Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Casa Laureri, a Stellanello, il tetto è a rischio crollo, ma la Soprintendenza è distratta


Il dovere di chi fa informazione nell’Italia che non cambia. Casa Laureri, a Bossaneto di Stellanello, un pezzo di storia del 1500, prosegue il suo inesauribile calvario. Trucioli.it l’aveva scoperta su un sito internet svedese. Un tesoro – testimonianza della nostra storia. Il proprietario, avi a Stellanello, cittadino italo- svizzero, prima di ‘ spegnere gli occhi’, vuole lasciare ai posteri una dimora- monumento ristrutturato e degno di questo nome. Nulla di faraonico. Intervenire almeno per scongiurare il crollo del tetto, dare decoro come merita. Invece da anni combatte una battaglia solitaria che meriterebbe di essere raccontata e conosciuta, iniziando dagli alunni delle scuole, uomini e donne del domani. 

Stellanello, l’incredibile farsa di un edificio di pregio storico, fatiscente ed abbandonato, nonostante il proprietario chieda da anni di ristrutturarlo

Basterebbe descrivere la tenacia e l’amore, non ricambiato, per realizzare una destinazione turistico- culturale. Silvio Laureri,  protagonista involontario di una via crucis, geologo in pensione, appassionato e cultore degli antichi casati ponentini, ha lottato e lotta con le competenze della Soprintendenza di Genova per i beni architettonici, del Comune, tra incomprensioni e burocrazia. Dopo 40 anni è il momento di fare le cose, ripete il presidente del consiglio Matteo Renzi agli italiani. Ma in giro ci sono troppi ciechi e sordi. Incuranti, magari, di quel che accade intorno, favoriti dal silenzio stampa.

Dopo aver superato un lunghissimo iter burocratico anche a livello comunale. Non solo. In genere si tende a rifuggire dal vicolo ceco dei vincoli storici, ambientali, soprattutto per ciò che concerne gli immobili ad uso civile. Laureri, ormai con mentalità Svizzera, è andato controcorrente e con pazienza, impegno, qualche delusione, alla fine ha ottenuto che la casa natale degli antenati fosse preservata a fini monumentali. E’ la casa  che nei secoli fu abitata da Teresina Scarella, figlia del marchese Bernardo, Signore di Pornassio.

L’ultimo ‘ostacolo’ lungo la strada impervia di una ristrutturazione senza aumento di volumi, nè di vani abitabili (dunque nessuna delle abituali speculazioni immobiliari di cui è ricca la Riviera e non solo) è rimasta la famiglia comproprietaria del 14% dell’immobile. Loro evidentemente non hanno interesse che ‘Casa Laureri’ sia conservata e valorizzata a patrimonio storico, artistico. Ci sono in ballo, da anni, tecnici, avvocati. Sono in pochi, purtroppo, a tifare, fare in modo che ‘Casa Laureri’ o se volete ‘Palazzo Laureri‘, tenendo conto delle sue dimensioni, possa dare lustri alla frazione Bussoleto, a Stellanello, all’entroterra del quale tutti invocano il rilancio, tutti hanno ‘ricette’, in realtà si dimentica l’importanza dell’attrazione e del valore artistico – ambientale. I turisti, le nuove generazioni, prediligono soprattutto l’arte, la storia, quanto non è effimero. Non affollano le città ed i paesi per ammirare il cattivo gusto delle nuove edificazioni, i nuovi quartieri. Vanno alla ricerca dell’antico, dell’architettura e del patrimonio storico.
A Bossaneto di Stellanello ‘Casa Laureri’ è storia, dicevamo, da raccontare agli alunni delle scuole. Bisogna però stare attenti non urtare certe sensibilità. Vale a dire bisogna munirsi di tanta pazienza, ingoiare tanti rospi, infinite ingiustizie per sperare in qualche risultato. E’ del resto lo spaccato del Bel Paese. Qui ci vorrebbero i riflettori delle televisioni e dei media nazionali.  Per descrivere cosa può accadere ad un cittadino con l’orgoglio di non dissipare un bene che alla fin dei conti potrebbe essere utile alla comunità. A Bossaneto per ‘Casa Laureri’ non ci sono politici che litigano per un fine sacrosanto, per un’ideale che non sia il dio denaro.

Nessuno vuole gridare ad uno dei tanti scandali o malagiustizia, semmai far sapere, toccare con mano, cosa può accadere nel Paese dove in molti predicano di valorizzare le risorse monumentali, gli immobili storici di pregio, trasformarli in attrattiva turistica e culturale. Un luogo che merita una visita, una tappa. Quanta fatica e quanta noncuranza. Sarà anche perchè i cittadini, la comunità locale, chi deve prendere decisioni, hanno altri valori di vita come punto di riferimento. Sarà perchè siamo una comunità dove la coscienza civile è fondata sull’egoismo, sul preoccuparsi dei fatti propri.

Che dovrebbe fare il cittadino Laureri, ormai avanti negli anni, legarsi  al portone della Soprintendenza, del Comune, girare col cappello in mano porta a porta nella Stellanello dei suoi avi? Ha fatto tutto ciò che poteva e doveva, anche la perizia di un professore universitario.  E’ stato autorizzato a rifare il tetto in ardesia, secondo indicazioni e prescrizioni, perchè c’è una priorità che non può più attendere. Quella di diffuse infiltrazioni d’acqua piovana, la possibilità di evento crollo, con danni che comporterebbro lavori complessi ed ancora più costosi.  Ha dovuto sospendere il rifacimento delle facciate malridotte ed antiestetiche poichè è necessaria l’analisi preventiva degli intonaci esistenti e quindi l’utilizzo di impalcature. Perchè non si può procedere su questa strada dal momento che bisogna intervenire sul tetto. Perchè un cittadino – altro che il Piano casa Scajola e C. ! – che vuole conservare un edificio deve affrontare tutte le forche caudine possibili ed immaginabili ?  Ovvero prima di ottenere l’autorizzazione agli intonaci (gli attuali pare risalgano addirittura al 1600)  ci vuole la messa in opera dei ponteggi. E se un malaugurato giorno il tetto crollasse anche solo parzialmente ? Oggi basterebbe  una Scia per il rifacimento coperture, con inizio lavori. Non c’è nessuno, in questa povera italietta, che si preoccupa di non far retrocedere la macchina del tempo e del buon senso. Invece c’è la gara ad estraniarsi, a fare gli smemorati.

Casa Laureri non è un ‘problema personale’, di chi può invocare ogni pretesto perchè non si faccia nulla o quasi, è un caso di civiltà che riguarda tutti. Tutti coloro che non vogliono fare retrocedere la macchina del tempo.


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