Grafomane, logorroico, esaltato, tuttologo, fanatico, ostinato, irriverente, antipatico ai più ? Per i detrattori ‘meglio perderlo che trovarlo’, ma per lui più che le parole testimoniano gli scritti, nero su bianco. Critiche e proposte. I malanni e rimedi. Si scontra, picchia duro e suggerisce alternative. Alla superficialità antepone l’approfondimento. Poco ossequioso. E’ sufficiente per renderlo credibile ? Paolo Forzano, 67 anni, nato ad Albissola Marina, di certo non fa parte dei ‘direttori d’orchestra’. L’ultimo schiaffo, in ordine di tempo, l’ha ricevuto dalla corazzata dell’informazione locale IL Secolo XIX – La Stampa (Itedi editrice, gruppo eredi Agnelli). Una paginata di reazioni dei ‘maggiorenti’ alla riforma del governo sul porto di Savona – Vado e la paventata annessione a Genova. Tanti bei nomi, lui escluso. Si consola almeno col record di hobbies, nove, fabbricazione e restauro di mobili inclusi.
Che titoli potrebbe vantare l’ingegner Paolo Forzano per far parte delle ‘voci del coro’ meritevoli di essere interpellati nella ‘guerra’ della prima azienda, tra fatturato, posti di lavoro, indotto, della provincia ? Solo i bilanci dell’Asl 2, tra dipendenti, dirigenti, posti letto, farmaci possono in qualche modo fare da contraltare alla realtà socio – economica del business portuale. Forzano non ricopre cariche pubbliche, non rappresenta associazioni di categoria, non è tra i beneficiari di ‘poltronifici’ più o meno penetranti. Del resto non si può fare di ogni erba un fascio. Ci sarà pure una zoccolo duro, il cerchio magico che da anni tira le file curando alleati e alleanze anche all’interno di alcune istituzioni pubbliche. Ci sono pur sempre gli ‘autonomi’, seppure in minoranza, i non cooptati nella stanza di potere e di compensazione. E può accadere che qualcuno dei componenti finisca in disgrazia, gli cada una tegola in testa e si ritrovi di fatto depotenziato, crei imbarazzo alla cordata. I nomi sono già stati fatti, loro sanno o almeno hanno capito di essere nel mirino di una certa opinione pubblica, più informata e sensibile. Hanno bisogno di alleati o quantomeno di un giornalismo che non sia troppo invadente. Ad iniziare dal mondo degli affari e consociativo. Delle sinergie da lobby molto discrete, ma efficaci nella coesione, nella ramificazione del potere che conta. Ecco, Paolo Forzano è sicuramente un ‘escluso’ e da battitore libero, a volte senza freni, che pure possono essere utili, si dibatte, si dimena, scrive, organizza, cerca uno spazio o forse più semplicemente vorrebbe non abbaiare alla luna.
Nella storia, non proprio recente di Savona, ad iniziare dai cronisti più anziani (nei primi anni ’70 c’erano le redazioni locali del Secolo XIX, La Stampa, per un breve periodo La Gazzetta del Popolo con il compianto Ivo Pastorino, l’Unità, Il Letimbro), molti ricorderanno Piero Lava. E’ stato direttore dell’EPT (Ente provinciale del turismo) quando Giovanni Bono, vivente, era presidente; il comitato esecutivo era composto da Giancarlo Barbieri, Carlo Bucelli, il cap. Pio Fazio, l’ing. Giancarlo Garassino (in buona salute), il dr. Angelo Spotorno, Piero Viazzi. Bono era pure direttore generale dell’Ente autonomo del porto. Il dr. Lava, soprattutto da pensionato, faceva il giro delle redazioni e qua e là lasciava una ‘lettera’ battuta con la macchina da scrivere, colpi di fioretto rivolti al malgoverno della cosa pubblica, locale, provinciale, regionale e nazionale. Altre volte si rivolgeva ad organi di informazione nazionale, settimanali diffusi. E capitava che potesse esibire con malcelato orgoglio, umana soddisfazione, la pubblicazione su un prestigioso giornale. Lava poteva essere considerato un pedante per la coriacea determinazione ? Tenace, ma con il marchio indiscutibile di onestà intellettuale, da borghese. A Savona si era ritagliato il ruolo di censore di poteri locali di vario ordine e grado. Il bersaglio preferito erano la burocrazia, il clientelismo, i politici abbonati al cadreghino che, a loro volta, lo consideravano uno scocciatore, un corpo estraneo e il suo bagaglio non è mai tenuto in considerazione. Nessun incarico o consulenza. E per lui era una vanto, la prova del nove che se non fai parte del coro non ti vogliono.
