Una buona notizia per la Valle Arroscia. Ha riaperto dopo due anni il parco l ‘Ombrellone’ di Ponti di Pornassio. Un’area attrezzata che era il ritrovo prediletto di famiglie e bambini. La proprietà è parrocchiale data in affitto al Comune per 29 anni. Per la frazione significa avere un bar aperto con continuità e possibilità di ritrovo per gitanti. A Nava, altra frazione di importante richiamo e passaggio, il sindaco ha affisso un ultimatum all’ingresso dei gabinetti pubblici, in una piazza -parcheggio assai frequentata, sede del mercato di ambulanti extracomunitari.Il parco dell’Ombrellone ha aperto pochi giorni fa, alle porte della stagione estiva, quando il richiamo dello svago e delle gite all’aria aperta diventa tra le abitudini e le mete più apprezzate. Il locale, con un ampio prato verde ed attrazione per i più piccoli, era rimasto chiuso nella stagione 2015. Una mancanza privava la frazione di un punto di riferimento per tutti, ad iniziare dai pendolari della domenica. L’attività è stata rilevata da una famiglia imperiese, figli e mamma. Con un contratto di sette anni. Una buona occasione di rilancio di cui ha certamente bisogno quest’angolo dell’alta valle che soffre pur sempre per molti mesi all’anno. Ci vorrebbe un piano complessivo di sviluppo. Il piano casa ha dato qualche piccolo segnale, ma non fa distinzione tra la costa dove la speculazione è di casa e l’entroterra reso povero nel corso degli anni dalla fuga verso la città, soprattutto alla ricerca di lavoro. Il ‘piano casa’ dell’imperiese Marco Scajola e della giunta di centro destra, Lega inclusa, avrebbe reso un servizio più concreto, con misure straordinarie (vedi Alto Adige e Val d’Aosta, oppure Trentino), incentivi economici inclusi, tesi al recupero e alla riqualificazione del fatiscente patrimonio edilizio. Basterebbe dare un’occhiata ai prezzi al mq. della fascia costiera e quelli delle zone montane. Purtroppo al mare ci sono migliaia e migliaia di elettori, in molti paesi il numero è pari agli abitanti di un palazzo di Imperia o di Alassio, di Sanremo o di Albenga. E non basta illudere i cittadini – questo è sul fronte dei media – che con una sagra, una festa, una rappresentazione teatrale pur importanti e meritevoli per la partecipazione di tanti volontari – siano il motore di cui ha veramente bisogno il nostra entroterra, le zone montane. Ci vuole ben altro, sarebbe utile a questo proposito invitare a conferenze esperti di queste tematiche, non solo insegnanti, ma chi può testimoniare esempi vissuti e praticati. Chiediamoci, ad esempio, perchè le aree montane della vicina Costa Azzurra, a cominciare da quelle confinanti, hanno un’economia turistica che dura 9-10 mesi all’anno, con un sostanzioso aiuto ed intervento dello Stato, ma anche del Dipartimento delle Alpi Marittime.
IL CASO NAVA – C’è un altra notizia curiosa, seppur di ben altro argomento, per le sei frazioni di Pornassio. A Nava, sulla porta di ingresso dei servizi igienici pubblici, c’è un cartello. ” Comune di Pornassio, Attenzione. Questa è l’ultima volta che ripristiniamo il funzionamento di questi servizi igienici, nella consapevolezza che si tratti di u n servizio molto utile per tutti. Abbiamo dovuto sostituire luci, rubinetterie, sanitari e sciacquoni, disintasare lo scarico pieno di stracci ed altro, tinteggiare le pareti, il tutto danneggiato e sporcato per inciviltà. In futuro non potremo veramente più sostenere queste spese di conseguenza, se non ci riuscirà il buon senso e la buona educazione di Voi utenti, saremo costretti con malcelata delusione a chiudere definitivamente questo bagno che, proprio perchè pubblico, dovrebbe indurre ogni utente ad usarlo con riguardo ed educazione lasciandolo come lo vorrebbe trovare. Dal canto nostro, porremmo attenzione per garantire la normale pulizia ma il loro buon funzionamento dipende solo da Voi”. Firmato il sindaco Emilio Fossati.
