime ricadute sul territorio. A Sanremo, città ricca, ogni crocierista sbarcato “paga” 1,5 euro alle casse della città. A Savona, citta in fallimento, nulla! E’ possibile? Pensate che oltre 1 milione di croceristi all’anno a Savona a 1,5 euro ciascuno sarebbero 1,5 milioni di euro alle esangui casse della città: è poco? Ma prossimamente c’è in vista un grosso peggioramento per il porto di Savona!
Vediamo che cosa ci aspetta! Costa Crociere ha ordinato due nuove navi da 180.000 tonnellate di stazza, una di queste due sarà stabilmente a Savona come porto di riferimento. Le 2 nuove navi saranno costruite nel 2019 e 2020 a Turku, in Finlandia (cantieri Meyer Werft Turku – Finlandia), saranno due prototipi green design, le prime nel settore crocieristico (insieme alle due nuove navi giù annunciate per Aida Cruises, il marchio tedesco del Gruppo Costa), ad essere alimentate in mare aperto con gas naturale liquefatto (LNG), il combustibile fossile più “pulito” al mondo, rappresentando dunque una innovazione fondamentale a livello ambientale.
Misure eccezionali: 0ltre 180.000 tonnellate di stazza lorda, con capienza massima di 6.600 passeggeri e più di 2.600 cabine: saranno le più grandi al mondo per capacità passeggeri.
Rispetto alle più grosse unità attuali, le nuove navi saranno 31 metri più lunghe, 5 metri più larghe, con la necessità di avere 2 metri in più di fondale. Inoltre 2050 persone in più tra equipaggio ed ospiti indurranno un maggior traffico stradale, con conseguente maggior ingorgo ed inquinamento.
Per ospitarle sarà necessario approfondire i fondali, operazione cui la Port Authority si è già attivata. Ma occorrerà anche “tagliare” i moli delle funivie, delle casette, il molo esterno del porto, per facilitare le manovre, che già oggi con navi più piccole sono difficoltose.
Inoltre per ospitare due navi verso la darsena nuova è necessario allargare il canale di accesso: le navi ivi ormeggiate andranno a sfiorare i moli (tagliati!) delle funivie e delle “casette”! Ma non basta “tagliare un po’ proprio non basta, bisogna tagliare di più! Vedasi immagine!
Tagliare un po’ oggi, il resto domani! Maersk insegna! Risultato sarà quello di sacrificare la parte a terra attualmente ad uso diportistico, ed aprire la bocca del porto, con la conseguente maggior penetrazione all’interno del porto delle perturbazioni da levante.
Che dire? Savona sempre schiava del suo porto, invece che esserne la padrona?
Paolo Forzano