Di tutt’altra pasta e temperamento l’ingegner Forzano. L’unico trampolino – podio è il Comitato Casello Albamare Albisola Savona sorto nel 2007 con lo scopo, dichiarato, di fornire idee e supporto alla comunità savonese. Ad iniziare dal Casello Albamare, al tunnel sottoporto per liberare la zona a mare della Torretta dalla morsa del traffico stradale e pedonale con il sottopasso alla Torretta; il ponte sul Letimbro, la viabilità a Villapiana, Aurelia bis, ascensore per l’ospedale di Valloria. L’opera più pregiata e meditata è condensata nel libro “ A Savona il futuro è a ponente”. Una visione urbanistica per Savona domani edita nei mesi scorsi. Materia per un confronto ? Una discussione non politichese ? Dall’osservatorio esterno non pare che all’ingegner Forzano siano riconosciute capacità tali da ‘prenderlo sul serio’. Ci si potrebbe chiedere quanti sono, solo per fare un esempio, i politici, pubblici amministratori, e non interessa il colore, che non sanno nulla dell’industria del turismo, ignorano la storia turistica di questa provincia, ma si esibiscono distribuendo miracolose soluzione a destra e a manca. Un turismo che corre, si sviluppa anche in nazioni che non hanno le caratteristiche del Bel Paese e da noi continua a fare passi da gamberi, vittima pure dei ‘maestri degli annunci’, degli illusionisti di professione e di lunga data. Basterebbe sfogliare e documentarsi con gli archivi o rassegna stampa. La ricchezza creata, i posti di lavoro. E sui risultati finali, a breve e lungo raggio, che nasce l’amarezza e lo sconforto degli imprenditori, di tanti cittadini più attenti, informati.
IL CURRICULUM DI PAOLO FORZANO, QUANTI LO CONOSCONO ?
Paolo Forzano, nato il 24-02-1948 ad Albissola Marina, frequenta l’ITIS G.Ferraris di Savona e si diploma perito meccanico, si laurea in ingegneria meccanico nucleare nel 1973 a Genova. Dopo brevi esperienze come insegnante all’ITIS Savona e progettista alla Ferrero Impianti di Vado Ligure, entra in Ansaldo Meccanico Nucleare nel 1973, nella sezione calcolo scientifico. Si occupa di quasi tutte le discipline di calcolo computerizzato, di grafica computerizzata, di human-factors, di documentazione, di qualità, di organizzazione e gestione aziendale, di automazione. Nel “dopo Cernobyl” crea la sezione aziendale di intelligenza artificiale e sistemi esperti, disciplina per cui è professore a contratto presso l’Università di Genova nell’anno accademico 1988-89 col corso “i sistemi esperti per la gestione dei sistemi elettrici di potenza”.
