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Liguria e Basso Piemonte

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I Borghi d’eccellenza nel ponente, finanziamenti e promozione invernale


Sono Apricale e Triora nell’Imperiese, Castelvecchio di Rocca Barbena in provincia di Savona, Brugnato e Varese Ligure nello Spezzino i cinque borghi di eccellenza che beneficeranno dei finanziamenti per interventi di infrastrutture per la riqualificazione turistica, mentre per tutti i comuni certificati è previsto lo sviluppo della rete wi – fi , la promozione del circuito complessivo dei borghi storici, dei suoi itinerari enogastronomici, culturali e escursionistici a vantaggio dell’entroterra ligure.  Sono 31 i Comuni Liguri insigniti del marchio Borghi più Belli d’Italia o Bandiere Arancioni.

REGIONI, TURISMO, LIGURIA RILANCIA “BORGHI DI ECCELLENZA” PER CAMPAGNA D’INVERNO

Finanziamenti del Ministero per la riqualificazione infrastrutturale. Anche i “Borghi di eccellenza”, marchio di qualità che contraddistingue le località certificate, sia come Borgo più bello d’Italia, sia come Bandiera arancione in Liguria, entrano a far parte della campagna “Liguria d’inverno” che ha già assicurato un aumento delle presenze turistiche nelle ultime vacanze natalizie. Lo ha confermato  l’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino nel corso dell’incontro con i sindaci dei borghi, annunciando lo stanziamento di 25mila euro di fondi ministeriali per la riqualificazione infrastrutturale di cinque borghi e il rilancio promozionale di tutto il circuito. Saranno Apricale e Triora nell’Imperiese, Castelvecchio di Rocca Barbena in provincia di Savona, Brugnato e Varese Ligure nello Spezzino i cinque borghi di eccellenza che beneficeranno dei finanziamenti per interventi di infrastruttura per la riqualificazione turistica, mentre per tutti i comuni certificati è previsto lo sviluppo della rete wi – fi , la promozione del circuito complessivo dei borghi storici, dei suoi itinerari enogastronomici, culturali e escursionistici a vantaggio dell’entroterra ligure.

Fanno parte dei borghi storici certificati che hanno partecipato all’incontro odierno 31 Comuni liguri già insigniti del marchio “Bandiere Arancioni” e di quello “Borghi più Belli d’Italia”: Sassello, Toirano, Castelvecchio di Rocca Barbena, Borgio Verezzi, Colletta di Castelbianco, Laigueglia, Millesimo, Noli, Zuccarello, Finalborgo nel Savonese, Santo Stefano D’Aveto, Campo Ligure, Moneglia in provincia di Genova, Varese Ligure, Castelnuovo Magra, Pignone, Brugnato, Framura, Montemarcello, Tellaro nello Spezzino, Airole, Dolceacqua, Apricale, Triora, Seborga, Pigna, Perinaldo, Cervo, Lingueglietta Cipressa, Triora, Seborga in provincia di Imperia.

“La Liguria – spiega l’assessore Berrino – è tra le regioni italiane quella con la più alta percentuale di borghi certificati e d’eccellenza sul totale dei Comuni, a testimonianza delle sue bellezze storiche e paesaggistiche e delle sue tipicità enogastronomiche e artigianali che la rendono un territorio fruibile 365 giorni l’anno. I borghi e i centri storici rappresentano uno dei tratti distintivi del nostro turismo che non è solo balneare, che vogliamo valorizzare il più possibile anche a vantaggio di turisti sempre più esigenti e alla ricerca di nuove motivazioni di visite”.

IL PESTO GENOVESE, LA QUALITA’ DOVREBBE ESSERE LA PAROLA D’ORDINE TRA I PRODUTTORI, MA E’ PROPRIO COSI’ ? 

