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Liguria e Basso Piemonte

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Garden Lido Loano, novità 2016:
nuovo hotel, ma in Valle di Susa


Buone notizie sul fronte alberghiero di Loano si direbbe. La società proprietaria dell’Hotel Garden Lido (si avvicina al mezzo secolo di storia) aprirà entro febbraio un nuovo hotel. Questa volta ha scelto il cuore della Val Susa, non lontano da Torino. Con il nome di ‘Massi Hotel’: tre stelle. L’annuncio ufficiale nel sito internet della prestigiosa struttura loanese.

Anche in tempo di crisi, recessione, stagnazione, ma con previsioni ottimistiche sul futuro dell’industria delle vacanze e del turismo, dell’economia in generale, non mancano gli imprenditori che investono nel settore alberghiero. Nella Riviera del ponente ligure, afflitta ormai da due decenni di dismissioni e trasformazioni in ‘seconde case’, l’investimento di un operatore alberghiero è pur sempre una notizia. Se hanno smesso purtroppo di far scalpore le chiusure di hotel, anche fronte mare, dalle pensioni  meno rinomate agli immobili a 4 stelle, è un’iniezione di fiducia e speranza sapere che ci sono famiglie dell’imprenditoria interessate a sviluppare il settore ricettivo. Sarà pure vero che in questo caso si tratta di un evento un po’ particolare, con distinguo ed eccezioni che non fanno la regola. Resta pur sempre un investimento abbinato alla struttura ‘capostipite’, in questo caso il Garden Lido di Loano. Nato come cinque stelle, inaugurato nel 1968 all’insegna di Grand Hotel e a lungo fiore all’occhiello del comprensorio, è stato sottoposto, soprattutto dopo il 1994, a radicali interventi di rinnovamento ed arricchimento dell’immobile. A cominciare dalla diminuzione ed ampliamento della camere, dei locali comuni (ristoranti, bar, reception, veranda sul mare, piscine, parcheggi, fino al centro benessere).  A metà degli anni 2000 l’hotel si è arricchito della più ospitale ed attrezzata spiaggia di Loano, acquisendo lo stabilimento e la concessione dei Bagni  Lido Sole. Di fatto creando una spaziosa ed accogliente ricettività balneare, con due altre spiagge già di proprietà: Garden Lido e Varesina. Un ottimo investimento, un valore aggiunto nell’ambito delle strategie di conduzione dell’hotel che, a fronte di costi crescenti e di una riduzione dell’occupazione annuale dei posti letto, ha razionalizzato l’apertura del ristorante alla stagione estiva, tagliato nei costi del personale (passando da una media annuale di 40 dipendenti ad una decina), spiagge escluse. Sono state, inoltre, tolte dall’offerta del listino prezzi le due suite e rimossa la dizione ‘Grand Hotel’, oltre a rimodernare in modo più accattivante il sito internet.

In questi giorni l’annuncio che parla di ” Novità 2016 . New Opening. New experience. Con l’apertura  dell’hotel Massi prevista entro febbraio’.

Sul fronte alberghiero ligure e savonese ha poi creato più di una perplessità, interrogativi ed inevitabili polemiche, la pubblicazione, su alcuni quotidiani e siti internet, della classifica  dei migliori hotel, secondo Trivago.  In provincia di Savona sono tre a meritare la citazione e la classifica tra 20 strutture d’eccellenza – questa la definizione -: Yacht Club Marina di Loano ( poco meno di una decina di camere e suite) all’interno della cittadella portuale, dunque un’isola sul mare, il Relais Villa Degli Amici di Carcare, Palazzo Vescovile di Noli.  Si trovano rispettivamente alla settima, la sesta e diciottesima posizione della classifica: 90,39 il rating della struttura di Carcare, 89,79 quella di Loano. (vedi tabella…). Le altre top sono tutte sulla Riviera Ligure di Levante. E’ il giudizio, ripetiamo, di Trivago  che raccoglie 200 milioni di recensioni provenienti  da oltre 250 siti di prenotazione alberghiera, sulla base delle quali è stata stilata  la classifica “top 5“. Per la Liguria il migliore è Villa Rosmarino di Camogli con una valutazione di 95,55 su 100.  Nell’estremo ponente ligure c’è solo Diano Marina con  Torino Wellness and Spa.

Ad Alassio, capitale e regina del turismo savonese, si è subito dato fuoco alle polveri e ancora una volta qualcuno ha approfittato per sparare nel mucchio. Così c’è chi ha titolato: ” Turismo, sul web Loano supera Alassio…“.  L’ex presidente provinciale degli albergatori, Angelo Galtieri, colui che sosteneva con Angelo Vaccarezza che le seconde case tutto sommato “non danneggiano gli alberghi, anzi sono un volano turistico ed economico capace di competere….”, ha dichiarato al giornale: ” A Loano sono bravi, stanno colmando il gap, mentre Alassio  è rimasta indietro perciò che concerne i servizi portuali o dal punto di vista delle attrattive. Meglio non sottovalutare alcun segnale”. Si poteva aggiungere che a Loano il porto è stato realizzato da un privato con 108 milioni di euro, finito in una procedura fallimentare che ha coinvolto il ‘regno della famiglia Ligresti’, con l’acquisizione ed il passaggio di tante attività finanziarie, assicurative ed immobiliare, al gruppo UnipoSai (comprese cooperative, già rosse).  Forse ancora più dirompente il fatto che Loano ed il comprensorio hanno da quasi cinque anni il depuratore consortile, Alassio no. Loano ha provveduto a salvaguardare le spiagge dalla erosione degli arenili, Alassio no, anche se il tema è molto delicato, vista la qualità unica della sabbia alassina e la sua felicissima posizione con l’apporto delle correnti marine e del bacino del Centa.

C’è chi canta vittoria, come il vice sindaco di Loano, il rodato Remo Zaccaria, al suo terzo mandato e con la probabile riconferma del quarto, anche se ci sono delle resistenze nell’area vaccarezziana e leghista. ” Noi abbiamo sempre creduto nella valorizzazione del nuovo porto, il fatto che una struttura loanese e proprio ubicata  in questa zona della città, venga celebrata da un motore di ricerca così importante e qualificato, ci fa parlare di una scommessa vinta. Il porto di Marina di Loano offre servizi che non temono confronti  ed ha locali, strutture evidentemente molto apprezzate.  Non so se altri sono rimasti indietro, noi certamente stiamo evolvendo positivamente dal punto di vista turistico”.

Per il presidente degli albergatori alassini,  Aurelio Maccheda, si tratta  invecedi “classifiche da prendere  con i benefici di inventario. Non c’è controllo sulla recensione, nè sugli accessi, nè  sull’attendibilità dei giudizi”. Comunque, si potrebbe concludere: contenti  e felici i ‘vincitori’ è già qualcosa. Purchè non sia tanto fumo e poco arrosto, non tanto per i premiati che indiscutibilmente devono avere  delle qualità – eccellenze, quanto per chi rimane fuori e magari svolge un lavoro con professionalità, ha locali in angoli da sogno, ha un alto grado di fidelizzazione della clientela e di occupazione delle camere. Infine un ottimale rapporto qualità – prezzo. La vera cartina di tornasole.


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