1973 – 1994: 300 giorni di corsi per site manager e data base manager: linguaggi, sistemi operativi, database management, reti neurali, tecniche di intelligenza artificiale, object technology
1985-1991 : responsabile dello sviluppo di nuovi prodotti software riguardanti di Ansaldo Industria: sistemi esperti di diagnostica on line, e sistemi di gestione di procedure di emergenza per impianti, sistemi di simulazione e pianificazione di attivita’ per la gestione ottimale di impianti di laminazione, con la gestione integrata di ordini, personale, macchinario e relativa attrezzatura, magazzini, pianificazione strategica dei lotti di produzione. Nel 1992 sviluppa DIAM, metodologia e standard di rappresentazione applicabile ad una vasta tipologia di problemi e procedure. Nel 1996 riceve il premio speciale Ansaldo per l’innovazione per il modulo Autolay, modulo di DIAM che disegna automaticamente i grafi.
Autore del volume “Dal disegno dei grafi all’analisi strutturata dei problemi” Franco Angeli editore.
1986 – 2000: 10 partecipazioni come Invited speaker a conferenze internazionali e corsi di formazione; 12 articoli pubblicati su riviste specialistiche, 33 articoli presentati a Congressi e Conferenze internazionali
Membro: AAAI Associazione americana per l’intelligenza artificiale; IEEE Institute of Electrical and Electronic Engineers; HRP Halden Reactor Project, Norway. Collaborazione con GE General Electric, San Josè, CA
Passione e impegno alle problematiche urbanistiche, di viabilità, di trasporto pubblico. Nel 2007 fonda assieme ad un gruppo numeroso di persone il “Comitato Casello Albamare Albisola Savona” per fornire idee e supporto alla comunità savonese: Casello Albamare, tunnel sottoporto, ponte Letimbro, viabilità Villapiana, Aurelia bis problemi e soluzioni, sottopasso Torretta, ascensore per l’ospedale.
Nel 2015 pubblica il libro “A Savona il futuro è a ponente” una visione urbanistica per il futuro di Savona. Gli hobbies: sci, snowboard, vela, windsurf, mountain-bike, fabbricazione e restauro mobili, fotografia, grafica 3d.
LE ULTIME INIZIATIVE: COSA SERVE A SAVONA ?
Comunicato stampa di Forzano – Nonostante la imprevedibile concomitanza di altri eventi importanti la partecipazione è stata al di là delle aspettative! 48 persone in sala! Un successo! Di che cosa si è parlato? Di futuro di Savona con due persone di competenze molto diverse: Paolo Forzano e l’on. Oreste Rossi.
Che cosa serve a Savona per scollarsi da questa lunga fase di recessione e mancanza di opportunità di lavoro per tutti ma specialmente per i giovani che sono costretti a lasciare questa città?
Secondo Paolo Forzano la ricetta è nota: basta copiare chi ci ha preceduto in questa fase di rinnovamento. Pittsburg, che dalla città dell’acciaio è diventata città del turismo, dell’università, della cultura, del biomedicale. Dortmund e Duisburg, città della Ruhr completamente “diverse” da prima: Duisburg ha trasformato l’acciaieria in centro di cultura ed intrattenimento, 2.200.000 visitatori annui, tanti come Pompei. Altri esempi sono Bilbao, ma anche la stessa Genova.
Che cosa serve? Un “progetto” di rinnovamento radicale e credibile ed un patto per il rilancio della città: con queste due premesse si può accedere alle fonti Europee di finanziamento che hanno permesso notevoli interventi.
Paolo Forzano propone un progetto ambizione e fattibile, credibile: un progetto in linea con quanto già attuato da molte altre città europee ed italiane, un progetto in 5 punti. I punti 1 e 2 sono basati sulla “riconversione” di aree importanti e mal utilizzate finora.
