Le brevi notti del maggio fiorito, con la marina risacca capricciosa a musicare le squarciate nubi dai venti leggeri della primavera, conciliano a Donna Ilaria il sonno, così come a ogni giovine graziosa che tuttavia s’impegni nel tenzone politico e, dopo faticose apparizioni e lancio alle piazze e ai siti di promettenti seppur ardue proposizioni, cada nel sonno delle piccole ore tra le maritali amate braccia.
Oh come vaghe allora, in fase NREM, giungon le prime refole di sogno. Bonarie e pallide, s’insinuano tra le palpebre quasi piacenti ninfe ad accogliere, in riposante sorridente caligine, lo spirito trepidante di colei ch’all’aspra battaglia comunarda devesi temprare, infino alla fatidica data del D-day !
MA…. –ah questa congiunzione, avversante , insinuante , provocante, che sempre consegue ai momenti di apparente contezza !- il sonno grava e s’accresce : nel cuor della notte ecco raggiunta la fase REM e…
Toti : ci penso io, Bellezza, a farti la piazza, non ti preoccupare.
Caprioglio : grazie. Sai dopo il Salvini, foriero di gravi antipatie, preferirei un tono conciliante, direi quasi, se possibile, bonario, perché a Savona le conclamanti avversioni non pagano…
Toti (rivolto alla piazza) : cara Savoia, dalla marea adriatica che bagna le tue coste (movimento inquieto alle sue spalle e risolini sulla piazza- Caprioglio sussurra « Presidente ma no, Savona, Tirreno, come Viareggio … »),
ah sì … era per celia che, cari savonesi , assorto e lontano nel medesimo tempo nei vasti pensieri di codesta campagna elettorale, cui riconduciamo la tenuta o la caduta dell’attuale governo, onde prendere tempo, sono disceso nell’apparente errore geografico. Orbene io so che questa Città, dove nacquero i primi gonfaloni dell’antica repubblica ligure, che conduce da sempre un territorio aperto alle più varie aggregazioni contadine dell’ampia terra padanica, capoluogo della grande regione ligustica (movimento inquieto alle sue spalle , stupore in piazza, Caprioglio grida « Presidente , ma no, siamo a Savona, non a Genova e nemmeno a Torino… » , le sta venendo da piangere… ). Ah sì … ebbene, ancorché la voce della nostra Ilare Caprifoglio, vostro sicuro prossimo Governatore, mi avverta come e qualmente questa città, che appunto porta l’Imperial nome, non è tuttavia capoluogo di regione, io vi dico che lo sarà, perché se lo merita, purché si vinca noi, quelli che hanno sempre conosciuto questa piazza dedicata a un Papa, questo lo so assai bene, che resta quello che è e certo non venga in mente a nessuno di cambiarlo, ché oggi, a cambiare i papi, non si sa quel che può succedere. Restiamo quindi uniti nella vasta plaga, da Novi Ligure a Ventimiglia ( Ilaria si gira verso la sala e piange) affinché la grande Padania si sviluppi ancora di più e raggiunga anche la mia Massa Carrara e Viareggio, dominio oggi di straniere bande di scamiciati ricercati dalla questura.
Con un soprassalto dovuto al passaggio di un mattutino elicottero, Ilaria uscìta dal sonno e dall’incubo del sogno in fase REM , avverte l’inquietudine, da sempre fluttuante nelle suoi precordi, invaderla e però, allo stesso tempo, rilassarla. « Era un sogno, si dice, sembrava però tanto concreto … Devo stare attenta, come un soldatino : all’erta sto ! Non vorrei che capitasse davvero, sarà opportuno che informi il Presidente, con serenità, ma con fermezza, sulla situazione geografica degli enti che vorremmo amministrare , magari invitandolo ad una qualche conferenza al ‘Circolo degli inquieti’. Non so… e se poi assume l’inquietudine come parametro di comportamento, per giustificare l’ablazione o l’intrusione geografica di novelle contrade ?
Meglio lasciarlo nel consueto assett
che creda ch’altri creda ch’egli creda
ch’errar lo faccia solo per dispetto. »
BELLAMIGO