La giunta di centro destra del sindaco Enzo Canepa fa bene ad informare i cittadini circa l’impegno, a volte impari, per combattere la piaga ultradecennale del commercio abusivo che dall’arenile si esteso al lungomare e al centro storico. Del resto Alassio è l’unica città della Riviera dodata di un commissariato di Polizia, oltre ai carabinieri e ai vigili urbani. In passato anche la Finanza e la Capitaneria di Porto. Ora accade un altro curioso fenomeno: alcuni esercizi pubblici della zona mare si allargano con tavolini, sedie, fioriere, ovvimente si tratta di spazio pubblico sottratto ai pedoni, all’isola pedonale. C’è chi maliziosamente sostiene che l’approssimarsi (2018) delle elezioni comunali rappresenta il momento ideale per ‘chiedere ed ottenere’. Siamo proprio sicuri sia così, o invece sia eccessiva tolleranza ?
Viene da pensare che da una parte si mostrano i muscoli contro la plateora di ambulanti extracomunitari, dall’altra si lascia correre. Una compensazione ? Vedete voi. Ci sono alcuni ‘allargamenti’ che meritano di essere documentati con le immagini, assai più efficaci delle parole, delle descrizioni.
Ad Alassio il commercio abusivo ha una radicata matrice. Ci sono le famiglie marocchine (sono trascorsi 10 anni da quando Fabio Lucchini, ex consigliere comunale inquieto ed imprevedibile, promosse la prima raccolta di firme anti vu’ cumprà) che dominano la scena dagli anni ’90. E non è mai stato dato a sapere per quale ragione non si possa ricorrere a provvedimenti di espulsione, visto che la loro sfida è organizzata, costante e non teme sequestri, denunce, persistenza a violare la legge ed i regolamenti. Che dire ? Pensate che una multa, un verbale, una denuncia possano spaventare ? Chi può pensare che paghino ? Si tratta di nuclei famigliari organizzati da padre in figlio, fino nonno e nipoti, zio, ragazzi minorenni che ormai parlano correttamente italiano. Vivono a Savona, a Genova. Resta il mistero – del resto l’informazione locale si limita a rendicontare, senza porre domande troppo scomode – della ‘resistenza’ negli anni, con i vigili urbani in prima linea a rincorrere, a dare la caccia, quasi un nascondino protetto da cellulari e vedette. Tra l’altro, nella città dove la Lega Nord da un decennio detiene l’assessorato alla Polizia Urbana; non c’è quello alla legalità.
Trucioli.it. nel corso degli anni ha realizzato numerosi reportage- testimonianza, basta navigare sull’archivio. Se non siamo di fronte ad una palese resa dello Stato e delle sue istituzioni locali, poco ci manca. Sarà pure un problema di leggi, legislazione e di assuefazione, inciviltà. Se ci sono gli abusivi è perchè qualcuno compra ed in netta
maggioranza gli acquirenti sono italiani, anche perchè non c’è più l’invasione dei turisti stranieri come accadeva negli anni dei magliari napoletani. In diversi mesi dell’anno la maggioranza degli ospiti parlava straniero per la gioia degli alberghi, esercizi pubblici, locali notturni. Speriamo di non sbagliarci, la circostanza che siamo rimasti i soli a non fare solo da notaio a questa o quella ‘operazione antiabusivi’, a raccontare e soprattutto documentare cosa accade sulla spiaggia e sul lungomare, nel ‘budello’, non è di grande incoraggiamento. In più occasioni abbiamo corso dei rischi, essere malmenati, aggrediti, insultati. Certamente un risultato c’è già stato: sono molto attenti a non farsi fotografare, siamo considerati alla stregua dell’uomo in divisa, sospettati e scrutati nelle veste di possibili fotocronisti.
Sappiamo che c’è differenza tra abusi e abusivi, tra chi vende povere mercanzie e chi oggetti e materiale contraffatto e solo in questo caso la legge consente provvedimenti severi, immediati, sequestro e procedimento penale. Lasciamo a parte le multe e le condanne a pene pecuniarie che nessuno pagherà mai. Anzi intasano purtroppo già intasati uffici giudiziari, sottraggono uomini, mezzi, tempo alle forze dell’ordine che magari preferirebbero dare la priorità alla microcriminalità dedita ai furti, allo spaccio, alla macrocriminalità.
L’ultima cartolina dal lungomare di Alassio propone, da levante a ponente, l’avanzare di strutture mobili (in qualche caso fisse) negli spazi pubblici. Tavolini e sedie per ampliare il dehor. Di fatto si creano strettoie pedonali dove transitano anche carrozzolle di bambini e portatori di handicap. Nessuno è così sciocco da pensare che il Comune non debba
favorire tutte le attività che in qualche modo incoraggino e incoraggiano chi fa turismo con i bar, la ristorazione, il commercio legale. C’è però un limite, altrimenti si crea un selva di favoritismi che qualcuno attribuisce all’approssimarsi dell’appuntamento elettorale. E una palese disparità di trattamento da chi è ligio agli spazi riservati e chi si allarga, magari con la spintarella. Figli e figliastri. A te sì, a lui no. A discapito della corretta e responsabile gestione degli spazi comunali. Il sindaco Enzo Canepa, i suoi assessori sono informati ? Non camminano sul lungomare ? Non conoscono la realtà ? L’ufficio stampa del Comune è tra i più professionali e diligenti. Magari per una volta riuscirà a sottoporre all’attenzione dei ‘capi’ anche il nostro umilissimo lavoro informativo, probabilmente seguito da quattro gatti ed ignorato dalla stragrande maggioranza dei colti lettori di cose alassine.
MISTER COCCOBELLO, OVVERO GIUSEPPE SCIORTINO, ALASSINO D’ADOZIONE, L’UNICO AMBULANTE DEL LITORALE ALASSINO: ANCHE PER LUI E’ INIZIATA LA STAGIONE ESTIVA, APPREZZATO DAI BAGNANTI, GRANDI E PICCINI. DI LUI CI ERAVAMO OCCUPATI IN PASSATO QUANDO AVEVA LAMENTATO LA TOLLERANZA DEL COMUNE PER L’INVASIONE DI EXTRACOMUNITARI CAPACI PERSINO DI DETTARE LEGGE. SCIORTINO FRANCO E SCHIETTO ERA ANDATO A PROTESTARE DAL SINDACO CANEPA ACCOMPAGNATO DALLA MOGLIE. UN INCONTRO – SCONTRO DA DIMENTICARE.
SULL’ARINILE INCONTRO CON UN AMICO DELL’UOMO A QUATTRO ZAMPE, UN TRONCO D’ALBERO SCAMPAYTO ALLA PULIZIA POSTO ALLUVIONE VIENE UTILIZZATO PER LEGARE IL CANE MENTRE I PADRONCINI SI GODONO IL SOLE E L’ARIA MARINA