1– area Piazza del Popolo deve avere un parcheggio di 2000 posti auto, posto al piano interrato, capace di accogliere adeguatamente chi viene a Savona e che troverà al di sopra un centro polivalente di intrattenimento con padiglioni expo, cart elettrici indoor, multisala, bowling, ristoranti e tanto altro;
2 – sull’area frontemare di ponente, 2335 metri di costa tra Fornaci e Zinola, si deve realizzare una passeggiata ambiziosa ed accogliente confrontabile con quelle delle località limitrofe. Passeggiata ampia, usufruibile completamente al di sotto per attività balneari e di parcheggio, nonchè con strada dedicata, con molti parcheggi per favorirne la fruibilità: corollario di una “nuova città sul mare”; è necessario trasferire qui quei volumi costruibili del piano urbanistico comunale e realizzare costruzioni a torre molto appetibili, con terrazzi spettacolari ad ogni finestra, poco impattanti a terra. Poi è necessario mettere mano “seriamente” ad una serie di grandi opportunità, di valori lasciati “in sonno” da troppi anni:
3 – valorizzare pienamente il Priamar, così come è stato fatto per la città medioevale di Carcassonne, oggi attrattiva spettacolare in ogni stagione. Occorre completare l’offerta con la piena valorizzazione di tre aree interessantissime come l’area S.Giacomo, Palazzo Santa Chiara, Villa Zanelli. Finora decenni di parole, ma fatti concreti nessuno. La Città dei Papi è un valore inestimabile?
Che la viabilità savonese sia allucinante è cosa nota a tutti, ad eccezione dei politici, che sembrano vivere in un mondo parallelo: hanno finora trascurato la materia, ed hanno anche trascurato di occuparsi di quell’opera, la paventata Aurelia bis, che darà ben pochi risultati positivi, ma anche, purtroppo, tanti problemi. Che serve?
4 – casello Albamare e tunnel sotto il porto per liberare le strade afferenti dalla morsa del traffico; sottopasso torretta; parcheggi a silos mai realizzati; parcheggio TIR al casello di Savona Vado; piccoli bus elettrici.
Infine alcuni altri annosi problemi. Realizzare:
5 – nuovo carcere, nuovo palazzo di giustizia, area al mare per Costa Crociere.
Album dei sogni? No: una visione di futuro che può concretizzarsi anche a breve utilizzando opportunamente i fondi europei!
Tutto questo è fattibile, è realistico?
La parola a Oreste Rossi, che si presenta: sono un parlamentare europeo uscente ed adesso lavoro per Federanziani che è un colosso del genere 3,5 milioni di associati in Italia, 40-50 milioni con gli altri gruppi partner in EU. Se Savona, una città comunque grossa, se avesse anche il mare usufruibile si potrebbe ragionare per portare diverse centinaia di migliaia di persone all’anno non solo a partire per le crociere ma anche a fare turismo, a fermarsi a Savona, e quindi sarebbe importante. Avevo già visto il progetto di Forzano, un progetto stupendo, molto apprezzato, assolutamente realizzabile. Se si fanni i lavori ben fatti, se si fanno gli accordi con gli enti locali, comune provincia regione magari anche Roma, si possono portare a casa anche fondi cospicui dalla EU, perchè l’Italia versa all’Europa circa 15 miliardi di euro “di tassa di iscrizione”, e comunque noi dovremmo portare a casa circa 10 miliardi di euro. Purtroppo per l’incapacità di fare progettazione a livello europeo, noi ne portiamo a casa, dei 10 che ci spetterebbero, circa la metà, cioè circa cinque.
Noi ne potremmo portare a casa circa il doppio: è una cosa gravissima, è inaccettabile che cifre importanti noi le perdiamo. Cosa dovremmo fare per prendere questi soldi? Intanto fare progetti credibili. Spesso e volentieri, in periodo di crisi, il privato non vuole mettersi di mezzo, ma un progetto del genere di questo dovrebbe vedere interessati l’associazione dei balneari, Federalberghi, perchè l’Europa vuole che una parte della cifra che si va a chiedere sia pagata da chi vive sul territorio, quindi normalmente si parla del 20%, se si parla di un progetto di 10-12 milioni tu devi mettere dentro almeno 2-2,5 milioni di euro, che devono essere messi dai balneari, da Federalberghi, dagli enti locali.
