Disseminate come i nomi delle frazioni circostanti fiorivano su di una carta topografica le parole che si andavano disponendo da sole le une accanto alle altre, sparse in ordinata disseminazione, occupando ciascuna il suo spazio libero, in precisa sequenza sulla superficie della collina.
La stesura dello spartito lungo la discesa da Cobarello procedeva come un muro al contrario: invece di salire da terra scendeva dal cielo grigio fino a riempire tutta la strada verso la borgata Villa seguendo la semplice logica letteraria dei significati concatenati ed esplicativi nell’insieme della loro ragion d’essere predisposta dagli autori.
Il suono delle parole impiegate nel nostro testo localizzabile nella zona di Piana Crixia avrebbe dovuto dare il ritmo della lettura e trattenere tra le righe quella vitalità espressiva che avrebbe mantenuto vivo lo scritto e la mente di chi cercasse, nella narrazione, gli aspetti di varietà, le differenze di tono e la forza di una musica silenziosa, sbriciolata in linee ordinate verso la discesa, geosofia composta con estro dall’autore che ne aveva cercato nei dintorni le parole dai suoni adatti e le aveva incastrate magistralmente nello scheletro grafico della partitura di Cobarello.
Ci era dato di immaginare in quel frangente il ritmo delle merci che arrivavano al vicino porto di Savona, (quattro ore a piedi, traversando i monti) sia quelle portate via terra a dorso di mulo, sia quelle sbarcate dai velieri che vi facevano sosta. Merce in arrivo e merce in partenza con i loro spartiti dedicati: tonno da Barcellona e dalla Sicilia, zu zuz zu, carrube, zolfo e vino dalla Sicilia, la lal la, nocciole e uva da Alba, be bi bob but, funghi secchi e castagne secche da Osiglia, ra ra rat, legname, barili e botti da Dego, Cairo e Cengio, en ne ent ne.
Ogni merce veniva spostata con il suo ritmo specifico del posto e del luogo dove erano destinate: minerale di ferro dalla Corsica, sale e sapone da Marsiglia, sughero, formaggio e grano dalla Sardegna, marmi e pietre dalla Toscana.
Bruno Chiarlone Debenedetti