Il pesto genovese conquista la vetta della top ten del gusto in base alle preferenze in tavola dei turisti stranieri in Italia. È il risultato dell’indagine realizzata da una nota catena alberghiera italiana che ha stilato una classifica dei piatti più gettonati dai visitatori del Bel Paese. Con il 18% delle preferenze la salsa tipica genovese ha conquistato i palati soprattutto di francesi, tedeschi e spagnoli a pari merito con il bergamotto, l’agrume usato sì in piatti tipici calabresi. “Battere i piatti più tradizionali dell’Italian food come lasagne alla bolognese o spaghetti all’amatriciana è sicuramente un motivo di grande orgoglio, ma soprattutto lo sprone a puntare sempre di più sulle eccellenze dell’enogastronomia ligure come attrattiva per i turisti, creando percorsi ad hoc come già abbiamo iniziato a proporre con la Milano Sanremo del gusto e con varie iniziative a Expo, culminate con il supporto alla candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco proprio del pesto” ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo Giovanni Berrino. Soddisfazione per l’appeal dimostrato dai turisti stranieri per due prodotti tipici del territorio ligure arriva anche dall’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai. “Sostenere i nostri produttori e valorizzarne le coltivazioni, in questo caso di basilico – ha detto l’assessore Mai – è un preciso impegno che intendiamo portare avanti. Dalla promozione del nostro entroterra possono arrivare indubbie ricadute positive anche su chi, tra grandi sacrifici, si dedica all’agricoltura nella nostra regione con produzioni di eccellenza”.

ALIMENTARE, IL PESTO GENOVESE PIATTO PIU’ AMATO DAI TURISTI STRANIERI

PRESIDENTE REGIONE LIGURIA TOTI: RAGIONE DI PIU’ PER TUTELARLO MEGLIO

GENOVA. Il Pesto alla genovese vola al top fra i piatti più amati dai turisti stranieri venuti in Italia nel 2015, secondo un recente studio della catena alberghiera Soft Living Places ( fra cui il Byron di Forte dei Marmi) e la notizia piace alla Regione Liguria.

“Il “fenomeno pesto” è in inarrestabile crescita, è una bandiera della cucina ligure e una volta arrivato in Italia, il turista straniero vuole gustare questa salsa di basilico nella terra di origine e in versione originale. Sta a noi adesso, non commettere errori, trovare le forme migliori per tutelarla e certificarla, saperla proporla nel migliore dei modi, grazie al territorio e alle tradizioni, pena perdere la memoria delle origini e della sua ricetta e farla diventare semplicemente “Pesto”, afferma il presidente Giovanni Toti.

“ E tra le iniziative istituzionali avviate con il patrocinio della Regione Liguria e la Camera di Commercio per la tutela della cultura e della promozione del “pesto genovese” c’è senza dubbio il “Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio” che da oltre dieci anni porta nel mondo mortai e tradizione.

È stata poi inoltrata recentemente domanda all’Unesco per far sì che la tradizione del pesto genovese e la sua promozione rientrino tra le “best practice” riconosciute da come bene immateriale dell’umanità” aggiunge il governatore ligure-

Non solo Genova e la Liguria, con i loro ingredienti – basilico e extravergine Riviera Ligure Dop e l’aglio di Vessalico, ma l’Italia intera, quella dei pinoli pisani e siciliani, del Parmigiano Reggiano stagionato indispensabili per fare un grande pesto, è nel biglietto da visita del pesto genovese. Al pari delle tagliatelle al ragù bolognese, degli spaghetti alla carbonara e del risotto alla milanese, è uno di quei piatti che l’Italia l’hanno veramente unita, almeno a tavola e nell’immaginazione dei popoli del mondo.

A decretarne la diffusione a livello internazionale è stato anche il fenomeno dell’emigrazione dei liguri verso le Americhe soprattutto nelle città di Buenos Aires, New York, Santiago del Cile .Il Pesto è uno di quegli elementi che molti emigrati hanno portato e portano nel cuore, fino a diffonderne l’apprezzamento al punto di farlo diventare una delle salse più consumate al mondo. Ma esiste una testimonianza d’affetto per il Pesto ancora più antica degli emigranti americani, quella delle comunità tabarchine di Calasetta e Carloforte che nella seconda metà del XVIII sec. dalla Tunisia si trasferiscono nelle isole sarde di Sant’Antioco e San Pietro.

 

 

 


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