Quindi bisogna creare un tavolo di lavoro tra tutte le parti, si presenta un progetto, e si cerca di entrare in un qualche filone di grandi opere di risanamento ambientale. Ad esempio Savona ne ha bisogno, legato alla riqualificazione. Si possono prendere ad esempio soldi che l’Europa dà allo Stato, attraverso fondi regionali di sviluppo, ma parliamo sempre di cifre non così importanti. Ma ci sono anche delle linee di finanziamento particolari.
Ad esempio adesso è stato appena presentato un piano Juncker che prevede per i vari paesi Europei 300 miliardi di euro: lì dentro c’è anche un filone che riguarda la riqualificazione urbana. Bisogna cercare di capire quando si apriranno quei bandi, nel 2016, che riguarderanno la riqualificazione urbana, sopra ci saranno X miliardi di euro: se si è bravi, se si ha un progetto pronto, se ha si ha la squadra degli enti locali pronta, a quel punto si può dire benissimo noi ci siamo!
E’ evidente che bisogna avere degli esperti perchè se sbagli una virgola la burocrazia europea te la boccia! Attenti e bravi e si riesce anche a portare a casa cifre molto importanti. E’ pur vero che con una passeggiata magnifica, una spiaggia magnifica, la gente che arriva usa i bagni, usa il ristorante, usa l’hotel. La stessa Costa potrebbe essere interessata ad una operazione del genere, perchè ne usufruirebbe: chi mi dice che non sarebbe disponibile a mettere 500.000 mila euro da sola? Però deve essere fatta questo tipo di operazione.
Io credo che il progetto c’è, è un progetto bellissimo, ho già fatto a Paolo i complimenti perchè è assolutamente un progetto credibile, assolutamente utile alla città, ma adesso deve diventare un progetto “della città”, perchè quello deve essere per poter entrare a livello europeo, per diventare un progetto europeo e portare a casa dei soldi. Il prossimo passo deve essere chiedere agli enti locali un tavolo di lavoro e di confronto, portare quello che voi proponete al tavolo e cominciare a lavorare. Certo che i tempi non possono essere lunghi se no si rischia di perdere questa occasione forse unica dove c’è una cifra enorme: 300 miliardi di euro!
Comitato Casello Albamare il Presidente Paolo Forzano
INCONTRO CON GLI STIUDENTI DEL BOSELLI – ALBERTI
COMUNICATO STAMPA DI FORZANO: Si è tenuto un interessante incontro all’ISS Boselli-Alberti con le ragazze ed i ragazzi di due classi, una quarta ed una quinta, del corso per geometri. L’incontro era stato concordato con la responsabile della biblioteca dott. Isabella Bongiovanni cui avevo chiesto di poter presentare il progetto “a Savona il futuro è a ponente” come una mia proposta urbanistica su Savona ed altri noti progetti di riqualificazione urbana quali Pittsburg, la Rhur , Bilbao, la stessa Genova con porto antico. Progetti che hanno prodotto una trasformazione delle città, prevalentemente industriali, in centri rivolti al turismo, alla cultura, al benessere. Condizioni che hanno permesso di realizzare molti nuovi posti lavoro sia nella fase di trasformazione che per la gestione della nuova realtà urbana. Città più pulite, ecologiche ed a misura d’uomo. Su precisa indicazione della dott. Bongiovanni abbiamo coinvolto gli studenti in un percorso formativo in cui abbiano una parte attiva di ricerca e di studio. A tal scopo nella seconda parte dell’incontro abbiamo cercato di individuare una serie di temi “urbanistici” da approfondire.