Il problema non riguarda un piazzale frequentato da poca gente. Qui soprattutto nei fine settimana, la domenica e nei festivi in particolare, in piena estate, si riversano centinaia e centinai di persone. Non lontano c’è il bar (Sorriso) molto frequentato, in particolare dai motociclisti di passaggio. Resta la realtà che oltre al piazzale che ospita un mercatino con due soli ambulanti italiani ed una decina di stranieri, nord africani (tunisini, marocchini), c’è un attiguo spazio di verde pubblico molto apprezzato da famiglie, in particolare con bambini. E ancora, l’edificio dove si trovano i ‘gabinetti pubblici’ ospita la sede della Croce Bianca che copre il servizio su l’intera alta Valle Arroscia (Pornassio, Cosio, Montegrosso, Mendatica, Monesi).
Fa presente il sindaco Fossati: “Abbiamo un solo operaio comunale per sei frazioni del Comune di Pornassio, in precedenza c’era un secondo part time. Non riusciamo a coprire la pulizia tutti i giorni. Senza la collaborazione dei cittadini ed il loro buon senso, impossibile mantenere il decoro e la pulizia necessari. E andrebbe ancora peggio per tutto ciò che riguarda la parte pubblica se non potessimo disporre di quattro migranti che utilizziamo cinque mesi all’anno da tre anni. A questi si aggiunge una trentina di encomiabili volontari del paese. Fanno parte della Croce Bianca, del Consorzio Irriguo, delle Associazioni di cultura, della Pro Loco, della protezione civile. Ma vorrei che fosse chiaro a tutti quale sia l’importanza di poter disporre di manodopera di immigrati. Ascolto spesso sterili polemiche, critiche sulla presenza di questi rifugiati. C’è gente che aspetta anche un anno per sapere se la domanda di asilo viene accettata o meno. Dobbiamo ringraziare la cooperativa Il Faggio se siamo riusciti ad utilizzare 4- 5 operai, regolarmente assunti a ore e dei quali posso dar conto dove vengono utilizzati e come. Per il resto è una comunità ospitata in una ex colonia che non ci ha mai creato problemi. Certamente non fa piacere a nessuno vederli oziare tutto il giorno, non poterne destinare il numero maggiore alle esigenze del paese. La legge ed i bilanci del resto non ci consentono nuove assunzioni, la collaborazione a ore, regolarizzata secondo le norme previste dalla prefettura, sono di grande aiuto per la comunità tutta. Si pensi solo allo sfalcio dell’erba che cresce in continuazione, alle strade secondarie dove è necessaria una manutenzione costante se vogliamo tenerle agibili ed usufruibili dai cittadini. Per fortuna che oda parte sua la Regione ci ha permesso, con un contributo, di intervenire su due strade alluvionate e che siamo stati costretti a chiudere”.
Un’osservazione è utile al problema gabinetti pubblici, ovunque sono presenti ed interessati da una notevole frequentazione le pulizie sono costanti. Parliamo di autostrade, ma anche quelli in città e zone turistiche. Se si vuole mantenere un decoro ed un’igiene minima è necessario che si provveda con frequenza giornaliera. E’ un servizio, non un lusso. E una soluzione va trovata, altrimenti meglio la chiusura. Il Comune ed il paese evitano di far brutte figure, senza andare lontano accadeva anche a Pieve di Teco e con un servizio fotografico avevamo documentato lo sconcio, la cattiva immagine che nuoce a tutti, dall’ente pubblico agli operatori turistici, agli esercizi commerciali. Si potrebbe, tra le ipotesi, installare un sistema automatico a pagamento, data l’affluenza si può ipotizzare la copertura della spesa, anche se è pur sempre necessaria una manutenzione perlomeno più frequente rispetto all’attuale.