Il progetto “a Savona il futuro è a ponente” svolge 5 temi di base (centro città ex stazione FS = centro di attrazione expo e multifunzionale, spiagge ponente nuova “citta al mare”, Priamar ed aree storiche, viabilità, altro (carcere, palazzo giustizia, …)) ma è un progetto di base su cui possono e devono essere inserite altre iniziative di contorno. Pertanto, sono state proposte tematiche di interesse generale o di interesse più specifico per i giovani, quali i contenuti di attrazione sia per la parte del centro città che per la parte mare, uno studio per la realizzazione diuna eventuale spiaggia per Costa Crociere, valorizzazione del Priamar, localizzazione di una biblioteca-emeroteca, di impianti sportivi-ricreativi per gli studenti, zone verdi, aree ferroviarie dismesse o dismettibili, infine, la proposta della creazione di un eventuale Polo Scolastico unico per gli istituti secondari di II grado di Savona con annessi impianti sportivi, servizi e laboratori di ricerca.
Un elenco di proposte condiviso anche dall’Insegnante prof.ssa Monica Pastorino, docente di lettere che si è sempre mostrata sensibile ai temi dell’urbanistica. Con la dott.ssa Bongiovanni programmeremo a breve un calendario di lavoro per poter affiancare gli studenti in un percorso di individuazione e sviluppo dei temi proposti.
Comitato Casello Albamare Il Presidente Paolo Forzano
COMUNICATO STAMPA DI FORZANO CHE LA ‘LIBERA INFORMAZIONE’ EDITORIALE GRANDE E PICCOLA HA RITENUTO DI NON DIVULGARE. CURIOSA IPOCRISIA !
Egregio sig. Direttore de Il Secolo XIX,
Egregia Sig.ra Silvia Campese de “Il Secolo”, nel titolo dell’articolo di oggi “2015 11 04 – il secolo – tre opere da fermare – pressing su Toti – Lega Ostinati Comitati – Aurelia bis” a firma Silvia Campese, riscontro una non corretta informazione alla cittadinanza che vi prego di rettificare a mezzo stampa quanto prima.
La scorrettezza riguarda l’affermazione che ieri a Genova è sono state fatte delle richieste al Presidente Toti da “Lega, Ostinati e Comitati”, mentre per i comitati era presente solo Giuseppe Procopio, collaboratore degli Ostinati, ed eventualmente in rappresentanza del comitato Saffi-Villapiana.
Procopio in passato ha cercato di assumersi di autorità il titolo di portavoce di tutti i comitati cittadini, ma nessun comitato lo ha mai autorizzato in tal senso. Pertanto la dizione “Comitati” non la riteniamo accettabile e corretta, perchè omologa Procopio quale portavoce dei comitati. Peraltro il titolo esprime ”tre opere da fermare …….Aurelia bis” il concetto che i “comitati” chiedono di fermare l’Aurelia bis! Assurdo! Il nostro Comitato si è battuto per fermare l’Aurelia bis fino a che non è stata finanziata, dopodichè ha assunto l’atteggiamento pragmatico “è meglio una strada in più tra Albissola e Savona che una in meno” consci della difficoltà di bloccare un’opera avviata e delle gravi conseguenze di blocco di traffico che possono accadere con una sola strada.
Quanto sopra per ribadire quanto già comunicato da anni ovvero che il nostro comitato non ha delegato nessun esterno ad esserne il portavoce, tantomeno Procopio che non condivide le nostre idee. Storicamente il nostro comitato non ha mai sposato la tesi di Procopio riguardante il rischio allagamento della zona Aurelia bis nella zona di via Turati, ma si batte piuttosto sull’opportunità di realizzare a Miramare uno svincolo a rotatoria che comprenda tutte le direzioni di marcia (sia corso Ricci che Albisola) e che quindi renda inutile costruire lo svincolo Margonara, costosissimo e fuorilegge e che sicuramente costituirà un tappo insormontabile tra Albissola e Savona. Altro che Aurelia bis soluzione dei problemi!
Fiducioso in una vostra pronta risposta porgo a nome mio personale e del comitato che rappresento Comitato Casello Albamare il Presidente Paolo Forzano